30 MARISAdi Gaetano Perricone

L’Etna imbiancata e alcuni momenti di “Meglio Parco che sporco 2016”

Oggi è “the day after1 MARISA2 Marisa28 MARISA“, il giorno dopo dell’edizione 2016 di “Meglio Parco che sporco”. Mattiniero come sempre, anche troppo, come sempre vado a dare uno sguardo all’Etna. E’ bellissima e quanto mai suggestiva la Muntagna, con la cima già bella imbiancata, disegnata in modo perfetto nel cielo come una stupenda cartolina vivente.

Guardo e mi ripassa nella mente la straordinaria, davvero straordinaria (non è retorica o eccesso di entusiasmo…) giornata di ieri. Ripenso al generoso, generosissimo popolo dell’Etna che ho incontrato nel lungo giro tra i vari siti scelti per la bonifica volontaria. Uomini, donne, bambini; ragazzi, incredibilmente tanti e ragazzi un po’ più grandi; bianchi e neri, italiani, malesi e senegalesi, dominicani; studenti e vulcanologi, giornalisti e funzionari pubblici, guide turistiche e speleologi, editori e marines; le associazioni ambientali, tutte in campo militarmente; un po’ di amministratori dei Comuni del Parco, tanti dipendenti dell’Ente Parco, che da quatto anni, con lodevolissimo impegno e tra molte difficoltà, promuove e organizza questa giornata speciale. Tutti insieme in prima linea, a raccogliere la più svariata, sconcertante, ributtante, sorprendente, surreale munnizza lasciata da ignoti e squallidi idioti, ebeti, ignoranti, irresponsabili, in qualche caso anche delinquenti, in luoghi della Muntagna di Grande Bellezza, che carezzano l’anima, ma anche in tanti parchi urbani del territorio, in quartieri degradati. Tutti insieme a sporcarsi … gioiosamente le mani, con il sorriso sulle labbra, per lanciare un messaggio corale di grande impatto: vogliamo l’Etna pulita, meglio Parco che sporco !!!

Belle cose, ragazzi. Belle cose e bella gente, questo popolo dell’Etna. Tanti, non so quanti, ma tantissimi: mille e più di mille, forse duemila, organizzatissimi ed entusiasti nonostante l’acqua e il vento che tagliava la faccia nella prima mattinata. La incredibile carrellata di foto della manifestazione, non ancora completa, mi conferma numeri e impegno straordinario, volontario, determinato. Tantissima la munnizza raccolta, ne sapremo di più nei prossimi giorni, quando si farà ordine nei numeri, si faranno i bilanci. Ma quello che conta è che il messaggio alla base di “Meglio Parco che sporco” è passato alla grande, con un coinvolgimento fantastico soprattutto di giovani.

Qualcuno l’avrebbe definita  “una gioiosa macchina da guerra”. A me vengono in mente, invece, i famosi bigliettini dei Baci Perugina, quelli con i pensierini languidi. Ci scriverei: “Amore è … sporcarsi le mani !”.

Tra coloro che ieri si sono sporcati le mani, i vestiti, le scarpe per ripulire la Muntagna da schifezze immonde, non mi pare di avere intravisto – forse mi sono sbagliato, ma non credo – tutti coloro che in quest’ultimo periodo si stanno … dannando l’anima e la vita alla ricerca di un marchio, loro lo chiamano “brand”, per l’Etna Patrimonio dell’Umanità. La ricerca dell’arca perduta, come tanti Indiana Jones. La passione e l’amore per il Vulcano di queste persone, decisamente illustri e altolocate, si è fermata alle parole; la mani sono stati altri a sporcarsele per levare la munnizza.

In fondo, con qualche eccezione che conferma la regola, è il paradigma di ciò che accade nella vita di ogni giorno in tanti settori. Da una parte c’è chi sta sul piedistallo – generalmente i politici e i “parapolitici”, cioè la corte dei politici, ma non solo loro – a pontificare, dall’altra c’è chi si “sporca le mani” sul campo, come il popolo di Meglio Parco che Sporco. C’è chi parla e c’è chi fa, così va il mondo, da sempre … E comunque, per quanto riguarda il famoso marchio o  “brand” dell’Etna che dir si voglia, ricordo ancora una volta sommessamente a chi lo cerca che è già il Vulcano Patrimonio dell’Umanità un marchio “di eccezionale valore universale”, come riconosciuto dall’UNESCO, con il valore aggiunto dello straordinario amore e rispetto per …. Idda e per i suoi valori dimostrato ieri sul campo dal suo popolo. Amore è … sporcarsi le mani.

Concludo, da Vulcanico sento di farlo, con due ringraziamenti di vero cuore: a questo stupendo popolo pulito dell’Etna pulita e al Parco, che con consapevolezza e determinazione continua a portare avanti questa iniziativa di alto profilo etico ed educativo. Aspetto e aspettiamo il  carissimo popolo “con le mani sporche” sabato prossimo, nel pomeriggio nella sede del Parco, dove avrò personalmente il piacere e il privilegio di presentare un libro bellissimo, dal titolo “Etna Patrimonio dell’Umanità. Manuale raccontato di vulcanologia e itinerari”, dedicato ai ragazzi, che è un altro inno all’amore vero per il Vulcano e la natura. Sarà un nuovo momento davvero speciale ….

 

Gaetano Perricone

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