di Itala Calabrese

Oggetto dell’attività: escursione sull’Etna con visita al fronte lavico spento

Partenza dal primo sentiero dell’ Etna, creato nel 1991, “Monte nero degli Zappini” e arrivo alla pista Altomontana interrotta dal fronte lavico, fermo dal 20 febbraio 2025. Compito principale della guida ambientale escursionistica, è quello di accompagnare, informare e sensibilizzare i gruppi di escursionisti durante le escursioni, favorendo una fruizione consapevole e sicura dell’ambiente naturale. Le responsabilità includono vari aspetti, tra cui

•Sicurezza: conoscenza del territorio e delle condizioni meteo.
•Educazione ambientale: fornire informazioni dettagliate sulla flora, fauna, geologia, storia e cultura del territorio, stimolando il rispetto per l’ambiente.

•Gestione del gruppo: assicurarsi che tutti siano adeguatamente equipaggiati e che nessuno venga lasciato indietro. •Rispetto dell’ambiente: non disturbare la fauna, non lasciare rifiuti e camminare solo su sentieri segnati per evitare danni alla vegetazione e al suolo.

Riflessioni di una Guida ambientale escursionistica
Noi apparteniamo alla Natura, ma lo abbiamo dimenticato. Vivere in città ci ha sicuramente allontanato da una connessione diretta e profonda con l’ambiente naturale, facendoci perdere di vista il rispetto e la cura che dovremmo avere per esso. La Natura è la nostra casa comune, e dovremmo trattarla con la stessa attenzione che riserviamo alla nostra casa, prevenendo danni o incidenti. Purtroppo, spesso trattiamo la Natura come se fosse un parco giochi, un luogo da esplorare senza un vero rispetto delle sue regole e dei suoi rischi. La non conoscenza del territorio, l’uso di attrezzature inadeguate o il sottovalutare le condizioni atmosferiche sono solo alcuni degli errori che possono mettere in pericolo chi si avventura senza la dovuta preparazione. La natura non è un luogo da conquistare, ma un ambiente di cui far parte in armonia, comprendendo i suoi ritmi e rispettandone i limiti.
Vorrei sollevare una questione, un’attenzione fondamentale sul cambiamento del rapporto che le persone, soprattutto i siciliani, hanno con l’Etna. “A muntagna” è sempre stata un simbolo di maestosità e un’opportunità di avventura per tutti, senza restrizioni particolari, il che ha reso l’Etna un luogo facilmente accessibile e amato da tanti. Tuttavia, con il passare degli anni, si è perso un po’ il senso del rispetto e della consapevolezza che dovremmo avere nei confronti di un fenomeno naturale così potente e imprevedibile. Il cambiamento, cioè un approccio meno rispettoso e più superficiale alla montagna e alle sue eruzioni, è purtroppo un fenomeno comune in molte aree naturali. L’accesso facilitato e l’abbondanza di informazioni ha portato molte persone a sottovalutare i rischi o a trattare la montagna come una semplice attrazione turistica. Questo, unito alla mancanza di un adeguato messaggio educativo sul rispetto della natura, ha contribuito a una gestione poco armoniosa e talvolta irresponsabile.
La mia osservazione su quest’ultima eruzione, vista da parecchie persone perché a portata di mano e facilmente accessibile, è un esempio concreto di come la gestione della sicurezza e dell’informazione possa risultare inefficace, soprattutto quando manca un corretto coordinamento tra le autorità e una chiarezza sui ruoli delle guide professioniste. In effetti, la presenza di confusione e polemiche alimenta solo incertezze e comportamenti poco consapevoli, mettendo a rischio la sicurezza di tutti. È indispensabile un impegno maggiore per educare alla responsabilità e promuovere un’idea di Natura che non sia solo da fruire, da “consumare”, ma da rispettare e proteggere. Noi siamo Natura, ci nutriamo di Natura, respiriamo Natura, in un equilibrio molto delicato, un tempo rispettato, oggi rotto dalla smania consumistica dell’uomo moderno. Pur essendo noi parte del Pianeta Terra, ne siamo diventati predatori.
Le foto sono di Itala Calabrese

Itala Calabrese

Leggi tutti gli articoli

Commenti recenti