di Santo Scalia

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L’esigenza di identificare, in modo univoco, un qualunque punto sulla superficie terrestre ha portato alla definizione di vari sistemi di coordinate geografiche. Il sistema oggi adottato consiste di due valori, la latitudine (la distanza angolare di un punto dall’equatore) e la longitudine (la distanza angolare di un punto da un arbitrario meridiano di riferimento lungo lo stesso parallelo del luogo), misurati, secondo il sistema sessagesimale, in gradi e sue frazioni (minuti e secondi d’arco).

Per convenzione si è stabilito di adottare, come meridiano di riferimento, quello passante per Greenwich (detto Meridiano zero). Per contro, il meridiano a un’ora da Greenwich (15° E.) – utilizzato per stabilire il Tempo dell’Europa Centrale (CET) – passa per l’Etna, e quindi ben a ragione gli è stato anche dato il nome di Meridiano dell’Etna.

2 MERIDIANO ETNA

Ad essere precisi il Meridiano 15 passa circa 300 metri ad est del centro del Cratere di Nord-Est, 450 metri ad est del centro della Voragine ed esattamente sul Cratere della Sella, tra il “vecchio” Cratere di sud-est (CSE) ed il “nuovo” (NCSE).

3 MERIDIANO ETNA BARBAGALLO

Inoltre attraversa, poco più a sud, i Crateri Barbagallo.

La piramide astronomica realizzata a Nicolosi Nord
La piramide astronomica realizzata a Nicolosi Nord

Scendendo ancora più sud, nell’area del Rifugio Sapienza (la cosiddetta Nicolosi Nord), il quindicesimo meridiano viene segnalato da una interessantissima struttura piramidale realizzata nel 2007. Per terra è evidenziata la linea del meridiano, vengono indicati i punti cardinali nord e sud, e viene ricordata la longitudine di 15 gradi ad est di Greenwich. Sulle quattro facce della piramide sono impiantati degli orologi solari e sono riportare nozioni astronomiche di base.

Il cartello sulla SS 120 (Foto da Google Street View)Un altro riferimento al Meridiano 15 è presente ancora, in area etnea, lungo la Strada Statale 120 dell’Etna e delle Madonie, nel comune di Randazzo:poco dopo aver superato la frazione di Montelaguardia, procedendo in direzione di Passopisciaro, sul margine della carreggiata è presente un cartello che indica i 15° 00’ 00’’ di longitudine est da Greenwich.

Abbiamo finora parlato di meridiani, senza però aver ricordato di cosa si tratti. Ci affidiamo all’enciclopedia Treccani per averne una corretta definizione:«Meridiano terrestre (o geografico), in un determinato luogo, il semicircolo massimo che ha per estremi i poli e passa per il luogo dato». Quindi per ogni luogo della Terra “passa” un meridiano e, di conseguenza, il numero di meridiani che si possono tracciare sul nostro globo è infinito.

Di norma, così come sui planisferi e sulle carte geografiche, vengono riportati soltanto i meridiani principali, quelli identificati da cifre tonde, ad esempio 10°, 20° e così via, oppure solo quelli che identificano i vari fusi orari, come 15°, 30°, etc. In genere vengono, per ovvi motivi, trascurati gli altri che hanno bisogno, oltre che dei gradi, anche dell’indicazione di primi, secondi e frazioni per essere individuati.

Le meridiane della Basilica Cattedrale di Acireale e della chiesa San Nicolò l’Arena di Catania (Foto S. Scalia)
Le meridiane della Basilica Cattedrale di Acireale e della chiesa San Nicolò l’Arena di Catania (Foto S. Scalia)

Rimanendo nel territorio etneo possiamo trovare altre rappresentazioni di meridiani (anche se MERIDIANO BENEDETTINI differenti rispetto al 15° Est del quale abbiamo parlato) proprio nelle meridiane realizzate in alcune chiese della provincia catanese. Nella Basilica Cattedrale Maria SS. Annunziata di Acireale si trova la meridiana realizzata nel 1843 dall’astronomo danese Christian Heinrich Friedrich Peters, che disegna il meridiano 15° 09’ 47’’, mentre a Catania, all’interno della chiesa di San Nicolò l’Arena, presso il Monastero dei Benedettini, nel transetto si trova la grande meridiana tracciata dallo stesso Christian Peters e dal tedesco Wolfgang Sartorius von Waltershausen nel 1839 e che raffigura il meridiano 15° 04’ 14’’.

PIRAMIDE MOTTA D'AFFERMO

Per concludere, un’altra curiosità geografica la troviamo, sempre in Sicilia, a Motta d’Affermo, in provincia di Messina. Qui è stata realizzata una grande piramide d’acciaio, opera di Mauro Staccioli. La Piramide è alta trenta metri, spaccata da una fenditura attraverso la quale, nei giorni prossimi al solstizio d’estate, al tramonto, penetrano i raggi del sole. La sua peculiarità stavolta non è legata ad un meridiano, bensì ad un parallelo, per l’esattezza il 38° nord.

 

 

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