di Antonella De Francesco
Sorridere fino alla fine anche quando la vita è agli sgoccioli, in fondo è questo il messaggio che i due amici di sempre, Giuliano e Tommaso, magistralmente interpretati da Marco Giallini e Valerio Mastrandrea ci lasciano nel loro ultimo film Domani è un altro giorno, per la regia di Simone Spada.
Non è originale il tema, se non altro perché la morte è sempre presente nelle nostre vite, per quanto tutti noi cerchiamo di non pensarci e di sfuggirle (come se fosse possibile), ma è garbato il modo di raccontare l’addio e il commiato con ironia, senza perdersi troppo nella malinconia, lasciandola indietro, rimandandola a domani, quel dopo che tutti non conosciamo.
Non si fanno bilanci, non c’è tempo, neanche per rimediare agli errori commessi, si tratta solo di pianificare la fine e dire addio a chi per noi conta veramente e, per quanto nella nostra vita possiamo avere incontrato tantissima gente, in definitiva gli affetti veri sono pochi.
Nel film come nella vita l’amicizia è roba seria, è una responsabilità, deve farsi carico del sorriso e del pianto, dei trionfi e dei fallimenti, deve custodire ricordi e segreti, non deve temere la distanza e resistere alle scosse della vita e ai cambiamenti .
In ultimo, chi resta deve ricordare chi se ne va prima, per tenerlo in vita un po’ di più, almeno fino a quando non toccherà a lui. E ti chiedi, guardando gli occhi dei protagonisti se è più penoso andarsene o restare, cercando di decifrare gli sguardi che in questo film dicono molto più delle parole, persino quelli del cane, anzi quelli del cane dicono più di tutti gli altri.
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