di Sara La Rosa
Canto di una vita qualunque e di una serata speciale.
Mettiamo un compleanno: quello di una Artista con la “A” maiuscola, Oriana Civile, giovane figlia della nostra Terra, desiderosa di una festa speciale, con i suoi concittadini. Aggiungi due Vulcanici: Gaetano Perricone o meglio, il “Maestro”, come lo chiamo io affettuosamente da tanti anni e una liberissima giornalista, amante della sua Sicilia e delle tradizioni. Io.
Metti che l’Artista, per il suo compleanno, decide di fare un regalo a tutti, con una superba esibizione nel Teatro Vittorio Alfieri di Naso, risorto dopo oltre 60 anni di inattività e restauri. Metti anche un pomeriggio a Naso, piccolo centro del Messinese, con le Isole Eolie di fronte e una nebbia che lentamente, ammanta i monti Nebrodi alle spalle. Un paesaggio di altri tempi, alla ricerca della Cripta di San Cono, Patrono della città che meritava una visita da parte dei Vulcanici.
Detto, fatto, trovata: e ammirata, accompagnati da un disponibilissimo custode “prelevato” dalla sua abitazione e desideroso di parlare di “quel” Santo, scambiando descrizioni e ricordi con l’altra Vulcanica, Orlandina pura, che descriveva da par suo la storia di San Cono e della Madonna di Capo d’Orlando. E poi quella Cripta, che custodisce le reliquie del Santo: una meraviglia da non perdere! E pensare che nei viaggi di istruzione delle scuole si finisce sempre per programmare gite in luoghi lontani, trascurando i tesori dietro l’angolo.
Come Oriana: un tesoro di casa nostra che ci incanta con il suo spettacolo, che descrive una vita qualunque, quella di don Ciccino. Canta e ci incanta: da “Rè Befè, viscottu e minè”, scioglilingua che da solo merita l’intero spettacolo all’ironia dedicata ai … “picciotti che v’aviti a maritari…” . Ma anche denuncia sociale per Concettina e la satira per “a pila pi lavari”.
C’era tutto. C’eravamo anche noi che abbiamo “adottato” Oriana, siciliana innamorata della Sicilia.
Cento di questi giorni Oriana: e tutti in musica!
Con il titolo, Oriana nella sua esibizione con Ciccio Piras
(Gaetano Perricone). Al delizioso ricordo di una bella domenica di cultura nel suggestivo scenario autunnale di Naso, così ben tratteggiato dalla carissima amica Sara La Rosa – che non finirò di ringraziare per le continue attestazioni anche pubbliche di stima nei miei riguardi -, voglio aggiungere un ulteriore apprezzamento per un’altra, notevole qualità che ho ritrovato nel modo di porgersi della formidabile, istrionica, coinvolgente Oriana Civile: l’umiltà e la voglia di crescere. Abbiamo un po’ parlato dei frequenti paragoni sulla stampa tra lei e la grande Rosa Balistreri e Oriana, che ha fatto la splendida scelta di festeggiare il compleanno davanti alla sua gente e nel suo teatro, appena riaperto dopo sessant’anni e dove dunque si è potuta esibire per la prima volta (riscuotendo l’affetto e le ovazioni del pubblico), ha voluto sottolineare che “non è possibile un accostamento con un’artista unica e inimitabile come Rosa. Certamente mi fa piacere leggere queste cose, ma io sono me stessa, con il mio stile e le mie caratteristiche e spero di andare avanti e di essere conosciuta per quello che sono e per le mie qualità”. Tanti cari auguri e ad maiora a Oriana Civile, Artista davvero con la A maiuscola, studiosa e interprete di prim’ordine della tradizione popolare siciliana. Credo proprio che di lei sentiremo parlare sempre di più.
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