di Giacomo Drago

Anche quest’anno mi trovo per tutto il mese di giugno in Sicilia e precisamente a San Giovanni la Punta, paese etneo, al fine di continuare le mie escursioni esplorative sulla montagna più bella tra tutte quelle che ho scalato: l’Etna,  il vulcano attivo più importante d’Europa dichiarato dieci anni fa patrimonio dell’umanità. Ed è effettivamente un patrimonio straordinario per l’incredibile ecosistema che nella sua enorme varietà riesce a fare coesistere: dalle betulle alle foreste di faggi, di castagni, di querce. Tra le lave fioriscono  incredibilmente la valeriana rossa, tappeti di saponaria, l’elicriso  … Ma tra le tante meraviglie di questa Muntagna come confidenzialmente la chiamano i miei amici catanesi, che mi ha colpito particolarmente è stata la Grotta del Gelo.

Sono partito da Piano Provenzana di buon mattino e dopo avere attraversato una prima colata lavica sono passato tra due coni vulcanici (Monte Nero e Monte Timparossa), ho attraversato una bellissima faggeta dove si trova il rifugio  Timparossa; proseguendo ho seguito una traccia sulle lave della eruzione durata dal 1614 al 1624 fino a raggiungere, dopo due  ore, a quota 2.040, l’entrata della Grotta del Gelo. Per accedere si attraversa un nevaio con elevata pendenza dopodiché una volta entrati ho potuto (siamo a giugno) ammirare le ultime stalattiti e stalagmiti di ghiaccio mentre  si calpesta un vero e proprio ghiacciato molto spesso. Ho esplorato con la pila frontale la Grotta del Gelo fino al punto in cui  sarebbero serviti  i ramponi  (che non avevo con me).  È stato davvero incredibile essermi trovato all’interno di una una grotta di scorrimento lavico di un vulcano attivo e constatare che custodisce  nelle sue viscere un vero e proprio ghiacciato, il ghiacciaio più a sud d’Europa. Spettacolare….Nel tempo ho avuto modo di esplorare altre grotte di scorrimento lavico ammirandone in ciascuna le proprie particolarità, ma la sensazione di avere camminato su un ghiacciaio all’interno di una grotta che si trova su un vulcano attivo è unica ed impagabile. Rientrando a Piano Provenzana si è messo a piovere, ma anche la pioggia ha contribuito a rendere magica ed unica questa giornata.

Un doveroso ringraziamento al mio caro amico Enzo Agliata che ha condiviso con me questa questa emozionante escursione.
Con il titolo: l’ingresso della Grotta del Gelo. Tutte le foto sono di Giacomo Drago

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