di Giovanni Bruno
Perché fare un viaggio in Iran ? E’ la domanda che tutti mi hanno fatto, con un misto di stupore e di paura ed è stato quello che più mi ha spinto a documentarmi per capire se fosse un viaggio fattibile e con quale livello di rischio.
Primo passo, Ministero degli esteri, viaggiare sicuri, paesi a rischio, nessun problema. Secondo passo, la curiosità di cercare di capire qualcosa di più di un Paese culla di una civiltà millenaria che ancora risuona nelle nostre orecchie di studenti di liceo classico. Terzo passo, come andare in un paese in cui vige un embargo pesante attuato dagli Stati Uniti e a cui molti paesi europei hanno aderito. Conseguentemente non è possibile utilizzare carte di credito o bancomat, quindi solo contante.
E’ sicuramente un viaggio fisicamente impegnativo. Parliamo di un paese le cui dimensioni sono pari a cinque volte l’Italia con circa ottanta milioni di abitanti, il periodo migliore è la tarda primavera quando le temperature massime in genere non superano i trentacinque gradi.
Si deve quindi decidere da dove cominciare. Ho preso in considerazione diverse agenzie di viaggio le cui proposte non erano molto convincenti soprattutto per la brevità del viaggio in se. E’ chiaro che un paese di queste dimensioni e con tale abbondanza di siti non può essere apprezzato in sette giorni. Dopo parecchi tentennamenti la scelta è caduta su un’agenzia iraniana che proponeva un tour di dodici giorni nella porzione centrale del paese con alternanze di siti monumentali (Teheran – Shiraz – Persepoli – Kerman – Yazd – Isfahan – Qom) e zone spettacolari dal punto di vista paesaggistico (lago rosa di Maharlu- escursione in fuoristrada all’alba nel deserto di Lut – pernottamento nel caravanserraglio di Zineddin.) Per la parte italiana ci siamo affidati a un referente di Roma che ha provveduto ai visti, ai voli aerei (solo Turkish Airlines da Roma) e alle assicurazioni.
Non voglio descrivere i luoghi che come si può facilmente immaginare sono spettacolari: Teheran, citta tentacolare di sedici milioni di abitanti; Persepoli, sito archeologico di dimensioni impressionanti; Shiraz, Kerman, Yazd e soprattutto Isfahan, città in cui la bellezza e la grandiosità delle moschee lascia senza fiato e i deserti, la cui immensità fa pensare all’infinito.
La gente: un popolo fiero, giovane, coraggioso che ha affrontato una rivoluzione (1979) una guerra (Iran-Iraq 1980-88), le foto dei caduti in guerra tappezzano ancora le strade delle città. La gente per strada ti saluta sorridente e ti chiede da dove vieni, vuole fotografarti e farsi fotografare. Ricordiamoci comunque che siamo in una repubblica islamica sciita (e non sunnita) e che la legge coranica aleggia più o meno discretamente su tutto, quindi donne velate ma solo il capo, abiti che non evidenzino le forme ma visi splendidamente truccati e occhi conturbanti. Niente alcool (neanche birra) niente maiale.
E arriviamo al cibo che un viaggiatore serio deve assaggiare, provare e commentare. Premetto che sono un “mediterraneo” ma non sono prevenuto su nessun cibo (in Cambogia ho mangiato cose che voi umani non immaginate). Notazione: l’Iran è un enorme altopiano, i campi coltivati quindi si trovano tra i 1500 e i 1900 metri di altezza e conseguentemente maturazione, gusto e dimensioni dei prodotti non sono mediterranei. Il pasto classico è composto di due parti principali: antipasto e piatto unico. L’antipasto generalmente è costituito da legumi abbastanza speziati, insalate da condire con yogurt acido. Piatto unico: generalmente kebab, montone arrosto, pollo ed enormi quantità di riso. Tutto molto abbondante e di buon sapore, ma poca frutta, forse la stagione?
Concludo con la sensazione di aver trovato un grande Paese che va studiato a lungo nei suoi aspetti così controversi e in molti casi distanti dal nostro sentire occidentale, ma con un atteggiamento nei confronti della vita di tutti i giorni sereno, con un tenore di vita mediamente adeguato alle possibilità del paese, ma senza una frenetica ricerca di oggetti di ostentazione di ricchezza (auto, moto, cellulari, abiti firmati).
Collegamenti:
DIRUZ di Antonello Sacchetti referente in Italia di Persiaviaggi www.diruz.it
PERSIAVIAGGI CEO – Davood Abbasi www.pesiaviaggi.com
DAMIANO CROGNALI blogger al seguito- You Tube – www.crognali.it – istagram: ilbellodelweb
www.lasicili.it /news/……/davood-abbasi-un-persiano-dal-cuore-siciliano.html
Con il titolo: il sito di Persepoli. Nella fotogallery, luoghi e momenti del viaggio
Commenti recenti