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di Giuseppe Riggio

Ma il Parco dell’Etna non è già una authority? Mi sono posto questa domanda quando nelle scorse settimane il presidente della Regione ha lanciato l’idea di una nuova cabina di regia unica per il vulcano. E’ come se il soggetto politicamente responsabile del Parco e di molti altri enti di matrice regionale operanti sull’Etna (forestale, protezione civile, etc) prendesse atto che tanto dispiego di forze è stato un fallimento e pensasse di fare ricorso ad un angelo giustiziere che venga finalmente a dare un senso ai tanti uffici pubblici dispiegati sul territorio.

Capisco che ormai da un pò di anni governi nazionali di vario colore hanno istituito “authority” di ogni tipo, sperando forse che la definizione del nuovo organismo in lingua anglosassone ne facilitasse l’efficienza. Ma perché celebrare il funerale del Parco dell’Etna invece di rilanciarne le sue funzioni? Soprattutto considerato che nel lontano 1987 esso venne pensato proprio dalla Regione come ente di coordinamento territoriale, che non doveva occuparsi solo di piante ed animali, ma soprattutto di sviluppo armonico del vulcano.

Che senso ha parlare di nuovi soggetti cui affidare le sorti dell’Etna quando la Regione non è capace di destinare risorse economiche e sostegno politico al Parco per fargli svolgere il ruolo che il legislatore gli conferì oltre 30 anni fa? Perché un organismo di tutela non può occuparsi anche di politiche di sviluppo compatibili? E’ il compito che i Parchi naturali svolgono egregiamente in tante realtà sia italiane che internazionali.

ETNA BELLEZZA SUPER

Nella sintesi giornalistica al presidente Musumeci, del quale ricordo peraltro anni di impegno fattivo per il vulcano, viene attribuita anche la volontà di sviluppare ulteriormente la ricettività turistica. No per carità, spero proprio che su questo punto il presidente della Regione sia stato frainteso. Sull’Etna ed in tutta la Sicilia è al contrario ormai evidente l’eccesso di offerta di posti letto. Un proliferare di iniziative turistiche di ogni tipo (realizzate quasi interamente con i fondi europei erogati attraverso la Regione) che sta iniziando a metterà in difficoltà proprio gli operatori professionali, che danno lavoro e pagano le tasse, spingendo al ribasso prezzi e qualità. Per favore basta nuovi alberghi ed agriturismo, pensiamo piuttosto a come riempirli nei prossimi anni.

Con il titolo: l’ingresso della sede del Parco dell’Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi

Giuseppe Riggio

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