(Gaetano Perricone). Era il lontano 4 maggio del 1990, trentadue anni fa, quando il neo Re Carlo III d’Inghilterra – che oggi sarà ufficialmente proclamato a Londra, St. James – allora il 41enne principe Carlo, figlio e successore della grande Regina Elisabetta, effettuò una visita privata sull’Etna. Nel gruppo che lo accompagnò c’era anche Luciano Signorello, allora funzionario del Parco, al quale abbiamo chiesto una testimonianza su quella giornata che oggi assume un valore storico. Ne è venuto fuori un racconto bellissimo, sorprendente e anche divertente.
di Luciano Signorello
La seconda metà del mese di aprile del 1990 in ufficio, al Parco, si andava avanti con la strana sensazione che non tutto scorresse come prima. Al rientro dalle festività pasquali, il dott. Bino Li Calsi era molto strano e misterioso. Si chiudeva spesso nella sua stanza e faceva o riceveva lunghe telefonate, vennero a trovarlo persone che mai avevo visto prima e sempre con la porta chiusa, cosa che non succedeva mai, perché lui ripeteva spesso che in un ufficio pubblico nessuno deve avere segreti. Mah!
Ogni tanto il presidente chiamava qualche collaboratore, poi usciva, poi parlava al telefono, le pratiche da firmare le voleva trovare sul tavolo al mattino e poi non ne voleva vedere e, soprattutto, discuterne per il resto della giornata. La cosa più strana che fece in quei giorni, fu quella di dire all’economo di comprare un set di tovaglie da bagno di ottima qualità e di colore bianco, senza indicarne la destinazione.
Il 24 aprile passai a salutarlo, pensando che sarebbe tornato a Palermo; invece mi disse che l’indomani mattina sarei dovuto andare a prenderlo con il fuoristrada, di buon mattino. Certo, la richiesta mi sembrò strana, anche perché avevo altri programmi, essendo giorno festivo. Mi presentai prestissimo, come da lui indicatomi, mi offrì il caffè e mi indicò di andare in quota e poi silenzio. Dopo un paio di chilometri, decise di aprire un discorso. Discorso che dopo avermi informato che i suoi “strani” comportamenti derivavano dal fatto che avremmo dovuto ospitare in visita sull’Etna una persona molto importante. Importante quanto, visto che noi ne avevamo avuto ospiti importanti: studiosi, uomini di scienza, politici, ministri, giornalisti ? Quindi mi sembrò un poco esagerato e gli chiesi chi era questo personaggio così importante da superare tutti quelli che avevamo avuto, e dietro mia insistenza, mi rispose: Carlo. In un attimo feci passare nella mia mente tutti i personaggi conosciuti e che avevano a che fare con il “nostro” mondo, ma non ne trovai.
Scusi presidente, gli chiesi, Carlo chi?
Silenzio, accensione dell’ennesima sigaretta, e poi: Carlo d’Inghilterra!
Non riporto la mia esclamazione, ma è facilmente intuibile.
Comunque, mi disse, ho organizzato quasi tutto per la parte che riguarda il ricevimento, dove lo dobbiamo fare, come, quando, in quale modo, con chi, ecc. Scusi, gli risposi, se lei ha organizzato tutto, perché oggi non mi lasciava a casa, visto che mi ero organizzato una bellissima escursione fotografica con alcuni amici nelle campagne di Troina a fotografare i campi di sulla fioriti (la “sulla” è una leguminosa che si usa come foraggio che produce dei bellissimi fiori), che stava cominciando a fiorire? Anche perché a fine escursione qualcuno aveva organizzato un ricco conviviale! “Perché da ora in poi c’è bisogno della tua discreta ma efficace collaborazione”, mi rispose, e continuò, domani verranno delle persone e verranno con te in fuoristrada. Senza aggiungere altro.
L’indomani mattina vennero a cercarmi tre persone ed uno solo mi fece delle domande e poi salimmo sul fuoristrada. Ho seguito le prime indicazioni che dava sempre la stessa persona, poi però cominciai un poco ad innervosirmi e chiesi spiegazioni. Spiegazioni ampiamente ricevute ma che non sto qui a riportare. Un bel giro abbiamo fatto, non c’è che dire. Dalla tangenziale dovevamo arrivare alle quote medie del vulcano, ma non dalle “solite” strade ed entrare nelle aree demaniali non dalle “solite” zone, anche se erano già stati con la Forestale. Fu un lungo giro e, stranamente, trovavo i cancelli e le sbarre dalle quali pensavo di accedere ai luoghi indicati senza lucchetti e chiavistelli. Praticamente volevano capire se anch’io sceglievo gli stessi percorsi che gli erano stati indicati dagli uomini della Forestale.
E niente, sorvoliamo sui particolari fino al mattino del 4 maggio di quel 1990, giornata uggiosa e leggermente piovigginosa. Mi portai verso l’ingresso che avevamo stabilito e puntuali arrivarono alcuni bellissimi e scintillanti fuoristrada. Arrivammo al luogo prescelto per il conviviale, ma con alcune soste durante la salita per permettere al nostro ospite illustre di scendere da una di quelle macchine e abbozzare degli schizzi. Entrammo da un ingresso al demanio regionale in territorio di Adrano e poi arrivammo alla casermetta di San Giovanni Gualberto, per il pranzo (ecco a cosa serviva la biancheria da bagno bianca). Poi salimmo verso i crateri sommitali ma ci fermammo nei pressi dello scomparso “Piccolo rifugio” vicino l’attuale stazione della funivia. E li il principe Carlo è sceso nella grotta di scorrimento lavico prodottasi durante l’eruzione del 1983.
Il conviviale fu preparato nei minimi particolari, con la regia di un cuoco professionista, c’era tutto e più di tutto! Caponate, insalate, formaggi, peperonate, frittate, la pasta alla norma, costate, e l’immancabile salsiccia arrostita sul “canale”, una botte col vino e liquori vari. E lui, Carlo d’Inghilterra? Attorniato da tre onnipresenti assistenti, si è fatto un giro, si complimentò con il dott. Li Calsi e si limitò ad assaggiare due forchettate di insalata e credo nulla più.
Le assistenti, più che il principe, attirarono l’attenzione del popolo maschile presente, tutti inclusi e nessuno escluso. Avete presente le assistenti di Eddie Murphy nel film Il principe cerca moglie? Queste, lasciatemi passare una licenza poetica, erano molto più meglio assai!
Ed io? Io ero stato autorizzato a scattare soltanto cinque foto, visto che si trattava di una visita privata e solo dietro loro consenso; comunque “loro” erano i due tizi che non parlavano e che erano venuti con me, in perlustrazione. Per cinque foto mi ero caricato la mia fedele Mamya Rz 67! Comunque qualcuno, in divisa ed armato, cercò di farsi fare una foto ricordo vicino al Principe e per un istante mi parve di vedere compare Turiddu e compare Alfio nella Cavalleria Rusticana, solo che questi erano armati di “cannoni portatili”. Fortunatamente la professionalità e il buon senso da entrambe le parti evitò il peggio.
E il principe, oggi Re Carlo III? Devo dirvi che i giudizi sommari su di lui erano tutti sbagliati. Persona attenta alle emergenze ambientali, al paesaggio ed all’ambiente, che prendeva appunti ed accennava degli schizzi, sicuramente per qualche approfondimento successivo. Credo sarà un ottimo regnante. Ed io, se mai ritroverò quei negativi, li stamperò e glieli invierò per ricordargli quel lontano 4 maggio del 1990 e gli scriverò che ora il Mount Etna è iscritto nella WHL dell’Unesco. Chissà che non decida di tornare, oppure di invitarmi a corte.
Sarebbe più meglio assai, come sopra!
Con il titolo: un giovanissimo Re Carlo III d’Inghilterra con il presidente Bino Li Calsi il 4 maggio 1990 sull’Etna, la foto di Luciano Signorello
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