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Il Blog di Gaetano PerriconeTue, 25 Mar 2025 05:41:02 +0000it-IT
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1 https://wordpress.org/?v=6.7.2Con gli Avvocati di strada “Non esistono cause perse”
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Tue, 25 Mar 2025 05:41:02 +0000https://ilvulcanico.it/?p=25479di Alessandra Politino* Sabato 22 marzo nella cornice dell’House Cafè al lungomare di Catania, si è tenuta la presentazione del libro “Non esistono cause perse. Gli avvocati e la strada” scritto a quattro mani dal giornalista professionista e cronista del quotidiano La Repubblica Giuseppe Baldessarro e dall’avvocato Antonio Mumolo, giuslavorista, socio fondatore e Presidente di […]
Sabato 22 marzo nella cornice dell’House Cafè al lungomare di Catania, si è tenuta la presentazione del libro “Non esistono cause perse. Gli avvocati e la strada” scritto a quattro mani dal giornalista professionista e cronista del quotidiano La RepubblicaGiuseppe Baldessarro e dall’avvocato Antonio Mumolo, giuslavorista, socio fondatore e Presidente di Avvocato di strada odv.
L’associazione Avvocato di strada odv nasce a Bologna nel 2000 e oggi ha ben 61 in sedi (l’ultima in ordine di tempo inaugurata a Siracusa sempre sabato 22 marzo su iniziativa degli avvocati Domenico Sapuppo e Simona Mallemi) in altrettante grandi città italiane. Siamo presenti in tutto il territorio nazionale e siamo lo studio legale più grande d’Italia, con oltre mille avvocati e 2000 pratiche trattate ogni anno. Alla presentazione del libro oltre allo sportello di Catania, promotore dell’evento, hanno partecipato l’avv. Francesco Campagna, coordinatore dello sportello di Palermo e l’avvocato Simona Mallemi, coordinatrice dello sportello di Siracusa.
Lo sportello di Catania è stato istituito nel 2012 su impulso dell’ avv. Giuseppe Rapisarda, io lo coordino da due anni e di esso fanno parte tre avvocati del foro di Catania: avv. Valeria Raciti, avv. Francesco Baffi e avv. Antonio Gullotta. Da ben 13 anni opera nel territorio catanese prestando assistenza legale ai senza fissa dimora, nella sede in via Sangiuliano 60 a presso i cavalieri della mercede e si riceve su appuntamento il giovedì pomeriggio ore 17-19. Nel 2015 lo sportello di avvocato di strada di Catania ha firmato un protocollo con il comune etneo che ha istituito via dell’ accoglienza e riconosciuto la residenza virtuale ai senza fissa dimora.
Oltre al riconoscimento della residenza virtuale per i senza fissa dimora, il 6 novembre 2024 il Parlamento italiano ha approvato definitivamente, all’unanimità, il disegno di legge a firma di Marco Furfaro (deputato del PD) in materia di assistenza sanitaria alle persone senza dimora per assicurare progressivamente il diritto all’assistenza sanitaria alle persone, prive della residenza anagrafica nel territorio nazionale o all’estero, che soggiornano regolarmente nel territorio italiano, e per consentire alle predette persone l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali e la scelta del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta.
Queste sono solo due delle innumerevoli battaglie che l’associazione ha affrontato e vinto in oltre un ventennio di attività, storie che sono diventate un libro edito da Intra nel novembre 2023 Non esistono cause perse. Gli avvocati e la strada che é stato presentato da uno degli autori, l’avvocato Antonio Mumolo, che ha sottolineato come le battaglie più importanti condotte dall’associazione in questi anni siano state senza dubbio quelle relative al diritto alla residenza e al diritto alla salute dei senza fissa dimora. All’incontro hanno partecipato anche la Cooperativa Sociale “Mosaico” nella persona del dottor Alessandro Venezia, coordinatore unità di strada, che ha condiviso un focus sulla realtà delle persone senza dimora a Catania e il Centro Astalli nella persona della dottoressa Giuseppina Alì referente sportello San Berillo che da decenni è un punto di riferimento a Catania per i senza fissa dimora.
La missione dell’associazione Avvocato di strada si può tradurre nelle parole del grande giurista Piero Calamandrei: “La legge è uguale per tutti” è una bella frase che rincuora il povero, quando la vede scritta sopra le teste dei giudici, sulla parete di fondo delle aule giudiziarie; ma quando si accorge che, per invocar la uguaglianza della legge a sua difesa, è indispensabile l’aiuto di quella ricchezza che egli non ha, allora quella frase gli sembra una beffa alla sua miseria”.
*Coordinatrice “Avvocato di Strada odv” di Catania
]]>Etna, natura straordinaria non da “consumare”, ma da rispettare e proteggere
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Tue, 11 Mar 2025 08:57:27 +0000https://ilvulcanico.it/?p=25446di Itala Calabrese Oggetto dell’attività: escursione sull’Etna con visita al fronte lavico spento Partenza dal primo sentiero dell’ Etna, creato nel 1991, “Monte nero degli Zappini” e arrivo alla pista Altomontana interrotta dal fronte lavico, fermo dal 20 febbraio 2025. Compito principale della guida ambientale escursionistica, è quello di accompagnare, informare e sensibilizzare i gruppi […]
Oggetto dell’attività: escursione sull’Etna con visita al fronte lavico spento
Partenza dal primo sentiero dell’ Etna, creato nel 1991, “Monte nero degli Zappini” e arrivo alla pista Altomontana interrotta dal fronte lavico, fermo dal 20 febbraio 2025. Compito principale della guida ambientale escursionistica, è quello di accompagnare, informare e sensibilizzare i gruppi di escursionisti durante le escursioni, favorendo una fruizione consapevole e sicura dell’ambiente naturale. Le responsabilità includono vari aspetti, tra cui
•Sicurezza: conoscenza del territorio e delle condizioni meteo.
•Educazione ambientale: fornire informazioni dettagliate sulla flora, fauna, geologia, storia e cultura del territorio, stimolando il rispetto per l’ambiente.
•Gestione del gruppo: assicurarsi che tutti siano adeguatamente equipaggiati e che nessuno venga lasciato indietro. •Rispetto dell’ambiente: non disturbare la fauna, non lasciare rifiuti e camminare solo su sentieri segnati per evitare danni alla vegetazione e al suolo.
Riflessioni di una Guida ambientale escursionistica AIGAE
Noi apparteniamo alla Natura, ma lo abbiamo dimenticato. Vivere in città ci ha sicuramente allontanato da una connessione diretta e profonda con l’ambiente naturale, facendoci perdere di vista il rispetto e la cura che dovremmo avere per esso. La Natura è la nostra casa comune, e dovremmo trattarla con la stessa attenzione che riserviamo alla nostra casa, prevenendo danni o incidenti. Purtroppo, spesso trattiamo la Natura come se fosse un parco giochi, un luogo da esplorare senza un vero rispetto delle sue regole e dei suoi rischi. La non conoscenza del territorio, l’uso di attrezzature inadeguate o il sottovalutare le condizioni atmosferiche sono solo alcuni degli errori che possono mettere in pericolo chi si avventura senza la dovuta preparazione. La natura non è un luogo da conquistare, ma un ambiente di cui far parte in armonia, comprendendo i suoi ritmi e rispettandone i limiti.
Vorrei sollevare una questione, un’attenzione fondamentale sul cambiamento del rapporto che le persone, soprattutto i siciliani, hanno con l’Etna. “A muntagna” è sempre stata un simbolo di maestosità e un’opportunità di avventura per tutti, senza restrizioni particolari, il che ha reso l’Etna un luogo facilmente accessibile e amato da tanti. Tuttavia, con il passare degli anni, si è perso un po’ il senso del rispetto e della consapevolezza che dovremmo avere nei confronti di un fenomeno naturale così potente e imprevedibile. Il cambiamento, cioè un approccio meno rispettoso e più superficiale alla montagna e alle sue eruzioni, è purtroppo un fenomeno comune in molte aree naturali. L’accesso facilitato e l’abbondanza di informazioni ha portato molte persone a sottovalutare i rischi o a trattare la montagna come una semplice attrazione turistica. Questo, unito alla mancanza di un adeguato messaggio educativo sul rispetto della natura, ha contribuito a una gestione poco armoniosa e talvolta irresponsabile.
La mia osservazione su quest’ultima eruzione, vista da parecchie persone perché a portata di mano e facilmente accessibile, è un esempio concreto di come la gestione della sicurezza e dell’informazione possa risultare inefficace, soprattutto quando manca un corretto coordinamento tra le autorità e una chiarezza sui ruoli delle guide professioniste. In effetti, la presenza di confusione e polemiche alimenta solo incertezze e comportamenti poco consapevoli, mettendo a rischio la sicurezza di tutti. È indispensabile un impegno maggiore per educare alla responsabilità e promuovere un’idea di Natura che non sia solo da fruire, da “consumare”, ma da rispettare e proteggere. Noi siamo Natura, ci nutriamo di Natura, respiriamo Natura, in un equilibrio molto delicato, un tempo rispettato, oggi rotto dalla smania consumistica dell’uomo moderno. Pur essendo noi parte del Pianeta Terra, ne siamo diventati predatori.
]]>Polifemo, millenario tra gli ulivi, con il suo olio della pace
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Sun, 17 Nov 2024 06:13:09 +0000https://ilvulcanico.it/?p=25210di Pippo Raiti Gli ulivi grandi, quelli contorti e nodosi sopravvissuti alla storia, ci raccontano gli antichi popoli che con la loro cultura hanno reso la nostra isola uno splendido mosaico di civiltà: Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni. A Castiglione di Sicilia, in contrada Brahaseggi, all’interno di un fondo agricolo di proprietà privata, poco […]
Gli ulivi grandi, quelli contorti e nodosi sopravvissuti alla storia, ci raccontano gli antichi popoli che con la loro cultura hanno reso la nostra isola uno splendido mosaico di civiltà: Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni. A Castiglione di Sicilia, in contrada Brahaseggi, all’interno di un fondo agricolo di proprietà privata, poco distante dalla Cuba Bizantina e dal fiume Alcantara, “vive” proprio uno di quei grandi ulivi secolari, il cui nome è Polifemo (secondo una datazione presunta, sembra che la sua età si aggiri intorno ai 1200 anni). Nome mitologico dovuto all’imponenza del suo tronco, alle sue salde e pronunciate radici che lo legano indissolubilmente alla terra da cui trae il suo nutrimento. Le sue estese fronde, come braccia tese verso l’Etna, sembrano volerla ringraziare per il prezioso dono.
Per la sua veneranda età esso rappresenta esso rappresenta la memoria storia di vite di un tempo lontano e di un tempo più o meno recente: ogni suo nodo, ogni sua contorsione, rappresenta una voce narrante e i suoi racconti sono preziosi insegnamenti. Chissà quante genti hanno raccolto e goduto dei suoi frutti. Quante storie, quante leggende, quanti misteri sono racchiusi tra quei nodi, quante mani hanno raccolto le sue drupe e quanti canti di donne chine hanno hanno ascoltato le sue fronde.
Chissà quale soddisfazione sta provando quell’umile contadino che oltre mille anni fa mise a dimora un ramoscello di ulivo, chissà le storie che avrà sentito, le gioie, i lamenti di chi puntualmente ogni anno si apprestava alla raccolta delle sue drupe. Chissà quante lingue diverse, quanti popoli diversi si sono avvicendati e chissà quante leggende sono state narrate all’ombra delle sue fronde.
Sono tutti questi quesiti che, chissà fin da bambino, mi ponevo nella mente quando accompagnavo mio padre in campagna e proprio lì, seduto all’ombra dell’ulivo fantasticavo di storie lontane. Man mano crescevo e, attraverso gli studi, quei chissà trovarono spiegazioni storiche e anche lo studio dei miti greci mi fecero scoprire della leggenda della nascita della pianta di ulivo e di come ad esso venne riconosciuto il simbolo di pace.
Ecco che, come spesso accade da adulto, si verifica un ritorno agli studi passati, dettato dal desiderio di voler rendere omaggio a quell’ulivo che, come un anziano merita di essere raccontato, affinché divenga memoria di un tempo lontano e, attraverso la sua leggenda, divenga memoria contemporanea di un mondo sempre più in bilico tra guerra e pace.
Da qui nasce l’idea dell’olio della pace, prodotto esclusivamente dalla raccolta delle sue olive, cosicché il perdurare di quest’ulivo secolare diventi metafora dei valori che devono insistere e resistere come le radici profonde di Polifemo.
]]>Dalla Germania a Pedara per accostarsi al canto lirico con Lara e Michael, tedeschi dell’Etna. Von Deutschland nach Pedara, um sich dem Gesang zuzuwenden, mit Lara und Michael, Deutsche vom Ätna
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Wed, 20 Mar 2024 05:36:58 +0000https://ilvulcanico.it/?p=24831di Lara Venghaus Ho due passioni nella mia vita: il canto lirico e la terra dell’Etna. La prima è la mia professione e quella include non solo fare concerti, nonostante mi piaccia tantissimo esibirmi, ma anche insegnare il canto fa parte del mio amato lavoro. Vedere crescere gli allievi, accompagnare il loro sviluppo sia ai […]
Ho due passioni nella mia vita: il canto lirico e la terra dell’Etna. La prima è la mia professione e quella include non solo fare concerti, nonostante mi piaccia tantissimo esibirmi, ma anche insegnare il canto fa parte del mio amato lavoro. Vedere crescere gli allievi, accompagnare il loro sviluppo sia ai primi passi, sia da un punto avanzato, mi riempia il cuore.
Da dieci anni al campo concertistico posso congiungere le due passioni, sempre in estate, presentando, insieme col mio accompagnatore, il rinomato direttore d’orchestra Maestro Michael Hoyer, i nostri programmi nei Paesi Etnei. Ogni volta che racconto dai miei soggiorni qui e spedisco le foto di questa terra meravigliosa ai miei allievi, si stupiscono.
Finalmente, in questa primavera del 2024, posso offrire a loro la possibilità di apprendere di persona entrambe le mie passioni. Dal 21 al 28 marzo avrà luogo un corso di canto a Pedara e quattro ragazzi tedeschi verranno a partecipare. Iniziando con un bel concerto inaugurale, eseguito da noi stessi, presentando esempi del Lied tedesco di Franz Schubert, canzoni italiani di Ruggero Leoncavallo ed arie liriche di Verdi e Wagner, spenderemo insieme una settimana piena di allenamento al canto e di dolce vita siciliana. Ovviamente scenderemo a Catania per visitare il Teatro Bellini e la casa Bellini, senza dimenticare il Duomo, dove si trova la tomba del grande compositore catanese e l’elefante di fronte. Ma saliremo anche al Rifugio Sapienza per scalare i crateri Silvestri e godere il panorama unico. E son certo che tutti noi mangeremo benissimo e anche troppo! Alla fine, il giorno 28, avrà luogo un concerto finale, nel quale gli allievi avranno l’occasione di dimostrare tutto quello che avranno imparato.
Ma non solo i tedeschi parteciperanno a questo corso, che è anche aperto a tutti coloro che sono interessati di prendere un assaggio del canto lirico. Il corso di accostamento al canto lirico permette un percorso didattico base sui primi approcci. Organizzato dall’Assessorato arte e spettacolo del comune di Pedara daremo a tutti la possibilità di iscriversi e scoprire la propria voce. Così potremo anche mettere i ragazzi tedeschi in contatto con i pedaresi e dare un contributo all’intesa fra i popoli della Westfalia e della Sicilia. Sono molto grata di avere questa possibilità di congiungere entrambe le mie passioni.
A SEGUIRE LA TRADUZIONE IN TEDESCO
Ich hege zwei große Leidenschaften: den Gesang und das Land um den Ätna. Die erste habe ich zu meinem Beruf gemacht, und dieser umfasst nicht allein den Auftritt bei Konzerten – wenngleich ich zugeben muss, dass es mir außerordentlich zusagt, mich dem Publikum zu präsentieren – sondern auch Gesang zu unterrichten. Die Schüler an ihren Aufgaben wachsen zu sehen und sie bei ihren ersten Schritten oder in ihrer weiteren Entwicklung zu begleiten, erfüllt mich mit Freude.
Seit nunmehr zehn Jahren kann ich, was den Bereich der Konzerte angeht, meine beiden Leidenschaften miteinander verbinden, indem ich, zusammen mit meinem Begleiter, dem Kapellmeister Michael Hoyer, unsere Programme in den Paesi Etnei vorstelle. Jedesmal, wenn ich meinen Schülern von meinen Aufenthalten hier berichte und ihnen Fotos von diesem wunderbaren Stück Erde sende, sind sie davon fasziniert. In diesem Frühjahr nun kann ich ihnen endlich eine Gelegenheit bieten, meine beiden Leidenschaften selbst mitzuerleben.
Vom 21. bis zum 28. März veranstalten wir einen Gesangskurs in Pedara, und vier meiner Schüler reisen an, um daran teilzunehmen. Eröffnet wird er mit einem Konzert, in dem Michael Hoyer und ich Lieder von Franz Schubert, italienische Canzonen von Ruggero Leoncavallo sowie Opernarien von Verdi und Wagner vortragen. Anschließend folgt eine Woche voller Gesangsübungen und Literaturstudien, aber auch mit dolce vita alla siciliana. Natürlich fahren wir nach Catania, um das Opernhaus und das Geburtshaus Bellinis zu besichtigen, aber gleichfalls auch den Dom mit dem Grab des berühmten cataneser Komponisten und die Säule mit dem Elefanten gegenüber. Aber wir fahren auch zum Rifugio Sapienza, um die Crateri Silvestri zu ersteigen und von dort das einzigartige Panorama zu genießen. Und ich bin sicher, wir werden alle ausgezeichnet und viel zu viel essen.
Am 28. März findet dann ein Abschlusskonzert statt, in welchem die Schüler zeigen können, was sie gelernt haben. Doch nicht nur deutsche Schüler werden an diesem Kurs teilnehmen, vielmehr steht er allen offen, die Interesse daran haben, sich im Operngesang zu erproben. Der Kurs zur Annäherung an den Operngesang bietet einen didaktischen Erstzugang zu dieser Materie. Organisiert wird er vom Assessorat für Kunst und Kulturveranstaltungen der Stadt Pedara und bietet jedem die Möglichkeit, sich einzuschreiben, um die eigene Stimme zu entdecken. Auf diese Weise werden auch unsere deutschen Schüler in Austausch mit den Pedaresi treten und, sodass wir einen Beitrag zur „Völkerverständigung“ zwischen Sizilianern und Westfalen leisten können. Für die Möglichkeit, meine beiden Leidenschaften verbinden zu können, bin ich überaus dankbar.
]]>La notte di Cutro e i migranti nelle strutture d'”accoglienza”: mostra fotografica da stasera a Catania
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Sun, 25 Feb 2024 05:51:49 +0000https://ilvulcanico.it/?p=24707FONTE: Onirica-Spazio Creativo Oggi pomeriggio, domenica 25 Febbraio, alle ore 18,30, a Onirica Spazio Creativo – Catania in via Ingegnere 34, angolo via Etnea, alle ore 18,30, inizierà una settimana di mostre e incontri sul tema delle migrazioni, per cercare di dare un senso alla morte di tanti esseri umani. Nella notte tra il 25 […]
Oggi pomeriggio, domenica 25 Febbraio, alle ore 18,30, a Onirica Spazio Creativo – Catania in via Ingegnere 34, angolo via Etnea, alle ore 18,30, inizierà una settimana di mostre e incontri sul tema delle migrazioni, per cercare di dare un senso alla morte di tanti esseri umani.
Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, un anno fa, nelle acque di fronte alla frazione di Steccato di Cutro (CZ) un barcone si disintegrò su una secca a poche centinaia di metri dalla spiaggia. Novantotto persone, donne, bambini, uomini, morirono guardando le luci dell’Italia. In quei giorni Domenico Fabiano si trovava sul posto ed ha potuto raccontarci, con i suoi video e le sue fotografie, ciò che rimase di quell’evento tragico. A completare la mostra “La notte di Cutro”, che chiuderà domenica 3 marzo, le foto di Giuseppe D’Amico, per alcuni anni legale in una struttura di accoglienza, che raccontano la condizione sospesa di chi è sopravvissuto al viaggio in mare.
Ringraziamo Giuseppe D’Amico e Domenico Fabiano che ci dà l’opportunità di presentare questa mostra, sicuramente da visitare, di grande significato e valore in questa ricorrenza fra le più tragiche nella storia delle migrazioni: le foto che pubblichiamo nella gallery non sono riprese interamente per non rivelare in anticipo i lavori esposti dai due fotografi.
]]>Tefra (cenere) dell’Etna, da rifiuto a risorsa. In arrivo dalla Regione Sicilia le istruzioni per il riuso
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Sat, 10 Feb 2024 07:54:37 +0000https://ilvulcanico.it/?p=24685FONTE: https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/ Le ceneri vulcaniche emesse dall’Etna (scientificamente qualificabili come tefra, dal greco, l’insieme dei materiali piroclastici prodotti durante un’eruzione) potranno essere utilizzate in sostituzione di materie prime nei cicli produttivi. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro. Il provvedimento indica i procedimenti che Comuni e […]
Etna, 16 febbraio 2021, fungo di cenere (foto di Gaetano Perricone)
Le ceneri vulcaniche emesse dall’Etna (scientificamente qualificabili come tefra, dal greco, l’insieme dei materiali piroclastici prodotti durante un’eruzione) potranno essere utilizzate in sostituzione di materie prime nei cicli produttivi. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro. Il provvedimento indica i procedimenti che Comuni e imprese dovranno seguire per la valorizzazione delle ceneri non contaminate o inquinate depositate su strade, tetti e altre aree aperte in occasione delle eruzioni vulcaniche che dovessero verificarsi in futuro.
«Da problema per i Comuni, per la pulizia e lo smaltimento, le ceneri vulcaniche possono diventare una risorsa per le aziende che potranno utilizzarle nelle fasi di produzione – spiega Di Mauro –. In base alla normativa nazionale, le ceneri vulcaniche sono escluse dalla disciplina dei rifiuti. Era necessario un disciplinare con le opportune precisazioni di carattere operativo per il corretto riutilizzo a fini produttivi che non danneggino l’ambiente o creino rischi per la salute umana. Faremo partire una campagna di comunicazione per sensibilizzare anche i privati cittadini a una raccolta delle ceneri vulcaniche che ne favorisca il riuso».
Le linee guida sono frutto del lavoro svolto dai tecnici dell’assessorato regionale con quelli dell’Arpa, della sezione catanese dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e del dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Catania, che ha curato un progetto di ricerca specifico. Il decreto sarà pubblicato nei prossimi giorni su sito istituzionale della Regione Siciliana.
]]>Noi, allievi del grande Franco Salvo. Che c’insegnò a pensare, a dialogare, a coltivare la memoria. E a non guardare nessuno dall’alto in basso
https://ilvulcanico.it/noi-allievi-del-grande-franco-salvo-che-cinsegno-a-pensare-a-dialogare-a-coltivare-la-memoria-e-a-non-guardare-nessuno-dallalto-in-basso/
Thu, 21 Dec 2023 08:10:49 +0000https://ilvulcanico.it/?p=24510(Gaetano Perricone). “Era bello Franco Salvo, col vestito della festa, che veniva ogni mattina, a parlarci della Cina. E dei suoi blue jeans croccanti, quando fu sottotenente, dell’esercito dei fanti, in Oriente e in Occidente. Ogni volta che parlava, delle sue peripezie, della madre e della zia, già la testa ci fumava …”. In queste […]
]]>(Gaetano Perricone). “Era bello Franco Salvo, col vestito della festa, che veniva ogni mattina, a parlarci della Cina. E dei suoi blue jeans croccanti, quando fu sottotenente, dell’esercito dei fanti, in Oriente e in Occidente. Ogni volta che parlava, delle sue peripezie, della madre e della zia, già la testa ci fumava …”. In queste simpatiche strofe in rima baciata della canzone che, noi alunni della III C del Liceo Classico Umberto I di Palermo, scrivemmo e cantammo in occasione della cena una sera di luglio del 1974 per festeggiare la nostra maturità scolastica, sta tutto il grande affetto, la stima, la riconoscenza, come ben sottolinea il mio amico della vita Franco Palazzo nell’ottimo articolo che segue, che sentivamo per il professore Franco Salvo, grandissimo docente di Storia e Filosofia di quel liceo, una vera leggenda per i palermitani della mia generazione.I tre volumi del manuale di storia Salvo-Rotolo
Io quelle strofe le canticchio ogni tanto ancora oggi, con tanto affetto e nostalgia, ricordando spesso quanto il professore Salvo sia stato importante, fondamentale non soltanto per la mia formazione culturale e per la mia crescita da adolescente in un periodo di enormi cambiamenti, ma anche per la mia vita. Prendendoci per mano all’inizio degli anni d’oro del liceo, accompagnandoci e illuminandoci con le sue ammalianti spiegazioni condite da aneddoti sempre deliziosi e arguti, alla scoperta del fascinosissimo mondo della filosofia e in una meravigliosa cavalcata nella storia – indimenticabile il suo manuale cult in tre volumi “La città dell’uomo”, scritto insieme all’altro gran professore Filippo Rotolo – , Franco Salvo c’insegnò, anzi direi inculcò dentro la nostra anima, quattro cose di straordinario valore e preziosissime per il nostro futuro: cercare sempre di pensare e ragionare con la nostra testa; dialogare sempre, comunque cercare di farlo, con tutti, anche quando sembra impossibile; amare la storia (ancora oggi la amo moltissimo, è mia passione prioritaria) e coltivare profondamente la memoria, con la consapevolezza di scuola “braudeliana” che non è possibile comprendere il presente senza conoscere il passato. E poi la quarta, a mio avviso la più importante, assai radicata dentro di me: non guardare mai nessuno dall’alto in basso, porgere sempre la mano a chi è in difficoltà, considerare priorità l’idea dell’uguaglianza tra gli esseri umani e il valore della solidarietà.
Ecco, se fossi stato venerdì 15 dicembre nell’aula magna del mio amatissimo liceo avrei ricordato così il mio grande professore di storia e filosofia, del quale vado molto orgoglioso. Purtroppo, non vivendo più da 25 anni a Palermo, non mi è stato possibile essere presente, ma dentro di me gli insegnamenti di Franco Salvo sono ancora vivi e incisivi e mi hanno tanto aiutato anche nel mestiere di giornalista che cerco dignitosamente di fare da 45 anni. E dunque gli devo un GRAZIE a caratteri cubitali, con il cuore pieno di nostalgia ed emozione, che mi piace molto resti per sempre qui tra le pagine del mio blog.
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di Francesco Palazzo
Il 28 dicembre 1983, a soli 67 anni di età, moriva a Palermo il prof. Francesco Paolo Salvo, più noto a tutti come Franco Salvo.
In occasione del quarantennale della morte, alcuni alunni ed ex alunni, giovani del Liceo Umberto I di Palermo, la scuola dove il prof. Salvo insegnò dal 1945 al 1981, hanno avvertito la necessità di rendergli omaggio e di ringraziarlo, sebbene non siano stati suoi diretti discenti, delle pagine memorabili da lui lasciate, tratte soprattutto dal libro di cosiddetta educazione civica, Dalla Magna Charta alla Costituzione Italiana, edito per la prima volta nel 1959, un manuale pensato per introdurre i giovani lettori allo studio – appunto – della Costituzione Italiana e che ha rappresentato una assoluta novità nel panorama della manualistica scolastica di quegli anni.
Dopo la bella introduzione ai “lavori” di Rolando, uno studente Erasmus da poco “maturatosi” all’Umberto, la prof.ssa Livia Romano ha fatto un excursus sulla formazione scientifica del prof. Salvo e sulle vicende della sua vita, corredato da un interessante supporto fotografico. Abbiamo così scoperto e/o rinfrescato la memoria, che il Nostro era stato prima allievo e poi assistente universitario del grande filosofo e pedagogista Vito Fazio-Allmayer, il quale, a sua volta, dal 1914 al 1918 aveva insegnato presso il liceo Umberto I; che durante la II Guerra Mondiale fu fatto prigioniero dagli inglesi e che fu deportato in Africa settentrionale e che in quella triste situazione di prigioniero di guerra, per continuare a considerarsi un essere vivente, organizzò una scuola con tanto di segretario e di bidello, di cui lui era il rettore, e tenne una serie di simposi filosofici ai suoi commilitoni prigionieri, tra cui il prof. Caracciolo, che poi fu anche preside dell’Umberto dal 1969 (fino al 1968 era stato preside il prof. Renato Composto, che in occasione dei moti studenteschi aveva ingiustamente acquisito fama di reazionario) al 1976.
Abbiamo anche conosciuto alcune delle lettere che il professore scrisse durante la prigionia alla carissima moglie Gemma Barcellona, una insigne storica dell’arte, lettere che sono state messe a disposizione dal prof. Beppe Cipolla, prima allievo di Franco Salvo e poi genero, avendo sposato la figlia Giusi. Attraverso la lettura di queste lettere, scopriamo un animo profondo e gentile, sensibile osservatore delle cose del mondo, a tal punto da individuare convintamente nell’amore il vero motore dell’universo. Insospettabile, soprattutto per un pensatore che si diceva marxista. Però noi ricordiamo bene quanto rispetto dimostrasse nei confronti dei suoi interlocutori, dal preside al bidello all’alunno, sia bravo che scecco.
Sono intervenuti altri ex alunni del professore, tra cui anche Maurizio Cancila, ora affermato architetto, che non ha mancato di ricordare i tempi del liceo ed i meriti di Franco Salvo come formatore ed istruttore.
Certamente, anche se non abbiamo esternato i nostri ricordi e la nostra nostalgia, abbiamo ricordato le frasi che lui amava ripetere, da: “Io, Franco Salvo” a “In interiore homine habitat veritas” a “la filosofia è quella scienza con la quale e senza la quale si rimane tale e quale” a “o tempora o mores, che non significa era il tempo delle more” a “sursum corda, che non significa acqua alle corde”. E tanti racconti, tanti aneddoti. Da quando ci raccontava delle sue esperienze in prigionia (la lavata dei blue jeans, che a causa della penuria d’acqua poco venivano risciacquati e quindi, una volta asciutti, stavano in piedi da soli) ai suoi esami di licenza liceale (ai suoi tempi si chiamavano così, non di maturità) allorquando si presentò privo del documento di riconoscimento e pertanto, per essere ammesso, dichiarò e certificò da se stesso la sua identità con le parole: “io sono io in quanto so di essere io”.
Ricordi e ricordi ma soprattutto tanta, tanta riconoscenza.
]]>L’artigiano per la pace e l’ambiente: dalla CNA Palermo 3200 piante di ulivo per fare rivivere la natura offesa dagli incendi
https://ilvulcanico.it/lartigiano-per-la-pace-e-lambiente-dalla-cna-palermo-3200-piante-di-ulivo-per-fare-rivivere-la-natura-offesa-dagli-incendi/
Thu, 23 Nov 2023 06:19:59 +0000https://ilvulcanico.it/?p=24403di Francesco Palazzo Estate. Il sole splende alto nel cielo terso. La natura rigogliosa vegeta selvaggia e ordinata. La nostra Sicilia fa bella mostra dei suoi panorami. Ma una mano assassina approfitta del vento che si è appena levato e dà fuoco alle sterpaglie. Il vento si fa più impetuoso e violento ed il fuoco […]
Estate. Il sole splende alto nel cielo terso. La natura rigogliosa vegeta selvaggia e ordinata. La nostra Sicilia fa bella mostra dei suoi panorami. Ma una mano assassina approfitta del vento che si è appena levato e dà fuoco alle sterpaglie. Il vento si fa più impetuoso e violento ed il fuoco diventa inarrestabile. Sono tre giorni di fiamme incontrollabili, sono tre giorni di inferno, sono tre giorni in cui non resiste niente, ci sono pure due morti, fra i quali una ragazza di circa quarant’anni che era andata a salvare i suoi cavalli rinchiusi in una stalla avviluppata dalle vampate. Poi tutto si placa, perché il vento cessa e il fuoco non ha più materiale da bruciare. Resta un paesaggio desolato. Niente più alberi niente più vegetazione. Il deserto. E non osiamo pensare che orrenda fine possano avere fatto tutti gli animali e animaletti che popolavano i terreni percossi dal fuoco, conigli, serpi, lucertole, anche volatili di piccola e grande taglia. Il fuoco. Cosa si scatena nella mente di certi uomini? Se appartenenti al genere umano possono definirsi, visto l’enorme danno che provocano con le loro azioni a tutto l’ecosistema, al patrimonio ambientale e naturalistico e perfino alle persone.
Foto ricordo con piantine d’ulivo per i vertici della CNA Palermo: da sinistro Enzo Geloso, vicepresidente vicario: Pippo Glorioso, segretario e Giuseppe La vecchia, presidente
A fronte di tutto questo disastro però si è sviluppato un movimento nella società civile che con sdegno ha rigettato tali azioni e con immensa solidarietà si è dato un obiettivo: ricostruire, ripartire, fare rivivere la bellezza, l’armonia della natura, dei luoghi, delle aziende agricole, delle comunità forestali e montane.
Con prontezza e grande slancio si è presentata in prima fila la CNA, la Confederazione Nazionale Artigiani, di Palermo con in testa il suo segretario, Pippo Glorioso, approvato e sollecitato dal presidente nazionale Dario Costantini, venuto apposta in Sicilia per incontrare una delegazione di sindaci dei comuni della zona colpita dalle fiamme, con i quali è stato stretto un patto di solidarietà che nella giornata del 20 novembre 2023 ha visto la realizzazione della prima parte. Infatti, davanti alle scolaresche e con la benedizione del Vescovo di Cefalù, S.E. Mons. Giuseppe Marciante, il segretario Pippo Glorioso, il presidente Giuseppe La Vecchia ed il vice presidente vicario Enzo Geloso hanno consegnato ai sindaci dei diciotto comuni madoniti presenti 3.200 piante di ulivo la cui piantumazione è iniziata subito. Inoltre, il prossimo 2 dicembre è prevista la consegna di un mezzo antincendio di ultima generazione regalato sempre dalla CNA di Palermo, a testimonianza dell’impegno sia nella ricostruzione sia nella prevenzione che si sono voluti intestare gli artigiani.
Il vescovo di Cefalù Monsignor Giuseppe Marciante nel suo intervento durante l’iniziativa CNA
Gli artigiani sono costruttori di pace e l’ulivo è l’albero della pace. Lunedì 20 novembre è stato un giorno di vera festa. Tempo terso, radioso.
Il Vescovo di Cefalù ha parlato di nuovi semi di vita, esortando tutti i presenti alla partecipazione alla vita sociale del territorio. I sindaci, seguendo il suo invito, si sono detti pronti a passare dalle parole all’impegno, dalla disperazione alla rinascita coinvolgendo tutte le forze in campo, ma soprattutto puntando sulle nuove generazioni. E le nuove generazioni sono state coinvolte nella piantumazione di una quercia realizzata utilizzando la terra ferita proveniente da tutti i territori interessati dagli incendi. Un gesto fortemente simbolico. Nella speranza che disastri del genere non si debbano più verificare.
Con il titolo: Pippo Glorioso, segretario CNA Palermo, presenta la donazione degli ulivi ai sindaci del comprensorio. Le foto gentilmente concesse da Mario Leone
]]>Colletta Alimentare, “oceano di gratuità”: più 22 per cento grazie al grande cuore della Sicilia
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Tue, 21 Nov 2023 11:41:15 +0000https://ilvulcanico.it/?p=24394FONTE: Ufficio Stampa Banco Alimentare della Sicilia ODV Alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di sabato 18 novembre hanno aderito11.800 supermercati (+ 6% sul 2022) e oltre 140.000 volontari che hanno raccolto 7.350 tonnellate (+9% rispetto alla scorsa edizione) di prodotti a lunga conservazione, grazie ai tantissimi cittadini che ancora una volta, con grande generosità, hanno scelto di fare “un gesto concreto […]
]]>FONTE: Ufficio Stampa Banco Alimentare della Sicilia ODV
Alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di sabato 18 novembre hanno aderito11.800 supermercati (+ 6% sul 2022) e oltre 140.000 volontari che hanno raccolto 7.350 tonnellate (+9% rispetto alla scorsa edizione) di prodotti a lunga conservazione, grazie ai tantissimi cittadini che ancora una volta, con grande generosità, hanno scelto di fare “un gesto concreto insieme”, nonostante le difficoltà che in molti stanno incontrando.
I prodotti donati, tra quelli che Banco Alimentare fa più fatica a reperire nella sua attività quotidiana di recupero delle eccedenze, nelle prossime settimane saranno distribuiti a quasi 7.600 organizzazioni partner territoriali convenzionate (mense per i poveri, case-famiglia, comunità per i minori, centri d’ascolto, unità di strada, etc..) che sostengono circa 1.700.000 persone.
In tutta la Sicilia i prodotti donati nella sola giornata della Colletta sono stati 454.664 kg in 1.140 supermercati, contro i 372.723 kg che erano stati raccolti con la Colletta 2022. Un risultato che registra un ottimo +22% sul 2022 e che è stato possibile raggiungere con il grande cuore delle persone, il numero più alto di volontari (oltre 12.000 quest’anno) e di supermercati.
I chilogrammi raccolti corrispondono a 909.329 pasti che verranno distribuiti a 724 organizzazioni caritative, convenzionate con Banco Alimentare in tutta la Sicilia, tramite cui vengono aiutate quotidianamente oltre 284.000 persone.
Questo il dettaglio di quanto raccolto per provincia: Agrigento kg 36.983,80 pari a 73.968 pasti (+12% sul 2022) – Caltanissetta kg 23.102,20 pari a 46.204 pasti (+16% sul 2022) – Catania kg 202.118 pari a 202.118 pasti (+27% rispetto al 2022) – Enna kg 15.086, 30 pari a 30.173 pasti (+34% sul 2022) – Messina kg 62.930,60 pari a 125.861 pasti (+25% sul 2022) – Palermo kg 99.359,60 pari a 198.719 pasti (+21% sul 2022) – Ragusa kg 28.756 pari a 57.512 (+23% sul 2022) – Siracusa kg 34.901,80 pari a 69.804 pasti (+45% sul 2022) – Trapani kg 52.458 pari a 104.970 pasti (+6% sul 2022).
“Sono molto grato per il risultato ottenuto durante questa Colletta – ha commentato Pietro Maugeri, presidente Banco Alimentar della Sicilia ODV -. Al di là dei numeri: +9% a livello nazionale e +22% a livello regionale, sono continuamente sorpreso da questo oceano di gratuità, fatto di volontari, persone comuni e ragazzini di tutte le età che, insieme, hanno donato con gioia. È anche grazie a questi momenti che insegniamo ai più giovani che si può costruire un mondo più giusto e creare reale coesione sociale”.
Ha aggiunto Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare: “Il gesto della Colletta si è ripetuto per il 27esimo anno consecutivo, senza mai interruzioni neanche durante la pandemia. Un “gesto” che porta in sé un significato capace di far sperimentare e indicare la carità come dimensione fondamentale del vivere, come presupposto per una convivenza capace di costruire una prospettiva di pace, di solidarietà e di crescita comune. Con la Colletta Alimentare abbiamo aderito alla Giornata Mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco. Ringraziamo tutti coloro, in particolare i tantissimi giovani volontari, che con il loro sostegno, il loro impegno e il loro sacrificio hanno reso possibile il manifestarsi di una così grande condivisione e solidarietà” – conclude il Presidente.
Sono sempre di più le persone in povertà assoluta nel nostro Paese: se ne contano oltre 5,6 milioni secondo i dati Istat sul 2022 e per l’anno in corso Banco Alimentare ad oggi registra un incremento di richieste di aiuto di oltre 50mila persone.
(Gaetano Perricone). Un ringraziamento particolare alla professionalità e disponibilità di Monica Adorno, responsabile dell’ufficio stampa dell’iniziativa, ancora una volta puntuale e precisa nell’informare e documentare
]]>Vieni, c’è un libro nel bosco, vuoi conoscerlo tu
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Mon, 09 Oct 2023 11:18:08 +0000https://ilvulcanico.it/?p=24116(Gaetano Perricone). Seguo da tempo l’evolversi di questa bellissima e suggestiva iniziativa, che coniuga perfettamente cultura e natura in un bosco davvero affascinante, il Bosco di Monte Ceraulo ai piedi del vulcano – che ho avuto il piacere di conoscere bene e visitare – grazie al mio carissimo amico Umberto Marino, che mi ha costantemente […]
(Gaetano Perricone). Seguo da tempo l’evolversi di questa bellissima e suggestiva iniziativa, che coniuga perfettamente cultura e natura in un bosco davvero affascinante, il Bosco di Monte Ceraulo ai piedi del vulcano – che ho avuto il piacere di conoscere bene e visitare – grazie al mio carissimo amico Umberto Marino, che mi ha costantemente informato dei passi compiuti dalle associazioni che gestiscono l’area per raggiungere l’importante obiettivo. Ho partecipato dunque con molto piacere all’inaugurazione, una vera e gioiosa festa con tanti bambini e altrettanti appassionati e ho suggerito ad alcuni dei promotori di portare avanti con forza questo progetto davvero speciale, coinvolgendo la case editrici specializzate per libri per bambini e invitandole ad arricchire la biblioteca con le loro pubblicazioni per promuoverle in loco. La formula sarà quella tradizione della “presa in prestito” del libro entro l’orario di apertura del bosco, restituendolo prima della chiusura. Sosterremo da questo blog con molto piacere la crescita dell’iniziativa, con l’auspicio che come tante cose siciliane non si fermi dopo il lancio; ma la presenza di tanti volontari induce ad essere fiduciosi. Tanti auguri e ad maiora alla Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo
FONTE: Amici del Bosco Ceraulo, comunicato stampa
Domenica 7 ottobre è stato un giorno speciale per il Bosco di Monte Ceraulo, una preziosa area naturale di 17 ettari sita alle pendici dell’Etna, in territorio di Mascalucia. Le Associazioni aderenti a “Gli Amici del Bosco Ceraulo” (Giacche Verdi Etna Torre del Grifo, Rete 2030, CAI Catania, Si conta e si racconta, Tupeté, Fratres Mascalucia, Croce Rossa Mascalucia) hanno inaugurato con molto orgoglio, alla presenza del sindaco Vincenzo Magra, la Biblioteca nel Bosco, un’iniziativa che nasce per i bambini – ma probabilmente in seguito si arricchirà con libri per grandi – che coniuga la promozione della cultura e il rispetto per la natura.
Il Bosco Ceraulo è gestito con passione e dedizione da un partenariato di associazioni locali dall’aprile 2022 in sinergia con l’Amministrazione comunale. Ha una ricca flora e fauna, tra esemplari di quercia, ginestra, terebinto, valeriana rossa, leccio e tanto altro. Ma anche la parte delle colate laviche che si sovrappongono è di grande valore geologico.
Nel dicembre 2022, gli Amici del Bosco Ceraulo hanno presentato un progetto di Democrazia Partecipata per arricchire l’area attrezzata del bosco con un luogo dedicato allacultura, alla lettura e all’apprendimento. Il progetto ha fin da subito riscontrato un grande interesse e domenica scorsa è stato possibile celebrare l’inaugurazione della Biblioteca nel Bosco, un risultato straordinario di collaborazione della comunità. In questa giornata di festa, gli Amici del Bosco hanno offerto un programma speciale per i visitatori di tutte le età grazie allo spettacolo a sorpresa dell’illusionista Armando che ha abilmente intrattenuto i presenti con divertenti illusioni e magia interattiva, ma anche grazie a Riccardo, Margherita e i loro burattini che hanno raccontato la storia dei tre porcellini.
Sottolineano i promotori dell’iniziativa: “Vorremmo esprimere il nostro sincero ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Mascalucia per aver reso possibile la realizzazione di questo progetto ambizioso. Inoltre, desideriamo ringraziare la ditta Biotech, nella persona di Dario Rodoligo, che ha lavorato instancabilmente per materializzare la nostra visione, trasformando un sogno in realtà. Infine, uno speciale ringraziamento va ai numerosi visitatori che hanno sostenuto la causa facendo una piccola donazione che verrà investita per l’acquisto di ulteriori materiali e strumentazioni. La Biblioteca nel Bosco rappresenta un luogo unico che incoraggia la lettura, l’apprendimento e l’amore per la natura. È un’opportunità eccezionale per la comunità di Mascalucia e per tutti coloro che desiderano connettersi con la cultura e l’ambiente in modo significativo. Invitiamo tutti a unirsi e a esplorare questo straordinario spazio, un connubio di cultura e natura”
Per ulteriori informazioni, contattare: Amici del Bosco Ceraulo