di Luciano Signorello

Luciano Signorello

Mercoledi 11 dicembre a Belpasso, all’interno del complesso edilizio appartenuto alla famiglia Bufali, verrà scoperta una targa che ricorda il 125° anniversario della morte di Lorenzo Bufali, ultimo barone di Santa Lucia.

Con questa cerimonia si concluderanno le manifestazioni messe in cantiere e realizzate dalla Fondazione Margherita Bufali, nel ricordo del 350° dalla grande ruina, cioè della terribile eruzione dell’Etna del 1669 e di tutte le vicende connesse alla distruzione dell’allora Malpasso e delle sue frazioni e contrade, fino alla edificazione dell’attuale centro abitato di Belpasso, passando dall’effimero Fenicia Moncada, edificato subito dopo l’eruzione e raso al suolo dal terribile terremoto del 1693.

LOCANDINA BELPASSO 2

Dal Lorenzo, primo barone di Santa Lucia all’ultimo Lorenzo, la famiglia Bufali ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di Belpasso e delle aree adiacenti. Adesso si ricorda il Lorenzo Bufali, uomo profondamente impegnato nel sociale e nella politica come Consigliere provinciale del Mandamento II di Belpasso, Nicolosi e Camporotondo Etneo del Circondario di Catania dal 1874 al 1893. Fu molto vicino nelle vicissitudini che colpirono la popolazione nicolosita durante e dopo la distruttiva eruzione dell’Etna del 1886. Per questo motivo, l’Amministrazione comunale di Nicolosi è stata invitata allo scoprimento della lapide.

Questo avvenimento e la riapertura della Mostra I Bufali a Malpasso prima e dopo il 1669, dedicata appunto al 350° anniversario dell’eruzione del 1669, concludono le manifestazioni organizzate dalla Fondazione Margherita Bufali e patrocinate dal Comune di Belpasso, realizzate con la preziosa e competente collaborazione della sezione di Catania dell’INGV, che ha appositamente realizzato dei pannelli che illustrano dal punto di vista scientifico l’evento catastrofico, dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania per quel che riguarda il patrimonio artistico della Fondazione, dall’Archivio di Stato di Catania, che ha messo a disposizione i fondi notarili dai quali è stato possibile capire l’evolversi del centro abitato, dalle Biblioteche civiche riunite Ursino Recupero di Catania con i suoi preziosi ed unici volumi dai quali sono stati estratti i censimenti al tempo del Regno di Sicilia e dai quali si evidenzia l’importanza di Malpasso nel territorio, per il numero dei suoi abitanti per le frazioni, per le attività agricole e commerciali.

LOCANDINA BELPASSO 1

Oltre alle Istituzioni citate, hanno collaborato studiosi e storici, tra i quali è doveroso citare l’architetto Armando Antista – ricercatore dell’Università di Palermo – per lo studio urbanistico dell’attuale Belpasso, Nicola Barone per le ricerche cartografiche in diverse prestigiose Biblioteche, Saro Bella per le approfondite ricerche sull’economia della seta che interessava il territorio di Malpasso e la famiglia Bufali, Giancarlo Santi per le ricerche e gli studi condotti dal medico e scienziato belpassese Salvatore Apa sul villaggio di Santa Maria della Guardia e sui ritrovamenti nella grotta di Mompileri e della chiesetta della Misericordia, Santo Scalia per le ricerche delle cronache e delle illustrazioni realizzate in Europa al tempo dell’eruzione, nonché la preziosa collaborazione della locale Proloco.

Non solo una mostra documentale a Palazzo Bufali, ma una serie di eventi culturali ha caratterizzato l’intero anno in corso. Realizzata e presentata una moneta celebrativa appositamente coniata, un convegno dal titolo “Malpasso 1636-1669, territorio dei Moncada”, il restauro del ritratto di Lorenzo Bufali, primo barone di Santa Lucia effettuato grazie ad un bel gesto di mecenatismo di un artigiano belpassese. La mostra è stata preceduta da una Marcia della pace 1669-2019 che, partendo da palazzo Bufali, ha attraversato le strade del centro storico, i luoghi di Eleonora d’Angiò e le nere lave che nel 1669 ricoprirono l’abitato di Malpasso e le sue fertili terre, fino a Mompileri.

La Mostra viene riaperta dall’11 al 15 dicembre, durante i festeggiamenti della patrona Santa Lucia e sarà arricchita da una esposizione di opere in pietra lavica ceramicata, dal titolo “1669 nel segno del fuoco” del maestro Barbaro Messina e dai suoi “allievi” belpassesi Tony Carciotto, Martina Ciresi, Pippo Ragonesi e Stefania Stramondo.

Luciano Signorello

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