di Manuela Leone
Umido o organico? Io preferisco sempre definirlo organico, si perchè l’umido prodotto da raccolta differenziata nelle nostre case è sostanza organica, cioè vivente. Le parole hanno sempre una grande importanza, soprattutto in tempo di rivoluzione ed io credo fermamente che noi ci troviamo in mezzo ad una vera, lenta, rivoluzione per quanto riguarda il tema della gestione dei rifiuti e della tutela ambientale.
Organico è cibo per la terra, una tipologia di rifiuto estremamente preziosa, tantoché bisognerebbe non più chiamarla rifiuto, ma risorsa. Cominciare a chiamare questo scarto del nostro consumo una risorsa e non più spazzatura o rifiuto o munnizza, è secondo me il primo passo per iniziare a praticare compostaggio.
Cosa è il compostaggio? Il compostaggio è un processo aerobico di decomposizione biologica della sostanza organica che permette di ottenere il compost, un prodotto biologicamente stabile, ricco di humus, un ottimo prodotto adatto ai più svariati impieghi agronomici, dal florovivaismo alle colture praticate in pieno campo. Questa pratica, tanto rivoluzionaria, quanto antica permette di gestire la propria frazione umida sottraendola al cassonetto e alla discarica. Bisogna ricordare inoltre che è questa parte del rifiuto pesa circa 1/3 sul totale prodotto, ed è quella che se non compostata, puzza, percola, inquina, aggrava i conti pubblici, contamina se conferita insieme alle altre frazioni (plastica, vetro, carta).
Tutti noi possiamo praticare compostaggio, e trasformare l’organico prodotto nelle nostre case in compost. Si tratta di una pratica relativamente semplice e che se adottata insieme ad alcuni accorgimenti ci darà grande soddisfazione, oltre che a uno sgravio economico.
Si, avete inteso bene, praticando compostaggio si risparmia, sono molti ormai (e per fortuna) i comuni che hanno adottato un apposito regolamento accompagnato dallo sgravio sulla tassa dei rifiuti, previsto dalla legge, rivolto ai cittadini che praticano compostaggio. Verificate nel vostro comune se disponibile il “Regolamento Comunale per la pratica del compostaggio domestico e di comunità”, ed informatevi circa la percentuale di sgravio riconosciuta (ogni comune ha una sua percentuale di sgravio).
La prima regola del compostaggio è la scelta di un luogo adatto. Se abbiamo disponibilità di un piccolo giardino possiamo acquistare o autocostruire un compostiera e posizionarla in una zona del terreno che non sia eccessivamente assolata o particolarmente ombrosa. Il realtà per i più esperti è possibile praticare compostaggio domestico anche in terrazza o sul balcone, utilizzando una serie di vasi in terracotta o anche il plastica appositamente allestiti con rete e sottovaso. E’ possibile praticare compostaggio anche con metodo del cumulo, o buca. In ogni caso l’ideale sarebbe un luogo all’ombra di alberi che in inverno perdono le foglie, in modo che in estate il sole non possa essiccare il materiale, mentre in inverno i raggi solari accelerino le reazioni biologiche.
Cosa è possibile conferire nella compostiera? Avanzi di cucina come residui della pulizia delle verdure, bucce, pane secco, fondi di caffè, altri materiali biodegradabili come cartone (esempio parte sporca cartone della pizza), trucioli di legno non trattato, segatura, scarti del giardino e sfalcio di prati, foglie secche, fiori appassiti.
Cosa non è possibile conferire. Vetro, pile , tessuti, vernici, carta patinata oggetti in plastica, legno verniciato, piante malate o farmaci scaduti.
E’ possibile mettere in compostiera, ma in piccole quantità: avanzi di cibo di origine animale e cibi cotti, questo perchè se conferiti in grandi quantità attraggono insetti o animali indesiderati. Foglie di piante poco degradabili come magnolia, faggio, castagno, aghi di pino, in questo caso bisogna miscelare bene con materiali più degradabili.
Ricordiamo che un compost ben condotto non produce alcun odore sgradevole. La possibile presenza di odore ammoniacale, o eccesso di acqua possono essere causa di areazione insufficiente o e eccessiva umidità, in questo caso areate bene inserendo scarti secchi, ramaglie. È utile anche mettere alla base del cumulo uno strato di materiale legnoso per evitare il ristagno dell’acqua. Nei periodi di siccità può essere necessario bagnare il materiale.
Se trovate invece molti moscerini, probabilmente non avete ricoperto lo scarto umido, coprite sempre gli scarti umidi con compost, terra, sfalci d’erba. In generale ricordiamo che un modo semplice per garantire un buon equilibrio del nostro compost è quello di miscelare sempre gli scarti più umidi con quelli meno umidi.
I vantaggi della pratica di compostaggio sono molteplici. Si tratta di una scelta importantissima che a livello “Comune” contribuisce a una gestione virtuosa dei rifiuti, diminuendo lo smaltimento in discarica o in inceneritori, e che impatta sull’ambiente, la salute, contribuisce alla vitalità del nostro orto o giardino o delle fioriture in vaso, garantisce la fertilità del suolo nella forma più pregiata, quella organica.
Recuperare le sostanze organiche presenti nei rifiuti, conviene sotto ogni punto di vista.
Mi chiamo Manuela Leone, 35enne, siciliana, emigrata per molto tempo e ritornata in Sicilia, sotto il Vulcano… per scelta. Da quando ho cambiato vita ho scelto di dedicare parte del mio tempo alla diffusione della Strategia internazionale Rifiuti Zero, dal giugno 2018 ho l’onore di essere Presidente dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia, una realtà nata 10 anni fa per combattere la costruzione di impianti di termovalorizzazione voluti dall’allora governo Cuffaro, e che grazie all’instancabile lavoro dei suoi soci nelle varie provincie siciliane è stata promotrice di tante “piccole rivoluzioni” siciliane, attività che oggi vengono considerate piccoli ed importanti esempi di un cambio di mentalità e atteggiamento verso una gestione virtuosa dei rifiuti (prima compostiera di comunità statica in Sicilia, insieme Comune di Ferla; progetto sviluppo compostaggio domestico con il Comune di Santa Venerina; prima compostiera di comunità in casa circondariale in Sicilia, seconda in Italia, Comune di Augusta). Nel 2017 ho coordinato il gruppo di lavoro USD istituito Ufficio Speciale Differenziata Sicilia, che ha prodotto le “Linee guida per il Compostaggio domestico, locale e di comunità” e destinate a tutti i Comuni siciliani, un lavoro partecipato da consorzi, associazioni, comuni e che ha ricevuto l’apprezzamento della Giunta regionale con delibera 252 del 13/07/2018 ed ha portato la Sicilia ad essere la prima regione italiana a dotarsi di schemi di regolamento per la pratica di compostaggio. Un tassello importante, di aiuto e stimolo allo sviluppo di tali pratiche nei 390 comuni siciliani.
Grazie a Gaetano Perricone, lo scrittore, il blogger ed il compostatore. Grazie per aver voluto un mio intervento per IlVulcanico è un grande piacere e onore poter rivolgere ai lettori una riflessione su questo tema tanto importante quanto ancora troppo poco trattato. Io sono di parte è vero, ma ci credo e credo che in territori come quello dell’Etna con il suo grande patrimonio naturalistico e agricolo, è possibile invertire il modo di agire dei Comuni in tema di gestione rifiuti ed è possibile ottenere risultati con grande celerità se si volesse. Un cambio di visione nella gestione rifiuti che adotti la strategia Rifiuti Zero, composta di 10 importanti passi uno dei quali è proprio il “compostaggio”. Sono convinta che attraverso una rete di piccoli impianti, compostiere di comunità, sviluppo del compostaggio domestico si potrebbe dare un grande contributo a questa terra in termini di contrasto alle mafie, all’uso di fertilizzanti chimici e al progressivo impoverimento del suolo, apportando certi vantaggi economici e ambientali… per tutti.
Per saperne di più su compostaggio troverete sul web molti video e suggerimenti, se volete potete contattarci o seguirci scrivete a [email protected] o sulla nostra pagina Fb https://www.facebook.com/RifiutiZeroSicilia/
Con il titolo: una compostiera in legno
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