di Gaetano Perricone
Bell’incontro, di grande interesse culturale, al Parco dell’Etna a Nicolosi, con il giornalista, critico e storico del cinema Franco La Magna, per la presentazione del suo prezioso volume “La sfinge delloJonio. Catania e il cinema muto” (Algra Editore, collana “Cinema di carta”).
E’ stato il terzo appuntamento de “I dialoghi della cisterna”, il contenitore culturale di argomenti etnei che ho il piacere di con…durre, cominciato l’estate scorsa con due appassionanti serate al Parco.
Dopo i saluti della presidente Marisa Mazzaglia, che ha sottolineato la grande attenzione dell’Ente Parco per tutti gli aspetti culturali che ruotano intorno al Vulcano, abbiamo parlato dei primordi della grande avventura cinematografica, in un periodo di notevolissimo fermento imprenditoriale e culturale a Catania, tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento: i primi film d’ambiente etneo, i film letterari con Verga e Capuana, i grandi attori; l’esperienza della grande casa di produzione “Etna film”; Nino Martoglio, il colossal “Cabiria”, gli anni d’oro di Verga.
Largo spazio alla forte presenza dell’Etna nel cinema muto, tra documentari e documentaristi delle eruzioni di grande spessore e fiction realizzate con effetti speciali grossolani, al limite del ridicolo. Resta il dato di fatto che, anche nel periodo eroico del cinema muto, il vulcano Patrimonio dell’Umanità è stato il più raccontato e documentato in assoluto.
Ricco di suggestioni, sotto il profilo dei contenuti e della tecnica cinematografica, il film di Raffaele Viviani “Un amore selvaggio” (1912), proiettato quasi per intero, che Franco La Magna ha fatto arrivare dall’Olanda.
Commenti recenti