Video del giorno Archivi - Il Vulcanico https://ilvulcanico.it/category/video-del-giorno/ Il Blog di Gaetano Perricone Tue, 07 Feb 2023 07:23:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 Il carattere effusivo dell’Etna, vulcano “educatore” https://ilvulcanico.it/il-carattere-effusivo-delletna-vulcano-educatore/ Fri, 20 Jan 2023 11:34:06 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=22825 di Vincenzo Greco Mi piace vedere l’Etna come un vulcano “educatore”, che ti abitua a vedere determinate attività eruttive, per poi spingerti a comprendere che non é soltanto quello il suo stile. Una delle cose più incredibili è che l’Etna ci mostra caratteri differenti, al di fuori delle unità geocronologiche, possiamo dire alla scala dei […]

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di Vincenzo Greco

Mi piace vedere l’Etna come un vulcano “educatore”, che ti abitua a vedere determinate attività eruttive, per poi spingerti a comprendere che non é soltanto quello il suo stile. Una delle cose più incredibili è che l’Etna ci mostra caratteri differenti, al di fuori delle unità geocronologiche, possiamo dire alla scala dei tempi “umani”: è un aspetto più unico che raro. Nell’arco della storia recente il vulcano ha spesso prodotto eruzioni sub – terminali caratterizzate da attività effusive prolungate nel tempo (attività persistente), associate anche ad attività esplosive di bassa energia.

Volendo partire dagli anni 50 esattamente dal 16 aprile del 1957, il Cratere di Nord Est è stato sede di attività eruttive associate ad emissioni di colate di lava, da molteplici fratture, poste alla base del cono piroclastico; tali colate si diffondevano nei pressi di Piano delle Concazze e nell’alta Valle del Leone, a più riprese, fino al 6 dicembre del 1958. Andando avanti negli anni, altre eruzioni sub-terminali interessarono l’Etna, partendo dal 6 aprile 1960 seguirono anni di attività “persistente” dal cratere di Nord Est, intervallata dai parossismi del Cratere Centrale, il più importante quello del 17 luglio del ’60. Il 1962 vede colate da marzo ad aprile e per tutto l’intero anno del 1963 le emissioni laviche sono continuate fino al gennaio del 1964, quando i fronti più avanzati delle colate si attestarono nei pressi di Monte Pizzillo e Monte Nero delle Concazze.  Stesso quadro dal 1966 in poi: esattamente dal 16 gennaio inizia una nuova fase eruttiva con la produzione di colate di lava con la produzione di attività di spattering caratterizzata dal lancio di brandelli e scorie incandescenti che ammassandosi andavano costruendo un piccolo cono di scorie saldate chiamato, hornitos.

Ma andiamo ancora più avanti nella scala del tempo “umano”, prendendo in considerazione eruzioni laterali effusive decisamente diverse, energeticamente e volumetricamente più importanti, per la messa in posto di fratture associate emissioni di colate di lava, quella del 28 marzo 1983 con ben 131 giorni di attività eruttiva, arrivando poi a quella che oserei chiamare la madre delle attività effusive recenti iniziata il 14 dicembre 1991 e durata472 giorni. Tornando ai sommitali, dopo le impressionanti emissioni di volumi di basalti emessi dalle attività sub-terminali del Cratere di sud Est tra il 1999 e il 2000 e il successivo grande frastuono delle eruzioni del 17 luglio 2001 e del 27 ottobre 2002, arriva l’eruzione silenziosa, da alcuni chiamata passiva.

Cominciata in maniera simile se non quasi identica a quella attuale il 7 settembre del 2004 da una frattura posta alla base del Cratere di Sud Est, iniziò  l’emissione di un magma estremamente degassato, che portò allo sviluppo di un campo lavico, costituito dalla sovrapposizione di diverse colate di lava. Il 31 ottobre del 2004 il fianco SE del Cratere di Sud Est collassa, dando vita ad una depressione; stessa cosa avviene la notte tra il 16 e 17 novembre sul fianco orientale. Questa eruzione ebbe una durata di 183 giorni silenziosi, quasi assente l’attività esplosiva se non associata ad attività di spattering.

Si arriva così alle attività sub-terminali del Cratere di Sud Est del 2006 (tutto molto simile alle attività del Nord Est degli anni 50 e 60). A partire dal 15 luglio, ebbe inizio l’emissione di colate di lava, a più riprese, associate alla costruzione di piccoli hornitos e collassi del Cratere di Sud Est che diedero origine a piccoli flussi piroclastici, vero problema a mio avviso connesso a tali attività spesso considerate in qualche modo “placide”. Ecco così interrotta la fase effusiva, dalla più appariscente delle fontane di lava prodotte dal Sud Est, il 4 settembre 2007 durata ben 12 ore, attività culminata con l’eruzione del 13 maggio 2008, esplosiva specie durante la sua prima fase, un evento questo entrato quasi nel dimenticatoio, comunque durato ben 419 giorni.

Vincenzo Greco con il vulcanologo del Parco dell’Etna Salvo Caffo

Arrivano le fontane di lava che tutti noi conosciamo bene a partire dal 12/13 gennaio 2011 dal Cratere di Sud Est e proseguono fino al 14 dicembre 2013. Poi l’Etna, durante le fasi di attività esplosiva persistente al Cratere di Sud Est iniziata il 22 gennaio, mostra nuovamente il suo lato più pericoloso: mentre persisteva l’emissione di una colata scarsamente alimentata alla base nord orientale del cono, la mattina dell’11 febbraio si innesca un flusso piroclastico associato all’apertura di una nuova bocca effusiva, che in un solo minuto percorre l’intera parete occidentale della Valle del Bove per 4 km, nella zona del distacco prima che avvenisse era presente una piccola depressione vulcanica. Questo evento portò al divieto di accesso all’interno della Valle del Bove da parte della Prefettura di Catania il 14 febbraio 2014. Nonostante ciò l’Etna mostra nuovamente colate a partire dal 5 luglio, da una frattura costituita da piccoli hornitos e dalla costruzione poi di un cono di scorie alla base nord orientale del Cratere di Nord Est grazie all’apporto di un magma più ricco in gas. Dopodiché basta, solo attività per lo più parossistiche, che hanno permesso di dimenticarci che il carattere dell’Etna è stato e sarà anche questo in futuro.

Vincenzo Greco

Ho voluto presentare una cronologia storica per definire una certa corrispondenza e ciclicità degli eventi, che non sono poi così diversi tra loro, visto che l’Etna per fortuna ci permette di farlo. Tutto questo per sottolineare che non si possono fare pronostici, ma si può affermare che la chiave di lettura del presente é il passato, che va custodito, specialmente da noi fruitori, appassionati e professionisti della montagna: la natura che ci circonda é un entità enorme che va attenzionata nel dettaglio al fine di acquisire più consapevolezza e sicurezza. Tutti nella vita osiamo, ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di un vulcano attivo, che ha un suo carattere ed il principale è quello che l’Etna non segue la scala dei tempi geologici, sa e può cambiare le regole del gioco in qualsiasi momento; custodiamone dunque bene la memoria e approcciamoci sempre in punta di piedi senza esagerare.

Vincenzo Greco piccolo sull’Etna con il papà Salvatore

Concludo dicendo che l’attuale evento sub-terminale e ancora in corso, iniziato il 27 novembre 2022 alla base nord orientale del Cratere di Sud Est, si lega bene ad eventi eruttivi prodotti dal nostro vulcano nel recente passato – in questo articolo abbiamo i tasselli comparativi da non sottovalutare – e inoltre tra il 31 dicembre e l’1 gennaio 2023, poco sopra la frattura in attività, si é prodotta una piccola depressione vulcanica da tenere certamente in considerazione. Considerati i diversi fattori di rischio, consiglio di evitare l’avvicinamento, di chiedere sempre un parere a persone esperte e qualificate ed evitare di avventurarsi se non si conosce il territorio, a maggior ragione nel periodo invernale che richiede anche l’esperienza dell’utilizzo di attrezzature per la progressione su superfici o pendii ghiacciati.

Nel video: immagini dell’attività eruttiva dell’Etna iniziata il 27 novembre 2022 alla base nord orientale del Cratere di Sud Est, con la formazione di un campo lavico costituito da flussi sovrapposti, emessi da diverse bocche effusive, canali di scorrimento, argini di deflusso e spettacolari ingrottamenti lavici. Nel corso dell’evento gli hornitos a monte della frattura che presentavano attività di spattering a dicembre del 2022 sono stati smantellati dal flusso lavico ingrottato, che ha fuso le pareti del tunnel interno provocandone il collasso.

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Etna, il magico autunno sul vulcano https://ilvulcanico.it/etna-il-magico-autunno-sul-vulcano/ Fri, 18 Nov 2022 05:39:36 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=22466 di Giovinsky Sicilia I luoghi dove ho girato le clip si trovano nei versanti Est e Nord dell’Etna. Tra bellezza, leggenda e misticismo: un capolavoro secolare A Trofa du Camperi, un faggio tipico dell’Etna, meraviglioso tra il bosco della Cerrita e Cubania che si incontra prima di arrivare alle Case dei Parrini o Casa del […]

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di Giovinsky Sicilia

I luoghi dove ho girato le clip si trovano nei versanti Est e Nord dell’Etna. Tra bellezza, leggenda e misticismo: un capolavoro secolare A Trofa du Camperi, un faggio tipico dell’Etna, meraviglioso tra il bosco della Cerrita e Cubania che si incontra prima di arrivare alle Case dei Parrini o Casa del Fanciullo. In autunno si trasforma con il suo colorato foliage giallo, arancione e rosso sprigionando magnificenza.

Vicino a Trofa du Camperi un altro faggio imponente ultracentenario: U Fau di Sanareddu, che farebbe riferimento al soprannome dell’ultimo campiere che si occupava del bosco. Infine nel versante Nord, a ridosso di Monte Nero, La Faggeta di Timparossa, una meta impossibile da perdere nella sua ideale stagione autunnale per la sua spettacolarità quando si riempie di foglie rosse.

Video pubblicato su sul mio Canale Youtube Trinacriativa, ovvero nativa della Trinacria

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Il fascinoso autunno dell’Etna: la faggeta e il Rifugio Timparossa https://ilvulcanico.it/il-fascinoso-autunno-delletna-la-faggeta-e-il-rifugio-timparossa/ Tue, 08 Nov 2022 07:53:40 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=22387 di Antonio De Luca La faggeta di Timparossa (o Timpa Rossa) è il luogo dell’Etna che noi appassionati preferiamo visitare in autunno, perché con le sue tinte ardenti fa apprezzare davvero tanto questa stagione. Il faggio è una pianta che si trova tipicamente sull’Etna e forma dei boschi pressoché puri, con punte che toccano i […]

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di Antonio De Luca

La faggeta di Timparossa (o Timpa Rossa) è il luogo dell’Etna che noi appassionati preferiamo visitare in autunno, perché con le sue tinte ardenti fa apprezzare davvero tanto questa stagione. Il faggio è una pianta che si trova tipicamente sull’Etna e forma dei boschi pressoché puri, con punte che toccano i 2000 m di quota. Ed è proprio grazie all’arancione così vivace delle sue chiome, se questo luogo d’autunno si trasforma in un dipinto naturale.

Il rifugio che si incontra nel mezzo del bosco, è uno tra i più conosciuti e belli del Parco dell’Etna ed al suo interno è sempre possibile pernottare. Ma Timparossa è anche un’oasi vegetale circondata da ogni parte dalle molteplici eruzioni che si sono sviluppate sul versante nord dell’Etna. Si trova infatti in mezzo al Rift di Nordest, che è una zona di fragilità dove spesso il magma ha prodotto delle importanti eruzioni, ed i prodotti vulcanici sono ancora ben visibili lungo il sentiero che porta a Timparossa.

ETNA – SICILIA – ITALIA

Copyright – 2022 PassioneEtna ® Antonio De Luca E-mail: [email protected]

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Etna, 21 maggio 2022, spettacolo magnifico https://ilvulcanico.it/etna-21-maggio-2022-spettacolo-magnifico/ Tue, 24 May 2022 15:24:05 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=21810 di Rosario Catania  Carissima Etna, vulcano patrimonio mondiale dell’umanità, finestra sul pianeta Terra, attrazione gravitazionale per tutti coloro che vi orbitano intorno, “casa” per chi torna da un lungo viaggio, custode della mitologia, regina delle “contesse”, elemento naturale prezioso e di straordinaria bellezza. In queste sere hai dato il meglio, donandoci lo spettacolo per eccellenza, […]

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di Rosario Catania 
Rosario Catania sull’Etna con il vulcanologo del Parco Salvo Caffo
Carissima Etna, vulcano patrimonio mondiale dell’umanità, finestra sul pianeta Terra, attrazione gravitazionale per tutti coloro che vi orbitano intorno, “casa” per chi torna da un lungo viaggio, custode della mitologia, regina delle “contesse”, elemento naturale prezioso e di straordinaria bellezza. In queste sere hai dato il meglio, donandoci lo spettacolo per eccellenza, con le fontane ardenti e colorate che fanno da ombrello al giovane cratere dal carattere ribelle, e lingue di lava che avanzano tra sterminate sciare di sabbia e roccia, modellando un nuovo scenario per la nostra visione. Le tue eruzioni, espressione della potenza illimitata della Natura, ammaliano anche le anime più cupe, attirano flotte di turisti da ogni luogo, e riempiono il web con milioni di fotografie, alcune vere e proprie cartoline, che testimoniano così tanta bellezza. Non importa quanto durerà questo spettacolo, perché sei Natura viva e anche nel silenzio, o con una semplice fumarola, saprai darci quella marcia in più di cui, noi etnicoli, abbiamo bisogno

Le riprese sono state fatte collegando uno smartphone ad un piccolo telescopio la sera del 21 maggio, da un luogo simbolo del rapporto tra uomo e vulcano: Ripa della Naca, teatro dell’eruzione del 1928 che ha distrutto l’abitato di Mascali, fermandosi a pochi metri dal mare. Questo breve video lo dedico ai lettori di IlVulcanico.it

(Gaetano Perricone). E noi ti ringraziamo di cuore per questa nuova, bellissima “chicca”, caro Rosario. Mi piace molto pubblicarlo oggi, Giornata Europea dei Parchi promossa da Europarc Federation, che si celebra il 24 maggio. Con un pensiero affettuoso alla meravigliosa area protetta che circonda il più alto vulcano attivo del continente europeo, Patrimonio mondiale dell’umanità: un pezzo di mondo speciale a cui, per ragioni di vita, sono stato e mi sento ancora legato

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La Luna, l’eclissi e la montagna, l’Etna https://ilvulcanico.it/la-luna-leclissi-e-la-montagna-letna/ Mon, 16 May 2022 17:36:51 +0000 https://ilvulcanico.it/?p=21719 di Rosario Catania Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? (Giacomo Leopardi) Quante volte l’abbiamo osservata, quante volte ci siamo domandati qualcosa… Giacomo Leopardi, ritenuto il maggior poeta dell’ Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, ne ha sempre fatta menzione e una delle citazioni che più […]

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di Rosario Catania

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna?
(Giacomo Leopardi)

Quante volte l’abbiamo osservata, quante volte ci siamo domandati qualcosa…

Giacomo Leopardi, ritenuto il maggior poeta dell’ Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, ne ha sempre fatta menzione e una delle citazioni che più mi piace ricordare recita: “Dolce e chiara è la notte e senza vento, e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela serena ogni montagna”.

La Luna, unico satellite naturale della Terra che orbita ad una distanza media di circa 384400 Km dal nostro pianeta, grande abbastanza e sufficientemente vicina da essere osservabile a occhio nudo, a tal punto che sulla sua superficie è possibile distinguere macchie scure e macchie chiare. Le prime sono ampie regioni coperte da rocce basaltiche e detriti di colore scuro chiamate mari.  Le seconde, chiamate altopiani, sono come le nostre catene montuose, elevate vari chilometri rispetto ai mari raggiungendo quote di 8000-9000 metri. La Luna ruota attorno al proprio asse e orbita intorno alla Terra con lo stesso periodo. Questa coincidenza di moto, viene chiamata rotazione sincrona (vale 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 11,6 secondi per la rotazione e 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi per la rivoluzione). E’ il motivo per cui noi sulla Terra osserviamo sempre la stessa faccia, ma il principio di questa perfezione meccanica celeste sta nell’attrito mareale causato dalla Terra, che ha rallentato la rotazione della Luna rispetto alla sua storia iniziale.

Curiosità: gli effetti di marea continuano ad agire sul sistema Terra-Luna, per cui la Terra oggi rallenta la propria rotazione al ritmo di circa 2 millesimi di secondo al secolo, e la Luna si allontana da noi alla velocità di circa 38 mm all’anno.

Un’altra meraviglia da osservare sono le fasi lunari, ovvero la porzione del disco lunare illuminato dal Sole e visto dalla Terra, che cambia durante la rivoluzione della Luna attorno alla Terra, assumendo un andamento “crescente” dalla posizione Luna Nuova (inizio del ciclo) fino a Luna Piena (mezzo ciclo) e “decrescente” da Luna Piena a Luna Nuova, con i passaggi intermedi chiamati Primo Quarto e Ultimo Quarto; un fenomeno che ha influenzato il comportamento dell’uomo fin dall’antichità. Secondo i greci questo cambiamento di intensità luminosa, era opera della dea Selene che influenzava i raccolti e determinava carestie e fertilità. Ma certamente condiziona la vita sulla Terra di molte specie viventi, regolandone il ciclo riproduttivo e i periodi di caccia; agisce sulle maree e sulla stabilità dell’asse di rotazione terrestre.

La formazione della Luna si pensa risalga a 4,5 miliardi di anni fa, non molto tempo dopo la nascita della Terra e tra le varie teorie sulla sua origine, discusse tra gli scienziati di tutto il mondo, la più accreditata è la collisione della Terra con un oggetto di grandi dimensioni (circa quelle di Marte), e i prodotti di questo evento catastrofico, si sono poi aggregati, assumendo nel tempo, la forma attuale.

Altra meraviglia sono le eclissi, fenomeni osservabili anche su altri pianeti. Riguardo la Luna, si manifestano due tipi di eclissi; quella di Sole e quella di Luna, entrambe visibili da un osservatore posto sulla superficie della Terra. Quando la Luna si frappone tra la Terra e il Sole abbiamo una eclissi solare, con la Luna che proietta un cono d’ombra sul pianeta, quando invece è la Terra che si frappone tra Luna e Sole, abbiamo una eclissi lunare, con il pianeta che oscura il disco lunare. A differenza dell’eclissi solare che al massimo dura pochi minuti, l’eclissi lunare può durare alcune ore, per via della differenza di grandezza dei corpi che proiettano l’ombra.

Curiosità: nel 270 a.C.  Aristarco di Samo sfruttò un’eclissi lunare per calcolare il diametro e la distanza della Luna.

 

Le eclissi non sono così a portata di mano, quelle solari totali ad esempio, in cui il disco del Sole si oscura completamente regalando emozioni indescrivibili, possono risultare anche rare per un determinato luogo sulla Terra (perchè l’ombra proiettata riguarda una piccola porzione del globo e per vedere il Sole oscurato bisogna trovarsi sulla traiettoria centrale dell’ombra). Quelle totali lunari sono fortunatamente più frequenti, ma spesso cadono in ore proibitive o in prossimità dell’alba, come quella avvenuta il 16 maggio 2022 e visibile in Italia. Quindi per ogni occasione vale la pena fare qualche sacrificio, come perdere ore di sonno, o subire temperature rigide.

Curiosità: poichè sappiamo che la Luna si allontana dalla Terra, probabilmente tra circa 600 milioni di anni la dimensione apparente del nostro satellite sarà parecchio ridotta rispetto a oggi e non riuscirà più a coprire per intero il disco del Sole. Non avremo mai più eclissi solari totali, ma solo eclissi anulari.

L’alba del 16 maggio ci ha regalato una di queste occasioni, con la Luna eclissata completamente dal cono d’ombra della Terra, con una totalità durata 1h 24m e 53s ma purtroppo capitata a ridosso dell’alba e con l’astro molto basso sull’orizzonte, immerso nella densa coltre della bassa atmosfera, fortemente condizionata dal calore della Terra e dall’inquinamento. E’ stata comunque un’esperienza gradevole, in parte per le temperature miti del periodo e poi per la località, alle pendici dell’Etna, in questo periodo in attività effusiva con una piccola colata che esce da una frattura sul fianco settentrionale del cratere di Sud-Est e una  debole attività stromboliana dentro lo stesso cratere, che colorano di rosso l’area sommitale del vulcano. Un mix perfetto di colori e fenomeni naturali, che suscitano emozioni a chi come noi, appassionati di Natura, cercano di essere sempre in prima fila!

Nel video montato per ricordare l’occasione, è stato utilizzato un piccolo telescopio astronomico amatoriale a cui è stato collegato uno smartphone per riprendere l’ingresso della Luna nella fase centrale, con il disco lunare contenuto totalmente nel cono d’ombra e la tipica colorazione rossa generata dalla radiazione diffusa, detta anche radiazione Rayleygh della luce solare da parte dell’atmosfera terrestre; la sua percezione è amplificata dalla rifrazione atmosferica, infatti è un fenomeno che si verifica al sorgere o al tramontare della Luna e durante le eclissi.

Curiosità: all’inizio dell’eclissi, la Luna appare colorarsi di nero, ma  è già rosso scuro, si tratta di un adattamento dell’occhio umano alla parte ancora illuminata, seppur minima, che riflette la luce verso di noi. Il bagliore, infatti, ci impedisce di vedere direttamente la colorazione rossa, che comincerà a mostrarsi progressivamente, man mano che il bagliore scompare per l’oscuramento; viceversa verso la fine dell’eclissi. Stesso discorso per gli apparecchi elettronici come le fotocamere, che sono sensibili alla luce e tendono a rendere nitida l’immagine più luminosa, mostrando una Luna che si “accende” di rosso soltanto una volta oscurata.

 Alcune pillole sulla Luna

Il diametro lunare è un quarto di quello terrestre; la grandezza apparente della Luna vista dalla Terra è quasi esattamente quella del Sole ed è per questo motivo che riusciamo a vedere le eclissi. Tra la Terra e la Luna entrano in fila tutti o pianeti del sistema solare; se potessimo viaggiare alla velocità della luce, raggiungeremo la Luna in poco più di un secondo, invece ci vogliono più di 4 giorni per noi umani!

Sulla Luna la gravità è 6 volte minore che sulla Terra; vale 1,62 m/s², contro i nostri 9,807 m/s², motivo per cui sulla Luna si è più leggeri e bisogna fare attenzione a non volare via con un balzo! Sulla Luna la temperatura di una zona illuminata si aggira intorno a +150°C, quella di una zona d’ombra intorno a -150°C; non c’è una gradualità come sulla Terra dove il calore è diffuso dall’atmosfera e dagli oceani ad una temperatura media di 15°C.

Si ringraziano per l’assistenza e l’ospitalità Cinzia Lo Certo, Paola Siracusa e Rosario Privitera.

 

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Tante facce del metronomo Etna https://ilvulcanico.it/tante-facce-del-metronomo-etna/ Thu, 25 Feb 2021 07:45:31 +0000 http://ilvulcanico.it/?p=18757 di Santo Scalia E’ stata una scommessa, e l’ho vinta. Sì, è stato un vincere facile; l’Etna, infatti, da qualche settimana è diventata un metronomo. A guardare il tracciato del tremore sul sito dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) si ha l’impressione di stare osservando un tracciato elettrocardiografico. Con una periodicità a dir poco […]

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di Santo Scalia

E’ stata una scommessa, e l’ho vinta.

Sì, è stato un vincere facile; l’Etna, infatti, da qualche settimana è diventata un metronomo.

A guardare il tracciato del tremore sul sito dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) si ha l’impressione di stare osservando un tracciato elettrocardiografico. Con una periodicità a dir poco strana, il tracciato, e conseguentemente l’attività eruttiva del vulcano, mostrano dei picchi strabilianti.

Il primo di questa serie di parossismi, tra quelli avvenuti nel mese di febbraio, è avvenuto il giorno 16. Poi l’Etna ha fatto il bis il giorno 18, poi ancora il 19 e il 20 ed infine il 22. Il 24 febbraio c’è stato un nuovo parossismo, il sesto di questa collana.

Così nella mattina del 22 avevo scommesso su un nuovo parossismo nella serata di quel giorno, e, come dicevo, ho vinto.

Solo poco più di duecento chilometri mi separano dal vulcano: partito da Palermo alla volta di Acireale (a soli 20 chilometri dalla sommità dell’Etna) mi sono preparato, ed ho atteso. Puntuale come un cronometro si è scatenato l’inferno: esplosioni stromboliane prima, come da copione; poi un timida colata dalla bocche del Cratere di Sud-Est. A seguire fontane di lava, sempre più intense, colate fluide lungo i fianchi orientali, di colore oro-fuso, e poi un pennacchio alto più di una decina di chilometri che fortunatamente è stato spinto dal vento lontano dalla mia postazione. Si è stimato che le fontane più intense si siano alzate per 1000-1500 metri oltre il bordo del cratere. Spettacolo sublime, affascinante, da sindrome di Stendhal!

Le immagini possono dare l’idea di cosa significhi assistere ad un episodio parossistico della nostra Muntagna.

 

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Etna, immensamente potente https://ilvulcanico.it/etna-immensamente-potente/ Tue, 23 Feb 2021 15:46:42 +0000 http://ilvulcanico.it/?p=18747 di Vincenzo Greco Mi viene da dire soltanto una cosa : immensamente potente ! Come sempre, sull’Etna si vivono sensazioni difficili da descrivere a parole. Ciò che si percepisce è qualcosa di profondamente estremo, rimani a guardare, alzi lo sguardo in alto, segui le scorie incandescenti volare via spinte dalla violenta pressione dei gas , […]

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di Vincenzo Greco
Vincenzo Greco sulla colata emessa durante il parossismo del Cratere di Sud Est il 16 febbraio
Mi viene da dire soltanto una cosa : immensamente potente !
Come sempre, sull’Etna si vivono sensazioni difficili da descrivere a parole. Ciò che si percepisce è qualcosa di profondamente estremo, rimani a guardare, alzi lo sguardo in alto, segui le scorie incandescenti volare via spinte dalla violenta pressione dei gas , indossi il casco, ti siedi e osservi l’evolversi degli eventi. Rassicurato, cerchi di cogliere ciò che genera in te sensazioni forti, speranzoso di renderle eterne ma consapevole che non sarà mai come viverlo in prima persona. Mentre l’aria vibra piena di energia, riconosci che il vulcano ha la necessità di fare tutto questo, fa parte di sè, del suo essere, questo è il suo carattere.  Il vulcano non vive di tranquillità, non può farlo. L’uomo per sua natura aspira alla tranquillità perché dà sicurezza!. Il vulcano no! Ci si abitua alla tranquillità e ci si affida alla speranza che rimanga tale per più tempo possibile. Nasce così il concetto di natura immobile, stabile, ma che in realtà ha estremo bisogno di palesare quella veemenza latente da noi descritta come nefasta e spaventosa.

IL VIDEO. Attività parossistica al Cratere di Sud Est ripresa da Serra delle Concazze. Le prime avvisaglie si sono palesate la sera del 22 febbraio 2021 alle ore 22 con esplosioni stromboliane via via sempre più energetiche, poi culminate con il parossismo vero e proprio alle ore 00:10​ circa del 23 febbraio. Questo risulta essere il 9° episodio parossistico della serie partita il 13 dicembre 2020. Le fontane di lava hanno raggiunto i 1000 metri di altezza con imponenti getti di quasi 1500 m.t. oltre l’orlo craterico. Tale attività è stata comunque più debole in termini di durata rispetto al parossismo precedente avvenuto la notte del 21/02

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Etna, rossa è la notte con il quarto parossismo. Il video di Michele Mammino https://ilvulcanico.it/etna-rossa-e-la-notte-con-il-quarto-parossismo-il-video-di-michele-mammino/ Sun, 21 Feb 2021 08:16:04 +0000 http://ilvulcanico.it/?p=18730 “Video del quarto parossismo dal cratere di Sudest, spettacolo, ma soprattutto emozione infinita, come sempre”. Pochissime parole di Michele Mammino, che ci regala ancora una volta meravigliose immagini della quarta, fantastica e formidabile attività del Cratere di sud Est (e non solo)  dell’Etna in quest’ultima settimana, definito dal vulcanologo Boris Behncke “certamente tra i più intensi […]

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Michele Mammino

“Video del quarto parossismo dal cratere di Sudest, spettacolo, ma soprattutto emozione infinita, come sempre”. Pochissime parole di Michele Mammino, che ci regala ancora una volta meravigliose immagini della quarta, fantastica e formidabile attività del Cratere di sud Est (e non solo)  dell’Etna in quest’ultima settimana, definito dal vulcanologo Boris Behncke “certamente tra i più intensi e magnifici“. E noi siamo felicissimi di riprenderle e farle vedere agli appassionati del nostro blog. Fontane di lava e colate spettacolari in un vulcano in grande movimento, che stando alle indicazioni degli studiosi potrebbe continuare con altri parossismi.

Ecco l’ultimo comunicato dell’INGV Osservatorio Etneo:

“L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che fra le ore 01:00 e 01:15, l’attività eruttiva al Cratere di Sud-Est è rapidamente diminuita e cessata completamente intorno alle 01:20. Le colate di lava stanno ancora lentamente avanzando, i fronti della colata più lunga, in Valle del Bove, attestandosi a circa 3.5-4 km di distanza dalla bocca e ad una quota compresa fra 1700 e 1800 m. Il flusso lavico diretto verso sud-ovest ha percorso solo poche centinaia di metri.

Dalle ore 00:50 UTC l’ampiezza media del tremore vulcanico ha subito una repentina e drastica diminuzione dei suoi valori ed ha raggiunto intorno alle 01:30 UTC il livello medio. Attualmente il parametro mostra la tendenza a diminuire ulteriormente.
Contestualmente, anche i segnali infrasonici mostrano una netta riduzione dell’attività esplosiva”.

 

 

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Etna, Cratere di Sud Est, 18 febbraio 2021: il racconto per immagini di Boris https://ilvulcanico.it/etna-cratere-di-sud-est-18-febbraio-2021-il-racconto-per-immagini-di-boris/ Thu, 18 Feb 2021 10:45:32 +0000 http://ilvulcanico.it/?p=18723 FONTE: INGVvulcani Solo 32 ore dopo lo spettacolare episodio eruttivo parossistico del 16 febbraio 2021 al Cratere di Sud-Est dell’Etna, è avvenuto un nuovo parossismo, nelle prime ore del 18 febbraio. Anche questo evento è stato caratterizzato da alte fontane di lava (possibilmente raggiungendo altezze fra 600 e 700 m), colate di lava, dirette maggiormente […]

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FONTE: INGVvulcani

Boris Behncke

Solo 32 ore dopo lo spettacolare episodio eruttivo parossistico del 16 febbraio 2021 al Cratere di Sud-Est dell’Etna, è avvenuto un nuovo parossismo, nelle prime ore del 18 febbraio. Anche questo evento è stato caratterizzato da alte fontane di lava (possibilmente raggiungendo altezze fra 600 e 700 m), colate di lava, dirette maggiormente verso la Valle del Bove ma anche verso sud-ovest, e una densa colonna eruttiva carica di cenere e lapilli.

Questo materiale è stato spinto dal vento verso sud-est, causando ricadute di cenere e lapilli sugli abitati in quel settore (Zafferana, Fleri, Acireale). Come la maggior parte dei parossismi etnei, anche questo è durato solo qualche decina di minuti, dalle ore 01:00 circa fino alle 01:45. Le riprese di questo video sono state effettuate vicino all’abitato di Milo, sul versante orientale dell’Etna. Un breve segmento del video è stato messo in modo timelapse (10 volte la velocità reale), per mostrare l’avanzamento di una colata di lava sul fianco settentrionale del cono del Cratere di Sud-Est. La “colonna sonora” è quella autentica, il tipico, continuo brontolìo o tuonare di una fontana di lava. Ogni tanto si sentono segnali acustici di macchine fotografiche e movimenti di indumenti (giacche a vento).

Riprese effettuate da Boris Behncke, INGV-Osservatorio Etneo.

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Etna, immagini (favolose) senza parole https://ilvulcanico.it/etna-immagini-favolose-senza-parole/ Thu, 04 Feb 2021 07:27:45 +0000 http://ilvulcanico.it/?p=18627 (Gaetano Perricone). Ci sono immagini talmente belle e significative che parlano da sole, che non necessitano di alcun commento. Secondo me questo video del carissimo “stambecco dell’Etna” Michele Mammino, che racconta l’attività esplosiva del cratere della Bocca Nuova Etna del 3 febbraio 2021, in un periodo di grande e spettacolare vivacità della Muntagna, sono tra […]

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Michele Mammino

(Gaetano Perricone). Ci sono immagini talmente belle e significative che parlano da sole, che non necessitano di alcun commento. Secondo me questo video del carissimo “stambecco dell’Etna” Michele Mammino, che racconta l’attività esplosiva del cratere della Bocca Nuova Etna del 3 febbraio 2021, in un periodo di grande e spettacolare vivacità della Muntagna, sono tra queste. Dunque le condivido con estremo piacere su questo blog per gli amici del Vulcanico, aggiungendo solo un grandissimo grazie, ancora una volta, a Michele, meraviglioso e costante divulgatore  nella sua altrettanto meravigliosa semplicità, dell’infinita bellezza e potenza dell’Etna Patrimonio dell’Umanità.

 

 

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