Natura e Divulgazione Archivi - Il Vulcanico https://ilvulcanico.it/category/natura-e-divulgazione/ Il Blog di Gaetano Perricone Sun, 17 Nov 2024 06:13:55 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 Polifemo, millenario tra gli ulivi, con il suo olio della pace https://ilvulcanico.it/polifemo-millenario-tra-gli-ulivi-con-il-suo-olio-della-pace/ Sun, 17 Nov 2024 06:13:09 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=25210 di Pippo Raiti  Gli ulivi grandi, quelli contorti e nodosi sopravvissuti alla storia, ci raccontano gli antichi popoli che con la loro cultura hanno reso la nostra isola uno splendido mosaico di civiltà: Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni. A Castiglione di Sicilia, in contrada Brahaseggi, all’interno di un fondo agricolo di proprietà privata, poco […]

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di Pippo Raiti 
Gli ulivi grandi, quelli contorti e nodosi sopravvissuti alla storia, ci raccontano gli antichi popoli che con la loro cultura hanno reso la nostra isola uno splendido mosaico di civiltà: Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni. A Castiglione di Sicilia, in contrada Brahaseggi, all’interno di un fondo agricolo di proprietà privata, poco distante dalla Cuba Bizantina e dal fiume Alcantara, “vive” proprio uno di quei grandi ulivi secolari, il cui nome è Polifemo (secondo una datazione presunta, sembra che la sua età si aggiri intorno ai 1200 anni). Nome mitologico dovuto all’imponenza del suo tronco, alle sue salde e pronunciate radici che lo legano indissolubilmente alla terra da cui trae il suo nutrimento. Le sue estese fronde, come braccia tese verso l’Etna, sembrano volerla ringraziare per il prezioso dono.
Per la sua veneranda età esso rappresenta esso rappresenta la memoria storia di vite di un tempo lontano e di un tempo più o meno recente: ogni suo nodo, ogni sua contorsione, rappresenta una voce narrante e i suoi racconti sono preziosi insegnamenti. Chissà quante genti hanno raccolto e goduto dei suoi frutti. Quante storie, quante leggende, quanti misteri sono racchiusi tra quei nodi, quante mani hanno raccolto le sue drupe e quanti canti di donne chine hanno hanno ascoltato le sue fronde.
Chissà quale soddisfazione sta provando quell’umile contadino che oltre mille anni fa mise a dimora un ramoscello di ulivo, chissà le storie che avrà sentito, le gioie, i lamenti di chi puntualmente ogni anno si apprestava alla raccolta delle sue drupe. Chissà quante lingue diverse, quanti popoli diversi si sono avvicendati e chissà quante leggende sono state narrate all’ombra delle sue fronde.
Sono tutti questi quesiti che, chissà fin da bambino, mi ponevo nella mente quando accompagnavo  mio padre in campagna e proprio lì, seduto all’ombra dell’ulivo fantasticavo di storie lontane. Man mano crescevo e, attraverso gli studi, quei chissà trovarono spiegazioni storiche e anche lo studio dei miti greci mi fecero scoprire della leggenda della nascita della pianta di ulivo e di come ad esso venne riconosciuto il simbolo di pace.
Ecco che, come spesso accade da adulto, si verifica un ritorno agli studi passati, dettato dal desiderio di voler rendere omaggio a quell’ulivo  che, come un anziano merita di essere raccontato, affinché divenga memoria di un tempo lontano e, attraverso la sua leggenda, divenga memoria contemporanea di un mondo sempre più in bilico tra guerra e pace.
Da qui nasce l’idea dell’olio della pace, prodotto esclusivamente dalla raccolta delle sue olive,  cosicché il perdurare di quest’ulivo secolare diventi metafora dei valori che devono insistere e resistere come le radici profonde di Polifemo.

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Etna, la quinta parossistica emozione in un mese https://ilvulcanico.it/etna-la-quinta-parossistica-emozione-in-un-mese/ Tue, 06 Aug 2024 04:42:26 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=25155 di Giovinsky Aetnensis Un’eruzione davvero intensa quella della notte del 4 agosto. Fino alle 3 del mattino mi trovavo al Rifugio Santa Barbara a riprendere le bellissime esplosioni stromboliane che si intensificavano dal Cratere Voragine dell’Etna. Decisi di tornare a casa ma alle 5 venni svegliata da un amico e in fretta e furia tornai […]

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di Giovinsky Aetnensis

Un’eruzione davvero intensa quella della notte del 4 agosto. Fino alle 3 del mattino mi trovavo al Rifugio Santa Barbara a riprendere le bellissime esplosioni stromboliane che si intensificavano dal Cratere Voragine dell’Etna. Decisi di tornare a casa ma alle 5 venni svegliata da un amico e in fretta e furia tornai lassù, dove mi trovavo qualche ora prima.

L’emozione fu stratosferica. Alte fontane di lava e la nube di cenere all’alba abbracciavano il cielo. Salii a Monte Nero degli Zappini per girare qualche clip video. Rimasi incantata a godermi lo spettacolo. Non ci si abitua mai a così tanta bellezza.

Fu la quinta emozione parossistica nel giro di un mese

 

 

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Schizzi dalla Voragine etnea https://ilvulcanico.it/schizzi-dalla-voragine-etnea/ Thu, 20 Jun 2024 05:41:36 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24988 di Giovinsky Aetnensis Dal 14 giugno 2024 é in corso un’attività eruttiva intracraterica di spattering(schizzi) al cratere sommitale Voragine dell’Etna, dal 16 giugno il piccolo conetto di scorie interno al cratere che si era formato si é smantellato e le esplosioni sono aumentate d’intensità. Ecco un piccolo video che documenta quest’attività (Gaetano Perricone). Grato come […]

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di Giovinsky Aetnensis

Dal 14 giugno 2024 é in corso un’attività eruttiva intracraterica di spattering(schizzi) al cratere sommitale Voragine dell’Etna, dal 16 giugno il piccolo conetto di scorie interno al cratere che si era formato si é smantellato e le esplosioni sono aumentate d’intensità. Ecco un piccolo video che documenta quest’attività

(Gaetano Perricone). Grato come sempre alla nostra carissima, bravissima e appassionatissima Giovinsky per questo suo video piccolo, ma estremamente significativo e per il valore vivo e concreto della documentazione offerta ai lettori del Vulcanico. Più valore ancora ha in questo momento per me: visto da lontano, dal mio forzato osservatorio milanese, lo spettacolo del nostro vulcano Patrimonio dell’Umanità è molto più emozionante 

 

 

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Che magnifico spettacolo gli anelli dell’Etna! https://ilvulcanico.it/che-magnifico-spettacolo-gli-anelli-delletna/ Mon, 08 Apr 2024 05:30:16 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24889 di Giovinsky Aetnensis In questi giorni il nostro magnifico vulcano ci delizia con degli anelli di gas a vortice, i Volcanic vortex rings che vengono espulsi da un nuovo pozzo craterico (Pit Crater) posto a nord est del cratere di Sud Est. Sembrano venire fuori come un respiro affannoso questi anelli, che poi veleggiano sopra […]

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di Giovinsky Aetnensis

In questi giorni il nostro magnifico vulcano ci delizia con degli anelli di gas a vortice, i Volcanic vortex rings che vengono espulsi da un nuovo pozzo craterico (Pit Crater) posto a nord est del cratere di Sud Est. Sembrano venire fuori come un respiro affannoso questi anelli, che poi veleggiano sopra la montagna modellandosi sempre più fino a poi sfaldarsi.

L’Etna, “colonna del cielo”, é un vulcano in continua mutazione che non stanca mai, suscita sempre meraviglia e stupore per gli osservatori appassionati come me ed é sempre una grande emozione quando si pratica l’escursionismo

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Alla scoperta dell’Etna con le guide vulcanologiche https://ilvulcanico.it/alla-scoperta-delletna-con-le-guide-vulcanologiche/ Sat, 09 Dec 2023 06:26:50 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24475 (Gaetano Perricone). Dal sito nazionale delle Guide Alpine, pubblichiamo integralmente questo comunicato con una interessantissimo intervista al nostro caro amico Vincenzo Greco, eccellente guida vulcanologica sull’Etna che abbiamo seguito fin dall’inizio di questo suo lavoro (fu il più giovane d’Italia quando cominciò), che è prezioso contributore con articoli di particolare successo de IlVulcanico.it e che […]

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(Gaetano Perricone). Dal sito nazionale delle Guide Alpine, pubblichiamo integralmente questo comunicato con una interessantissimo intervista al nostro caro amico Vincenzo Greco, eccellente guida vulcanologica sull’Etna che abbiamo seguito fin dall’inizio di questo suo lavoro (fu il più giovane d’Italia quando cominciò), che è prezioso contributore con articoli di particolare successo de IlVulcanico.it e che anche nelle risposte, piene di competenza ed equilibrio, sulla sua attività sul più alto vulcano attivo d’Europa Patrimonio dell’umanità e sui rischi in ambiente vulcanico per escursionisti sprovveduti e avventati, conferma le sue capacità e la grossa esperienza ormai acquisita sul campo. Un’intervista chiara e preziosa, da leggere anche per chi l’Etna lo conosce bene. 

Vincenzo Greco al lavoro

Fonte: Ufficio Stampa Guide Alpine Italiane – Comunicato stampa (https://www.guidealpine.it/blog/)

Osservare da vicino un cratere, le colate di lava e scoprire grotte vulcaniche. Ecco alcune delle incredibili esperienze che è possibile vivere con una Guida Vulcanologica, figura professionale specializzata per accompagnare turisti ed escursionisti nelle aree vulcaniche attive. Vincenzo Greco, guida Vulcanologica sull’Etna, cresciuto ai piedi del vulcano e studente di Geologia all’Università di Catania, ci racconta come si vive da vicino un vulcano.

Vincenzo, come sei diventato guida vulcanologica?

Mio nonno era Guida Alpina, è stato il primo ad operare sul versante Nord dell’Etna. Mio zio è vulcanologo, mio padre lavora sull’Etna e io ho vissuto la mia infanzia sull’Etna. La mia passione è il vulcano in generale: l’ho vissuto da quando sono sono nato, ho studiato Geologia e ho preso la decisione di fare questo lavoro nella mia vita. Sin dalle prime volte che mi sono trovato a condurre gruppi sul vulcano, è stato come se lo avessi fatto da una vita.

Vincenzo Greco nel febbraio 2017, con il diploma di guida vulcanologica

Quante sono oggi le guide vulcanologiche nella zona?

Stiamo crescendo. Nella sessione d’esame di ottobre del Collegio Guide alpine Sicilia si sono abilitate 36 nuove guide vulcanologiche, che andranno a sommarsi quelle già abilitate negli anni precedenti: a breve potremmo essere oltre settanta nella zona. Il Collegio Siciliano conta inoltre 17 Guide alpine attive ad oggi più alcune in seconda iscrizione.

Chi sono i vostri clienti?

L’interesse per il vulcano sta crescendo: lavoriamo con turisti, sia in gruppi organizzati sia singoli. Poi ci sono clienti che richiedono percorsi particolari e in questi casi si vede il valore aggiunto della guida vulcanologica, ma è perlopiù un mercato straniero. Di norma il turista viene in Sicilia con infradito e ombrellone, pensando al mare, e molti immaginano in questi termini anche un’escursione sul vulcano nonostante sia alto 3000 metri.

La poca consapevolezza della quota e dell’ambiente montano è un problema?

Spesso sì. L’approccio da “turista” è sempre più diffuso anche sulle Alpi o su altre montagne, però qui lo si vive molto di più: classicamente c’è qualcuno che da Taormina vede L’Etna e dice “ora salgo” ma non si informa a sufficienza e arriva con abbigliamento o attrezzatura inadeguati. Sta cambiando nell’approccio alla montagna in generale e i social hanno un ruolo decisivo in questo: molti si avvicinano a questi ambienti attirati da foto o video, va di moda mettere sui social le emozioni che si provano e viene a mancare quell’approccio consapevole che porta a valutare l’attrezzatura, le condizioni ambientali etc.

Che escursioni offre l’Etna, come livelli di difficoltà?

Il vulcano offre enormi spazi e non è troppo complicato avvicinarsi ad un vulcano soprattutto nelle aree prossime ai paesi ai crateri laterali. Possiamo organizzare attività semplici per le famiglie o per piccoli gruppi, magari con avvicinamento tramite mezzi di trasporto, o escursioni di media difficoltà che portano a toccare 3000 metri con visita di diversi crateri e grotte. Le escursioni in cima sono più dure e solo pochi le scelgono.

Quali sono le difficoltà specifiche di un vulcano?

C’è una difficoltà in più rispetto alla quota. Nel contesto sommitale di un vulcano attivo bisogna fare particolare attenzione alle esalazioni di zolfo e anidride carbonica. Sconsigliamo di salire al di sotto dei 12 anni, perché  essendo più vicino al terreno, il bambino respira molto più gas rispetto ad un adulto. La stessa cosa vale per i cani.

Che cosa puoi dire dello scialpinismo sull’Etna?

Molti vengono sull’Etna per lo scialpinismo, oggi capita che ci sia più neve qui che al Nord. L’anno scorso ricordo che la strada è stata chiusa per 15 giorni occlusa da 2 metri di neve caduti in una notte. Si poteva partire da quota 1000 metri con le pelli di foca, in alcuni punti anche da quota 600, e si arrivava in cima a 3300 metri: in Sicilia è un fatto con pochi precedenti.

Qual è la stagione più nevosa sull’Etna?

Febbraio. Ma l’anno scorso, aveva nevicato molto anche a dicembre e abbiamo sciato quattro mesi, fino ad aprile, in alcune zone fino a giugno. Non c’è più la stagionalità classica. Ad esempio questo autunno abbiamo avuto un’anomalia con temperature alte e poche precipitazioni.

Oltre alle Guide vulcanologiche, anche le Guide alpine possono accompagnare sui vulcani. Cosa vi distingue?

Probabilmente l’interpretazione dell’ambiente vulcanico. Non è una cosa facile da imparare, la formazione delle guide vulcanologiche prevede moduli di stampo scientifico di vulcanologia, geologia, petrologia e petrografia. Insomma, materie inerenti all’ambito geologico, utili ad acquisire la capacità di interpretare i fenomeni vulcanologici che su una montagna normale non ci sono. C’è anche un aspetto culturale: il cliente vuole sapere tutto del vulcano e la guida deve saper rispondere anche a domande scientifiche. La Guida Alpina, invece, può accompagnare ad esempio nelle ascensioni scialpinistiche o escursioni sciistiche, ambiti riservati alla sua professione. Per entrambi c’è una sensibilità che si sviluppa con l’esperienza sul campo, ad esempio saper capire i segnali che precedono il risveglio di un cratere o l’evolvere di un fenomeno particolare. Per questo fine giornata, tra guide vulcanologiche e guide alpine, qui in zona siamo soliti condividere informazioni rilevanti, ad esempio se notiamo qualcosa di diverso nelle fumarole, nelle emissioni dei gas, nella produzione di fratture, nella disposizione dei crateri interni.

Ci fai un esempio?

Attorno al 10 di agosto scorso, stavamo facendo regolarmente escursioni con i gruppi. Da un paio di giorni io e alcuni colleghi notavamo delle strutture di debolezza nuove sul cratere di sud Est, delle fratture ortogonali con forte incremento dell’emissione di gas. In base alla nostra esperienza abbiamo preferito avvisare di non proseguire perché temevamo un’eruzione imminente. Il 15 di agosto, 5 giorni dopo, è partita una fontana di lava, alta 800 metri.

Se dovessi consigliare un itinerario, secondo te il più bello della zona?

L’itinerario che porta al cratere sommitale è sicuramente molto bello, in questo periodo abbiamo il plus dell’eruzione. Facciamo anche escursioni apposite per vedere le eruzioni, ovviamente parlo di colate. Quella che consiglio maggiormente è però un’escursione di stampo geologico sul versante Nord, che mostra come funziona il vulcano e permette di vedere fratture, grandi crateri e grotte.

Con il titolo: la lava e la neve, i contrasti (foto di Vincenzo Greco, anche le altre di questo articolo) 

 

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Etna, snow and fire. Il fuoco dal vulcano sul bianco mantello della grande muntagna https://ilvulcanico.it/etna-snow-and-fire-il-fuoco-dal-vulcano-sul-bianco-mantello-della-grande-muntagna/ Fri, 01 Dec 2023 05:47:23 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24435 di Rosario Catania Il vulcano L’Etna il vulcano attivo più alto d’Europa, che da poco ha compiuto il decimo anniversario di riconoscimento come patrimonio dell’umanità, iscritto nella World Heritage List dell’Unesco. Un vulcano, una montagna, che non smette mai di regalare emozioni da entrambi  i punti di vista, con nevicate alternate alle eruzioni che rappresentano […]

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di Rosario Catania

Il vulcano

L’Etna il vulcano attivo più alto d’Europa, che da poco ha compiuto il decimo anniversario di riconoscimento come patrimonio dell’umanità, iscritto nella World Heritage List dell’Unesco. Un vulcano, una montagna, che non smette mai di regalare emozioni da entrambi  i punti di vista, con nevicate alternate alle eruzioni che rappresentano di fatto due elementi opposti.

Gli elementi

Il filosofo Empedocle postula l’esistenza di quattro radici fondamentali, che nella tradizione successiva saranno conosciute come i quattro elementi, che rappresentano l’origine di tutte le cose formate dunque dalla loro mescolanza. Quattro elementi, quattro forze, dove nessuna è dominante sulle altre, ma insieme aggregano e disgregano ogni cosa esistente. Dunque aria, acqua, terra e fuoco sono presenti su questo vulcano, dalle sue origini proprio nell’acqua, prendendo forma aerea, creando nuova terra poi modellata dal fuoco, dal vento e dalla stessa acqua. L’elemento fuoco sull’Etna è rappresentato fondamentalmente dalla lava, prima magma incandescente, che dalle viscere della Terra si fa strada ricco di gas fino a raggiungere la superficie ed esplodere con tutta l’energia e la vitalità di un pianeta vivo.

Lo stato attuale

L’ area sommitale dell’Etna è oggi occupata da quattro crateri, con la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all’interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911, e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971, che recentemente è stato il più attivo dei quattro crateri. Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all’Etna si trovava il solo il Cratere Centrale.
La sera del 12 novembre 2023 l’Etna è tornata in eruzione, dopo un periodo di “preparazione” tra anelli di gas, boati e un costante tremore a livelli medio-alti. Spettacolari fontane di lava alte centinaia di metri e una densa nube eruttiva carica di materiale piroclastico (cenere e lapilli), poi ricaduto sul fianco orientale del vulcano, hanno reso scenografico un evento naturale, osservato e fotografato da centinaia di appassionati, seppur con notevole disagio per quei paesi colpiti direttamente dal “fallout” di lapilli di varie dimensioni. Il protagonista di questo scenario di creatore di nuova terra è proprio il Cratere di sud-est. Nel suo ultimo comunicato, la notte del 30 novembre, l’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ci ha informato “che dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, si osserva che continua l’attività stromboliana al cratere di Sud-Est. Tale attività, a carattere variabile sia in intensità sia in frequenza delle singole esplosioni, produce delle modeste emissioni di cenere, che in accordo con il modello previsionale, si disperdono rapidamente in direzione Est e comunque in prossimità dell’area sommitale”. 

La scenografia

Come in un set cinematografico, l’Etna ha allestito un palcoscenico perfetto e non solo il 12 novembre,
indossando un mantello bianco di soffice neve e velandosi con le nubi d’alta quota, per rendere l’atmosfera a volte cupa, altre mistica, con i riverberi rossi dell’ attività interna al cratere, che nel frattempo continuava. Oggi, mentre scrivo, episodi di attività stromboliana si alternano a frequenze quasi regolari come per descrivere il respiro del vulcano.

Il pubblico

Non è quello delle grandi occasioni, perché questo vulcano è osservato, fotografato e studiato continuamente, da personale specializzato (INGV e Parco dell’ Etna), da appassionati assidui e da semplici curiosi. Dunque potremmo definirlo un sorvegliato speciale, perché nel tempo ha dato atto di sorprendere con i suoi cambi di stato alcune volte senza un chiaro e netto preavviso strumentale. Un pubblico vario per età genere e provenienza, tra studiosi, turisti, atleti, politici, personali illustri, ecc, che percorrono il lungo e in largo La sua superficie di oltre 1250 km quadrati.
Tra questi anch’io, i miei affetti, gli amici con cui condivido le giornate osservando sua maestà l’Etna, appena svegli e quando ne abbiamo occasione o bisogno. Si perché spesso ne sentiamo il bisogno, come una sorta di richiamo alla Natura, un benessere psicofisico, talvolta morboso, ma che personalmente interpreto come senso di appartenenza. Del resto siamo polvere di stelle, lo è questo pianeta, lo è questo vulcano. Apparteniamo a quei quattro elementi con cui ho aperto questo breve viaggio nella conoscenza profonda del proprio esistere.

L’ appartenenza

Mi piace concludere il viaggio con il mio senso di appartenenza, penso largamente condiviso, come nel pensiero dello scrittore, sceneggiatore e drammaturgo Vitaliano Brancati, di cui riporto un passo da Il Bell’Antonio.
“Finalmente Antonio rimase solo e poté guardare a suo agio i cari tetti di Catania, quei tetti neri, disseminati di giare, di fichi secchi e di biancheria, sui quali il vento di marzo, al tramonto, sferra calci da cavallo, le cupole che, nelle sere di festa, scintillano come mitre d’oro; le gradinate deserte dei teatri all’aperto; gli alberi di pepe del giardino pubblico; il cielo della provincia, basso e intimo come un soffitto, sul quale le nuvole si dispongono in vecchi disegni familiari; l’Etna accovacciato fra il mare e l’interno della Sicilia, con sulle zampe, la coda e il dorso, decine di paesetti neri che vi stanno arrampicati con stento”. (Il bell’Antonio – V.Brancati)
Link video YouTube
Foto e video di Rosario Catania

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“Sicilia vulcanica”, una guida ecoturistica https://ilvulcanico.it/sicilia-vulcanica-una-guida-ecoturistica/ Sun, 12 Nov 2023 06:10:21 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24312 di Santo Scalia Che la Sicilia, così come anche la Campania, sia una terra vulcanica è cosa nota. In questo caso parliamo soprattutto di un vulcanesimo attivo; anche altre regioni italiane sono ricche di testimonianze vulcaniche (vedi Lazio, Toscana ed anche Veneto), ma in questi casi i vulcani presenti non sono più attivi. In Sicilia […]

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di Santo Scalia

Che la Sicilia, così come anche la Campania, sia una terra vulcanica è cosa nota. In questo caso parliamo soprattutto di un vulcanesimo attivo; anche altre regioni italiane sono ricche di testimonianze vulcaniche (vedi Lazio, Toscana ed anche Veneto), ma in questi casi i vulcani presenti non sono più attivi.

In Sicilia troviamo di tutto: antiche aree vulcaniche, vulcani tutt’ora in attività, vulcani sottomarini (vedi ilVulcanico.it: Sopra e sotto il mare: ecco i 36 vulcani, attivi o già spenti, visibili e invisibili, che circondano la Sicilia).

Il libro di cui ci occupiamo, scritto da Franco Tassi e Carmelo Nicoloso, Sicilia vulcanica, guida ecoturistica, è uno strumento valido, utile, interessante e piacevole da consultare e da leggere. Il sottotitolo, itinerari Etna, Nebrodi, Alcantara, Peloritani, Eolie, ci anticipa infatti che non solo di vulcani (Etna, Alcantara, Eolie) vi si tratta, ma anche di aree naturalistiche di grande interesse della Sicilia nord-orientale.

È infatti una guida agile, precisa e ricca di curiosità, suddivisa in cinque capitoli principali che illustrano l’Etna e i territori che circondano per mare e per terra la grande “Muntagna”; vi si trovano anche storie di natura che approfondiscono temi particolari d’interesse naturalistico e turistico: si spazia dalle curiosità faunistiche e botaniche, ai rifugi, che offrono ospitalità lungo i sentieri, alle coltivazioni tipiche, alle citazioni storiche e letterarie, ai racconti dei pionieri.

La parte più ampia di questa guida ecoturistica è ovviamente dedicata al maggiore dei vulcani siciliani, l’Etna, visto non solo sotto l’aspetto vulcanico, ma anche del paesaggio vegetale, della fauna locale, della storia, delle città e delle loro peculiarità.

Antonio Nicoloso (a destra) ed il fratello Orazio sulla cima dell’Etna (Archivio A. & O. Nicoloso)

Le pagine di questo libro sono impreziosite da alcune foto dell’indimenticabile – ed indimenticato – Antonio Nicoloso, storica guida del nostro vulcano (immagini concesse dall’Archivio A. & O. Nicoloso).

Nel volume, oltre alle pagine scritte dagli Autori, trovano spazio anche tante altre firme di esperti e di persone amanti della natura e della sua fruizione.

Conosciamo gli Autori: Carmelo Nicoloso è personaggio noto nell’area etnea (e non solo); guida naturalistica nei Parchi, nelle Riserve e nei siti Naturalistici Siciliani, Coordinatore Mezzogiorno d’Italia Comitato Parchi, formatore per le guide naturalistiche con l’ausilio dell’Università dei Parchi e tanto altro. Franco Tassi, storico direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, coordinatore del Centro Parchi Internazionale, è autore di numerose pubblicazioni di carattere sia scientifico sia divulgativo sulle tematiche dell’ambiente e della conservazione della natura.

Ecco come l’editore presenta il volume (Fonte – Moroni Editore ):

«L’Isola del sole è sempre fonte di sorpresa per i mille aspetti naturalistici, storici e artistici che la rendono meta turistica d’eccellenza. La guida Sicilia vulcanica” vuole svelare un aspetto peculiare della Trinacria, narrare la bellezza e la storia di quei territori orientali dell’isola, caratterizzati dalla presenza della “Muntagna”, come viene chiamato l’Etna: monti, colline, foreste, pianure, città e vicine isole con ambienti selvaggi e affascinanti, fauna e flora di grande interesse e bellezza, paesi ricchi di arte e di tradizioni, sentieri e rifugi che offrono ospitalità al viandante in cerca di emozioni. E di emozioni parlano gli autori, pionieri che hanno studiato e affrontato le eruzioni dell’Etna – massimo vulcano attivo europeo – e quel suo imporsi sulla natura, sulle rocce, sulle “fiumare” creando ambienti di particolare suggestione: tutti da esplorare in automobile, a cavallo, in bicicletta, a piedi seguendo itinerari suggeriti da guide locali, che in ogni pagina della guida riescono ad interessare narrando storie antiche, curiosità naturalistiche, specialità della gastronomia, tradizioni di un mondo arcaico di grande fascino».

Il volume, pubblicato nel 2020 dall’editore Cesare Moroni, consta di 297 pagine di formato 15×21 cm. ed è arricchito da 298 immagini. Lo si trova senza difficoltà nelle librerie e nelle piattaforme online.

Con il titolo: l’Etna visto da sud (foto S. Scalia)

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Etna, 10 novembre 2023: un minuto e 12 secondi di spettacolo notturno https://ilvulcanico.it/etna-10-novembre-2023-un-minuto-e-12-secondi-di-spettacolo-notturno/ Sat, 11 Nov 2023 06:07:17 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24302 (Gaetano Perricone) Lassù, molto in alto, l’Etna è ritornato a dare spettacolo con il suo lavoro di vulcano e lei, Giovinsky Sicilia, con la sua straordinaria passione che manifesta in ogni occasione senza darsi mai le arie di scienziata, lo ha puntualmente documentato con video e foto. E noi la ringraziamo sempre. Per spiegare sinteticamente […]

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(Gaetano Perricone) Lassù, molto in alto, l’Etna è ritornato a dare spettacolo con il suo lavoro di vulcano e lei, Giovinsky Sicilia, con la sua straordinaria passione che manifesta in ogni occasione senza darsi mai le arie di scienziata, lo ha puntualmente documentato con video e foto. E noi la ringraziamo sempre. Per spiegare sinteticamente quello che sta accadendo riporto quello che ha scritto sul suo profilo il nostro amico Vincenzo Greco, Guida Vulcanologica  sempre sul pezzo: “Attualmente sull’Etna è in corso una costante e ritmica attività stromboliana che si è incrementata nel corso del mese corrente. Questa attività è localizzata in alta quota, quindi all’interno della depressione craterica del cono del Cratere di Sud Est ad una quota di 3300 metri circa, quindi a molta distanza dai centri abitati. Da qualche e ora si assiste alla produzione di una piccola colata di lava in uscita dalla base dalla bocca esplosiva all’interno del cratere”. Aggiunge sul suo profilo Boris Behncke, vulcanologo INGV: “Nella notte questa attività si è bruscamente arrestata, per ora”.

Ma meglio di ogni parola sono queste semplici e fantastiche immagini: un  minuto e dodici secondi emozionanti, filmati e firmati dall’ottima Giovinsky per la sua pagina Trinacriativa “in una ventosa serata, mentre nel pomeriggio del 10 novembre 2023 l’attività è diventa più vivace e continua”, che ci ricordano la grande potenza di quella meravigliosa macchina geologica che si chiama Etna, vulcano “di eccezionale valore universale” – come riconosciuto dall’Unesco, che lo ha inserito tra i siti naturali della World Heritage List – e la nostra infinita piccolezza di fronte a tutto ciò.

 

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Vieni, c’è un libro nel bosco, vuoi conoscerlo tu https://ilvulcanico.it/vieni-ce-un-libro-nel-bosco-vuoi-conoscerlo-tu/ Mon, 09 Oct 2023 11:18:08 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=24116 (Gaetano Perricone). Seguo da tempo l’evolversi di questa bellissima e suggestiva iniziativa, che coniuga perfettamente cultura e natura in un bosco davvero affascinante, il Bosco di Monte Ceraulo ai piedi del vulcano – che ho avuto il piacere di conoscere bene e visitare – grazie al mio carissimo amico Umberto Marino, che mi ha costantemente […]

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(Gaetano Perricone). Seguo da tempo l’evolversi di questa bellissima e suggestiva iniziativa, che coniuga perfettamente cultura e natura in un bosco davvero affascinante, il Bosco di Monte Ceraulo ai piedi del vulcano – che ho avuto il piacere di conoscere bene e visitare – grazie al mio carissimo amico Umberto Marino, che mi ha costantemente informato dei passi compiuti dalle associazioni che gestiscono l’area per raggiungere l’importante obiettivo. Ho partecipato dunque con molto piacere all’inaugurazione, una vera e gioiosa festa con tanti bambini e altrettanti appassionati e ho suggerito ad alcuni dei promotori di portare avanti con forza questo progetto davvero speciale, coinvolgendo la case editrici specializzate per libri per bambini e invitandole ad arricchire la biblioteca con le loro pubblicazioni per promuoverle in loco. La formula sarà quella tradizione della “presa in prestito” del libro entro l’orario di apertura del bosco, restituendolo prima della chiusura. Sosterremo da questo blog con molto piacere la crescita dell’iniziativa, con l’auspicio che come tante cose siciliane non si fermi dopo il lancio; ma la presenza di tanti volontari induce ad essere fiduciosi. Tanti auguri e ad maiora alla Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo
FONTE: Amici del Bosco Ceraulo, comunicato stampa
Domenica 7 ottobre è stato un giorno speciale per il Bosco di Monte Ceraulo, una preziosa area naturale di 17 ettari sita alle pendici dell’Etna, in territorio di Mascalucia. Le Associazioni aderenti a “Gli Amici del Bosco Ceraulo” (Giacche Verdi Etna Torre del Grifo, Rete 2030, CAI Catania, Si conta e si racconta, Tupeté, Fratres Mascalucia, Croce Rossa Mascalucia) hanno inaugurato con molto orgoglio, alla presenza del sindaco Vincenzo Magra,  la Biblioteca nel Bosco, un’iniziativa che nasce per i bambini – ma probabilmente in seguito si arricchirà con libri per grandi – che coniuga la promozione della cultura e il rispetto per la natura.
Il Bosco Ceraulo è gestito con passione e dedizione da un partenariato di associazioni locali dall’aprile 2022 in sinergia con l’Amministrazione comunale. Ha una ricca flora e fauna, tra esemplari di quercia, ginestra, terebinto, valeriana rossa, leccio e tanto altro. Ma anche la parte delle colate laviche che si sovrappongono è di grande valore geologico.
Nel dicembre 2022, gli Amici del Bosco Ceraulo hanno presentato un progetto di Democrazia Partecipata per arricchire l’area attrezzata del bosco con un luogo dedicato alla cultura, alla lettura e all’apprendimento. Il progetto ha fin da subito riscontrato un grande interesse e domenica scorsa  è stato possibile celebrare l’inaugurazione della Biblioteca nel Bosco, un risultato straordinario di collaborazione della comunità. In questa giornata di festa, gli Amici del Bosco hanno offerto un programma speciale per i visitatori di tutte le età grazie allo spettacolo a sorpresa dell’illusionista Armando che ha abilmente intrattenuto i presenti con  divertenti illusioni e magia interattiva, ma anche grazie a Riccardo, Margherita e i loro burattini che hanno raccontato la storia dei tre porcellini.
Sottolineano i promotori dell’iniziativa: “Vorremmo esprimere il nostro sincero ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Mascalucia per aver reso possibile la realizzazione di questo progetto ambizioso. Inoltre, desideriamo ringraziare la ditta Biotech, nella persona di Dario Rodoligo, che ha lavorato instancabilmente per materializzare la nostra visione, trasformando un sogno in realtà. Infine, uno speciale ringraziamento va ai numerosi visitatori che hanno sostenuto la causa facendo una piccola donazione che verrà investita per l’acquisto di ulteriori materiali e strumentazioni. La Biblioteca nel Bosco rappresenta un luogo unico che incoraggia la lettura, l’apprendimento e l’amore per la natura. È un’opportunità eccezionale per la comunità di Mascalucia e per tutti coloro che desiderano connettersi con la cultura e l’ambiente in modo significativo. Invitiamo tutti a unirsi e a esplorare questo straordinario spazio, un connubio di cultura e natura”
Per ulteriori informazioni, contattare: Amici del Bosco Ceraulo
Con il titolo e nell’articolo: immagini dall’inaugurazione della Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo (foto di Gaetano Perricone) 

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Vigilia di Ferragosto 2023: la calda notte dell’Etna https://ilvulcanico.it/vigilia-di-ferragosto-2023-la-calda-notte-delletna/ Mon, 14 Aug 2023 17:05:03 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=23805 di Vincenzo Greco Già questa mattina, 14 agosto 2023, alle ore 5:30 circa l’attività di fontanamento del Cratere di Sud Est dell’Etna si era esaurita. Sono proseguite emissioni di cenere pulsanti in atmosfera, che poi sono progressivamente diventate sporadiche nell’arco della mattinata di oggi. E’ stato un evento dalle caratteristiche che ormai conosciamo bene, la […]

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di Vincenzo Greco

Già questa mattina, 14 agosto 2023, alle ore 5:30 circa l’attività di fontanamento del Cratere di Sud Est dell’Etna si era esaurita. Sono proseguite emissioni di cenere pulsanti in atmosfera, che poi sono progressivamente diventate sporadiche nell’arco della mattinata di oggi.
E’ stato un evento dalle caratteristiche che ormai conosciamo bene, la cosa particolare è che ieri 13 agosto l’attività è repentinamente aumentata passando da stromboliana a fortemente stromboliana in poche ore, poi ha impiegato circa 8 ore dopo l’inizio dell’attività stromboliana persistente, prima dello sviluppo dell’apice dell’evento con il fontanamento, accompagnato dall’attivazione di diversi punti di emissione, la bocca più orientale del cono, quella nord orientale (protagonista delle attività di maggio dell’anno scorso) e l’apertura di una nuova frattura lungo il versante meridionale del gran cono del Sud Est, quasi più in corrispondenza del vecchio cono che di quello nuovo, il tutto accompagnato da colate di lava (ormai in raffreddamento) che non sono scese al di sotto dei 2800 metri d’altitudine.
La cenere è ricaduta per lo più sul versante sud, coinvolgendo i centri abitati più lontani, si segnalano ricadute ad Avola e Pachino. L’evento eruttivo di stanotte di per sé non è stato energetico come quello del 10 febbraio 2022, molto probabilmente anche quello del 21 maggio 2023 (non visibile a causa della copertura nuvolosa) è stato più violento, però è pur sempre una manifestazione vulcanica energetica ed estremamente spettacolare e l’Etna possiamo dire, è diventata il vulcano di riferimento.
Le ordinanze sindacali di divieto che erano state subite emanate sono state revocate, le escursioni sono già ripartire regolarmente come da programma antecedente l’evento eruttivo. Rientrano in vigore così i precedenti regolamenti e limiti di accesso alle aree sommitali.  La società di gestione dell’aeroporto di Catania ha invece comunicato che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale ricaduta di cenere vulcanica, le operazioni di volo sono sospese fino alle ore 6 di martedì 15 agosto. 

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