ECCO AGHIOS

di Santo Scalia

Oggi, 24 febbraio, è l’anniversario dell’inizio dell’eruzione dell’Etna del 1947.

FOTO 1 GAETANO PONTETutto cominciò con l’occlusione del Cratere di Nord Est: il 10 febbraio l’attività sommitale cessò repentinamente. Due settimane dopo, il 24, la lava riaffiorò a 3050 metri generando due modeste colate (foto 1, Gaetano Ponte).

Foto 2 Gaetano PONTEPoi la frattura si propagò, come spesso avviene nelle eruzioni etnee, verso valle. Seguendo percorsi sotterranei la lava riaffiorò a 2200 metri, in prossimità del Monte Cacciatore (foto 2, Ponte).

Il 28 di febbraio nella parte più bassa della frattura, che si era estesa verso valle – sempre in direzione nord – si formò una dozzina di “conetti mammillari”, come li definisce il Ponte, disposti “a bottoniera”.

Oggi la terminologia vulcanologica parlerebbe di “hornitos”, ma la definizione di “bottoniera” è ancora in uso. Gli hornitos del ’47 sono tutt’oggi esistenti

Qui accanto i “conetti mammillari” in una foto del Prof. Ponte, a destra ed in una più recente dell’Ente Parco dell’Etna, a sinistra (foto 3 ).CONETTI MAMMILLARI 1
Conetti Mammillari 2

L’efflusso lavico proseguì con fasi alterne fino ad arrestarsi definitivamente il 10 di marzo dopo aver percorso circa 6 chilometri e superato un dislivello di circa 1350 metri. I danni furono limitati al patrimonio boschivo, soprattutto al cosiddetto Bosco di Castiglione, e ad alcuni appezzamenti coltivati. Oggi, percorrendo la Strada Provinciale Settentrionale dell’Etna, nota anche come “Quota Mille”, è possibile notare il più basso dei rami della colata ai due lati della strada (nella foto con il titolo, la colata lavica del 1947, Strada “Quota Mille”)

Ed ecco ancora, nelle due immagini accanto, uno schema del teatro eruttivo (Salvatore Cocuzza Silvestri) e i flussi lavici dell’eruzione del 1947 (Istituto Geografico Militare).  Uno schema del teatro eruttivo (Salvatore Cocuzza Silvestri)

Un’ampia documentazione fotografica delle varie fasi di questa eruzione (52 foto) si I flussi lavici (Istituto Geografico Militare)può trovare sul sito dell’AFT (Archivio Fotografico Toscano)(http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).

E per concludere, ecco la prima pagina del quotidiano australiano “The Townsville Daily Bulletin” che parla dell’eruzione.

Eruzione del 1947, quotidiano australiano

 

 

 

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