di Rosario Catania
“Caro Rosario, i tuoi interrogativi non sono affatto stupidi, bensì complicati. Erasmo”
Lo scienziato

E’ stato un fisico e accademico italiano di grande rilievo. Erasmo Recami ha insegnato fisica presso diverse università, tra cui Catania, Bergamo e Campinas (Brasile), dove è stato molto apprezzato dagli studenti. Dal 1992 fino al suo pensionamento ha insegnato all’Università degli Studi di Bergamo. Ha anche svolto insegnamenti specialistici presso il Centro Brasiliano Ricerche Fisiche di Rio de Janeiro e l’Università Statale di Campinas e la sua attività di ricerca è stata vasta e interdisciplinare, occupandosi di Relatività Speciale e Generale, con ricerche approfondite sui tachioni e moti superluminali, contribuendo alla fisica delle particelle elementari e nucleari. Le sue previsioni degli anni ’70 e primi anni ’80 sui tachioni e sui moti superluminali hanno avuto varie conferme teoriche e sperimentali. Ha condotto studi significativi nel campo della Meccanica Quantistica e ha applicato la matematica a diverse aree della fisica, sia alle Particelle Elementari che alla Fisica Nucleare. È stato associato alle ricerche dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) per le sezioni di Catania e Milano e ha svolto attività di ricerca presso numerose istituzioni estere, tra cui l’Università del Texas a Austin, l’Academy of Sciences of Kiev-Institute for Theoretical Physics, il Niels Bohr Institute all’Università di Copenhagen, l’Università di Oxford e l’Università della California a Santa Barbara.

Le passioni
Non solo appassionato rigoroso della fisica, ma anche un eccellente archeologo. Durante il periodo di docenza a Catania, si è dedicato anche a ricerche di paletnologia, pubblicando articoli su “Sicilia Archeologica” (Anno XVI – 1983), sul “Notiziario dell’Istituto italiano di preistoria e protostoria di Firenze” (Gennaio 1973), Natura Società Italiana di Scienze Naturali (Milano 1976), Natura Alpina (Trento – 1977), Rivista di Scienze Preistoriche (1976). E’ stato promotore per l’Istituzione del Parco Regionale dell’Etna insieme a nomi illustri come Salvatore Cocuzza Silvestri, Pietro Alicata, Marcello La Greca, Emilia Poli Marchese, Giuseppe Ronsisvalle, ecc. Nell’ ottobre del 1980 ricevette una lettera di ringraziamento da Lipari (ME), da parte di Luigi Bernabò Brea (che dal 1939 al 1941, dopo un brevissimo incarico presso l’Amministrazione delle antichità di Taranto, fu primo dirigente della Soprintendenza alle Antichità della Liguria, quindi della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale a Siracusa, dove rimase fino al 1973, anno del suo pensionamento), per le sue segnalazioni di ritrovamenti in Sicilia, come la statuetta di Tabana a Lentini del neolitico superiore. Grande amico di Vincenzo Tusa (noto archeologo) che andava spesso a trovarlo a casa per guardare la sua collezione temporanea, poi donata a vari musei dell’ isola. Erasmo scrisse



Il suo legame con Ettore Majorana

Tra i contributi più significativi, la biografia di Ettore Majorana: Erasmo Recami è ampiamente riconosciuto come il

biografo storico e scientifico del brillante fisico italiano scomparso misteriosamente nel 1938. Ha dedicato anni di ricerca a ricostruire la vicenda di Majorana, incontrando scienziati di tutto il mondo, raccogliendo testimonianze, scoprendo e pubblicando documenti inediti dall’archivio della famiglia Majorana. La sua opera più nota in questo campo è “Il caso Majorana: epistolario, documenti, testimonianze”, pubblicato per la prima volta nel 1987. Ha anche curato, assieme a Simone Esposito, l’opera “Ettore Majorana – Appunti Inediti di Fisica Teorica“.
Il divulgatore
Oltre alla ricerca scientifica, Recami si è dedicato all’alta divulgazione, scrivendo numerosi articoli su enciclopedie e riviste di informazione scientifica italiane e internazionali. Tra le sue opere e pubblicazioni più rilevanti, oltre a quelle su Majorana, si menzionano: “I tachioni“, in Scienza & Tecnica 7, “Classical tachions and possible applications“, La Rivista del Nuovo Cimento 9, 1986. “PUBBLICAZIONI DI E. RECAMI: UNA SELEZIONE. SELECTED PAPERS BY E.RECAMI” (2015). Nel 2000 ha ricevuto il Premio SIF per la Storia della Fisica. L’8 marzo 2019, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella lo ha nominato “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana“. Erasmo Recami è morto improvvisamente il 14 luglio 2021 a Campinas, in Brasile. La sua figura è stata quella di un fisico innovativo, un rigoroso storico della scienza e un appassionato divulgatore, capace di esplorare le grandi domande della fisica e di indagarne le figure più enigmatiche.
Memorie
Ho conosciuto personalmente Erasmo Recami in occasione di un incontro “Conoscersi per Conoscere” organizzato da STMicroelectronics azienda leader nella produzione di semiconduttori per cui lavoro da 30 anni, un seminario sulle frontiere della Fisica, e per questo ringrazio di cuore l’amico Carmelo Papa già Executive Vice President di ST, oggi in pensione, ma inarrestabile consulente di vita!
Rimasi affascinato nel vederlo utilizzare ancora appunti su lavagna per proiezione lucidi. Con lui si parlava di fisica, di astronomia, di archeologia e delle mie attività di ricerca sulle basse frequenze legate a fenomeni spaziali e al vulcano Etna (Erasmo fu un grande sostenitore e promotore presso tanti amici ricercatori, del progetto ERO Etna Radio Observatory). Grazie a lui ho conosciuto e visitato il sito archeologico alle sponde del fiume Simeto, conosciuto come Riparo Cassataro nel territorio di Centuripe (EN), documentato dalle foto qui.
Il riparo Cassataro si trova nella zona di Centuripe (Enna), sulla riva destra del fiume Simeto, a soli 2 km dalla necropoli stentinelliana di Fontanazza, sulla sponda opposta del fiume. La definizione di “riparo” è inesatta, forse più un luogo di culto. Sulla parete maggiore si possono distinguere numerose pitture, le uniche finora documentate della Sicilia orientale. Trovandosi praticamente all’aperto e a pochi metri da quella via naturale di comunicazione che era il Simeto, le pitture “dovevano essere accessibili a tutte le comunità sparse lungo il corso del fiume, e un loro punto di riferimento centrale” (G. Biondi, 2017). Nei pressi del sito sono stati osservati manufatti che vanno da una probabile industria paleolitica inferiore e neolitica, alla ceramica geometrica o impressa del primo o medio neolitico; da frammenti di materiale castellucciano del Bronzo antico al coccio greco, fino ad una fase tardo antica – bizantina (V-VII sec. d.C.). Questi ritrovamenti non fanno pensare ad una presenza umana stanziale, ma ad una frequentazione saltuaria. Possiamo ipotizzare che il sito, facilmente raggiungibile, sia stato utilizzato come luogo di culto dai gruppi e dalle comunità della piana di Catania e della zona ai piedi dell’Etna che, nel corso del Neolitico, si sono sedentarizzate lungo i principali corsi d’acqua, a causa dello svilupparsi delle pratiche di agricoltura e allevamento.
Ricordi
Mi piace ricordare alcune email scambiate con lui in cui spesso lamentava condizioni di salute e i suoi continui ricoveri, ma era un modo per rimanere in contatto, motivo di distrazione da altre problematiche. Durante il periodo del Covid-19 abbiamo anche iniziato lo scambio di messaggi su whatsapp, che conservo con cura (l’ultimo ricevuto il 3 luglio 2021), pochissimi giorni prima della sua morte, che ho appreso successivamente con grande dispiacere
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E-mail da me invitata il 15.09.2017
Caro Erasmo, una domanda stupida..
Secondo te, se riuscissimo ad osservare l’ Universo al di sotto del tempo di Planck, potremmo vederlo completamente diverso?
Perché dopo questo, che rappresenta il limite della fisica moderna, la materia si genera e si organizza come già conosciamo. Buona guarigione.
Con affetto. Rosario
la sua risposta….
“Caro Rosario, i tuoi interrogativi non sono affatto stupidi, bensì complicati”
Solo due righe, perché devono ri-ricoverarmi per complicanze del mio intervento al cuore…
Non è neanche certo che ci sia stato il (o solo un) big-bang; come sai ci sono le teorie della creazione continua. Io amo pensare a un big bang solo perchè l’idea l’abbiamo succhiata col latte materno. Infatti Posidonio già scriveva: «La materia ha una coesione che la tiene insieme e contro la quale il vuoto circostante è impotente. In verità il mondo materiale si conserva mediante una forza immensa, ed alternativamente si contrae e si espande nel vuoto seguendo le proprie trasmutazioni fisiche, ora consumato dal fuoco, ora invece dando nuovamente inizio alla creazione del cosmo ». Né è davvero sicuro che si sappia come siano andate le cose in tempi successivi… Inoltre, le teorie –quando si avvicinano a singolarità – perdono di significato. Se hai idee circa il tuo quesito, illuminami. Io ci penserò (a mezzodì dovrei ri-ricoverarmi –non sto bene– e credo sarò così matto da rinviare solo perché dovrei tenere una conferenza (con poca voce). Yuo Erasmo
P.S.: convey also my regards, please, to Dr. Carmelo Papa
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MAIL RICEVUTA IL 07.08.2019
Caro Ing. Catania e carissimo Rosario,
molte grazie! Interessante…!! La valle dell’ Alcantara odora di preistoria…
Io sono in Brasile, e lo sarò anche in Autunno. Tra le altre cose, anche noi si individuò un possibile dolmen, la cui foto sta però in un articoletto che ora non ritrovo. Mi viene la tentazione –se già non lo feci– di mandarti i tre main-files ove raccolsi la maggior parte dei miei risultati di preistorico dilettante. Comunque il nostro riparo sotto roccia (Riparo Cassataro nda), con pitture neolitiche in ocra, richiamò Paolo Graziosi da Firenze; mentre altre nostre scoperte –una di esse riempì una vetrina all’entrata del Museo di Siracusa (anche senza citarci…) furono lodate da Bernabò Brea [come un idoletto del neolitico superiore] che programmava di parlarne nella seconda edizione del suo libro: edizione che purtroppo non fece a tempo a realizzare. Passando al paleolitico superiore, alcune stazioni furono studiate dalla Mara Guerri, allieva di Graziosi, la quale –venendo pure da Firenze– passò molto tempo con noi in Sicilia. Molte cose le lasciammo al Museo di Adrano. Per i manufatti (selci et al.) scheggiati, la sorte fu’ più incerta. Quando io scoprii il paleolitico inferiore nella Sicilia orientale, non potendo permettermi di annunciarlo da solo [quale dilettante…!], lo portai per lo studio all’IIPP di Firenze, e lì restò as far as we know (ma fu pubblicato bene dall’Anna Revedin…). Infine, una nuova stazione alla quale tenevo molto [la Valle Battaglietta, sopra Valle Battaglia, Madonie, a 1700 m slm] finì male, ed è ancora una spina per me. La mia segnalazione per il notiziario della Riv Sc. Preist. arrivò a Firenze quando Paolo Graziosi stava morendo, e si perse. PERSI PURE L’UNICA COPIA CHE AVEVO DI TALE SEGNALAZIONE… e non fui più in grado di ricostruire i dati essenziali perché rinvenni solo la metà delle pietre scheggiate relative… Stavo infatti lasciando Catania per il Brasile e poi Bergamo. Mentre scrivo mi tornano in mente perdite per la Fisica;… E’ meglio che interrompa i ricordi!
Un pensiero in occasione del quarto anniversario dalla sua morte
Erasmo sarai sempre nei miei ricordi, un pezzo importante della mia conoscenza sui misteri della vita, promotore della mia voglia di esplorazione nell’archeologia siciliana, un grande scienziato e pure un bravissimo fotografo. Grazie per quello che mi hai insegnato e per avermi raccontato della tua vita. Buon riposo Erasmo ❤️
Bibliografia
- Erasmo Recami (1939-2021) Società Italiana di Fisica (foto di copertina)
- Publications of Erasmo Recami: http://www.brera.unimi.it/sisfa/recami.html
- Erasmo Recami – Wikipedia
- Email personali scambiate con l’autore del presente articolo
- Riparo Cassataro – Centuripe (EN) – Preistoria in Italia
Con il titolo: Erasmo Recami ed Ettore Majorana (grafica di Rosario Catania)
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