FONTE: INGVvulcani

Negli ultimi giorni lo il vulcano Stromboli si è mostrato piuttosto “irrequieto”, generando due eventi eruttivi classificabili come esplosioni maggiori.

Il primo evento è avvenuto alle ore 21:04 (ora locale) del 10 novembre 2020 e ha interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica. L’evento ha avuto la durata di circa 6 minuti e ha prodotto una colonna eruttiva verticale. I prodotti eruttati si sono dispersi principalmente lungo la Sciara del Fuoco provocando un rotolamento diffuso dei prodotti piroclastici (video 1).

Il fenomeno si è sviluppato generando almeno altre tre esplosioni di minore intensità rispetto a quella maggiore e si è esaurito alle 21:10 dello stesso giorno.

Dal punto di vista sismico il fenomeno, ben visibile su tutte le stazioni sismiche di Stromboli, è stato caratterizzato da una sequenza di eventi a bassa frequenza iniziata alle 21:03 del 10 novembre 2020, con un’ ampiezza del tremore vulcanico senza variazioni significative (figura 1). Alle ore 23:11 tutti i parametri monitorati sono tornati alla normale attività.

Figura 1 – Sismogrammi registrati dalla stazione sismica “IST3” dell’INGV-Osservatorio Etneo, delle due esplosioni maggiori del 10 novembre 2020 (a sinistra) e del 16 novembre 2020 (a destra). Si nota la coda più fitta e lunga nel sismogramma di quest’ultima, che è l’effetto del franamento di materiale coinvolto nel flusso piroclastico sulla Sciara del Fuoco.

 

Dopo qualche giorno, il 16 novembre, alle ore 10:17 (ora locale) è stata osservata una nuova esplosione maggiore generata sempre dalla terrazza craterica. I prodotti emessi sono ricaduti abbondantemente lungo la Sciara del Fuoco, mentre per alcuni minuti sono caduti ceneri e lapilli sul centro abitato di Stromboli, in località Scari.

L’evento ha prodotto una densa nube di cenere alta circa un chilometro sopra la cima del vulcano, e una corrente piroclastica che si è riversata lungo la Sciara del Fuoco, raggiungendo rapidamente la linea di costa ed espandendosi sulla superficie del mare per circa 200 metri.

Dal punto di vista sismico il fenomeno è stato ben visibile su tutte le stazioni sismiche di Stromboli ed è stato caratterizzato da una sequenza di eventi esplosivi e di frana iniziata alle 10:17, per una durata di 4 minuti (figura 1). Per quanto riguarda l’ampiezza del tremore vulcanico non sono state segnalate variazioni significative. Alle ore 14:10 tutti i parametri monitorati sono tornati alla normale attività.

Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza termica (SCT) e visiva (SCV) mostrano mostrato l’inizio dell’esplosione e flussi di materiale caldo sulla Sciara del Fuoco (video 2). Si nota inoltre come, nei secondi precedenti l’inizio dell’esplosione, una piccola bocca (hornito) posta immediatamente sotto l’orlo craterico ha aumentato la sua attività (figura 2).

Figura 2 – Confronto fra immagini registrate dalla telecamera termica “SCT” sul lato settentrionale della Sciara del Fuoco prima e dopo l’esplosione del 16 novembre 2020. Si nota la scomparsa di un pezzo dell’orlo craterico in corrispondenza dell’hornito che aveva aumentato la sua attività pochi secondi prima dell’esplosione.

 

Eventi di questo tipo non sono infrequenti e rientrano nella normale attività del vulcano. Le esplosioni maggiori sono prodotte dalle bocche della terrazza craterica e sono caratterizzate da maggiore energia e frequenza dell’attività ordinaria, e maggiori volumi di magma eruttati. Possono avvenire ad intervalli spesso irregolari. Esse causano frequentemente la ricaduta di bombe vulcaniche, lapilli e frammenti rocciosi anche abbastanza grandi, nella porzione sommitale del vulcano, ma, rispetto alla normale attività, a distanze maggiori dalla bocca eruttiva. Pertanto, sia il belvedere del Pizzo sopra la Fossa sia parte dei sentieri che vi conducono, possono essere interessati da questa ricaduta di materiali vulcanici.


Per approfondimenti sull’attività di Stromboli

https://ingvvulcani.com/stromboli/

https://ingvvulcani.com/category/eruzioni-e-vulcani/stromboli-eruzioni/

Per aggiornamenti, consultare il sito dell’INGV Osservatorio Etneo

http://www.ct.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-sorveglianza/prodotti-del-monitoraggio/comunicati-attivita-vulcanica

Gaetano Perricone

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