di Gaetano Perricone


FAVE CON ATTUPPATEDDI DI VECCHIO CHEF

Vecchio chef solitario, se medesimo aveva assai spinno (desiderio, nordici) di fave e ne accatto’ mezzo chilo per farle con la pasta nica (piccola). Con forte prevalenza della fava.
Avevo anche molta voglia di tornare a cucinarmi per mettere da parte cattivissimi pensieri. Le fave ben lavate le ho riversate in una padella alta, con alla base un soffrittino di cipolle, ho aggiunto acqua e coperto la padella. Cottura di mezz’ora circa, il tempo di scunchiere (restringere), poi li ho mescolati con gli attuppatteddi (tubetti rigati marca R …o) preparati a parte, con tanticchia di salsetta di datterini a insaporire ulteriormente. Risultato più che lusinghiero, le fave erano belle citrigne e gustosissime. Complimenti a vecchio chef me medesimo.
Ps: stasera mi sono lasciato andare a descrizione sicula un pochino strascicata, montalbanesca direi, perché il piatto magnifico e affascinante m’ispirava molto così. Buona cena, amiche e amici cari
POLPETTE E PATATE FRITTE, COME I PICCIRIDDI

Ma quanto mi piacevano quando era bambino! Le preparava la nonna Giovanna, mamma di mio papà, fritte erano anche le polpette. Una goduria.
Oggi vecchio chef me medesimo si è scialato: le più che squisite polpette erano in umido, gentile omaggio della mia adorabile vivandiera Virginia (la mamma di mio nipote Andrea) e io mi sono limitato a friggere una montagnola di patate come eccellente contorno. Mi sono calato il tutto con lo stesso entusiasmo che avevo da picciriddo e che ho continuato ad avere in ogni età per polpette e patate fritte, accoppiata vincente. Buon pranzo, amiche e amici cari
IL CENONE DEL VECCHIO CHEF

Vecchio chef me medesimo non ha voluto annegare nella struggente malinconia di questo tristissimo Capodanno solitario, nella nostra bella casa vuota con Daniela ricoverata in riabilitazione. Ho deciso dunque di auto gratificarmi come merito, com’è giusto che sia. Mi sono messo ai fornelli senza piangermi di sopra, non l’ho mai fatto e non apprezzo chi lo fa.
Il risultato sono questi eccellentissimi spaghettoni Rummo con salsa di datterino con tanta anciova (acciuga, per le amiche nordiche che mi seguono con entusiasmo), con ampissima spruvulazzata di mollica atturrata. Sono venuti troppo buoni, di cottura e di gusto. Ne calai assai, come vedete dalla padellona. Assai me ne sono pure divorati, ma altrettanti ne sono rimasti per l’adorabile rito della rivisitazione del giorno dopo, quando “riposati” sono ancora più gustosi. Li ha accompagnati la Birra Castello, che sarà volgare ma a me piace molto, poi una banana e un mezzo pandorino Bauli hanno completato il più che dignitoso e soddisfacente cenone del vecchio chef solitario. Buon cenone a tutti voi, non strafogatevi
LA GODURIA DEGLI ATTUPPATEDDI COI CECI

Vecchio chef oggi si è super arricriato con una delle pietanze che più ama in assoluto. In realtà i ceci già pronti me li ha preparati e omaggiati un’adorabile vivandiera, la mamma di mio nipote. Io ci ho calato i magnifici “tubetti rigati” della Rummo, molto somiglianti a quelli che una volta chiamavamo “attuppateddi” (chissà come rideranno Roberta e Leila, le meravigliose amiche fisioterapiste di Daniela al Besta, alle quali ho somministrato un corso veloce e vastasello di dialetto siciliano) e per finire un filo di olio come Dio comanda. Cose troppe buone, con gusto speciale senza tempo
MA ANCHE LE TAGLIATELLE CON I CECI AL VECCHIO CHEF

Passano i giorni e senza Daniela la nostra amata casa, che abbiamo voluto e realizzato con gioia ed entusiasmo, sembra sempre più vuota, un vuoto assordante. Ancora molti ne passeranno per la sua necessaria riabilitazione e dovrò sempre più adeguarmi a questa situazione di solitudine non scelta.
Mi manca moltissimo anche la sua passione e capacità culinaria. L’impegno e l’applicazione del vecchio chef me medesimo, oltre che per necessità, serve dunque anche per colmare per quanto possibile parte di questo grande vuoto, almeno in cucina. Ed è un vero piacere ogni giorno regalarle un sorriso facendole vedere in foto i piatti prodotti dal vecchio chef.
Oggi mi ispirarono le tagliatelle con i ceci, che amo moltissimo e il risultato fu ancora eccellente. Mi complimento con me stesso gustando, anzi ammuccando con estrema soddisfazione
2 – PENNETTE AL VECCHIO CHEF FRITTE

Eccole, dal frigorifero alla padella, le risaglie – come le definirebbe una mia carissima e simpaticissima amica – delle ottime pennette al sugo dell’altra sera. Come faceva mia nonna Giovanna, mamma di mio padre, suscitando la mia golosa ammirazione fin da bambino, doverosamente riciclate e fritte con tanticchia di olio, un uovo rotto di sopra, una spruzzata di parmigiano. Goduria autentica, sempre, viri chi manci. Il vecchio chef solitario si dà da fare.
Buona serata e buona cena. Adesso mi aspetta “Maigret e il condannato a morte”, in compagnia del mitico commissario su TOPCrime
ANELLETTI SENZA FORNO DI VECCHIO CHEF

Su espressa e insistente richiesta di qualche amica, ma anche con lo spirito giusto, torna a farsi vivo vecchio chef solitario, me medesimo. Lo faccio alla fine di una giornata un po’ più serena, nella quale l’aria di mare mi fece smorcare il pititto, come avrebbe detto il commissario Montalbano.
E dunque stasera, con atavica ispirazione palermitana, ho aperto un pacco di anelletti della mia marca preferita, quella che comincia con R e finisce con O, e volendo evitare il forno li ho sottoposti a lunga e soddisfacente cottura (una ventina di minuti) e poi amalgamati con abbondante salsa di datterino. L’ampia spruvulazzata di parmigiano ha reso quanto mai gratificante la vorace ammuccata. Buona cena da vecchio chef, amiche e amici cari
1- PENNETTE AL VECCHIO CHEF

La mia autosufficienza alimentare per necessità migliora cena dopo cena: cose semplici, ma buone. Come le ottime pennette al sugo di stasera, cotte in pentola e poi ben rifinite e impregnate di salsa nella padella, che mi sono venute buonissime. Non posso che ribattezzarle, prendendomi adeguatamente per i … fornelli (più che i fondelli), “pennette al vecchio chef”. E con questo vi augurai ottima cena
Ps: non le ho mangiate tutte, anticipo qualche osservazione in proposito. Erano effettivamente assai, da buon palermitano abituato a porzioni generose mi abbucco’ la mano. Un po’ sono in frigorifero
PENNOTTI AL VECCHIO CHEF

Si chiama così questa pasta della Rummo: pennotti rigati, penne in formato gigante, tredici minuti di cottura. Vecchio chef solitario me medesimo, sempre più a proprio agio tra i fornelli, li ha super conditi con una ben riuscita salsa di pomodorini piccadilly al tonno, con abbondante spruvulazzata finale di mollica atturrata (pan grattato abbrustolito, cari nordici). Me ne calai di gran gusto un piatto robusto, ma ne sono rimasti per un accattivante riciclaggio serale. Riempio il vuoto sempre più assordante e pesante lasciato dalla mia adorata guerriera in riabilitazione, cercando di mettercela tutta per non rimpiangere la sua maestria culinaria. È un impegno piacevole e rilassante, ma che pure mi commuove
ADORATE TRIGLIE FRITTE AL VECCHIO CHEF: CIAVURU DI MARE

Oggi il vecchio chef Montalbano fu. Ho rivisto dopo otto mesi il nostro eccellentissimo pescivendolo di San Giovanni La Punta, che dopo avermi fatto festa chiamandomi “signor Lupo” – mi capita in varie putie (botteghe, nordici) locali e naturalmente lascio fare – e avermi chiesto di salutare Daniela, con lo sguardo rivolto verso le triglie, tornando alle vecchie abitudini, mi ha sussurrato: “Si pigghiassi”, se le prenda cari nordici, questo potete capirlo.
Detto fatto. Dopo un po’ sono finite nel posto giusto, nella padella con la giusta quantità di olio e hanno fatto la loro morte: fritte al naturale, come piace a me, senza passare dalla pur gradevolissima farina. Forse fu solo l’illusione di un entusiasta adoratore della triglie fritte (ma com’è ghiè, pure alla livornese), ma vi giuro che mentre le mangiavo facevano un ciavuru – profumo, cari nordici – di mare frastornante. E sempre di più mi sentii il mitico Commissario Salvo, facendo contemporaneamente la sua parte e prima, nel prepararle, quella di Enzo, il suo ristoratore preferito. Mi faccio applausi da me stesso.
Dedicato in particolare ad alcune mie amiche nordiche: Roberta Cazzaniga, Leila Parma, Monica Ballerini e qualche altra, che penso si mangerebbero direttamente il post con la foto.
TAGLIATA AL VECCHIO CHEF

Stasera ottima carne by Iperal, il supermercato di fronte alla casa di Lecco dove risiedo. Gustosissima la tagliata, che visto lo spessore il vecchio chef solitario, sempre più intrippato, divertito e magari convinto, ha stracotto in padella. Contorno doveroso di patate lesse homemade, che adoro. E anche per stasera ce la siamo cavata e goduta
PASTA E LENTICCHIE DI CONFORTO PER VECCHIO CHEF

La mia pasta e lenticchie di stasera by Iperal, sconfezionata e arriquariata (riscaldata, cari nordici), maccosa al punto giusto, non solo era buonissima, ma ha avuto anche un effetto terapeutico sul mio provatissimo fisico. Vecchio chef si è limitato ad aggiungere un’insalata e un pezzetto di ottimo Emmenthal per completare la sua cena solitaria, ma ancora decisamente gustosa.
E tra poco, come ogni sabato, su Top Crime tocca al grande Bruno Cremer con “Maigret in Finlandia”. Buon sabato sera e buona cena, amiche e amici.
PS. non ho voluto mancare all’appuntamento, ma stasera vecchio chef non aveva neanche la forza di inventarsi qualcosa
RISO SQUARATO DI VECCHIO CHEF

Non proprio squarato: accarezzato da un filo di profumato e gustoso olio della pace from Castiglione di Sicilia e spolverato di parmigiano. Vecchio chef solitario se medesimo ama moltissimo il riso, in qualsiasi espressione, lo mangerei ogni giorno. Ma così, semplicissimo in bianco, è di grande piacevolezza e leggerezza. Cena ottimale, dunque, non solo per gli anziani come me. In particolare in una serata come questa, per tutelarmi dal voltastomaco incipiente e isolarmi da un mondo che trovo sempre più orrido. E ora aspettiamo la seconda parte del Conte di Montecristo. Buona serata e buona cena, amiche e amici cari
CALAMARATA DEL VECCHIO CHEF

Si chiama proprio così, questa corposa pasta della Rummo: evidente la somiglianza con il mitico mollusco, gettonatissimo nelle pietanze di pesce. Abbondantemente impregnata dell’ottimo ragù della mamma di mio nipote, la calamarata cotta al punto giusto dal vecchio chef me medesimo ha fatto la sua eccellente figura e soprattutto la fine che meritava nella mia pancia

PESCE SPADA AL VECCHIO CHEF
Stasera l’anziano chef solitario, dopo la pesante domenica in ospedale a Milano, aveva bisogno di conorto (conforto, nordici) significativo e allora fu pesce spada. By Iperal, il mitico supermercato mio dirimpettaio, ma veramente gustosissimo. Lo chef si è limitato a grigliarlo per il tempo giusto, a irrorarlo lievemente con olio Barbera e spruzzarlo di limone e ad accompagnarlo con insalata bella fresca. Per fortuna m’arricriai anche stasera, la cena fu più che dignitosa, con tanti complimenti al mio alter ego vecchio chef . Buona serata e buona cena a voi, amiche e amici cari
UOVA E PATATE AL VECCHIO CHEF

Il vostro anziano chef è un gran patataro e anche picciriddo, perché le patate le ama troppo e come i bambini le vuole soprattutto fritte. Stasera ne sentivo voglia homemade, cioè fatte a casa e non congelate: ho pelato con pazienza tre patate, le ho tagliate sfantasiando e senza pignoleria e le ho fritte come Dio comanda in padella, con i tempi giusti per farle venire magnifiche.
Abbandonato il ruolo di vecchio chef e passato a quello più suggestivo di consumatore, le ho messe di contorno a due belle uova sode e mi ammuccai il tutto con consistente soddisfazione e autocompiacimento.
E per non farmi mancare nulla, ho innaffiato con ottima birra Raffo e mi sono concesso pure il dolcino, un po’ di mini mandorlato Balocco troppo buono. Per stasera è tutto amiche e amici cari, buona cena da vecchio chef
COTOLETTA E PATATE FRITTE DI VECCHIO CHEF PICCIRIDDO

Pranzo della domenica come i picciriddi, i bambini, per vecchio chef solitario, me medesimo: una squisitissima cotoletta by I Vitelloni (la eccellentissima macelleria puntese a due passi da casa, la cito perché la qualità della carne e la gentilezza dei ragazzi che la gestiscono lo meritano) con abbondante contorno di patatine fritte. È il piatto preferito anche da mio nipote Andrea, come tanti ragazzini, e sono stato sempre molto contento di dargli compagnia quando cucinava la nonna. Adesso toccherà a me. Buon pranzo, amiche e amici e … cotolette e patate fritte for ever 





PASTA E LENTICCHIE DI VECCHIO CHEF

Ritorna con voi vecchio chef solitario, se medesimo, con uno dei suoi cibi preferiti, amatissimo. Le squisite lenticchie arrivano a sorpresa da una generosa vivandiera, la mia carissima amica Marisa Mazzaglia; come pasta, mi è venuta l’ispirazione di calarci stavolta le mini pennette -non so se hanno un nome specifico- e ho fatto bene, il risultato fu eccellente. Gustosissimo e profumato valore aggiunto il magnifico olio from Ragalna di Chiara Longo. Insomma, tra madre e figlia oggi super coccola, c’è chi mi pensa per fortuna. Buon pranzo, amiche e amici cari
ORECCHIETTE SPINACI E POMODORO DI VECCHIO CHEF

Dopo un pomeriggio assai impegnativo, vecchio chef solitario, se medesimo, s’ispiro’ così. Ho preparato un’ottima salsa di pomodoro con gli spinaci, ho cotto al punto giusto le orecchiette, tipo di pasta pertinente e dopo averle ben scolate le ho impregnate di condimento. Risultato eccellente, decisamente. Ne è rimasto un altro piatto abbondante per domani. Buona cena e buon Festival, amiche e amici cari
PENNOTTI CON TONNO E LIMONE DI VECCHIO CHEF

Poco da aggiungere su quest’altro pranzo semplice e più che gustoso, realizzato e consumato da vecchio chef solitario, me medesimo. Da sottolineare che il tipo di pasta della R…o si è confermata ottima scelta e che la spremuta del limone sul tonno è stata certamente valore aggiunto. La prossima volta, con più tempo, aggiungerò anche la scorza. Buon pranzo, amiche e amici cari
COSTATA E SPINACI DI VECCHIO CHEF

La eccellente e cotta al punto giusto costata di maiale by “I Vitelloni”, ottima macelleria puntese, è stata degnamente accompagnata dalla verdura di Popeye: il pranzo di Vecchio Chef solitario, se medesimo è stato dignitoso e gustoso, mentre la cena è stata il doveroso e sempre accattivante riciclaggio degli spaghetti al pomodoro di ieri. Buona cena, amiche e amici cari
RISO E PISELLI DI VECCHIO CHEF

Stasera vecchio chef solitario me medesimo aveva voglia di cucinare e di mangiare riso, lo amo moltissimo. C’erano gli ottimi piselli omaggiati per Pasqua dalla carissima Virginia, mamma di Andrea e dunque non ho dovuto fare altro che cuocere con tempi perfetti il riso, mescolarlo abbondantemente con i bisi, li chiamano così gli amici veneti, aggiungere un profumato filo d’olio DOP Monte Etna e una spruvulazzata di parmigiano. La consumazione è stata più che soddisfacente e un altro piatto è in frigorifero per domani. Buona cena, amiche e amici cari
CAPPELLETTI IN BRODO DI VECCHIO CHEF

In realtà per questo ottimo pranzo vecchio chef solitario, se medesimo, ci ha messo solo un’agevole mano d’opera: bollire l’acqua, sciogliere il mitico dado vegetale e calare per due minuti due gli eccellenti cappelletti di un’azienda del centro della Sicilia. Sostanza e gusto notevolissimi e mi sono pure spicciato. E anche per oggi la missione cibo è compiuta
ORECCHIETTE ALLE “CEME DE REPE” AL VECCHIO CHEF

Devo proprio dirvelo, senza presunzione e con tanta soddisfazione: oggi vecchio chef solitario, me medesimo, si è superato, con un piatto leggendario e di valore assoluto.
Adoro le orecchiette alle cime di rape e dunque non mi è sembrato vero di trovarle già pulite e belle e pronte dal mio grande fruttivendolo puntese Claudio. E oggi ho deciso di farle fuori: le ho bollite, saltate in padella con aglio, olio della pace from Castiglione di Sicilia, anciove e pezzettini di pomodorini, mescolandole alla fine con le orecchiette cotte nell’acqua usata per la verdura (suggerimento della mia guerriera Daniela, di grande maestria culinaria) per insaporirle adeguatamente.
Risultato brillante, da vero cuoco, di ciavuru e immagine molto accattivanti: con le cime deliziose, il condimento giusto e i tempi di cottura impeccabili, la pasta alle cime di rape del vecchio chef è venuta gustosissima, anche se non ho testimoni che possano confermarlo. Ma alla fine meglio così
PACCHERI CON AGGRASSATO DI VECCHIO CHEF

Stasera cena regale per vecchio chef solitario, se medesimo: ho mangiato quella che per i miei gusti è la pasta più buona tra tutte le paste buonissime che ci sono.
Ho aspettato, per rispetto a quello che vedevo e perché non era il caso di mangiare, la fine del “Caro Marziano” di Pif da Auschwitz, che ha ricordato ai troppi con la memoria corta gli orrori del nazismo e poi mi sono dedicato al sublime agglasso – lo scrivo in dialetto – con patate, che con pensiero dolcissimo e affettuosissimo mi ha preparato la mia super amica e formidabile cuoca Monica Maimone.
Ho cotto al punto giusto i magnifici e più che pertinenti paccheri di quella marca che comincia con la R e finisce con la o e li ho immersi nel nobile aggrassato, prelibatezza di antica tradizione siciliana una volta considerata cucina povera, che adoro fin da bambino quando nella grande casa di famiglia di Palermo lo preparava in modo incantevole la nonna paterna, poi molto bene anche la mia mamma e il mio papà.
Mi ammuccai in abbondanza cotanta magnificenza e infinita bontà con gioia e soddisfazione, alla salute della cara Monica, che conoscendo la mia predilezione mi ha dedicato questa splendida coccola, della mia guerriera e naturalmente anche del vecchio chef, se medesimo.
Rimando a Internet amiche e amici nordici, o anche siciliani poco avvezzi alle nostre migliori tradizioni culinarie, per la ricetta dell’agglasso, il post diventerebbe troppo lungo. E non è il caso.
Finisco in bellezza parlando con me stesso: caro vecchio chef te medesimo, ta futti a spisa, alla facciazza di guai e camurrie. Buona serata e buona cena a voi
FUSILLI AI POMODORINI DI VECCHIO CHEF

Cose semplici e genuine per gusti semplici, è la filosofia di vecchio chef solitario, me medesimo. E dunque oggi ho preparato in padella una bella salsetta di ottimi pomodorini piccadilly, suggeriti dal mio super fruttivendolo Claudio, che ha accolto al punto di cottura giusto i fusilli della mia marca preferita (non la cito, l’ho già fatto varie volte, comunque comincia con la r e finisce con la o), un tipo di pasta che amo molto. Un minuto abbondante di mescolata per amalgamare bene e via sul piatto, con carezzine di basilico e spruvulazzata di grana padano, per consumarla con gusto e soddisfazione. Ne lasciai un poco per la ripassata serale. Anche per oggi il pranzo è servito, buon appetito a voi.
ATTUPPATEDDI CON BROCCOLI DI VECCHIO CHEF

Amo molto i broccoli in tutte le versioni: le mie origini mi fanno prediligere quello verde palermitano, ma nella mia “second life” etnea mi sono affezionato anche al “bastardo” viola.
E dunque vecchio chef solitario, se medesimo, ha accolto con entusiasmo il cavolfiore (cugino strettissimo del signor broccolo) omaggiato dalla generosissima vivandiera Virginia, mamma di mio nipote Andrea. Ci ho voluto calare gli attuppateddi- tubetti rigati il nome ufficiale- e, con lieve spruvulazzata di parmigiano, risulto’ idea brillante e primo, ma anche unico piatto di gusto eccellentissimo.
Buon pranzo, amiche e amici cari
NATALE DEL VECCHIO CHEF CON “MUFFULIETTE” E VINO PERRICONE


Ma al vecchio chef me medesimo la fantasia non manca. Il mio menù natalizio è stato quest’anno a dir poco originale, ma decisamente gustoso: due moffolette, tipo di pane di tradizione palermitana che adoro, una con mortadella, l’altra classica con olio della pace dall’ulivo Polifemo by Pippo Raiti, sale e origano, purtroppo mi mancarono le acciughe ma fu ottimo lo stesso; eccellente mandarancio e fettona di pandoro; il tutto irrorato da un bel bicchiere del vino del “mio” vitigno, ho aperto un formidabile Perricone Soria di Firriato datato 2014, dieci anni che si sentono tutti e dunque non ho esagerato nel mescere, ma mi sono auto bevuto con molto piacere. Sono più che soddisfatto: cosa vuoi di più dalla vita? ci ricorda la nota pubblicità. Mi basterebbe la mia Daniela con me, ma ancora dovrò aspettare un bel po’. Intanto vecchio chef cerca di non soffrire la fame
SPAGHETTI ALL’ATTURRATA DEL VECCHIO CHEF

Niè, stasera mi faccio gli applausi da solo: il vecchio chef solitario me medesimo, sempre più ispirato davanti ai fornelli, ha superato se stesso con una pasta da leccarsi i baffi, anzi da calarsela tutta.
Con la salsa di pomodorini ciliegini preparata all’alba, ho mescolato un bel po’ di filetti di anciova (acciuga, nordici) e dopo avere cotto al punto giusto gli spaghetti, ho dato l’ultima arriminata alla pasta nella padella piena di sugo profumato e più che invitante. Dulcis in fundo, come da seconda foto, ho abbondantemente sprovolazzato con tanta mollica atturrata (pan grattato abbrustolito, amici del nord).
Risultato decisamente soddisfacente per un piatto siciliano sublime. Li ho ribattezzati spaghetti all’atturrata e, come detto, me li sono ammuccati tutti, arricriandomi (ricreandomi) notevolmente e chiudendo la serata in bellezza. Domani vecchio chef mostrerà questo magnifico spettacolo in foto alla sua guerriera Daniela, che ne sarà più che contenta e soprattutto avrà sempre maggiore consapevolezza di avere un brillante vice, che se la spirugghia (se la cava) adeguatamente, per il ritorno a casa
SPAGHETTI SEMPLICIOTTI AL VECCHIO CHEF

Stasera mi auto applaudo: la cottura degli spaghetti, rigorosamente Rummo (amo questa pasta e faccio volentieri pubblicità), è stata veramente … da vecchio chef. Scesi dalla pentola al momento giusto, un pochino prima dei nove minuti scritti sulla confezione, li ho buttati nella passata di salsa in padella e arriminati con perizia per il tempo necessario. Talmente gustoso il risultato, che me li ammuccai tutti belli pieni di parmigiano con immensa soddisfazione, tanto a pranzo mangio quasi nulla e mi tiro almeno quattro chilometri a piedi al giorno.
Il vecchio chef solitario si rilassa e si diverte assai, soprattutto migliora di giorno in giorno. Si sta preparando al meglio a fare il vice chef alla leonessa più che ottima cuoca, in attesa che riprenda pieno possesso dello scettro in cucina. Ma ci vorrà tempo, intanto il vecchio chef diventerà super chef
VECCHIO CHEF COME I BAMBINI: BASTONCINI E PATATINE

Pranzo di facile fattura, poca fatica e molto gusto per vecchio chef me medesimo: bastoncini di pesce (rigorosamente Frosta, ottimi) e patatine fritte, menu molto ambito dai picciriddi e dai vecchi picciriddi come me. Adoro i bastoncini e ogni tanto ne ho voglia: non saranno da cucina gourmet, ma li trovo molto gratificanti non solo per i bambin
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