Papa Francesco (dal sito del Vaticano)
Papa Francesco (dal sito del Vaticano)

(Gaetano Perricone) Da quando è nato IlVulcanico.it, non ho mai scritto nulla su Papa Francesco, né ho mai pubblicato qualche sua riflessione. Mi rendo conto di avere sbagliato: per mantenere rigorosamente fede al principio del blog laico, ma anche un po’ per il mio atavico anticlericalismo e la scarsa dimestichezza con le cose della Chiesa, ho tralasciato di porre la dovuta attenzione alle tante cose straordinarie dette e scritte da quest’uomo a mio avviso straordinario, un uomo – non solo un Papa – che resterà nella storia.

Non so se, come hanno più o meno allo stesso modo sottolineato alcuni osservatori con idee diametralmente opposte, Papa Francesco è oggi il “vero capo della sinistra mondiale”.  Quello che so e che vedo ogni giorno è il suo impegno contro le disuguaglianze e la povertà, l’arroganza del potere, la corruzione, la violenza, la sopraffazione, il malcostume. A voce alta e chiara, contro tutti i veri mali del mondo. Ecco perché mi piace, lo stimo, sto con lui, forse anche con la sua idea del ruolo e del compito della Chiesa.

Avrei potuto cominciare dalla meravigliosa enciclica “Laudato si“, che condivido quasi totalmente e che sarà comunque prossimamente argomento … Vulcanico. E invece voglio iniziare a rendere omaggio al pensiero di questo grande uomo con una riflessione molto attuale: è di ieri, 9 febbraio, questa bellissima meditazione mattutina nella cappella di Santa Marta sulla donna. In queste giornate, in questi tempi di orrendi, squallidi insulti pubblici sul web e non solo ad alcune donne – a tutte le donne, dico io -, mi sembra utile e interessante fare conoscere, traendo spunto dalle fonti ufficiali (l’Osservatore Romano e il sito della Santa Sede, w2.vatican.va), alcuni passaggi profondamente significativi di questa omelia.

La donna è l’armonia del mondo

(da: L’Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVII, n.33, 10/02/2017)

«Per capire una donna bisogna prima sognarla»: ecco perché la donna è «il grande dono di Dio», capace di «portare armonia nel creato». Tanto che, ha confidato Papa Francesco con un tocco di poetica tenerezza, «a me piace pensare che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre». È un vero e proprio inno alle donne che il Pontefice ha proposto nella messa celebrata giovedì mattina, 9 febbraio, nella cappella della Casa Santa Marta. È la donna, ha riconosciuto Francesco, «che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella». E se «sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro».

… «Tante volte — ha fatto notare il Pontefice — quando noi parliamo delle donne, parliamo in modo funzionale: la donna è per fare questo, per fare, no! Prima è per un’altra cosa: la donna porta qualcosa che, senza di lei, il mondo non sarebbe così». La donna «è una cosa differente, è una cosa che porta una ricchezza che l’uomo e tutto il creato e tutti gli animali non hanno». «Quando non c’è la donna, manca l’armonia». Anche «noi diciamo, parlando: questa è una società con un forte atteggiamento maschile. Manca la donna». E magari si dice pure che «la donna è per lavare i piatti, per fare». Invece «no: la donna è per portare armonia; senza la donna non c’è armonia». L’uomo e la donna «non sono uguali, non sono uno superiore all’altro, no. Soltanto che l’uomo non porta l’armonia: è lei che porta quella armonia che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella».

«Tre passi», dunque, ha rilanciato il Pontefice. Anzitutto «l’uomo solo, la solitudine dell’uomo senza la donna; secondo, il sogno: mai si può capire una donna senza sognarla prima; terzo, il destino: una sola carne».

«Mi è capitato alcuni mesi fa — ha confidato Francesco — in una delle udienze, quando andavo salutando la gente che era dietro le transenne, una coppia di sposi che celebrava il sessantesimo di matrimonio: non erano tanto anziani perché si erano sposati giovani, andavano sull’ottantina, ma stavano bene, sorridenti». Vedendoli il Papa ha domandato loro — perché, ha sorriso, «sempre domando qualcosa, scherzando, alla gente che fa gli anniversari di matrimonio» — chi dei due avesse avuto «più pazienza» nei sessant’anni di matrimonio. E «loro che mi guardavano, si sono guardati negli occhi — non dimentico mai quegli occhi — poi sono tornati e mi hanno detto, tutti e due insieme: “Siamo innamorati”». Ecco, ha aggiunto Francesco, «dopo sessant’anni, questo significa una sola carne e questo è quello che porta la donna: la capacità di innamorarsi. L’armonia al mondo».

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«Tante volte — ha riconosciuto il Papa — sentiamo dire: “È necessario che in questa società, in questa istituzione, che qui ci sia una donna perché faccia questo, faccia queste cose”». Ma «la funzionalità non è lo scopo della donna: è vero che la donna deve fare cose e fa — come tutti noi facciamo — cose». Però «lo scopo della donna è fare l’armonia e senza la donna non c’è l’armonia nel mondo». Sì, ha insistito il Pontefice, «sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, è vero, ma sfruttare una donna è di più: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo». È veramente «distruggere, non è solo un reato, un crimine: è una distruzione, è tornare indietro, è distruggere l’armonia”».

«Questo è il grande dono di Dio: ci ha dato la donna» ha affermato il Pontefice. E nel passo del Vangelo di Marco, proposto dalla liturgia, «abbiamo sentito di che cosa è capace una donna» ha fatto notare Francesco, riferendosi alla donna la cui figlia era posseduta da uno spirito impuro. Una donna «coraggiosa» che «è andata avanti con coraggio, ma è di più, è di più: la donna è l’armonia, è la poesia, è la bellezza». Al punto che «senza di lei il mondo non sarebbe così bello, non sarebbe armonico».

Fonte: Osservatore Romano e il sito della Santa Sede, w2.vatican.va

Gaetano Perricone

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