di Andrea Orlando
ASTROLABIO 1
 E’ stato presentato in anteprima assoluta durante l’VIII edizione della rassegna invernale di Astronomia e Musica Antica, svoltasi lo scorso gennaio nella sala d’armi del Castello Ursino, il magnifico astrolabio fiammingo ritrovato nei magazzini del maniero svevo nell’autunno 2014.
L’astrolabio catanese è stato costruito da Gualterus Arsenius, il più grande costruttore di astrolabi del ‘500 che viveva a Lovanio nelle Fiandre, la capitale dei costruttori di strumenti astronomici nel Rinascimento. Sul trono dello strumento si trova una scritta con la firma dell’autore e l’anno di produzione, il 1566. Nello stile e nella fattura dell’astrolabio catanese si ritrova l’influenza dei grandi costruttori della scuola fiamminga, ed in particolare di Gemma Frisio, zio di Arsenius, e di Gerardo Mercatore, cartografo, matematico ed astronomo, famoso per aver introdotto un nuovo sistema di proiezione cartografica che prende il suo nome.
ASTROLABIO
Con il ritrovamento catanese il numero di astrolabi di Arsenius conosciuti al Mondo sala a 28, e l’Italia è il Paese che ne detiene al momento il maggior numero, ben 6. E’ difficile risalire a come l’astrolabio di Arsenius sia giunto a Catania, probabilmente grazie al Principe Biscari, grande collezionista, che nel ‘700 frequentava numerosi antiquari di Napoli, Roma e Firenze.
L’astrolabio è uno strumento utilizzato nel Medioevo e nel Rinascimento per uso astronomico, principalmente per calcolare la posizione di corpi celesti come le stelle, la Luna ed il Sole. Fu lo strumento scientifico per antonomasia, emblema stesso della scienza del tempo, i cui primi esemplari furono costruiti tra il X e l’XI secolo in Medio Oriente. In questo periodo storico i centri di maggiore produzione di astrolabi furono le città di Harran e Baghdad.
Andrea Orlando e il maestro Giuseppe Severini, in occasione della presentazione a Castello Ursino
Andrea Orlando e il maestro Giuseppe Severini, in occasione della presentazione a Castello Ursino
Secondo le fonti storiche islamiche fu Al-Fazārī il primo astronomo e matematico arabo che si occupò dell’astrolabio. Ma le misure fornite dall’astrolabio riguardano anche altri numerosi settori di indagine, come per esempio la topografia, l’astrologia, la cronometria e la geometria.
In attesa di poter ammirare lo strumento di Arsenius all’interno della mostra ‘Meccanismi Celesti’, che verrà inaugurata a fine anno al Castello Ursino, per chi volesse conoscere maggiori dettagli sull’astrolabio catanese vi consiglio di leggere il numero 23 (aprile-luglio 2018) della rivista Incontri appena uscito in edicola, all’interno del quale troverete un dettagliato articolo scritto dal sottoscritto.
 

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