Klaus PRIMO PIANO

di Klaus Dorshfeldt

Dopo sette anni da quel lontano e bellissimo 30 Luglio 2011, voglio proporvi un piccolo montaggio, in cui metto, senza tagli, senza correzioni delle immagini, senza modifiche audio, così come sono uscite dalla mia vecchia telecamera, alcuni clip video registrati quella splendida sera …

Una data da ricordare? L’ennesima forse? Questa volta il trenta luglio non è una data qualsiasi ma “LA” data. L’ esperienza Etna nella sua accezione più grande, un faccia a faccia col vulcano, un assistere a un evento geologico intenso e in prima fila, finalmente…
 
Quella giornata, finita con il fuoco, ebbe inizio con l’elemento esattamente opposto….l’acqua. E’ periodo estivo e pur facendosi sentire nuovamente, l’Etna decide di ritardare il classico “appuntamento”; è un’occasione aggiunta per poter andare al mare con qualche amico che magari non si vede da tempo. E’ proprio quello però il momento in cui il vulcano decide di rilanciare e inizia l’ormai solita, a volte prevedibile, catena di eventi: attività stromboliana sempre più intensa si verifica al cratere di Sud Est, che dal lontano 12 gennaio 2011, ha edificato un cono di scorie ormai ben delineato.
 
Si sale con la funivia. Andata e ritorno? Ovviamente sarà SOLO andata….ci saranno ore da trascorrere in quota, forse anche la notte. Arrivati a quota 2550 si iniziano a sentire i boati che provengono dalle alte quote: l’Etna si è destato e pretende il suo posto da protagonista indiscusso in quel gran palcoscenico che purtroppo ormai lo circonda da anni. Salgo lentamente, con la camminata che mi contraddistingue, le prime curve dello sterrato che conduce alla baita delle guide (Torre del filosofo), ma taglio quasi subito perché con la luce del tramonto, vedere la Valle del Bove deve essere meraviglioso….
 
Lo è. Quanto immaginato non si discosta dalla realtà….un panorama stupendo si erge davanti a me….ma non c’è molto tempo e continuo a salire. Dopo svariate pause e ore di cammino mi ritrovo nel luogo dove oltre non si può andare, ossia alla stazione di monitoraggio INGV posta al Belvedere. Aspetto con trepidazione di ammirare quello spettacolo che da li a poco avrò davanti. Vengo raggiunto da persone che sull’Etna lavorano e uniscono il proprio lavoro alla passione.
 
Vedere le fontane di lava aumentare pian piano è una delle molteplici e uniche sensazioni che si possono provare; forse, senza esagerare, la fase pre-parossistica è per certi versi più spettacolare del parossismo in sé. Spicca incredibile, nonostante la luce del sole, il rosso dei brandelli di lava gettati con forza e in parte sospinti dal vento in direzione, fortunatamente, opposta alla mia. Passa il tempo, vedo la colata e mi rendo conto come l’appellativo di “rullo compressore” sia adatto a descriverne una. Il comportamento del vulcano poi è sempre quello e dopo le ore di attesa è nuovamente parossismo, ma questa volta distante appena settecento metri dalle esplosioni… 
 
L’attimo di paura c’è stato quando il vulcano, col favore momentaneo del vento, è riuscito a scagliare alcuni blocchi non distanti dalla mia posizione. Però anche questo è stato un monito a ricordare che per quanto bello e spettacolare possa essere, verso l’Etna bisogna avere sempre il timore reverenziale che merita. Quando ha inizio il parossismo parte la colata che aumenta la propria velocità e scende rapida in Valle del Bove, che dal mio punto di vista non riesco a vedere. Inizio a scendere poco più a valle, per avere una sicurezza in più nel caso il vento possa cambiare direzione. Ammiro l’interezza della fontana; due colonne infuocate alte almeno quattrocento metri ciascuna, che sono accompagnate da un rombo cupo e continuo identico a quello che emette un aereo in fase di atterraggio.
 
Quella, fino a oggi, è stata la mia unica volta così vicino a una attività. Altre due volte sono salito, ma mai più così vicino. E’ stato il mio paradiso, my heaven. Prendere il girato originale, mi ha proiettato indietro di sette anni, richiamando emozioni che avevo cancellato. E’ proprio vero, le immagini possono essere preziose custodi di ricordi ed emozioni intense…
Immagini di:
Klaus Dorschfeldt
[email protected]
 

Klaus Dorshfeldt

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