“Il Festival Palermo Pop nasce come una cosa grande e tale fu. Ce n’era per tutti: Duke Ellington, la Big Band Kenny Clarke-Francis Boland, Albert Nicholas, clarinettista da leggenda, uno che il jazz lo aveva visto nascere a New Orleans, Phil Woods, Tony Scott, Aretha Franklin, la regina del soul (impensabile fino ad allora poterla vedere e sentire a Palermo, alla Favorita, allo stadio), Stephane Grappelli, Phil Woods, Johnny Griffin, Jacques Pelzer, Daniel Humair (troppa grazia per i jazzofili). Ma c’erano anche i rocker di prima grandezza Arthur Brown, Johnny Halliday, Brian Auger, gli Exseption, i divi Elza Soares, Nino Ferrer e Little Tony, italiani di successo come i Ricchi e Poveri e Carmen Villani, la straordinaria voce di Giusy Romeo, la nutrita schiera di jazzisti di casa da Enzo Randisi a Sal Genovese, da Mario Modestini a Carlo Loffredo e la sua Roman Dixieland Jazz Band, c’erano i gruppi e i cantanti giovani formatisi nella straordinaria stagione beat palermitana fra il 1965 e il 70 di cui era capofila il Clan Free che infatti raccolse un successo che sorprese solo chi non li conosceva. E infine il folk con Franco Trincale e Rosa Balistreri, nomi che oggi sono sbiaditi dal tempo ma che allora costituivano l’espressione più dura, autentica e politicamente impegnata del canto popolare italiano: lui il cantastorie delle fabbriche, il fustigatore antifascista, lei cantatrice di un sud sofferente e sfruttato. Questo fu il rock, jazz, folk Festival Palermo Pop 70. Ottantamila spettatori in quattro giorni dal 16 al 19 luglio allo stadio della Favorita. Una scommessa vinta, una sfida alla cartolina di una Sicilia sonnolenta di cui non a caso ancora si parla, rievocando giorni e notti memorabili dentro e fuori dallo stadio. Sono passati cinquant’anni ma il ricordo di quei giorni è ancora vivo, forte, gioioso quanto il rammarico che quel Festival non poté diventare permanente”.

Nell’estate del 1970, dal 16 al 19 luglio di mezzo secolo fa, Palermo sognò di essere Woodstock. I grandi nomi della scena pop mondiale, “mostri sacri” del jazz e del rock, si diedero appuntamento in Sicilia, allo stadio della Favorita, per un evento senza precedenti, che fece sognare intere generazioni di appassionati di musica. Si chiudeva un decennio scandito da musica, politica, tensioni sociali mentre sullo sfondo vi era un’isola dove la mafia sparava e sequestrava De Mauro. Per la prima volta, un libro racconta la storia, i protagonisti, i retroscena, gli scandali di quella meravigliosa avventura che fu Palermo Pop ‘70: si intitola appunto Quando Palermo sognò di essere Woodstock, l’autore è Sergio Buonadonna,  – grande giornalista palermitano, cronista di prim’ordine con una formidabile cultura musicale – , è pubblicato da Navarra Editore nella collana Officine, costerà 16 euro; il brano che qui avete letto è a pagina 12. “Più scavavo e più avevo da raccontare. Questo librodice  Sergio Buonadonna – è un atto d’amore per la mia Palermo che sognò di essere grande grazie a Joe Napoli e Silvana Paladino, si divertì come è successo a me raccontando fatti, retroscena e protagonisti, ma dovette arrendersi all’imbecillità politica e al cieco moralismo”.

Il  volume sarà presentato in anteprima nazionale a Palermo martedì 28 luglio, alle ore 19, al Real Teatro Santa Cecilia; condurrà la giornalista Claudia Mirto, dialogheranno con l’autore Filippo Panseca, Chico Paladino, Aurora Fatta e Ottavio Navarra; interverranno musicalmente Vito Giordano, flicorno e Giovanni Conte, pianoforte.

LA SCHEDA

La copertina del libro

Palpitante come un romanzo ricco di personaggi, storie, colpi di scena, Quando Palermo sognò di essere Woodstock di Sergio Buonadonna (Navarra editore, 275 pagine, 16 euro) racconta il grande evento che nel 1970 voleva fare, della città, la capitale mediterranea del pop internazionale. L’ambizione del suo creatore, il siculo-americano Joe Napoli, era donare alla terra dei suoi avi un avvenimento che sarebbe stato indimenticabile e che ogni anno avrebbe fatto puntare i riflettori sulla Sicilia. Non andò così: per bieco calcolo politico, falso moralismo, intolleranza poliziesca. Al perbenismo dominante tutto ciò che era diverso faceva paura più della mafia e della violenza quotidiana.

I perché, i protagonisti e i retroscena dei Pop ’70, ’71 e ’72.  Joe Napoli, l’uomo che aveva inventato in Europa il festival campus, e il suo lungo rapporto d’amore con Palermo. Quelle indimenticabili serate con Duke Ellington, Aretha Franklin, Johnny Halliday, i Colosseum, i Black Sabbath. E lo scandalo Arthur Brown, l’istrionico cantante inglese che si spogliò e fu arrestato da Boris Giuliano. In un’intervista esclusiva per questo libro il quasi ottantenne Brown svela il suo segreto.  Tantissime testimonianze dei quattro giorni più pazzi che Palermo abbia vissuto. E un inedito, quando Joe Napoli chiamò Mick Jagger: “Vieni in Sicilia a disintossicarti”.

E ancora, entriamo in casa di Silvana e Cecè Paladino, gli eredi Florio mecenati del rock e del jazz, teatro delle stravaganze di Tony Scott e Keith Emerson. Le rivelazioni di Mariolina Cannuli e Rosanna Fratello, messa in fuga dal lancio di sacchetti di sabbia, di Bobby Solo, Ricchi e Poveri e Fausto Leali. Le prove incandescenti di Giuni Russo, Franco Trincale e il Clan Free, l’emozione e il ricordo dei debuttanti siciliani. Filippo Panseca, Marco Glaviano, Claudio Lo Cascio, Enzo Randisi, Boris Vitrano, Gianni Cavallaro,  Ignazio Garsia e il Brass Group nel racconto di una appassionante avventura  di grande musica a Palermo.

Il 1970 chiudeva il decennio della rivoluzione culturale: dalla swinging London alla contestazione giovanile. Musica, politica e fermenti sociali in un clima da sesso, canne e rock’n roll. E sullo sfondo un  potere ipocrita che scaricò il Pop mentre fuori la mafia sequestrava De Mauro e  sparava.

Con i contributi di Beatrice Agnello, Vittorio Bongiorno, Gian Mauro Costa, Franco La Cecla, Francesco La Licata, Beatrice Monroy, Alberto Stabile, Piero Violante. 

L’AUTORE

Sergio Buonadonna, giornalista professionista e promotore culturale, ha lavorato a lungo a L’Ora di Palermo, poi La Provincia Pavese ed è stato capo redattore cultura e spettacoli de Il Secolo XIX. Ha poi collaborato ai servizi culturali di Repubblica Palermo e dei quotidiani locali del gruppo L’Espresso. Da anni svolge una proficua attività di organizzatore culturale portando in Italia scrittori di fama internazionale. Tra i libri da lui curati: Calvino da Sanremo a New York (De Ferrari) e Finestra sul Mediterraneo (il melangolo): da Sepulveda a Consolo, 25 scrittori per un G8 dei popoli. È tra i quarantasette autori de L’Ora edizione straordinaria. Il romanzo di un giornale raccontato dai suoi cronisti (Regione Siciliana).

(Gaetano Perricone). Ho il privilegio di avere già letto, anzi divorato, questi splendido libro, scritto da un grande cronista con una straordinaria competenza musicale. Sono grato al carissimo Sergio Buonadonna, collega nella meravigliosa avventura professionale e umana del giornale L’Ora, per avermi fatto rivivere le emozioni e l’atmosfera straordinaria di Palermo Pop 70: io c’ero, avevo 14 anni, partecipai ogni sera allo stadio della Favorita con l’entusiasmo e la curiosità di un adolescente innamorato dalla vita e appassionato della grande musica pop, quella che esalta e aggrega, come tutti quelli della mia generazione che sono cresciuti con il mito di tanti artisti fuoriclasse e personaggi incredibili. Fu bellissimo esserci: perché il Festival fu un inno alla musica, alla libertà, alla gioia di vivere e perché avevo 50 anni di meno. Sono molto felice che oggi Sergio mi abbia regalato la possibilità di tornare indietro a quell’esperienza speciale e indimenticabile, facendomi ripassare davanti agli occhi scene e momenti unici, rimasti scolpiti per sempre nella mia memoria e nel mio cuore. Venite in tanti alla presentazione del 28 luglio al Real Teatro Santa Cecilia e soprattutto leggete questo libro appassionante e divertente, ma anche molto coinvolgente: i palermitani ultrasessantenni come me rivivranno quei giorni pazzeschi; quelli più giovani troveranno una città e un’atmosfera inimmaginabile; gli appassionati di musica, in particolare di jazz e di rock, si emozioneranno e divertiranno di fronte ai racconti e agli aneddoti su personaggi che furono leggendari. Se volete gustare un “antipasto” del libro interessante e stuzzicante, ascoltate anche nei prossimi giorni la video intervista “in casa L’Ora” che io e la carissima, grande collega Claudio Mirto abbiamo fatto all’autore sulla pagina Facebook “L’Ora edizione straordinaria”: perché, è chiaro, il L’Ora è una presenza fondamentale in tutta l’opera. Grazie di cuore al grandissimo Sergio Buonadonna e in bocca al lupo. Sono certo che sarà quel successone che la bravura, la passione, la generosità dell’autore meritano.

Con il titolo: il popolo di Palermo Pop 70, foto dall’archivio storico dell’Ora presso la Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”. Nella galleria, le prime due foto rispettivamente dall’Archivio Storico Nicola Scafidi copyright Angela Scafidi e Maurizio Diliberto, poi la copertina del libro 

Gaetano Perricone

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