di Gaetano Perricone
E’ quasi una notizia, curiosa e per quanto riguarda decisamente divertente: più tardi, alle 15, allo stadio “Orazio Raiti” di Biancavilla, sarò probabilmente l’unico palermitano – o comunque uno dei pochissimi, ci saranno certamente alcuni inviati miei concittadini e forse una decina di tifosi mischiati tra il pubblico di casa – ad assistere alla partita tra la squadra locale e la capolista rosanero, valida per la settima giornata del girone I del campionato di Serie D.
In altre parole, avrò l’onore quasi solitarion certamente isolato, di essere presente in nome del popolo rosanero, che per motivi di ordine pubblico non potrà esserci. Il Prefetto di Catania, Claudio Sammartino ha infatti disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Palermo. “La partita, alla luce dell’attività informativa svolta dalle forze di polizia -si legge in una nota della Prefettura- era stata qualificata ad alto profilo di rischio dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, con determinazione n. 23 dello scorso 3 ottobre, per l’accesa rivalità tra le tifoserie palermitana e catanese”. Il provvedimento è stato adottato, su richiesta del Questore, per prevenire situazioni che potrebbero mettere in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica; si è voluto in pratica evitare, prevenendolo, un possibile, pericoloso “contatto” tra gli ultras rosanero e rossoazzurri. Una decisione che oggettivamente è motivata dal buon senso e da precedenti, drammatiche esperienze, ma che mortifica e penalizza – oltre agli appassionati fans palermitani – soprattutto la società e i tifosi del Biancavilla, che attendono questa partita con grande entusiasmo.
Il rinato Palermo di Serie D di Dario Mitri e Rosario Pergolizzi ci sta abituando troppo bene (o male, se la si vede con l’approccio dei prudenti). Vince sempre, sei partite su sei, 18 punti, 14 gol realizzati e quattro subiti, in questo momento è la squadra di calcio più vittoriosa d’Italia. Un record che ci piace assai, una medaglietta che ci appendiamo con orgoglio al petto che porta le cicatrici di tante, dolorose e mortificanti ferite sportive. E’ una squadra che sembra crescere partita dopo partita, con un prezioso cannoniere come Giovanni Ricciardo che finora ha confermato tutte le ottime referenze di goleador e con altri giocatori (Martin, Felici, Crivello, Accardi, il vecchio Santana) che, nel loro ruolo, fanno la differenza con i colleghi delle squadre avversarie. Il Palermo, insomma, vince abbastanza facile e autorevolmente ed è certamente, come era prevedibile e del tutto normale, la regina del campionato. Guai se non fosse così, con il suo blasone e la sua storia.
Ma per questa squadra da record oggi arriva la prima trasferta che in qualche modo può essere considerata insidiosa, che va presa molto sul serio dai rosanero: si va a Biancavilla, alle pendici dell’Etna fumante, contro la formazione che ha clamorosamente eliminato il Palermo dalla Coppa Italia, vincendo 5-3 ai rigori addirittura alla stadio Barbera. E, come ho detto, nella cittadina ai piedi dell’Etna, io ci sarò: ho deciso, devo dire con molto e imprevedibile entusiasmo e con tanta curiosità, di andare a vedere per la prima volta “dal vivo” la squadra rinata dalle ceneri del dopo Zamparini.
Sono un palermitano-etneo da quasi ventidue anni, vivo tra Mascalucia e Nicolosi, sulle pendici del meraviglioso vulcano Patrimonio dell’umanità, ho il cuore rosanero da sempre, per un po’ di anni memorabili della mia vita professionale ho raccontato, da cronista del giornale L’Ora, le vicende sportive del Palermo e per un altro po’ ho narrato non solo all’Italia la Grande Bellezza della nostra Muntagna. Dunque non posso esimermi dall’andare a vedere Biancavilla-Palermo.
Debbo dirvi che tutto mi sembra surreale e, fino a un paio di mesi fa, assolutamente inimmaginabile: dal profumo di Serie A alla partita, da non prendere per nulla sottogamba, contro la squadra quarta in classifica a 5 punti dalla capolista, sul campo in erba sintetica dello stadio Orazio Raiti di Biancavilla, cittadina che in quest’ultimo ventennio ho conosciuto abbastanza bene, dove ho anche buoni e cari amici e dove ho tanti bei ricordi professionali e umani.
Ho provveduto ad accreditarmi per la partita e, devo dire con orgoglio ma anche tenerezza, parlando con la gentilissima responsabile della comunicazione del club gialloblu, ho colto, anzi respirato fin dall’inizio della settimana l’aria del grande evento non soltanto sportivo. Arriva il Palermo, squadra del capoluogo della Sicilia dal recentissimo passato in Serie A: per il Biancavilla, promosso quest’anno nel girone I della Serie D dal campionato di Eccellenza, sarà un momento storico da incorniciare, “una grande festa”, sottolinea Stefania Cosentino, che aggiunge “noi giochiamo partita dopo partita, viviamo alla giornata”. Come dire: siamo pronti anche a farla al Palermo la festa; anche se, quando le dico sinceramente che per la corazzata rosanero è la prima sfida da non sottovalutare, mi risponde con semplicità e umità: “Siete in tanti a dire così, ma non è certo la partita con il Palermo quella che noi del Biancavilla dobbiamo vincere”.
Vedremo, vedremo. Io ci sarò certamente, con la gioia, grande anche se siamo in Serie D, di vedere il mio Palermo, ma anche con la curiosità di ammirare l’approccio battagliero del Biancavilla, che sogna di diventare un novello Davide del pallone, fermando per la prima volta lo squadrone rosanero. Tra l’altro, c’è anche un nuovo, grande e clamoroso motivo di curiosità e interesse, che mette altro pepe in questa sfida: da ieri sera, dopo l’improvviso e incomprensibile esonero del tecnico Orazio Pidatella – che pure aveva fatto finora molto bene – il nuovo allenatore della squadra di casa è nientedimeno che Peppe Mascara da Caltagirone, popolare ex giocatore di Palermo e Catania, autore del famoso gol da metà campo nel famoso derby dell’umiliante 0-4 allo stadio della Favorita il 1 marzo 2009.
Ci sarà certamente il pienone nella “bomboniera” biancavilllese, con una capienza di circa un migliaio di spettatori, che farà “sold out” nella giornata gialloblu, dove non saranno validi gli abbonamenti e chi vorrà vedere la partita dovrà pagare 10 euro. Io, in ogni caso, ci sarò. Per una domenica, ripenserò e in un certo senso rivivrò i miei vecchi tempi da inviato, quando seguivo il Palermo in tanti posti anche “difficili”, ma sempre con passione, entusiasmo, divertimento.
Biancavilla-Palermo: una sfida che per me sarà come ho detto abbastanza surreale, ma da palermitano che ha il privilegio di vivere ai piedi dell’Etna sarà anche molto speciale.
Con il titolo: lo stadio “Orazio Raiti” di Biancavilla
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