di Vincenzo Greco

VINCENZO GRECO AL LAVORO 2

Ci sono uomini che lottano continuamente in silenzio e lui, Ignazio Russo,  di battaglie ne ha fatte tante.
Un uomo coraggioso che racchiudeva una memoria lieta e cara degli anni d’oro di Piano Provenzana e di tutti coloro che, un tempo, hanno reso fiorente la stazione turistica di Etna Nord. Come dimenticare il pioniere della ricettività con la costruzione del ristorante “La Provenzana”, caposaldo e base essenziale per i frequentatori della Muntagna a partire dalla seconda metà degli anni Settanta.  Come dimenticare gli aneddoti e i suoi racconti dell’epoca, carichi di nostalgia: gli chiedevo sempre che mi raccontasse qualcosa in più su mio nonno, da lui chiamato “U Capo (amministratore delle Guide Alpine sul versante nord dell’Etna), che tanto ammirava per la sua rettitudine e onestà morale insieme ad un carattere forte e risoluto.
Da linguaglossese cresciuto su quella parte del vulcano e da innamorato dell’Etna, mi piaceva ascoltarlo per ore ed ore in quel di Piano Provenzana, vedevo trasparire dai suoi occhi quella sofferenza silenziosa, che ogni giorno echeggia tra le lave di quell’eruzione del 27 ottobre del 2002 che gli portò in poche ore via i sacrifici di una vita. Un grido di dolore, una ferita che non riuscì più a rimarginarsi, nonostante l’impegno.
Credo che a volte certi episodi  drammatici possono aprire la strada ad una lunga sequenza di eventi positivi, quelli di cui abbiamo bisogno e la tua memoria, Ignazio, stai certo, ci aiuterà e sosterrà sempre. Grazie!
La foto con il titolo e quelle della gallery, ad eccezione della prima, sono tratte da un reportage RAI realizzato dal grande Giovanni Tomarchio, che conserva un ricordo straordinario di Ignazio Russo

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