di Giuseppe Riggio
Il Sentiero delle ginestre per collegare a piedi ed in bici le porte dell‘Etna: su un versante Nicolosi, sull’altro Linguaglossa e Castiglione di Sicilia. Un itinerario di media montagna che volutamente esclude le zone sommitali. Un percorso quindi per gente comune, ma che offre anche luoghi fuori dall’ordinario. Per godersi il Sentiero delle ginestre non servono atleti, anche se alla fine saranno 63 i chilometri percorsi in tre o quattro giorni .
Anni fa iniziai a pensare ad un itinerario che girasse intorno al vulcano nel suo lato che guarda il mare e poi pian piano l’idea è diventata realtà. Mettendo insieme le conoscenze maturate in quattro decenni di escursioni sull’Etna ed effettuando i sopralluoghi insieme ad un gruppo di volontari che si è formato all’interno dell‘Associazione Etnaviva. Man mano che le tappe prendevano forma le sperimentavamo insieme ai nostri soci per capire se potevano funzionare o no.
Il progetto sin dall’inizio è stato basato sulla concretezza. Pensando ad un itinerario da poter utilizzare da subito senza troppe lungaggini burocratiche. Nel 2012 provammo anche a presentare un progetto da far finanziare al Gal. Ci costò settimane di lavoro, in particolare all’ingegner Adele Giusto, che da socia di Etnaviva coordinò i lavori.
Per un problema formale il progetto non venne finanziato. Ma decidemmo di continuare lo stesso. Proponemmo addirittura al Parco dell’Etna di adottare l’itinerario come associazione. Alla fine, nel periodo della presidenza di Marisa Mazzaglia, mentre all’interno del Parco veniva finalmente sbloccato un importante progetto per la sentieristica, ottenemmo la fornitura della segnaletica verticale da parte dell’ente pubblico, restando a nostra carico la tracciatura dei 63 chilometri.
Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato che probabilmente va tenuto a mente per futuri interventi sul territorio. Il volontariato ha offerto il lavoro ed i fondi (prelevati dal bilancio di Etnaviva) per il sostegno tecnico agli interventi di posa in opera, nonché l’ulteriore realizzazione di un video promozionale e di un sito web. Ad aprile 2016 inaugurammo la prima tappa. Pochi mesi dopo l’intero itinerario era già tracciato. L’abbiamo fatto per dimostrare che anche in Sicilia il turismo naturalistico è possibile e per offrire un servizio al territorio che amiamo. Come fanno del resto da sempre le associazione di montanari in giro per l’Italia a partire dalle varie sezioni del Club alpino italiano.
Adesso il Sentiero c’è, lo stiamo presentando anche nei paesi per coinvolgere amministratori e operatori locali. Servirà manutenzione e migliorie varie. Ma intanto si può partire da Nicolosi (periferia della metropoli) e dopo quattro giorni ritrovarsi a Castiglione di Sicilia, valle dell’Alcantara. I posti tappa sono identificati ed operativi. Sul sito che abbiamo realizzato ci sono anche i tracciati gpx da usare con il navigatore. Insomma non resta che mettersi in cammino …
________________
(Gaetano Perricone). Ieri pomeriggio la presentazione a Zafferana Etnea, all’Auditorium ex Collegio Sant’Anna, con un affollato workshop sul Sentiero delle Ginestre, alla presenza di tanti autorevoli rappresentanti del mondo dell’escursionismo e appassionati dell’Etna. Sono intervenuti Giambattista Condorelli, componente della struttura nazionale cartografia e sentieristica del Club Alpino Italiano; Salvo Caffo, responsabile della fruizione del Parco dell’Etna; il gruppo di lavoro di Etnaviva dedicato al Sentiero; Giovanni Di Prima, vice-sindaco di Zafferana e naturalmente Giuseppe Riggio, ideatore dell’itinerario e presidente dell’Associazione Etnaviva, carissimo amico e “contributor” di grande qualità del Vulcanico, che ringraziamo ancora una volta per la disponibilità e per la passione e l’impegno per la “cultura del territorio”. A lui e all’Associazione Etnaviva le più sentite congratulazioni per questa splendida iniziativa.
Il Sentiero. Descrizione
FONTE: : http://www.etnaviva.it/visita-il-vulcano/il-trekking-delle-ginestre/
Il trekking parte da Nicolosi per raggiungere Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, storiche porte di accesso alle parti alte dell’Etna. E’ stato progettato e realizzato dall’Associazione Etnaviva, con il sostegno del Parco dell’Etna che ha fornito i cartelli, per far conoscere la fascia della media montagna, quella zona che offre svariati motivi di interesse, sia per la natura, che per i manufatti lasciati dall’uomo nei secoli.
Attraverseremo il territorio in cui domina la genista aetnensis, la mitica ginestra dell’Etna. Un arbusto che richiama il carattere e la tenacia degli abitanti etnei, capaci di mettere radici dove l’ambiente appare ostile, di resistere alle intemperie ed infine di stupire con le loro opere costruite di pietra lavica. L’itinerario che proponiamo non tocca l’area sommitale del vulcano, ma offre ugualmente tesori nascosti, silenzi profondi, sinfonie della natura cui l’uomo aggiunge da secoli la sua voce. Per brevi tratti vengono anche utilizzate le strade asfaltate, ma in gran parte il cammino si snoda su piste e sentieri .
Andiamo dunque a scoprire questo itinerario che si sviluppa per circa 60 chilometri, percorribili in tre o quattro giornate, con la possibilità ogni sera di trovare dei confortevoli posti tappa in cui avere una buona camera e gustare la cucina siciliana. C’è anche la possibilità per chi lo desidera di pernottare in tenda all’interno di aree private attrezzate a questo scopo.
Il Sentiero delle Ginestre è inserito nella rete dei sentieri dell’Etna nonché riportato nella Carta Escursionistica 1:50.000 del Parco dell’Etna, contraddistinto con i numeri 731 e 732. La cartina è reperibile presso il Parco dell’Etna
Le tappe
Da Nicolosi a Zafferana Etnea. Dal centro abitato di Nicolosi si raggiunge la sede del Parco dell’Etna, meritevole di una visita in quanto realizzata all’interno di un monastero risalente XII secolo. Da non perdere anche il breve sentiero del germoplasma che si snoda intorno all’edificio monumentale. Si continua il trekking su strade secondarie e poi su carrarecce sino al Monte Arso: un imponente cono vulcanico spento che domina l’intero versante sud.
Dal paese del miele fino ai Magazzeni di Sant’Alfio. Si lascia la cittadina di Zafferana partendo dalla villa comunale e seguendo la strada asfaltata che sale in maniera marcata in direzione del municipio nuovo. Poco più avanti un cartello indica a sinistra la direzione per raggiungere la Val Calanna ed il teatro eruttivo del 1991, l’itinerario prosegue invece verso destra entrando nella parte alta della frazione di Ballo.
https://www.sentieroginestre.it/tappe/da-zafferana-etnea-a-magazeni/
Dai noccioleti alla Pineta Ragabo. La prima parte della giornata è dedicata all’area dei crateri del 1928, l’impetuosa eruzione che determinò la distruzione dell’antico paese di Mascali, ma risparmiò l’abitato di Sant’Alfio. Per grazia ricevuta i fedeli della zona costruirono nel 1958 lachiesetta da cui ha inizio la terza tappa del trekking. Anche a fianco degli edifici rurali si incontrano piccoli altarini votivi che ricordano la fede di quanti in quella occasione videro risparmiate le loro terre dalla furia del vulcano.
https://www.sentieroginestre.it/tappe/da-magazeni-alla-pineta-ragabo/
E per scoprire in modo speciale il fascino di questo splendido sentiero, guardate (e ascoltate) il meraviglioso video del bravissimo e geniale Gian Maria Musarra, una vera e propria carezza al cuore con il crogiolo della più bella natura etnea, con suggestive immagini accompagnate dallo straordinario violoncello di Giovanni Sollima.
Commenti recenti