di Sara La Rosa
22 marzo, giornata dedicata nel mondo all’acqua ed alla fondamentale esigenza di non sprecare un bene così prezioso.
Uso sostenibile, si dice così. Ma intanto, ancora oggi, leggo notizie che poco distante da qui, tanto per citare un esempio, parlano di acqua a singhiozzo dai rubinetti di Gela. Anzi di rubinetti a secco: per dieci giorni (fonte accentonews.it) . Quando ormai, di questi tempi, è praticamente impensabile che i rubinetti non facciano il proprio mestiere e che i cittadini si debbano interrogare su “quannu veni l’acqua?” Come se l’acqua potesse andare e venire a proprio piacere e non fosse un diritto imprescindibile e soprattutto civile.
Come quando per disporre dell’acqua nelle proprie abitazioni bisognava andare alla fontana, che costituiva un luogo di aggregazione. Ebbene si, le fontane antesignane dei moderni social. Se adesso i commenti avvengono rigorosamente su facebook o whatsapp, qualche decennio fa era nei pressi delle fontane che si svolgevano discussioni, si alternavano momenti di vita quotidiana come fare il bucato. O portare gli animali ad abbeverarsi. Mi sembra di vederli: uomini con “bummulu” e “quartare”. Le donne intente a lavare i panni, con un allegro sottofondo di risate.
Ecco, in questa giornata dell’acqua, mi piacerebbe che nelle scuole si parlasse di come si svolgeva la vita di una famiglia siciliana accanto ai “luoghi dell’acqua”: le fontane, per l’appunto. Che si spiegasse ai più piccoli come le donne tenevano in equilibrio sulla testa i contenitori con il prezioso liquido e di come fossero capaci di macinare chilometri. Noi che l’acqua la compriamo imbottigliata, con plastica attorno. Ma poi facciamo le campagne per tutelare l’ambiente.
Mi piacerebbe che il 22 marzo fosse dedicato ai fiumi della Sicilia, come il Simeto e l’Alcantara, tutelato dall’omonimo Parco fluviale istituito nel 2001 per preservare l’ambiente naturale. Perché nelle ore di geografia non è giusto studiare solo il Po e il Ticino, ma bisogna dare il giusto spazio ai gioielli di casa nostra.
Perché è la conoscenza che ci rende liberi –come affermava Socrate – e ci può dare gli strumenti per affrontare una nuova sfida: il tema del 2017 di questa giornata è infatti legato alla depurazione, argomento largamente trascurato per la presenza di acquedotti vecchi ed impianti malfunzionanti o addirittura inesistenti.
L’Unione Europea ha comminato diverse sanzioni all’Italia: la salute umana ma anche quella ambientale meritano attenzione maggiore e soprattutto che della “risorsa acqua” non se ne parli solo il 22 marzo.
Perché l’acqua è vita e non esiste vita senz’acqua.
Accanto, altre due immagini (dopo quella con il titolo) della bella Fontana Abate di Alcara Li Fusi, nel Messinese
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