di Vincenzo Ferro
Notte del 16 luglio, Madonna del Carmelo.
E’ già tardi ma come di consuetudine prima di mettermi a letto esco in giardino per vedere “chi fa a Muntagna” e quando vedo quel bellissimo rossore penso tra me e me: adesso salgo. La solita routine è d’obbligo: rivedere le condizioni meteo, temperatura, direzione vento, livello del tremore vulcanico e infine le immagine dalle live webcam. Per la verità quelle sommitali non davano indizi ma dalla webcam posta a Mascalucia, ecco confermare gli sputacchi del Sud Est.
E’ deciso, ricognizione notturna per preparare tutto l’occorrente… siamo a metà luglio ma sull’Etna la notte fa freddo, dunque assetto invernale. Ed ho fatto benissimo! Posteggio davanti al Sapienza alle 2:30 e inizio a salire frontale e bastoncini, ritmo lento ma costante, zero soste. La notte è speciale per camminare: completamente solo; attorno a me, alcune volpi che si svincolano alla ricerca di cibo nei pressi della funivia, curiose mi accompagnano per qualche tratto; sopra, un cielo incredibilmente luccicante dove Giove la fa da padrona; sotto di me, le luci della città e lontano quasi che si confondono tra Augusta e Siracusa.
L’aria è frizzante, in salita la maglia termica lunga è sufficiente e fra i tornanti lo scorgere degli spruzzi e delle vampate di rosso tengono alti i battiti e la temperatura. Arrivato sotto il cratere Escrivà alle 3:30 provo a piazzarmi in una posizione a ridosso del Piano del Lago per immortalare quello stupendo spettacolo, ma come d’incanto all’incalzare delle sbuffate fanno eco le folate di vento gelido. Mi copro per bene ma per il vento non riesco ad effettuare alcuno scatto o almeno degno del nome!
Il vento non cala, il tempo scorre, Venere si alza sotto il quarto di Luna e della cometa che speravo di vedere neanche l’ombra. Decido di cambiare postazione ma il vento sembra dirigersi da tutte le parti. Punto verso la Montagnola e arrivato al casotto della funivia sono già le 4:00. Puntando lo sguardo verso la costa calabra incomincia l’aurora e “Idda” cosa fa ? si ferma di botto. Gli spettacolari fuochi pirotecnici provenienti dalla Sella del Sud Est che per tutta la notte avevano colorato il cielo si trasformano in nuvoloni di gas e fumo che il vento giustamente trasporta verso il mare.
A questo punto arriva il momento critico, che fare? Rientrare, aspettare, ancora qualche lieve sussulto e poi tutto tace eccetto il freddo che mi costringe a ballare una improponibile giga come fossi stato l’ultimo boy scout. Sono già le 5:00 tra poco si alza il Sole, ancora Venere brilla sopra il mare, uno flotta di nuvole offusca i colori dell’alba e dai crateri sommitali dell’Etna un impressionante emissione di vapore acqueo colora di bianco il cielo. I tentativi di ottenere una posizione migliore salendo sulla sommità della Montagnola, la temperatura mattutina, la delusione per lo spettacolo finito troppo presto, la luce del giorno che si fa largo sopra la città, la cometa che non si fa trovare….
Si son fatte le 5:30 è meglio scendere, passare dal mio bar preferito e andare a fare colazione a casa che c’è chi mi aspetta. E poi devo iniziare la mia giornata lavorativa.
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