iniziative Archivi - Il Vulcanico https://ilvulcanico.it/category/iniziative/ Il Blog di Gaetano Perricone Sun, 17 Nov 2024 06:13:55 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 Polifemo, millenario tra gli ulivi, con il suo olio della pace https://ilvulcanico.it/polifemo-millenario-tra-gli-ulivi-con-il-suo-olio-della-pace/ Sun, 17 Nov 2024 06:13:09 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=25210 di Pippo Raiti  Gli ulivi grandi, quelli contorti e nodosi sopravvissuti alla storia, ci raccontano gli antichi popoli che con la loro cultura hanno reso la nostra isola uno splendido mosaico di civiltà: Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni. A Castiglione di Sicilia, in contrada Brahaseggi, all’interno di un fondo agricolo di proprietà privata, poco […]

L'articolo Polifemo, millenario tra gli ulivi, con il suo olio della pace proviene da Il Vulcanico.

]]>
di Pippo Raiti 
Gli ulivi grandi, quelli contorti e nodosi sopravvissuti alla storia, ci raccontano gli antichi popoli che con la loro cultura hanno reso la nostra isola uno splendido mosaico di civiltà: Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni. A Castiglione di Sicilia, in contrada Brahaseggi, all’interno di un fondo agricolo di proprietà privata, poco distante dalla Cuba Bizantina e dal fiume Alcantara, “vive” proprio uno di quei grandi ulivi secolari, il cui nome è Polifemo (secondo una datazione presunta, sembra che la sua età si aggiri intorno ai 1200 anni). Nome mitologico dovuto all’imponenza del suo tronco, alle sue salde e pronunciate radici che lo legano indissolubilmente alla terra da cui trae il suo nutrimento. Le sue estese fronde, come braccia tese verso l’Etna, sembrano volerla ringraziare per il prezioso dono.
Per la sua veneranda età esso rappresenta esso rappresenta la memoria storia di vite di un tempo lontano e di un tempo più o meno recente: ogni suo nodo, ogni sua contorsione, rappresenta una voce narrante e i suoi racconti sono preziosi insegnamenti. Chissà quante genti hanno raccolto e goduto dei suoi frutti. Quante storie, quante leggende, quanti misteri sono racchiusi tra quei nodi, quante mani hanno raccolto le sue drupe e quanti canti di donne chine hanno hanno ascoltato le sue fronde.
Chissà quale soddisfazione sta provando quell’umile contadino che oltre mille anni fa mise a dimora un ramoscello di ulivo, chissà le storie che avrà sentito, le gioie, i lamenti di chi puntualmente ogni anno si apprestava alla raccolta delle sue drupe. Chissà quante lingue diverse, quanti popoli diversi si sono avvicendati e chissà quante leggende sono state narrate all’ombra delle sue fronde.
Sono tutti questi quesiti che, chissà fin da bambino, mi ponevo nella mente quando accompagnavo  mio padre in campagna e proprio lì, seduto all’ombra dell’ulivo fantasticavo di storie lontane. Man mano crescevo e, attraverso gli studi, quei chissà trovarono spiegazioni storiche e anche lo studio dei miti greci mi fecero scoprire della leggenda della nascita della pianta di ulivo e di come ad esso venne riconosciuto il simbolo di pace.
Ecco che, come spesso accade da adulto, si verifica un ritorno agli studi passati, dettato dal desiderio di voler rendere omaggio a quell’ulivo  che, come un anziano merita di essere raccontato, affinché divenga memoria di un tempo lontano e, attraverso la sua leggenda, divenga memoria contemporanea di un mondo sempre più in bilico tra guerra e pace.
Da qui nasce l’idea dell’olio della pace, prodotto esclusivamente dalla raccolta delle sue olive,  cosicché il perdurare di quest’ulivo secolare diventi metafora dei valori che devono insistere e resistere come le radici profonde di Polifemo.

L'articolo Polifemo, millenario tra gli ulivi, con il suo olio della pace proviene da Il Vulcanico.

]]>
Dalla Germania a Pedara per accostarsi al canto lirico con Lara e Michael, tedeschi dell’Etna. Von Deutschland nach Pedara, um sich dem Gesang zuzuwenden, mit Lara und Michael, Deutsche vom Ätna https://ilvulcanico.it/dalla-germania-a-pedara-per-accostarsi-al-canto-lirico-con-lara-e-michael-tedeschi-delletna/ Wed, 20 Mar 2024 05:36:58 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24831 di Lara Venghaus Ho due passioni nella mia vita: il canto lirico e la terra dell’Etna. La prima è la mia professione e quella include non solo fare concerti, nonostante mi piaccia tantissimo esibirmi, ma anche insegnare il canto fa parte del mio amato lavoro. Vedere crescere gli allievi, accompagnare il loro sviluppo sia ai […]

L'articolo Dalla Germania a Pedara per accostarsi al canto lirico con Lara e Michael, tedeschi dell’Etna. Von Deutschland nach Pedara, um sich dem Gesang zuzuwenden, mit Lara und Michael, Deutsche vom Ätna proviene da Il Vulcanico.

]]>
di Lara Venghaus

Ho due passioni nella mia vita: il canto lirico e la terra dell’Etna. La prima è la mia professione e quella include non solo fare concerti, nonostante mi piaccia tantissimo esibirmi, ma anche insegnare il canto fa parte del mio amato lavoro. Vedere crescere gli allievi, accompagnare il loro sviluppo sia ai primi passi, sia da un punto avanzato, mi riempia il cuore.

Da dieci anni al campo concertistico posso congiungere le due passioni, sempre in estate, presentando, insieme col mio accompagnatore, il rinomato direttore d’orchestra Maestro Michael Hoyer, i nostri programmi nei Paesi Etnei. Ogni volta che racconto dai miei soggiorni qui e spedisco le foto di questa terra meravigliosa ai miei allievi, si stupiscono.

Finalmente, in questa primavera del 2024, posso offrire a loro la possibilità di apprendere di persona entrambe le mie passioni. Dal 21 al 28 marzo avrà luogo un corso di canto a Pedara e quattro ragazzi tedeschi verranno a partecipare. Iniziando con un bel concerto inaugurale, eseguito da noi stessi, presentando esempi del Lied tedesco di Franz Schubert, canzoni italiani di Ruggero Leoncavallo ed arie liriche di Verdi e Wagner, spenderemo insieme una settimana piena di allenamento al canto e di dolce vita siciliana. Ovviamente scenderemo a Catania per visitare il Teatro Bellini e la casa Bellini, senza dimenticare il Duomo, dove si trova la tomba del grande compositore catanese e l’elefante di fronte. Ma saliremo anche al Rifugio Sapienza per scalare i crateri Silvestri e godere il panorama unico. E son certo che tutti noi mangeremo benissimo e anche troppo! Alla fine, il giorno 28, avrà luogo un concerto finale, nel quale gli allievi avranno l’occasione di dimostrare tutto quello che avranno imparato.

Ma non solo i tedeschi parteciperanno a questo corso, che è anche aperto a tutti coloro che sono interessati di prendere un assaggio del canto lirico. Il corso di accostamento al canto lirico permette un percorso didattico base sui primi approcci. Organizzato dall’Assessorato arte e spettacolo del comune di Pedara daremo a tutti la possibilità di iscriversi e scoprire la propria voce. Così potremo anche mettere i ragazzi tedeschi in contatto con i pedaresi e dare un contributo all’intesa fra i popoli della Westfalia e della Sicilia. Sono molto grata di avere questa possibilità di congiungere entrambe le mie passioni.

A SEGUIRE LA TRADUZIONE IN TEDESCO

Ich hege zwei große Leidenschaften: den Gesang und das Land um den Ätna. Die erste habe ich zu meinem Beruf gemacht, und dieser umfasst nicht allein den Auftritt bei Konzerten – wenngleich ich zugeben muss, dass es mir außerordentlich zusagt, mich dem Publikum zu präsentieren – sondern auch Gesang zu unterrichten. Die Schüler an ihren Aufgaben wachsen zu sehen und sie bei ihren ersten Schritten oder in ihrer weiteren Entwicklung zu begleiten, erfüllt mich mit Freude.

Seit nunmehr zehn Jahren kann ich, was den Bereich der Konzerte angeht, meine beiden Leidenschaften miteinander verbinden, indem ich, zusammen mit meinem Begleiter, dem Kapellmeister Michael Hoyer, unsere Programme in den Paesi Etnei vorstelle. Jedesmal, wenn ich meinen Schülern von meinen Aufenthalten hier berichte und ihnen Fotos von diesem wunderbaren Stück Erde sende, sind sie davon fasziniert. In diesem Frühjahr nun kann ich ihnen endlich eine Gelegenheit bieten, meine beiden Leidenschaften selbst mitzuerleben.

Vom 21. bis zum 28. März veranstalten wir einen Gesangskurs in Pedara, und vier meiner Schüler reisen an, um daran teilzunehmen. Eröffnet wird er mit einem Konzert, in dem Michael Hoyer und ich Lieder von Franz Schubert, italienische Canzonen von Ruggero Leoncavallo sowie Opernarien von Verdi und Wagner vortragen. Anschließend folgt eine Woche voller Gesangsübungen und Literaturstudien, aber auch mit dolce vita alla siciliana. Natürlich fahren wir nach Catania, um das Opernhaus und das Geburtshaus Bellinis zu besichtigen, aber gleichfalls auch den Dom mit dem Grab des berühmten cataneser Komponisten und die Säule mit dem Elefanten gegenüber. Aber wir fahren auch zum Rifugio Sapienza, um die Crateri Silvestri zu ersteigen und von dort das einzigartige Panorama zu genießen. Und ich bin sicher, wir werden alle ausgezeichnet und viel zu viel essen.

Am 28. März findet dann ein Abschlusskonzert statt, in welchem die Schüler zeigen können, was sie gelernt haben. Doch nicht nur deutsche Schüler werden an diesem Kurs teilnehmen, vielmehr steht er allen offen, die Interesse daran haben, sich im Operngesang zu erproben. Der Kurs zur Annäherung an den Operngesang bietet einen didaktischen Erstzugang zu dieser Materie. Organisiert wird er vom Assessorat für Kunst und Kulturveranstaltungen der Stadt Pedara und bietet jedem die Möglichkeit, sich einzuschreiben, um die eigene Stimme zu entdecken. Auf diese Weise werden auch unsere deutschen Schüler in Austausch mit den Pedaresi treten und, sodass wir einen Beitrag zur „Völkerverständigung“ zwischen Sizilianern und Westfalen leisten können. Für die Möglichkeit, meine beiden Leidenschaften verbinden zu können, bin ich überaus dankbar.

 

 

L'articolo Dalla Germania a Pedara per accostarsi al canto lirico con Lara e Michael, tedeschi dell’Etna. Von Deutschland nach Pedara, um sich dem Gesang zuzuwenden, mit Lara und Michael, Deutsche vom Ätna proviene da Il Vulcanico.

]]>
La notte di Cutro e i migranti nelle strutture d'”accoglienza”: mostra fotografica da stasera a Catania https://ilvulcanico.it/la-notte-di-cutro-e-i-lager-dellaccoglienza-dei-migranti-mostra-fotografica-da-stasera-a-catania/ Sun, 25 Feb 2024 05:51:49 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24707 FONTE: Onirica-Spazio Creativo Oggi pomeriggio, domenica 25 Febbraio, alle ore 18,30, a Onirica Spazio Creativo – Catania in via Ingegnere 34, angolo via Etnea, alle ore 18,30, inizierà una settimana di mostre e incontri sul tema delle migrazioni, per cercare di dare un senso alla morte di tanti esseri umani. Nella notte tra il 25 […]

L'articolo La notte di Cutro e i migranti nelle strutture d'”accoglienza”: mostra fotografica da stasera a Catania proviene da Il Vulcanico.

]]>
FONTE: Onirica-Spazio Creativo

Oggi pomeriggio, domenica 25 Febbraio, alle ore 18,30, a Onirica Spazio Creativo – Catania in via Ingegnere 34, angolo via Etnea, alle ore 18,30, inizierà una settimana di mostre e incontri sul tema delle migrazioni, per cercare di dare un senso alla morte di tanti esseri umani.

Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, un anno fa, nelle acque di fronte alla frazione di Steccato di Cutro (CZ) un barcone si disintegrò su una secca a poche centinaia di metri dalla spiaggia. Novantotto persone, donne, bambini, uomini, morirono guardando le luci dell’Italia. In quei giorni Domenico Fabiano si trovava sul posto ed ha potuto raccontarci, con i suoi video e le sue fotografie, ciò che rimase di quell’evento tragico. A completare la mostra “La notte di Cutro”, che chiuderà domenica 3 marzo, le foto di Giuseppe D’Amico, per alcuni anni legale in una struttura di accoglienza, che raccontano la condizione sospesa di chi è sopravvissuto al viaggio in mare.

Ringraziamo Giuseppe D’Amico e Domenico Fabiano che ci dà l’opportunità di presentare questa mostra, sicuramente da visitare, di grande significato e valore in questa ricorrenza fra le più tragiche nella storia delle migrazioni: le foto che pubblichiamo nella gallery non sono riprese interamente per non rivelare in anticipo i lavori esposti dai due fotografi.

 

L'articolo La notte di Cutro e i migranti nelle strutture d'”accoglienza”: mostra fotografica da stasera a Catania proviene da Il Vulcanico.

]]>
Tefra (cenere) dell’Etna, da rifiuto a risorsa. In arrivo dalla Regione Sicilia le istruzioni per il riuso https://ilvulcanico.it/tefra-cenere-delletna-da-rifiuta-a-risorsa-in-arrivo-dalla-regione-sicilia-le-istruzioni-per-il-riuso/ Sat, 10 Feb 2024 07:54:37 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24685 FONTE: https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/ Le ceneri vulcaniche emesse dall’Etna (scientificamente qualificabili come tefra, dal greco, l’insieme dei materiali piroclastici prodotti durante un’eruzione) potranno essere utilizzate in sostituzione di materie prime nei cicli produttivi. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro. Il provvedimento indica i procedimenti che Comuni e […]

L'articolo Tefra (cenere) dell’Etna, da rifiuto a risorsa. In arrivo dalla Regione Sicilia le istruzioni per il riuso proviene da Il Vulcanico.

]]>

FONTE: https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/

Etna, 16 febbraio 2021, fungo di cenere (foto di Gaetano Perricone)

Le ceneri vulcaniche emesse dall’Etna (scientificamente qualificabili come tefra, dal greco, l’insieme dei materiali piroclastici prodotti durante un’eruzione) potranno essere utilizzate in sostituzione di materie prime nei cicli produttivi. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro. Il provvedimento indica i procedimenti che Comuni e imprese dovranno seguire per la valorizzazione delle ceneri non contaminate o inquinate depositate su strade, tetti e altre aree aperte in occasione delle eruzioni vulcaniche che dovessero verificarsi in futuro.

«Da problema per i Comuni, per la pulizia e lo smaltimento, le ceneri vulcaniche possono diventare una risorsa per le aziende che potranno utilizzarle nelle fasi di produzione – spiega Di Mauro –. In base alla normativa nazionale, le ceneri vulcaniche sono escluse dalla disciplina dei rifiuti. Era necessario un disciplinare con le opportune precisazioni di carattere operativo per il corretto riutilizzo a fini produttivi che non danneggino l’ambiente o creino rischi per la salute umana. Faremo partire una campagna di comunicazione per sensibilizzare anche i privati cittadini a una raccolta delle ceneri vulcaniche che ne favorisca il riuso».

Le linee guida sono frutto del lavoro svolto dai tecnici dell’assessorato regionale con quelli dell’Arpa, della sezione catanese dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e del dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Catania, che ha curato un progetto di ricerca specifico. Il decreto sarà pubblicato nei prossimi giorni su sito istituzionale della Regione Siciliana.

Sull’effetto-cenere legato all’attività dell’Etna, riproponiamo un brano descrittivo dal libro di Gaetano Perricone “La mia Etna. Dialogo con la Muntagna”, Giuseppe Maimone, 20o4 (https://ilvulcanico.it/etna-effetto-cenere/) e un esplicativo articolo dal sito INGVVulcani di Alessandro Bonforte e Rosario Trovato (https://ilvulcanico.it/etna-quando-la-cenere-si-deposita-un-problema-gestionale/)

L'articolo Tefra (cenere) dell’Etna, da rifiuto a risorsa. In arrivo dalla Regione Sicilia le istruzioni per il riuso proviene da Il Vulcanico.

]]>
Noi, allievi del grande Franco Salvo. Che c’insegnò a pensare, a dialogare, a coltivare la memoria. E a non guardare nessuno dall’alto in basso https://ilvulcanico.it/noi-allievi-del-grande-franco-salvo-che-cinsegno-a-pensare-a-dialogare-a-coltivare-la-memoria-e-a-non-guardare-nessuno-dallalto-in-basso/ Thu, 21 Dec 2023 08:10:49 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24510 (Gaetano Perricone). “Era bello Franco Salvo, col vestito della festa, che veniva ogni mattina, a parlarci della Cina. E dei suoi blue jeans croccanti, quando fu sottotenente, dell’esercito dei fanti, in Oriente e in Occidente. Ogni volta che parlava, delle sue peripezie, della madre e della zia, già la testa ci fumava …”. In queste […]

L'articolo Noi, allievi del grande Franco Salvo. Che c’insegnò a pensare, a dialogare, a coltivare la memoria. E a non guardare nessuno dall’alto in basso proviene da Il Vulcanico.

]]>
(Gaetano Perricone). “Era bello Franco Salvo, col vestito della festa, che veniva ogni mattina, a parlarci della Cina. E dei suoi blue jeans croccanti, quando fu sottotenente, dell’esercito dei fanti, in Oriente e in Occidente. Ogni volta che parlava, delle sue peripezie, della madre e della zia, già la testa ci fumava …”. In queste simpatiche strofe in rima baciata della canzone che, noi alunni della III C del Liceo Classico Umberto I di Palermo, scrivemmo e cantammo in occasione della cena una sera di luglio del 1974 per festeggiare la nostra maturità scolastica, sta tutto il grande affetto, la stima, la riconoscenza, come ben sottolinea il mio amico della vita Franco Palazzo nell’ottimo articolo che segue, che sentivamo per il professore Franco Salvo, grandissimo docente di Storia e Filosofia di quel liceo, una vera leggenda per i palermitani della mia generazione.

I tre volumi del manuale di storia Salvo-Rotolo

Io quelle strofe le canticchio ogni tanto ancora oggi, con tanto affetto e nostalgia, ricordando spesso quanto il professore Salvo sia stato importante, fondamentale non soltanto per la mia formazione culturale e per la mia crescita da adolescente in un periodo di enormi cambiamenti, ma anche per la mia vita. Prendendoci per mano all’inizio degli anni d’oro del liceo, accompagnandoci e illuminandoci con le sue ammalianti spiegazioni condite da aneddoti sempre deliziosi e arguti, alla scoperta del  fascinosissimo mondo della filosofia e in una meravigliosa cavalcata nella storia – indimenticabile il suo manuale cult in tre volumi “La città dell’uomo”, scritto insieme all’altro gran professore Filippo Rotolo – , Franco Salvo c’insegnò, anzi direi inculcò dentro la nostra anima,  quattro cose di straordinario valore e preziosissime per il nostro futuro: cercare sempre di pensare e ragionare con la nostra testa; dialogare sempre, comunque cercare di farlo, con tutti, anche quando sembra impossibile; amare la storia (ancora oggi la amo moltissimo, è mia passione prioritaria) e coltivare profondamente la memoria, con la consapevolezza di scuola “braudeliana” che non è possibile comprendere il presente senza conoscere il passato. E poi la quarta, a mio avviso la più importante,  assai radicata dentro di me: non guardare mai nessuno dall’alto in basso, porgere sempre la mano a chi è in difficoltà, considerare priorità l’idea dell’uguaglianza tra gli  esseri umani e il valore della solidarietà. 

Ecco, se fossi stato venerdì 15 dicembre nell’aula magna del mio amatissimo liceo avrei ricordato così il mio grande professore di storia e filosofia, del quale vado molto orgoglioso. Purtroppo, non vivendo più da 25 anni a Palermo, non mi è stato possibile essere presente, ma dentro di me gli insegnamenti di Franco Salvo sono ancora vivi e incisivi e mi hanno tanto aiutato anche nel mestiere di giornalista che cerco dignitosamente di fare da 45 anni. E dunque gli devo un GRAZIE a caratteri cubitali, con il cuore pieno di nostalgia ed emozione, che mi piace molto resti per sempre qui tra le pagine del mio blog.

—–

di Francesco Palazzo

Il 28 dicembre 1983, a soli 67 anni di età, moriva a Palermo il prof. Francesco Paolo Salvo, più noto a tutti come Franco Salvo.

In occasione del quarantennale della morte, alcuni alunni ed ex alunni, giovani del Liceo Umberto I di Palermo, la scuola dove il prof. Salvo insegnò dal 1945 al 1981, hanno avvertito la necessità di rendergli omaggio e di ringraziarlo, sebbene non siano stati suoi diretti discenti, delle pagine memorabili da lui lasciate, tratte soprattutto dal libro di cosiddetta educazione civica, Dalla Magna Charta alla Costituzione Italiana, edito per la prima volta nel 1959, un manuale pensato per introdurre i giovani lettori allo studio – appunto – della Costituzione Italiana e che ha rappresentato una assoluta novità nel panorama della manualistica scolastica di quegli anni.

Dopo la bella introduzione ai “lavori” di Rolando, uno studente Erasmus da poco “maturatosi” all’Umberto, la prof.ssa Livia Romano ha fatto un excursus sulla formazione scientifica del prof. Salvo e sulle vicende della sua vita, corredato da un interessante supporto fotografico. Abbiamo così scoperto e/o rinfrescato la memoria, che il Nostro era stato prima allievo e poi assistente universitario del grande filosofo e pedagogista Vito Fazio-Allmayer, il quale, a sua volta, dal 1914 al 1918 aveva insegnato presso il liceo Umberto I; che durante la II Guerra Mondiale fu fatto prigioniero dagli inglesi e che fu deportato in Africa settentrionale e che in quella triste situazione di prigioniero di guerra, per continuare a considerarsi un essere vivente, organizzò una scuola con tanto di segretario e di bidello, di cui lui era il rettore, e tenne una serie di simposi filosofici ai suoi commilitoni prigionieri, tra cui il prof. Caracciolo, che poi fu anche preside dell’Umberto dal 1969 (fino al 1968 era stato preside il prof. Renato Composto, che in occasione dei moti studenteschi aveva ingiustamente acquisito fama di reazionario) al 1976.

Abbiamo anche conosciuto alcune delle lettere che il professore scrisse durante la prigionia alla carissima moglie Gemma Barcellona, una insigne storica dell’arte, lettere che sono state messe a disposizione dal prof. Beppe Cipolla, prima allievo di Franco Salvo e poi genero, avendo sposato la figlia Giusi. Attraverso la lettura di queste lettere, scopriamo un animo profondo e gentile, sensibile osservatore delle cose del mondo, a tal punto da individuare convintamente nell’amore il vero motore dell’universo. Insospettabile, soprattutto per un pensatore che si diceva marxista. Però noi ricordiamo bene quanto rispetto dimostrasse nei confronti dei suoi interlocutori, dal preside al bidello all’alunno, sia bravo che scecco.

Sono intervenuti altri ex alunni del professore, tra cui anche Maurizio Cancila, ora affermato architetto, che non ha mancato di ricordare i tempi del liceo ed i meriti di Franco Salvo come formatore ed istruttore.

Certamente, anche se non abbiamo esternato i nostri ricordi e la nostra nostalgia, abbiamo ricordato le frasi che lui amava ripetere, da: “Io, Franco Salvo” a “In interiore homine habitat veritas” a “la filosofia è quella scienza con la quale e senza la quale si rimane tale e quale” a “o tempora o mores, che non significa era il tempo delle more” a “sursum corda, che non significa acqua alle corde”. E tanti racconti, tanti aneddoti. Da quando ci raccontava delle sue esperienze in prigionia (la lavata dei blue jeans, che a causa della penuria d’acqua poco venivano risciacquati e quindi, una volta asciutti, stavano in piedi da soli) ai suoi esami di licenza liceale (ai suoi tempi si chiamavano così, non di maturità) allorquando si presentò privo del documento di riconoscimento e pertanto, per essere ammesso, dichiarò e certificò da se stesso la sua identità con le parole: “io sono io in quanto so di essere io”.

Ricordi e ricordi ma soprattutto tanta, tanta riconoscenza.

L'articolo Noi, allievi del grande Franco Salvo. Che c’insegnò a pensare, a dialogare, a coltivare la memoria. E a non guardare nessuno dall’alto in basso proviene da Il Vulcanico.

]]>
L’artigiano per la pace e l’ambiente: dalla CNA Palermo 3200 piante di ulivo per fare rivivere la natura offesa dagli incendi https://ilvulcanico.it/lartigiano-per-la-pace-e-lambiente-dalla-cna-palermo-3200-piante-di-ulivo-per-fare-rivivere-la-natura-offesa-dagli-incendi/ Thu, 23 Nov 2023 06:19:59 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24403 di Francesco Palazzo Estate. Il sole splende alto nel cielo terso. La natura rigogliosa vegeta selvaggia e ordinata. La nostra Sicilia fa bella mostra dei suoi panorami. Ma una mano assassina approfitta del vento che si è appena levato e dà fuoco alle sterpaglie. Il vento si fa più impetuoso e violento ed il fuoco […]

L'articolo L’artigiano per la pace e l’ambiente: dalla CNA Palermo 3200 piante di ulivo per fare rivivere la natura offesa dagli incendi proviene da Il Vulcanico.

]]>
di Francesco Palazzo

Estate. Il sole splende alto nel cielo terso. La natura rigogliosa vegeta selvaggia e ordinata. La nostra Sicilia fa bella mostra dei suoi panorami. Ma una mano assassina approfitta del vento che si è appena levato e dà fuoco alle sterpaglie. Il vento si fa più impetuoso e violento ed il fuoco diventa inarrestabile. Sono tre giorni di fiamme incontrollabili, sono tre giorni di inferno, sono tre giorni in cui non resiste niente, ci sono pure due morti, fra i quali una ragazza di circa quarant’anni che era andata a salvare i suoi cavalli rinchiusi in una stalla avviluppata dalle vampate. Poi tutto si placa, perché il vento cessa e il fuoco non ha più materiale da bruciare. Resta un paesaggio desolato. Niente più alberi niente più vegetazione. Il deserto. E non osiamo pensare che orrenda fine possano avere fatto tutti gli animali e animaletti che popolavano i terreni percossi dal fuoco, conigli, serpi, lucertole, anche volatili di piccola e grande taglia. Il fuoco. Cosa si scatena nella mente di certi uomini? Se appartenenti al genere umano possono definirsi, visto l’enorme danno che provocano con le loro azioni a tutto l’ecosistema, al patrimonio ambientale e naturalistico e perfino alle persone.

Foto ricordo con piantine d’ulivo per i vertici della CNA Palermo: da sinistro Enzo Geloso, vicepresidente vicario: Pippo Glorioso, segretario e Giuseppe La vecchia, presidente

A fronte di tutto questo disastro però si è sviluppato un movimento nella società civile che con sdegno ha rigettato tali azioni e con immensa solidarietà si è dato un obiettivo: ricostruire, ripartire, fare rivivere la bellezza, l’armonia della natura, dei luoghi, delle aziende agricole, delle comunità forestali e montane.

Con prontezza e grande slancio si è presentata in prima fila la CNA, la Confederazione Nazionale Artigiani, di Palermo con in testa il suo segretario, Pippo Glorioso, approvato e sollecitato dal presidente nazionale Dario Costantini, venuto apposta in Sicilia per incontrare una delegazione di sindaci dei comuni della zona colpita dalle fiamme, con i quali è stato stretto un patto di solidarietà che nella giornata del 20 novembre 2023 ha visto la realizzazione della prima parte. Infatti, davanti alle scolaresche e con la benedizione del Vescovo di Cefalù, S.E. Mons. Giuseppe Marciante, il segretario Pippo Glorioso, il presidente Giuseppe La Vecchia ed il vice presidente vicario Enzo Geloso hanno consegnato ai sindaci dei diciotto comuni madoniti presenti  3.200 piante di ulivo la cui piantumazione è iniziata subito. Inoltre, il prossimo 2 dicembre è prevista la consegna di un mezzo antincendio di ultima generazione regalato sempre dalla CNA di Palermo, a testimonianza dell’impegno sia nella ricostruzione sia nella prevenzione che si sono voluti intestare gli artigiani.

Il vescovo di Cefalù Monsignor Giuseppe Marciante nel suo intervento durante l’iniziativa CNA

Gli artigiani sono costruttori di pace e l’ulivo è l’albero della pace. Lunedì 20 novembre è stato un giorno di vera festa. Tempo terso, radioso.

Il Vescovo di Cefalù ha parlato di nuovi semi di vita, esortando tutti i presenti alla partecipazione alla vita sociale del territorio. I sindaci, seguendo il suo invito, si sono detti pronti a passare dalle parole all’impegno, dalla disperazione alla rinascita coinvolgendo tutte le forze in campo, ma soprattutto puntando sulle nuove generazioni. E le nuove generazioni sono state coinvolte nella piantumazione di una quercia realizzata utilizzando la terra ferita proveniente da tutti i territori interessati dagli incendi. Un gesto fortemente simbolico. Nella speranza che disastri del genere non si debbano più verificare.

 

 

Con il titolo: Pippo Glorioso, segretario CNA Palermo, presenta la donazione degli ulivi ai sindaci del comprensorio. Le foto gentilmente concesse da Mario Leone

L'articolo L’artigiano per la pace e l’ambiente: dalla CNA Palermo 3200 piante di ulivo per fare rivivere la natura offesa dagli incendi proviene da Il Vulcanico.

]]>
Colletta Alimentare, “oceano di gratuità”: più 22 per cento grazie al grande cuore della Sicilia https://ilvulcanico.it/colletta-alimentare-oceano-di-gratuita-piu-22-per-cento-grazie-al-grande-cuore-della-sicilia/ Tue, 21 Nov 2023 11:41:15 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24394 FONTE: Ufficio Stampa Banco Alimentare della Sicilia ODV Alla Giornata Nazionale della  Colletta Alimentare di sabato 18 novembre hanno aderito11.800 supermercati (+ 6% sul 2022) e oltre 140.000 volontari che hanno raccolto 7.350 tonnellate (+9% rispetto alla scorsa edizione) di prodotti a lunga conservazione, grazie ai tantissimi cittadini che ancora una volta, con grande generosità, hanno scelto di fare “un gesto concreto […]

L'articolo Colletta Alimentare, “oceano di gratuità”: più 22 per cento grazie al grande cuore della Sicilia proviene da Il Vulcanico.

]]>
FONTE: Ufficio Stampa Banco Alimentare della Sicilia ODV

Alla Giornata Nazionale della  Colletta Alimentare di sabato 18 novembre hanno aderito11.800 supermercati (+ 6% sul 2022) e oltre 140.000 volontari che hanno raccolto 7.350 tonnellate (+9% rispetto alla scorsa edizione) di prodotti a lunga conservazione, grazie ai tantissimi cittadini che ancora una volta, con grande generosità, hanno scelto di fare “un gesto concreto insieme”, nonostante le difficoltà che in molti stanno incontrando.

I prodotti donati, tra quelli che Banco Alimentare fa più fatica a reperire nella sua attività quotidiana di recupero delle eccedenze, nelle prossime settimane saranno distribuiti a quasi 7.600 organizzazioni partner territoriali convenzionate (mense per i poveri, case-famiglia, comunità per i minori, centri d’ascolto, unità di strada, etc..) che sostengono circa 1.700.000 persone.

In tutta la Sicilia i prodotti donati nella sola giornata della Colletta sono stati 454.664 kg in 1.140 supermercati, contro i 372.723 kg che erano stati raccolti con la Colletta 2022. Un risultato che registra un ottimo +22% sul 2022 e che è stato possibile raggiungere con il grande cuore delle persone, il numero più alto di volontari (oltre 12.000 quest’anno) e di supermercati.

I chilogrammi raccolti corrispondono a 909.329 pasti che verranno distribuiti a 724 organizzazioni caritative, convenzionate con Banco Alimentare in tutta la Sicilia, tramite cui vengono aiutate quotidianamente oltre 284.000 persone.

Questo il dettaglio di quanto raccolto per provincia: Agrigento kg 36.983,80 pari a 73.968 pasti (+12% sul 2022) – Caltanissetta kg 23.102,20 pari a 46.204 pasti (+16% sul 2022) – Catania kg 202.118 pari a 202.118 pasti (+27% rispetto al 2022) – Enna kg 15.086, 30 pari a 30.173 pasti (+34% sul 2022) – Messina kg 62.930,60 pari a 125.861 pasti (+25% sul 2022) – Palermo kg 99.359,60 pari a 198.719 pasti (+21% sul 2022) – Ragusa kg 28.756 pari a 57.512 (+23% sul 2022) – Siracusa kg 34.901,80 pari a 69.804 pasti (+45% sul 2022) – Trapani kg 52.458 pari a 104.970 pasti (+6% sul 2022).

“Sono molto grato per il risultato ottenuto durante questa Colletta – ha commentato Pietro Maugeri, presidente Banco Alimentar della Sicilia ODV -. Al di là dei numeri: +9% a livello nazionale e +22% a livello regionale, sono continuamente sorpreso da questo oceano di gratuità, fatto di volontari, persone comuni e ragazzini di tutte le età che, insieme, hanno donato con gioia. È anche grazie a questi momenti che insegniamo ai più giovani che si può costruire un mondo più giusto e creare reale coesione sociale”.

Ha aggiunto Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare: Il gesto della Colletta si è ripetuto per il 27esimo anno consecutivo, senza mai interruzioni neanche durante la pandemia. Un “gesto” che porta in sé un significato capace di far sperimentare e indicare la carità come dimensione fondamentale del vivere, come presupposto per una convivenza capace di costruire una prospettiva di pace, di solidarietà e di crescita comune. Con la Colletta Alimentare abbiamo aderito alla Giornata Mondiale dei Poveri indetta  da Papa Francesco. Ringraziamo tutti coloro, in particolare i tantissimi giovani volontari, che con il loro sostegno, il loro impegno e il loro sacrificio hanno reso possibile il manifestarsi di una così grande condivisione e solidarietà” – conclude il Presidente.

Sono sempre di più le persone in povertà assoluta nel nostro Paese: se ne contano oltre 5,6 milioni secondo i dati Istat sul 2022 e per l’anno in corso Banco Alimentare ad oggi registra un incremento di richieste di aiuto di oltre 50mila persone.

E’ ancora possibile donare la spesa online su alcune piattaforme dedicate: per conoscere le varie modalità di acquisto dei prodotti e le insegne aderenti all’iniziativa è possibile consultare il sito https://www.bancoalimentare.it/colletta-alimentare/fai-la-spesa-online

(Gaetano Perricone). Un ringraziamento particolare alla professionalità e disponibilità di Monica Adorno, responsabile dell’ufficio stampa dell’iniziativa, ancora una volta puntuale e precisa nell’informare e documentare 

L'articolo Colletta Alimentare, “oceano di gratuità”: più 22 per cento grazie al grande cuore della Sicilia proviene da Il Vulcanico.

]]>
Vieni, c’è un libro nel bosco, vuoi conoscerlo tu https://ilvulcanico.it/vieni-ce-un-libro-nel-bosco-vuoi-conoscerlo-tu/ Mon, 09 Oct 2023 11:18:08 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24116 (Gaetano Perricone). Seguo da tempo l’evolversi di questa bellissima e suggestiva iniziativa, che coniuga perfettamente cultura e natura in un bosco davvero affascinante, il Bosco di Monte Ceraulo ai piedi del vulcano – che ho avuto il piacere di conoscere bene e visitare – grazie al mio carissimo amico Umberto Marino, che mi ha costantemente […]

L'articolo Vieni, c’è un libro nel bosco, vuoi conoscerlo tu proviene da Il Vulcanico.

]]>
(Gaetano Perricone). Seguo da tempo l’evolversi di questa bellissima e suggestiva iniziativa, che coniuga perfettamente cultura e natura in un bosco davvero affascinante, il Bosco di Monte Ceraulo ai piedi del vulcano – che ho avuto il piacere di conoscere bene e visitare – grazie al mio carissimo amico Umberto Marino, che mi ha costantemente informato dei passi compiuti dalle associazioni che gestiscono l’area per raggiungere l’importante obiettivo. Ho partecipato dunque con molto piacere all’inaugurazione, una vera e gioiosa festa con tanti bambini e altrettanti appassionati e ho suggerito ad alcuni dei promotori di portare avanti con forza questo progetto davvero speciale, coinvolgendo la case editrici specializzate per libri per bambini e invitandole ad arricchire la biblioteca con le loro pubblicazioni per promuoverle in loco. La formula sarà quella tradizione della “presa in prestito” del libro entro l’orario di apertura del bosco, restituendolo prima della chiusura. Sosterremo da questo blog con molto piacere la crescita dell’iniziativa, con l’auspicio che come tante cose siciliane non si fermi dopo il lancio; ma la presenza di tanti volontari induce ad essere fiduciosi. Tanti auguri e ad maiora alla Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo
FONTE: Amici del Bosco Ceraulo, comunicato stampa
Domenica 7 ottobre è stato un giorno speciale per il Bosco di Monte Ceraulo, una preziosa area naturale di 17 ettari sita alle pendici dell’Etna, in territorio di Mascalucia. Le Associazioni aderenti a “Gli Amici del Bosco Ceraulo” (Giacche Verdi Etna Torre del Grifo, Rete 2030, CAI Catania, Si conta e si racconta, Tupeté, Fratres Mascalucia, Croce Rossa Mascalucia) hanno inaugurato con molto orgoglio, alla presenza del sindaco Vincenzo Magra,  la Biblioteca nel Bosco, un’iniziativa che nasce per i bambini – ma probabilmente in seguito si arricchirà con libri per grandi – che coniuga la promozione della cultura e il rispetto per la natura.
Il Bosco Ceraulo è gestito con passione e dedizione da un partenariato di associazioni locali dall’aprile 2022 in sinergia con l’Amministrazione comunale. Ha una ricca flora e fauna, tra esemplari di quercia, ginestra, terebinto, valeriana rossa, leccio e tanto altro. Ma anche la parte delle colate laviche che si sovrappongono è di grande valore geologico.
Nel dicembre 2022, gli Amici del Bosco Ceraulo hanno presentato un progetto di Democrazia Partecipata per arricchire l’area attrezzata del bosco con un luogo dedicato alla cultura, alla lettura e all’apprendimento. Il progetto ha fin da subito riscontrato un grande interesse e domenica scorsa  è stato possibile celebrare l’inaugurazione della Biblioteca nel Bosco, un risultato straordinario di collaborazione della comunità. In questa giornata di festa, gli Amici del Bosco hanno offerto un programma speciale per i visitatori di tutte le età grazie allo spettacolo a sorpresa dell’illusionista Armando che ha abilmente intrattenuto i presenti con  divertenti illusioni e magia interattiva, ma anche grazie a Riccardo, Margherita e i loro burattini che hanno raccontato la storia dei tre porcellini.
Sottolineano i promotori dell’iniziativa: “Vorremmo esprimere il nostro sincero ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Mascalucia per aver reso possibile la realizzazione di questo progetto ambizioso. Inoltre, desideriamo ringraziare la ditta Biotech, nella persona di Dario Rodoligo, che ha lavorato instancabilmente per materializzare la nostra visione, trasformando un sogno in realtà. Infine, uno speciale ringraziamento va ai numerosi visitatori che hanno sostenuto la causa facendo una piccola donazione che verrà investita per l’acquisto di ulteriori materiali e strumentazioni. La Biblioteca nel Bosco rappresenta un luogo unico che incoraggia la lettura, l’apprendimento e l’amore per la natura. È un’opportunità eccezionale per la comunità di Mascalucia e per tutti coloro che desiderano connettersi con la cultura e l’ambiente in modo significativo. Invitiamo tutti a unirsi e a esplorare questo straordinario spazio, un connubio di cultura e natura”
Per ulteriori informazioni, contattare: Amici del Bosco Ceraulo
Con il titolo e nell’articolo: immagini dall’inaugurazione della Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo (foto di Gaetano Perricone) 

L'articolo Vieni, c’è un libro nel bosco, vuoi conoscerlo tu proviene da Il Vulcanico.

]]>
MontagnAmo, ascesa e autonomia in montagna: da Padova all’Etna, la meravigliosa storia di undici ragazzi con sindrome di Down https://ilvulcanico.it/montagnamo-ascesa-e-autonomia-in-montagna-da-padova-alletna-la-meravigliosa-storia-di-undici-ragazzi-con-sindrome-di-down/ Sun, 08 Oct 2023 05:02:09 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24053 (Gaetano Perricone). In occasione della Giornata nazionale delle persone con Sindrome di Down, che si celebra l’8 ottobre, pubblichiamo integralmente la relazione di Giacomo Drago, vicepresidente dell’associazione Sport 21 di Padova, al Convegno nazionale di Montagnaterapia promosso a Nicolosi, dal 28 settembre al 1 ottobre, dalla Simont, società italiana di montagnaterapia. Il tema è il […]

L'articolo MontagnAmo, ascesa e autonomia in montagna: da Padova all’Etna, la meravigliosa storia di undici ragazzi con sindrome di Down proviene da Il Vulcanico.

]]>
(Gaetano Perricone). In occasione della Giornata nazionale delle persone con Sindrome di Down, che si celebra l’8 ottobre, pubblichiamo integralmente la relazione di Giacomo Drago, vicepresidente dell’associazione Sport 21 di Padova, al Convegno nazionale di Montagnaterapia promosso a Nicolosi, dal 28 settembre al 1 ottobre, dalla Simont, società italiana di montagnaterapia. Il tema è il progetto MontagnAmo: è un contributo interessantissimo su un’esperienza estremamente avanzata che ha visto protagonisti undici ragazzi con sindrome di Down. Ma anche la storia di un’avventura meravigliosa e coinvolgente, assolutamente unica, partita dalla città veneta e arrivata in cima all’Etna Patrimonio dell’umanità, che ho avuto la gioia e il privilegio di raccontare nel mio libro “La scalata della vita”.  Con uno slogan e una motivazione più che mai chiara e forte: se si vuole si può! 

di Giacomo Drago*

 MontagnAmo è un progetto dell’Associazione Sport21 Padova nato all’interno dei percorsi educativi di DownDADI e, rappresenta un tassello del più articolato “Progetto di vita attiva” che si prefigge l’obiettivo di rendere le persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva più autonome possibile anche mediante l’esperienza della montagna.

Per meglio descrivere il progetto MontagnAmo penso sia utile una breve premessa. Trentadue anni fa dopo la nascita di nostra figlia Giulia, con sindrome di Down, come genitori abbiamo da subito avvertito la necessità di capire cosa potevamo fare per il suo futuro. In una piccola Associazione abbiamo incontrato altri genitori con figli pari età e condizione ed abbiamo avviato una discussione sulle strategie da individuare ed utilizzare. Da subito abbiamo dubitato dell’efficacia del modello basato unicamente sull’assistenza, unica proposta offerta dai servizi sociali del territorio al termine del ciclo scolastico. Per realizzare il progetto che avevamo elaborato abbiamo assunto incarichi di responsabilità come gruppo dirigente della nostra comunità.  Eravamo convinti che le persone con s di D (sindrome di Down) e DI (Disabilità Intellettiva) dovessero e potessero diventare i protagonisti della propria vita, essere in grado di assumere decisioni, realizzare sogni e passioni; per questo dovevano essere al centro di un progetto articolato e complesso che doveva evidenziare, esaltare ed irrobustire le abilità che ognuno di loro poteva esprimere. In base alle singole caratteristiche, abbiamo elaborato un unico progetto che poi avremmo definito “progetto di vita attiva” che prevedesse la fruizione di molteplici attività da svolgersi in luoghi diversi con professioniste/i (educatrici, psicologhe, logopediste oss ecc. ma anche artigiani) con competenze specifiche.

Il progetto MontagnAmo parte materialmente a Padova nel 2013 e come anticipato è un tassello del più complesso “progetto di vita attiva”. L’ho ideato al fine di fare vivere a persone con s di D e   DI l’esperienza della montagna a 360 gradi applicando le competenze e le autonomie personali acquisite e sviluppate nel corso degli anni nei percorsi educativi proposti. Inizia così il progetto, viene formato uno staff con incarichi precisi: come alpinista mi occupo di tutta l’organizzazione (formazione, escursioni, sentieri, rifugi, preparazione dello zaino, sicurezza, sessioni di arrampicata, materiali ecc) mentre due psicologhe di Down Dadi della parte educativa di loro competenza. Vogliamo esercitare il diritto di frequentare l’ambiente montano potendo ammirare e godere delle bellezze che madre natura mette a disposizione consapevoli della fragilità e delicatezza di tali luoghi. Per prima cosa abbiamo educato i ragazzi al rispetto dell’ambiente, al rispetto per le persone che si incontrano sui sentieri ed in rifugio.  Il progetto è stato proposto inizialmente ad undici ragazzi con s di D e DI con buoni livelli di autonomia personale che hanno deciso di coinvolgersi nel progetto, hanno potuto sperimentare la fatica e soprattutto la gestione della fatica, assoluta novità per loro.

Generalmente tutto nelle loro vite viene semplificato, agevolato, in famiglia, a scuola sul lavoro; ecco che affrontare la montagna dove è richiesto uno sforzo sia fisico che di volontà diventa un esercizio stimolante, gestire la fatica non è scontato per i c.d. normodotati altrettanto vale per le persone con disabilità. Dato che per andare in montagna si fa della fatica abbiamo predisposto un piano di preparazione atletica, camminate periodiche di 11/12 km con zaino sia sui vicini Colli Euganei sia all’interno di un grande parco situato nella immediata cintura urbana, anche individuale (tre ragazzi hanno deciso di iscriversi e frequentare una palestra) abbinando una corretta e sana alimentazione preferendo, laddove possibile, il cibo biologico a km zero. Quest’ultimo aspetto curato da un esperto nutrizionista viene applicato a tutti i frequentatori dei percorsi educativi. Per gli undici ragazzi con s di D e DI ho proposto un percorso formativo teorico di quattro serate appositamente organizzato presso la locale sede del Cai. Nel mese di giugno abbiamo organizzato la prima escursione utilizzata anche come test che ci ha permesso di analizzare le reazioni positive e negative dei partecipanti. Ottocentoquaranta metri di dislivello per raggiungere il rifugio Bosconero. Nel successivo mese di agosto abbiamo effettuato la prima escursione in dolomite arrivando alla quota di 2.950 mslm  di Cima Rosetta sulle Pale di San Martino, dove,  dopo avere fatto il  picnic abbiamo raggiunto l’omonimo rifugio dove alla sera abbiamo cenato e poi pernottato. Il giorno successivo escursione verso il ghiacciaio Fradusta e una volta scesi a valle, dopo avere pranzato siamo rientrati a casa. Anche questa ulteriore e nuova esperienza ci è servita per osservare alcune reazioni (alta quota, impatto con il severo pianoro roccioso) e permesso di approntare piccoli correttivi.

Nel corso degli anni abbiamo effettuato molte escursioni sulle Dolomiti, con pernottamenti in diversi rifugi, sia d’estate ma anche d’inverno dove abbiamo sperimentato la progressione su neve con ciaspole mentre sul ghiaccio utilizziamo i ramponi. Anche queste esperienze sono state colte dai ragazzi con s di D e DI con grande entusiasmo consci delle nuove difficoltà che dovevano affrontare ma altrettanto consapevoli di disporre di strumenti e competenze per superarle. Ogni limite viene vissuto come un’occasione per mettersi alla prova, andare a toccarlo e applicarsi per superarlo; ogni ostacolo superato diventa motivo di crescita dell’autostima e determina nuove consapevolezze e disponibilità a continuare. Il punto d’arrivo di oggi rappresenta il nuovo punto di partenza di domani. Abbiamo imparato che le fragilità tipiche della sindrome portano spesso alla depressione e che la consapevolezza e la crescita dell’autostima, appunto, li tiene lontani da questo baratro. Hanno anche sviluppato un grande senso di appartenenza al gruppo MontagnAmo dove non esiste nessun tipo di competizione ma un unico obiettivo comune da raggiungere insieme tanto che quandoqualcuno occasionalmente ha avuto qualche difficoltà in escursione (es stanchezza) si sono organizzati spontaneamente per offrire l’aiuto necessario.

Successivamente, su richiesta dei ragazzi, abbiamo sperimentato l’arrampicata presso le pareti di Rocca Pendice poi, nel corso dell’inverno 2017/2018 abbiamo effettuato alcune sessioni di arrampicata in palestra (King Rock), ad inizio del mese di settembre del 2018 abbiamo esteso ad una settimana l’esperienza del progetto MontagnAmo portando gli undici ragazzi in Sardegna e precisamente a Cala Gonone dove abbiamo occupato una serie di bungalow del campeggio. Abbiamo eseguito una serie di escursioni in luoghi completamente diversi dalle dolomiti es: Gola di Gorropu lungo il rio Flumineddu,  Scale di Surtana,  intervallate da splendidi bagni a  Cala Luna e  Cala Fuili. Con alcuni dei ragazzi abbiamo effettuato alcune sessioni di arrampicata sulle pareti di calcare del settore “La Poltrona” a Cala Gonone. Nel corso del 2019 abbiamo continuato le nostre escursioni in dolomite anche in preparazione della settimana in fase di organizzazione che ci avrebbe visto protagonisti della scalata ai crateri sommitali di Bocca Nuova del vulcano siciliano Etna.

Nel mese di settembre 2019, arriviamo a Catania e prendiamo alloggio in un magnifico rifugio di pietra lavica a Milo, ogni giorno abbiamo effettuato delle escursioni es: crateri Sartorius, sentiero che dal rifugio Citelli porta alla grotta di Serracozzo, sentiero della Schiena dell’Asino ed altro finalizzate a migliorare l’acclimatamento e quindi la forma fisica per poter arrivare tutti insieme al nostro grande obiettivo: i crateri sommitali di Bocca Nuova a quota 3300 mslm. Quota mai raggiunta prima dai ragazzi del progetto MontagnAmo.

Assieme agli amici del Cai di Catania ed accompagnati da una guida vulcanologica, la mattina del 7 settembre, partendo con la funivia dal Rifugio Sapienza in una giornata eccezionalmente limpida e soleggiata e con poco vapore emesso dai crateri abbiamo colmato a piedi i 450 metri di dislivello e abbiamo raggiunto l’obiettivo per cui ci eravamo preparati nei mesi precedenti: i crateri di Bocca Nuova. Ammirare il panorama unico che si è aperto ai nostri occhi, la straordinaria visione del fondo dei crateri ha generato nei ragazzi una forte emozione, una gioia incontenibile e la consapevolezza del grande risultato ottenuto. Urla liberatorie come: ce l’abbiamo fatta, siamo forti, dammi il cinque sono servite anche a scaricare la tensione della novità assoluta per loro di trovarsi sull’orlo dei crateri di un vulcano attivo. E tanti tanti abbracci.  Una giornata indimenticabile per tutti. Rientrati con la funivia al rifugio Sapienza nel pomeriggio abbiamo trovato una graditissima sorpresa: gli amici del rifugio ci hanno accolto offrendoci un numero impressionante di ottime pizze e non solo. La giornata non poteva finire meglio di cosi. Altra grande esperienza che avevo pianificato con gli amici del gruppo grotte del Cai di Catania: il giorno successivo dopo una vivace discussione, con 6 ragazzi abbiamo effettuato l’esplorazione di una grotta di scorrimento lavico (grotta del Coniglio) a Piano del Vescovo.  L’accesso alla grotta è complicato dal fatto che bisogna entrare attraverso una frattura obliqua e stretta, calarsi con corde ed imbrago e scendere sul fondo usando una scaletta sospesa; poi per esplorare la grotta bisogna strisciare nel punto in cui la volta si abbassa. Tutto ciò è stato fatto con disinvoltura e padronanza dai partecipanti.

La storia dell’impresa degli undici ragazzi disabili è stata raccontata anche dai protagonisti stessi nel libro La Scalata della Vita. Se si vuole si può scritto dal carissimo amico Gaetano Perricone. Titolo azzeccatissimo, la metafora della scalata che per i ragazzi con s di Di hanno cominciato più di vent’anni prima e che con caparbietà, risolutezza e grande disponibilità hanno perseguito fino al raggiungimento della “cima” cioè la loro massima autonomia personale.

Naturalmente la relazione tra Padova e Catania non si è conclusa nel 2019, anzi si è rafforzata tanto che siamo tutti soci del Cai di Catania sezione Etna. Ultima esperienza in ordine di tempo: dal 2 al 16 settembre ultimo scorso, dopo avere chiesto la disponibilità agli amici gestori, ho accompagnato due giovani donne Giulia e Sofia che hanno effettuato uno stage lavorativo come cameriere di sala presso il rifugio Sapienza alle pendici dell’Etna. Due giovani alpiniste padovane con s di D che hanno raggiunto i crateri sommitali e sono tornate sulla “Muntagna” questa volta non per scalare ma per svolgere le mansioni di normali lavoratrici e riaffermare un grande messaggio: SE SI VUOLE SI PUO’! Questo in sintesi è il progetto MontagnAmo di Sport21 Padova.

*Vice presidente Sport21 Padova

 

 

Con il titolo e all’interno dell’articolo: le immagini della scalata sull’Etna del 7 settembre 2019 dei ragazzi di Montagnamo. L’ultima foto è di Giulia e Sofia al lavoro al ristorante del Rifugio Sapienza

 

 

 

 

 

L'articolo MontagnAmo, ascesa e autonomia in montagna: da Padova all’Etna, la meravigliosa storia di undici ragazzi con sindrome di Down proviene da Il Vulcanico.

]]>
Ecologia ed empatia globale per sostenere la salute mentale. Sabato 7 ottobre a Catania Convegno Nazionale di Analisi transazionale https://ilvulcanico.it/ecologia-ed-empatia-globale-per-sostenere-la-salute-mentale-sabato-7-ottobre-a-catania-convegno-nazionale-di-analisi-transazionale/ Fri, 06 Oct 2023 05:39:04 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24042 Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo, ringraziando Gabriella Magistro per il prezioso contributo Sabato 7 ottobre, alle 9, presso il Teatro Maria Ausiliatrice di Via Caronda 224,  a Catania e in Live streaming, si terrà il  XV Convegno Nazionale di Analisi Transazionale, dal titolo “Per un’ecologia e un’empatia globali: crescere, riparare, ricostruire”. La crisi ambientale, il […]

L'articolo Ecologia ed empatia globale per sostenere la salute mentale. Sabato 7 ottobre a Catania Convegno Nazionale di Analisi transazionale proviene da Il Vulcanico.

]]>
Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo, ringraziando Gabriella Magistro per il prezioso contributo

Sabato 7 ottobre, alle 9, presso il Teatro Maria Ausiliatrice di Via Caronda 224,  a Catania e in Live streaming, si terrà il  XV Convegno Nazionale di Analisi Transazionale, dal titolo “Per un’ecologia e un’empatia globali: crescere, riparare, ricostruire”.

La crisi ambientale, il post pandemia e la guerra sono elementi di particolare rischio per la salute mentale. Affrontare determinati temi, approfondire, creare momenti di incontro, informazione, formazione e dibattito è di certo uno dei rimedi più validi per fronteggiare questa situazione. PerFormat propone, costantemente, dei momenti di confronto e dibattito su tematiche specifiche sempre molto attuali e di grande impatto nell’ottica di acquisire nuove conoscenze e fare rete per prepararsi al futuro, usando il dialogo aperto come strumento di crescita e arricchimento perché, come sostiene Anna Emanuela Tangolo, fondatrice di Performat, scuola di psicoterapia, network di centri psicologici e business school, oltre che psicoterapeuta analista transazionale, didatta e supervisore dell’ EATA (European Association of tansactional analysis): “Solo in connessione con gli altri esseri viventi ritroviamo il senso e la direzione. Solo nell’empatia globale con gli uomini e il mondo ritroveremo il futuro e le ragioni per districarsi nel presente oscuro di questi anni. E se in tempi di crisi globale quindi la salute mentale e relazionale sono messe fortemente alla prova, le patologie mentali sono molto aumentate e le risorse per la prevenzione e la cura diminuite, sostenere la salute mentaledice Tangolosta proprio qui: nel non arrendersi alla violenza, nel lottare politicamente, nell’impegnarsi a salvare la nostra mente e la nostra vita, uscendo dall’isolamento e quindi accompagnando il salvataggio dei bambini, dei giovani e delle persone che vengono negli studi di psicoterapia con i loro drammi, perché è la solidarietà, è l’apertura, è la rete, è una politica differente che vincerà. Ai professionisti della salute mentale – continua la fondatrice di Performat – si pongono, quindi, nuove sfide per dare un contributo costruttivo alla crescita delle nuove generazioni e alla riparazione delle ferite che restano come ombre anche oltre il tempo delle minacce alla sopravvivenza”.

William Cornell

Al convegno interverranno molti ospiti di spicco nel mondo della psicologia e della psicoterapia, ricercatori e docenti noti sul panorama nazionale ed internazionale, come William Cornell, psicologo, psicoterapeuta analista transazionale, didatta e supervisore dell’EATA, che parlerà dell’ Impatto valoriale e politico dell’Analisi Transazionale tra etica e deontologia. Anna Emanuela Tangolo e Francesca Vignozzi, psicologa, psicoterapeuta, didatta e supervisore dell’EATA (European Association Transactional Analysis), oltre che vice direttrice della Scuola di specializzazione, parleranno dell’Incubo come inquinamento e il sogno come desiderio: riflessioni.

Durante il loro intervento, le due analiste transazionali presenteranno il libro Analisi Transazionale dei sogni, appena pubblicato ed edito da Performat. Un testo che, come scrive Cornell nella prefazione, “offre un importante approccio globale al lavoro sul sogno che interesserà e informerà chi lavora come psicoterapeuta o psicanalista con qualunque orientamento teorico”. Maria Salvina Signorelli, psichiatra, psicoterapeuta e Professoressa di Psichiatria presso l’Università di Catania, invece, interverrà sul tema del  Disagio psichico contemporaneo: tra la necessità di definizione e la ricerca di normalità. Nel corso della giornata, modereranno Andrea Guerri, psicologo e psicoterapeuta ad indirizzo analitico transazionale, docente di psicologia sociale presso l’Università di Pisa, Marina Zazo psichiatra e psicoterapeuta ad indirizzo analitico transazionale e Anna Massi psicologa, psicoterapeuta analista transazionale, didatta e supervisore dell’EATA.

Il pomeriggio sarà dedicato, invece, alla presentazione del libro Inquadrando Palestina di Marco Pirrello, regista e filmmaker freelance, all’intervento di Renato Scifo, direttore Unità Operativa complessa Neuropsichiatra Infanzia e Adolescenza presidio Ospedaliero di Acireale (CT).  Periferie del mondo, periferie della mente e a diverse attività laboratoriali condotte da preparati e attenti analisti transazionali, fra cui alcuni dirigenti nel settore pubblico. Emanuela Tangolo e Francesca Vignozzi terranno un laboratorio dal nome Sogni e gruppi, Salvo Toscano, Marina Toro, Marika Greco ed Enza Castelluzzo condurranno Mindfulness e danza movimento terapia, Barbara Nannini e Andrea Guerri: Immagine Corporea e Giovanni Rapisarda e Francesco Guarnieri, condurranno Analisi transazionale e Adolescenti. Questo evento è lo spazio per approfondire temi trasversali e pluridisciplinari grazie alla presenza tra gli oratori e gli ospiti di studiosi e scienziati che con i loro interventi saranno fonte di stimolo e riflessione per i partecipanti

PS. Analisi transazionale:  teoria della personalità elaborata dallo psichiatra e psicanalista Eric Berne (Montréal 1910 – San Francisco 1970), basata sulla postulazione di tre diversi stati fondamentali dell’Io: Bambino (archeopsiche), Genitore (eteropsiche), Adulto (neopsiche), in relazione tra loro. Mentre l’analisi strutturale ha per oggetto i conflitti interni, l’analisi transazionale esamina i rapporti interpersonali (per transazionale s’intende il rapporto tra i vari stati o livelli di una persona e quelli di un’altra). Nella psicoterapia di gruppo, che si propone di portare il paziente al raggiungimento del controllo sociale attraverso varie fasi (analisi strutturale, analisi transazionale propriamente detta, analisi dei giochi, analisi del copione), i pazienti sperimentano le diverse t. possibili, giungendo a prendere coscienza dell’inadeguatezza alla realtà di scenari di vita personali fissati fin dall’infanzia (fonte: Treccani.it)

 

L'articolo Ecologia ed empatia globale per sostenere la salute mentale. Sabato 7 ottobre a Catania Convegno Nazionale di Analisi transazionale proviene da Il Vulcanico.

]]>