di Adriana Rinaldi *
Non avrei mai immaginato di dovermi attivare in questo modo per poter raggiungere i miei alunni. Ho sempre pensato che la classe fosse insostituibile e la ritengo ancora il luogo più accogliente della relazione educativa perché la classe, di classe, è un luogo affettuoso e imprescindibile del manifestarsi in crescita sia per i docenti che per gli alunni.
Il mio incontro è quotidiano con i bambini e mi approccio alla loro vita con estremo rispetto e abnegazione. È la storia più bella che sto scrivendo quella che vivo con gli alunni perché è colorata, variegata, ricca delle più svariate sfaccettature umane. Provate ad insegnare nella periferia di Milano e me lo direte. Siete nel mondo, a contatto stretto con culture, religioni e classi sociali. A Milano i bimbi sanno che il tempo scolastico è lungo e prezioso ed è una seconda casa per loro la scuola. Qui entrano al mattino quando ancora l’ alba accenna a raggi di luce ed escono al tramonto quando le mamme e i papà terminano i loro impegni lavorativi, forse solo allora la famiglia si riunisce tutta.
A Milano oggi siamo tutti a casa ora, un irruente virus sta saltellando tra la città mettendoci tutti in ginocchio. Tutti, tranne “alcuni” quelli che sfiniti o impauriti si adoperano perché la città continui a vivere e senza dei quali tutti piangeremmo lacrime ancora più amare. E allora noi docenti cosa facciamo? Ci svegliamo alla solita ora e dopo un bacio ai nostri famigliari ed un buon caffè iniziamo a progettare.
Chi l’avrebbe pensato mai di doverci incontrare in Meet, Hangouts meet, Skype e whatsapp anche per fare lezione, dover occuparci di sintesi e capovolgimenti della didattica per renderla fruibile e significativa, dover risvegliare la nostra capacità creativa tra un abbaiare del cane, una figlia che si prepara alla maturità e un marito in smart working ? … Però è meraviglioso quando al mattino si apre il video e con lui una schiera di alunnini emozionati, non potete immaginare la nostra gioia. Entrare nelle loro case e permettere a loro di entrare nelle nostre.
Condividiamo delle misure concordando le possibilità di azione e poi diamo il via alle lezioni in streaming a quello che, passatemi il termine, è il miracolo della DAD. Ogni alunno si sente protagonista, ogni casa è accogliente, ogni parola viene ascoltata. Un’ esperienza straordinaria perché a noi docenti non importa quali obiettivi didattici riusciremo a favorire o a raggiungere, ma sicuramente potremo dire di aver fatto un viaggio insieme, tenendoci stretti con sguardi e pensieri, non ci perdiamo, non ci siamo persi.
Lo schermo passa, oltre alle voci e ai rumori ormai nostri compagni, un cuore, grande, immenso come quello che riusciamo a far trapelare anche a distanza. Una distanza – vicinanza, uno schermo, una classmill attiva e produttiva, un gioco di squadra finalizzato al sostegno della nostra speranza. Ai bambini non raccontiamo chissà cosa perché hanno già compreso il peso delle nostre scelte. Si sta a casa e impariamo, si sta a casa e ci impegnamo, si sta a casa e condividiamo anche i biscotti preparati per la festa del papà, si quasi ne percepiamo il profumo.
La nostra relazione educativa è compartecipata ed il clima è sereno con le mamme e i papà felici di rivederci all’appuntamento – lezione per imparare ad imparare, per permettere ai loro figli di maturare in un clima di tensione che viene stemperata dall’entusiasmo del ritrovarsi. E non serve chissà quale device o mezzo sofisticato perché basta un cellulare per poterci incontrare! Siamo sospesi, ma ancorati …
È una forza straordinaria quella che ci unisce e quel patto di alleanza di inizio anno è firmato e controfirmato in azioni concrete ed efficaci. Le ore scorrono e la fiducia tra scuola e famiglia si intensifica, brilla di piacere, sorride orgogliosa. Non siamo docenti speciali siamo docenti e basta, persone che credono nella dignità della loro professione, nella possibilità di riscatto da una situazione straordinaria che a livello emotivo appare impegnativa, convinti che, tutto può accadere ma importante è come si affronta, quali skills vengono messe in atto perché la scuola della vita possa essere il più alto traguardo da raggiungere con autenticità e rispetto.
Maestra Adriana
*Docente presso Istituto Marcello Candia, Milano
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