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]]>L'articolo Etna, la quinta parossistica emozione in un mese proviene da Il Vulcanico.
]]>Un’eruzione davvero intensa quella della notte del 4 agosto. Fino alle 3 del mattino mi trovavo al Rifugio Santa Barbara a riprendere le bellissime esplosioni stromboliane che si intensificavano dal Cratere Voragine dell’Etna. Decisi di tornare a casa ma alle 5 venni svegliata da un amico e in fretta e furia tornai lassù, dove mi trovavo qualche ora prima.
L’emozione fu stratosferica. Alte fontane di lava e la nube di cenere all’alba abbracciavano il cielo. Salii a Monte Nero degli Zappini per girare qualche clip video. Rimasi incantata a godermi lo spettacolo. Non ci si abitua mai a così tanta bellezza.
Fu la quinta emozione parossistica nel giro di un mese
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]]>L'articolo Schizzi dalla Voragine etnea proviene da Il Vulcanico.
]]>Dal 14 giugno 2024 é in corso un’attività eruttiva intracraterica di spattering(schizzi) al cratere sommitale Voragine dell’Etna, dal 16 giugno il piccolo conetto di scorie interno al cratere che si era formato si é smantellato e le esplosioni sono aumentate d’intensità. Ecco un piccolo video che documenta quest’attività
(Gaetano Perricone). Grato come sempre alla nostra carissima, bravissima e appassionatissima Giovinsky per questo suo video piccolo, ma estremamente significativo e per il valore vivo e concreto della documentazione offerta ai lettori del Vulcanico. Più valore ancora ha in questo momento per me: visto da lontano, dal mio forzato osservatorio milanese, lo spettacolo del nostro vulcano Patrimonio dell’Umanità è molto più emozionante
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]]>L'articolo Che magnifico spettacolo gli anelli dell’Etna! proviene da Il Vulcanico.
]]>In questi giorni il nostro magnifico vulcano ci delizia con degli anelli di gas a vortice, i Volcanic vortex rings che vengono espulsi da un nuovo pozzo craterico (Pit Crater) posto a nord est del cratere di Sud Est. Sembrano venire fuori come un respiro affannoso questi anelli, che poi veleggiano sopra la montagna modellandosi sempre più fino a poi sfaldarsi.
L’Etna, “colonna del cielo”, é un vulcano in continua mutazione che non stanca mai, suscita sempre meraviglia e stupore per gli osservatori appassionati come me ed é sempre una grande emozione quando si pratica l’escursionismo
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]]>L'articolo Alla scoperta dell’Etna con le guide vulcanologiche proviene da Il Vulcanico.
]]>Fonte: Ufficio Stampa Guide Alpine Italiane – Comunicato stampa (https://www.guidealpine.it/blog/)
Osservare da vicino un cratere, le colate di lava e scoprire grotte vulcaniche. Ecco alcune delle incredibili esperienze che è possibile vivere con una Guida Vulcanologica, figura professionale specializzata per accompagnare turisti ed escursionisti nelle aree vulcaniche attive. Vincenzo Greco, guida Vulcanologica sull’Etna, cresciuto ai piedi del vulcano e studente di Geologia all’Università di Catania, ci racconta come si vive da vicino un vulcano.
Vincenzo, come sei diventato guida vulcanologica?
Mio nonno era Guida Alpina, è stato il primo ad operare sul versante Nord dell’Etna. Mio zio è vulcanologo, mio padre lavora sull’Etna e io ho vissuto la mia infanzia sull’Etna. La mia passione è il vulcano in generale: l’ho vissuto da quando sono sono nato, ho studiato Geologia e ho preso la decisione di fare questo lavoro nella mia vita. Sin dalle prime volte che mi sono trovato a condurre gruppi sul vulcano, è stato come se lo avessi fatto da una vita.
Quante sono oggi le guide vulcanologiche nella zona?
Stiamo crescendo. Nella sessione d’esame di ottobre del Collegio Guide alpine Sicilia si sono abilitate 36 nuove guide vulcanologiche, che andranno a sommarsi quelle già abilitate negli anni precedenti: a breve potremmo essere oltre settanta nella zona. Il Collegio Siciliano conta inoltre 17 Guide alpine attive ad oggi più alcune in seconda iscrizione.
Chi sono i vostri clienti?
L’interesse per il vulcano sta crescendo: lavoriamo con turisti, sia in gruppi organizzati sia singoli. Poi ci sono clienti che richiedono percorsi particolari e in questi casi si vede il valore aggiunto della guida vulcanologica, ma è perlopiù un mercato straniero. Di norma il turista viene in Sicilia con infradito e ombrellone, pensando al mare, e molti immaginano in questi termini anche un’escursione sul vulcano nonostante sia alto 3000 metri.
La poca consapevolezza della quota e dell’ambiente montano è un problema?
Spesso sì. L’approccio da “turista” è sempre più diffuso anche sulle Alpi o su altre montagne, però qui lo si vive molto di più: classicamente c’è qualcuno che da Taormina vede L’Etna e dice “ora salgo” ma non si informa a sufficienza e arriva con abbigliamento o attrezzatura inadeguati. Sta cambiando nell’approccio alla montagna in generale e i social hanno un ruolo decisivo in questo: molti si avvicinano a questi ambienti attirati da foto o video, va di moda mettere sui social le emozioni che si provano e viene a mancare quell’approccio consapevole che porta a valutare l’attrezzatura, le condizioni ambientali etc.
Che escursioni offre l’Etna, come livelli di difficoltà?
Il vulcano offre enormi spazi e non è troppo complicato avvicinarsi ad un vulcano soprattutto nelle aree prossime ai paesi ai crateri laterali. Possiamo organizzare attività semplici per le famiglie o per piccoli gruppi, magari con avvicinamento tramite mezzi di trasporto, o escursioni di media difficoltà che portano a toccare 3000 metri con visita di diversi crateri e grotte. Le escursioni in cima sono più dure e solo pochi le scelgono.
Quali sono le difficoltà specifiche di un vulcano?
C’è una difficoltà in più rispetto alla quota. Nel contesto sommitale di un vulcano attivo bisogna fare particolare attenzione alle esalazioni di zolfo e anidride carbonica. Sconsigliamo di salire al di sotto dei 12 anni, perché essendo più vicino al terreno, il bambino respira molto più gas rispetto ad un adulto. La stessa cosa vale per i cani.
Che cosa puoi dire dello scialpinismo sull’Etna?
Molti vengono sull’Etna per lo scialpinismo, oggi capita che ci sia più neve qui che al Nord. L’anno scorso ricordo che la strada è stata chiusa per 15 giorni occlusa da 2 metri di neve caduti in una notte. Si poteva partire da quota 1000 metri con le pelli di foca, in alcuni punti anche da quota 600, e si arrivava in cima a 3300 metri: in Sicilia è un fatto con pochi precedenti.
Qual è la stagione più nevosa sull’Etna?
Febbraio. Ma l’anno scorso, aveva nevicato molto anche a dicembre e abbiamo sciato quattro mesi, fino ad aprile, in alcune zone fino a giugno. Non c’è più la stagionalità classica. Ad esempio questo autunno abbiamo avuto un’anomalia con temperature alte e poche precipitazioni.
Oltre alle Guide vulcanologiche, anche le Guide alpine possono accompagnare sui vulcani. Cosa vi distingue?
Probabilmente l’interpretazione dell’ambiente vulcanico. Non è una cosa facile da imparare, la formazione delle guide vulcanologiche prevede moduli di stampo scientifico di vulcanologia, geologia, petrologia e petrografia. Insomma, materie inerenti all’ambito geologico, utili ad acquisire la capacità di interpretare i fenomeni vulcanologici che su una montagna normale non ci sono. C’è anche un aspetto culturale: il cliente vuole sapere tutto del vulcano e la guida deve saper rispondere anche a domande scientifiche. La Guida Alpina, invece, può accompagnare ad esempio nelle ascensioni scialpinistiche o escursioni sciistiche, ambiti riservati alla sua professione. Per entrambi c’è una sensibilità che si sviluppa con l’esperienza sul campo, ad esempio saper capire i segnali che precedono il risveglio di un cratere o l’evolvere di un fenomeno particolare. Per questo fine giornata, tra guide vulcanologiche e guide alpine, qui in zona siamo soliti condividere informazioni rilevanti, ad esempio se notiamo qualcosa di diverso nelle fumarole, nelle emissioni dei gas, nella produzione di fratture, nella disposizione dei crateri interni.
Ci fai un esempio?
Attorno al 10 di agosto scorso, stavamo facendo regolarmente escursioni con i gruppi. Da un paio di giorni io e alcuni colleghi notavamo delle strutture di debolezza nuove sul cratere di sud Est, delle fratture ortogonali con forte incremento dell’emissione di gas. In base alla nostra esperienza abbiamo preferito avvisare di non proseguire perché temevamo un’eruzione imminente. Il 15 di agosto, 5 giorni dopo, è partita una fontana di lava, alta 800 metri.
Se dovessi consigliare un itinerario, secondo te il più bello della zona?
L’itinerario che porta al cratere sommitale è sicuramente molto bello, in questo periodo abbiamo il plus dell’eruzione. Facciamo anche escursioni apposite per vedere le eruzioni, ovviamente parlo di colate. Quella che consiglio maggiormente è però un’escursione di stampo geologico sul versante Nord, che mostra come funziona il vulcano e permette di vedere fratture, grandi crateri e grotte.
Con il titolo: la lava e la neve, i contrasti (foto di Vincenzo Greco, anche le altre di questo articolo)
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]]>L'articolo Etna, snow and fire. Il fuoco dal vulcano sul bianco mantello della grande muntagna proviene da Il Vulcanico.
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]]>L'articolo “Sicilia vulcanica”, una guida ecoturistica proviene da Il Vulcanico.
]]>Che la Sicilia, così come anche la Campania, sia una terra vulcanica è cosa nota. In questo caso parliamo soprattutto di un vulcanesimo attivo; anche altre regioni italiane sono ricche di testimonianze vulcaniche (vedi Lazio, Toscana ed anche Veneto), ma in questi casi i vulcani presenti non sono più attivi.
In Sicilia troviamo di tutto: antiche aree vulcaniche, vulcani tutt’ora in attività, vulcani sottomarini (vedi ilVulcanico.it: Sopra e sotto il mare: ecco i 36 vulcani, attivi o già spenti, visibili e invisibili, che circondano la Sicilia).
Il libro di cui ci occupiamo, scritto da Franco Tassi e Carmelo Nicoloso, Sicilia vulcanica, guida ecoturistica, è uno strumento valido, utile, interessante e piacevole da consultare e da leggere. Il sottotitolo, itinerari Etna, Nebrodi, Alcantara, Peloritani, Eolie, ci anticipa infatti che non solo di vulcani (Etna, Alcantara, Eolie) vi si tratta, ma anche di aree naturalistiche di grande interesse della Sicilia nord-orientale.
È infatti una guida agile, precisa e ricca di curiosità, suddivisa in cinque capitoli principali che illustrano l’Etna e i territori che circondano per mare e per terra la grande “Muntagna”; vi si trovano anche storie di natura che approfondiscono temi particolari d’interesse naturalistico e turistico: si spazia dalle curiosità faunistiche e botaniche, ai rifugi, che offrono ospitalità lungo i sentieri, alle coltivazioni tipiche, alle citazioni storiche e letterarie, ai racconti dei pionieri.
La parte più ampia di questa guida ecoturistica è ovviamente dedicata al maggiore dei vulcani siciliani, l’Etna, visto non solo sotto l’aspetto vulcanico, ma anche del paesaggio vegetale, della fauna locale, della storia, delle città e delle loro peculiarità.
Le pagine di questo libro sono impreziosite da alcune foto dell’indimenticabile – ed indimenticato – Antonio Nicoloso, storica guida del nostro vulcano (immagini concesse dall’Archivio A. & O. Nicoloso).
Nel volume, oltre alle pagine scritte dagli Autori, trovano spazio anche tante altre firme di esperti e di persone amanti della natura e della sua fruizione.
Conosciamo gli Autori: Carmelo Nicoloso è personaggio noto nell’area etnea (e non solo); guida naturalistica nei Parchi, nelle Riserve e nei siti Naturalistici Siciliani, Coordinatore Mezzogiorno d’Italia Comitato Parchi, formatore per le guide naturalistiche con l’ausilio dell’Università dei Parchi e tanto altro. Franco Tassi, storico direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, coordinatore del Centro Parchi Internazionale, è autore di numerose pubblicazioni di carattere sia scientifico sia divulgativo sulle tematiche dell’ambiente e della conservazione della natura.
Ecco come l’editore presenta il volume (Fonte – Moroni Editore ):
«L’Isola del sole è sempre fonte di sorpresa per i mille aspetti naturalistici, storici e artistici che la rendono meta turistica d’eccellenza. La guida “Sicilia vulcanica” vuole svelare un aspetto peculiare della Trinacria, narrare la bellezza e la storia di quei territori orientali dell’isola, caratterizzati dalla presenza della “Muntagna”, come viene chiamato l’Etna: monti, colline, foreste, pianure, città e vicine isole con ambienti selvaggi e affascinanti, fauna e flora di grande interesse e bellezza, paesi ricchi di arte e di tradizioni, sentieri e rifugi che offrono ospitalità al viandante in cerca di emozioni. E di emozioni parlano gli autori, pionieri che hanno studiato e affrontato le eruzioni dell’Etna – massimo vulcano attivo europeo – e quel suo imporsi sulla natura, sulle rocce, sulle “fiumare” creando ambienti di particolare suggestione: tutti da esplorare in automobile, a cavallo, in bicicletta, a piedi seguendo itinerari suggeriti da guide locali, che in ogni pagina della guida riescono ad interessare narrando storie antiche, curiosità naturalistiche, specialità della gastronomia, tradizioni di un mondo arcaico di grande fascino».
Il volume, pubblicato nel 2020 dall’editore Cesare Moroni, consta di 297 pagine di formato 15×21 cm. ed è arricchito da 298 immagini. Lo si trova senza difficoltà nelle librerie e nelle piattaforme online.
Con il titolo: l’Etna visto da sud (foto S. Scalia)
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]]>L'articolo Etna, 10 novembre 2023: un minuto e 12 secondi di spettacolo notturno proviene da Il Vulcanico.
]]>(Gaetano Perricone) Lassù, molto in alto, l’Etna è ritornato a dare spettacolo con il suo lavoro di vulcano e lei, Giovinsky Sicilia, con la sua straordinaria passione che manifesta in ogni occasione senza darsi mai le arie di scienziata, lo ha puntualmente documentato con video e foto. E noi la ringraziamo sempre. Per spiegare sinteticamente quello che sta accadendo riporto quello che ha scritto sul suo profilo il nostro amico Vincenzo Greco, Guida Vulcanologica sempre sul pezzo: “Attualmente sull’Etna è in corso una costante e ritmica attività stromboliana che si è incrementata nel corso del mese corrente. Questa attività è localizzata in alta quota, quindi all’interno della depressione craterica del cono del Cratere di Sud Est ad una quota di 3300 metri circa, quindi a molta distanza dai centri abitati. Da qualche e ora si assiste alla produzione di una piccola colata di lava in uscita dalla base dalla bocca esplosiva all’interno del cratere”. Aggiunge sul suo profilo Boris Behncke, vulcanologo INGV: “Nella notte questa attività si è bruscamente arrestata, per ora”.
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]]>L'articolo Vieni, c’è un libro nel bosco, vuoi conoscerlo tu proviene da Il Vulcanico.
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]]>L'articolo Vigilia di Ferragosto 2023: la calda notte dell’Etna proviene da Il Vulcanico.
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