(Gaetano Perricone). Dopo avere letto su Facebook questo suo delizioso racconto, assolutamente paradigmatico di tante analoghe esperienze di donne, madri, lavoratrici sparse in tutta Italia, ho chiesto a Clelia Zarbà, scrittrice talentuosa e donna di spiccata sensibilità che ho avuto il piacere di conoscere di recente, di pubblicarlo su questo blog come testimonianza estremamente significativa nella sua autenticità. Ecco il suo racconto, con un grandissimo grazie a Clelia che ha detto subito sì con entusiasmo. 
di Clelia Zarbà
E’ giovedì, eppure mi sembra che sia già trascorsa un’interminabile settimana, intensa, diversa, stravagante; domani sarà venerdì e forse (anche se poco probabile) dovremo salutare questa strana DAD, Didattica A Distanza e questo un po’ di malinconia me la porta. Shhh, non dite niente, adesso vi spiegherò il perché,
Il week-end appena passato lo abbiamo interamente dedicato a preparaci a questa DAD: account, iscrizione, imparare a connettersi ad utilizzare la piattaforma ecc. per poi scoprire che tutto questa preparazione non è bastata, perché, puntuale come un treno svizzero, il lunedì mattina, quello stesso dispositivo, funzionante il quel weekend di prova, smette di funzionare e fa i capricci: riusciremo a collegarci? Siamo in ritardo: finalmente, collegati!! Ma la telecamera non funziona: e che c…avolo! Attiviamo allora il telefonino: bene si collega, ma i documenti non si vedono bene, meglio provare ad aggiustare il tablet: ed erano passati solo 20 minuti!!! Nel frattempo, era già arrivato il momento perché si collegasse la piccina, di soli 6 anni, in prima elementare (adesso si chiama primaria!!!): un gioco da ragazzi, tutto connesso! E no, ti sembrava avessi avuto… fortuna, e invece ecco che non si sente proprio niente: spegni il PC, riavvia, insomma fai qualcosa affinché la piccina non abbia timore di non presentarsi alla prima lezione a distanza. Nel frattempo telefonate, email di lavoro, documenti da completare e inviare, compiti da seguire, maestre da ascoltare ecc. Poi tutto funziona, ma devi seguire la piccola, controllare il grande…..e così, mentre ti allontani per fare una telefonata di lavoro… ne approfitti per vedere come prosegue la lezione per il grande ragazzino e lo trovi in piedi davanti ad uno schermo a saltellare: vuoi credere ai tuoi occhi? Lui legge i miei e dice: “Mamma, sto facendo educazione fisica!!” e le mie risate si sentono, penso, da tutti i microfoni accessi, compresi il mio telefonino!
Ma il bello, la parte nascosta e inaspettata di questa stravolgente DAD, dovevo ancora scoprirla: nel caos assoluto di microfoni aperti, gestione lavoro, scuola, ecc, sento improvvisamente quelle dolci vocine farsi strada nella confusione; avverti, nella tua pelle, lo sforzo inimmaginabile di chi tenta di leggere da uno schermo, per la prima volta; quelle parole sillabate con delicata sonorità, quel “Maestra, posso chiederle una cosa?, una tenerezza che ti scalda il cuore; e accanto la tua bimba, protesa verso il quaderno, con quelle piccole mani che solcano il foglio puntualmente, come suggeritole dalla maestra; sì, quella piccola bimba di 6 anni che, in un non nulla, ha imparato a disattivare, attivare telecamera e microfono; i “buongiorno” mattutini della maestra ai suoi alunni, la luminosità nei suoi occhi nel dare loro il benvenuto, il grande impegno dei piccini per scrivere il dettato, il copiato, la lettura; e poi quell’invitante rumore di carta misto con la plastica, che la maestra muoveva con le sue mani e con tale allegria da fare girare tutti, compresi noi adulti e la sorpresa dei bimbi nel vedere le caramelle: il loro regalo per tanto impegno!
I nonni dediti ai nipoti, le mamme ai figli: un concentrato d’amore! E’ vero, sono stanca, ma ho il cuore pieno di incanto! Finirà e sarà giusto così, per tante ragioni che ognuno di noi conosce.

Un grazie speciale all’ Istituto Paritario “San Giuseppe” Catania per l’eccellente lavoro svolto nel garantire ai suoi alunni una DAD efficace, efficiente e…. commovente! Grazie maestra Serena, maestro Cristian, maestra Martina e maestra Martina, grazie Suor Sofia Lucia, Prof. Currò, Segreteria e tutti coloro che si stanno spendendo giornalmente per ottenere tutto questo.

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