SANTO AGHIOS

di Santo Scalia

Fra le tante opere scritte dal gesuita Athanasius Kircher – definito in un recente ritratto di Rai Storia “L’uomo che sapeva tutto”, per la sua vastissima e poliedrica cultura, unica per il suo tempo –  si annovera Mundus Subterraneus. Scritta in latino, che al tempo era la lingua degli eruditi, consta di due tomi, per un totale di 12 libri, che trattano di quasi tutto ciò che era conosciuto nel diciassettesimo secolo; corredata da numerose illustrazioni, l’opera spazia dal moto dei corpi agli astri, ai monti, ai mari ed alle acque in genere, laghi, fiumi, fonti, etc.

Descrive la Terra conosciuta, Africa, Asia ed Americhe comprese; tratta dei fossili e delle pietre, dei minerali, dei metalli, dei cristalli e delle ossa. Tratta finanche dell’Alchimia e degli insetti. Alle illustrazioni che riproducono la geografia nota all’epoca (vedi ad esempio la carta dello stretto di Messina) si affiancano schemi sulla possibile costituzione interna della Terra, dei suoi “fuochi”, e sulla struttura dei vulcani. E non mancano alcune curiosità sbalorditive, come la raffigurazione di draghi sputafuoco, di giganti o delle correlazioni tra gli organi del corpo umano e gli astri! Nell’allegata gallery, troverete queste immagini tratte dall’opera.

Dedicato al Papa Alessandro VII, Mundus Subterraneus fu pubblicato ad Amsterdam con l’imprimatur di Joannes Paulus Oliva, allora Vicario Generale della Società di Gesù. Furono tre le edizioni: la prima nel 1665, la seconda tre anni dopo, nel 1668; la terza, ed ultima, nel 1678.

L’Etna in una copia all’asta da Christie’s

Il Monte Etna

Nel Tomo I, al Capitolo VIII del Libro IV (nella terza edizione, 1678), dal titolo ÆTNÆ DESCRIPTIO, Kircher afferma di aver visitato nel 1638 la nostra isola e «[…] ante omnia Ætnam Montem». Così descrive il monte: «Est ergo Ætna Mons unicus […] pinguibus circumjacentibus arvis, vinetis, pascuis fæcundus, pinetisque ac fagis altissimisque abietibus nemorosus…». Un paradiso, quindi.

In contrapposizione alla fertilità pedemontana però sulla sua cima si apre un “cratere vastissimo” con un precipizio orribile a vedersi (“visu horribile”), con fiamme, fumo, e orrendo fragore. Insomma un baratro infernale.

Proprio nella terza edizione, stampata successivamente all’evento catastrofico dell’eruzione etnea del 1669, Kircher riporta notizie sul tragico evento, dedotte dalle cronache di «D. Petro Squillacio» (Don Pietro Squillaci, sacerdote catanese, che pubblicò nello stesso anno dei resoconti in prosa sull’eruzione).

Alla «Enarratio incendii Montis Ætnæ» sono dedicate cinque pagine, nelle quali si descrivono i movimenti tellurici «[…] a Die Jovis, 7 Martii, 1669 […] in villam Nicolosorum»; più oltre si parla poi di «[…] duos rivos circumlambentes Montempiliernum», e ancora, «[…] Dolorem id maxime auxit, quod Sanctissima Mater de Annunciatione, appellata de Montepiliero in flammis fuerit sepulta».

Non manca il riferimento a Michelangelo Bonadies «Reverendissimus Episcopus» che «ex solita sua caritate» si adoperò per mettere in salvo le religiose di Catania e per alleviare le sofferenze del popolo; quindi si descrivono vari episodi in cui si fa ricorso all’intervento delle Reliquie di Sant’Agata: «Die Mercurii […] educebantur Sanctissimus Velum S. Agathæ à Reverendissimo Episcopo coronato spinis […] postea Mascalciam versus ibatur»; ed ancora: «portarunt illud [sanctissimus velum] in Matricem Musterblanci».

Il famoso Velo fu portato ancora molte volte contro il fiume di lava: «Die Sabbati vesperi reducebatur sanctissimus velum, postquam operatum fuisset tanta evidentia miracula, et pernoctabat in ecclesia S. Mariæ Jesu».

Purtroppo, come ben sappiamo, molti dei paesi e dei casali del versante meridionale tra Nicolosi e Catania furono distrutti: sparirono così Malpassus, Campus rotundus, S. Petrus, Mascalcia, S. Joannes de Galermo, Musterblanco e parte di Catania.

Athanasius Kircher - Incisione di R. Cooper
Athanasius Kircher – Incisione di R. Cooper

Athanasius Kircher

Nato a Geisa, in Turingia (Germania), nel 1602, fu come abbiamo accennato uomo poliedrico ed enciclopedico: si occupò infatti di Fisica, Astronomia, Storia naturale, Matematica ma anche di Musica, Geografia, Egittologia e di tanto altro; nel 1616, a soli 14 anni, entrò nella Compagnia di Gesù dove studiò pure Filosofia e Liturgia Sacra. Nel 1638 fu chiamato a Roma, al Collegio Romano, dove fu professore di Matematica. Sempre a Roma morì nel 1680.

Una selezione di incisioni tratte dalla terza edizione del Mundus Subterraneus si può trovare sul sito della Cornell University di Ithaca, nello stato di New York, nella sezione Immagini da Libri Rari e Manoscritti della Library Digital Collections: si tratta di una collezione di 56 immagini ad alta risoluzione (formato TIF).

Ritratto di Kircher all’età di 53 anni

Copie digitalizzate dell’opera di Kircher si possono consultare sul sito internet della Bibliothèque nationale de France (Bibliothèque numérique Gallica) o sul sito The Internet Archive, organizzazione no-profit, membro della American Library Association.

In passato (2011) una ristampa anastatica del Mundus Subterraneus è stata pubblicata dall’editore Forni di Bologna. Copie autentiche si possono ancora trovare: qualche anno fa una copia della prima edizione è stata messa all’asta da Christie’s.

 

 

 

 

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