Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Vincenzo Greco
Il pensiero delle Guide Vulcanologiche riguardo la situazione attuale sull’Etna
Scriviamo perché ci teniamo a rassicurare tutte quelle persone che ci hanno contattato in merito alla situazione che sta interessando il vulcano Etna in questo momento. Il vulcano sta semplicemente facendo il suo lavoro, cioè il “VULCANO“, e come tale sappiamo che cambia il suo stato di attività diverse volte anche nell’arco di pochissimo tempo nella medesima giornata. Non sta accadendo nulla di preoccupante quindi, si tratta di ordinaria attività, che non deve assolutamente destare panico o preoccupazione.
Ma cosa è successo quindi? Durante la frenetica giornata di giovedì, il magma che stazionava al di sotto dell’area sommitale del vulcano, ha tentato e sta ancora tentando di produrre un evento eruttivo, tale fenomeno di risalita è stato accompagnato da attività sismica di bassa energia, dovuta all’introduzione (intrusione) di una certa quantità di fuso magmatico nel sottosuolo, che come accaduto già in passato, ha sempre preceduto o accompagnato riprese delle attività esplosive o eruttive ai crateri terminali o sub-terminali.
Detto ciò, questa destabilizzazione del sistema è stata rilevata dalle capillare rete di monitoraggio che tiene sotto controllo il nostro vulcano H24, di conseguenza è stata avvertita la Protezione Civile che ha diramato lo stato di allerta. Nulla da dire in merito, nel senso il sistema è stato super efficace perché sono stati avvertiti tutti nell’immediatezza e la notizia si è diffusa, specie tramite i social. Lasciando perdere il proliferare di notizie catastrofiche in merito, si è assistito ad una vera e propria (preoccupante) escalation di panico e preoccupazione un po’ esagerata anche tra la popolazione. Tra l’altro noi come professionisti che operiamo giornalmente sul vulcano, possiamo affermare che nei giorni scorsi, abbiamo notato degli aumenti specie delle attività fumaroliche in prossimità dell’apparato orientale del cono del Sud Est oltre che alle due esplosioni del 6 e del 14 maggio, oltretutto abbiamo pure notato (alla base orientale del Cratere di Sud Est ad una quota di 3100 mt circa) un area con carenza di innevamento – evidenziato nella foto qui accanto – chiaro segno della presenza di un maggiore riscaldamento del suolo, in quel determinato punto. In conseguenza di ciò, conoscendo bene il rischio di determinate aree, ci siamo sempre tenuti a distanza di sicurezza.
Ad oggi però cosa succede ? Che ci troviamo davanti al blocco disposto dalle varie ordinanze che vietano di operare al di sopra di quota 2000 metri per i motivi di cui sopra. Non nascondiamo che questa cosa alimenta la nostra preoccupazione, riguardo l’incolumità e la sicurezza di molti turisti che ignari dei rischi e delle ordinanze, accedono comunque alle aree attive esponendosi inconsapevolmente ai possibili fenomeni vulcanici… La nostra presenza sul vulcano oltre che a curare l’accompagnamento di singoli o gruppo come figure abilitate ai sensi di legge, rappresenta indirettamente una sorta di controllo o meglio sorveglianza “sul campo” delle aree interdette o soggette ad accessi guidati e di conseguenza vediamo ed informiamo finché è possibile, le persone che si avventurano da sole.
Adesso invece tutto ciò non può avvenire e paradossalmente la nostra mancata presenza è un fattore di sicurezza che viene meno, ciò potrebbe avere conseguenze negative: nonostante come guide vulcanologiche si è formati ad eseguire le proprie valutazioni sui rischi legati all’ambiente in cui operiamo, la situazione attuale non ci permette più di farlo. Allora ci si chiede: dobbiamo tutelare o non dobbiamo tutelare? Si può parlare di sistema controllato in questo modo? Oppure no? Quando potremo tornare a fare il nostro lavoro regolarmente? Le guide esistono perché esiste un rischio, ed esistono per mitigare i rischi, se il rischio non c’è questa figura viene meno o meglio è come se venisse letteralmente annullata dal sistema. In definitiva riteniamo sia importante che ci siano delle cose da rivedere, specie sul filtraggio delle notizie e sulla successiva pubblicazione di disposizione utili ad affrontare le emergenze, in modo tale da evitale cattive interpretazioni e conseguenti pesanti effetti indesiderati sul sistema tutto.
Con il titolo: Etna, 17 maggio 2023 (foto di Gaetano Perricone)
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