La nuova carta geologica della Sicilia
La nuova carta geologica della Sicilia
Un bellissimo ricordo per Salvo Caffo, qui a far conoscere l'Etna a Serge Latouche, il filofoso della decrescita felice, con la moglie Karin
Un bellissimo ricordo per Salvo Caffo, qui a far conoscere l’Etna a Serge Latouche, il filofoso della decrescita felice, con la moglie Karin

di Salvo Caffo

Il 7% del territorio nazionale italiano ossia 21.100 chilometri quadrati è occupato da strade, parcheggi, capannoni, centri commerciali e case e secondo l’ISPRA si tratta di una valutazione sottostimata. Lombardia, Veneto e Campania, vantano i primati negativi nazionali, registrando percentuali di impermeabilizzazione del terreno da cementificazione fino al 13%. Il 20% di questo si concentra nelle aree metropolitane, ma ben l’80% minaccia il resto del territorio.

Riusciremo a smettere di cementificare e condonare opere che impediscono al terreno e alle parti rocciose di poter drenare le acque meteoriche? Riusciremo a manutenere gli alvei dei fiumi delle aree montuose sempre più spopolate? Avremo il coraggio di abbattere e in generale di decostruire infrastrutture inutili e dannose all’ambiente? Riusciremo in un Paese con enormi problemi geologici a far trovare l’adeguata e naturale collocazione ai tecnici dalle particolari competenze geologiche? Lo strumento di base per la conoscenza fisica del territorio che costituisce il presupposto fondamentale per qualsiasi intervento finalizzato alla difesa del suolo, alla pianificazione territoriale e alla previsione e prevenzione dei rischi naturali, nonché alla progettazione di opere ed infrastrutture, la carta geologica, ci potrebbe aiutare a dare risposte positive alle nostre domande. Le attività di rilevamento e gli studi di dettaglio (stratigrafici, strutturali, petrografici, ecc.) permettono di raccogliere una mole di dati che, attraverso una sintesi ragionata, vengono poi rappresentati in carta con appositi colori, simboli e segni grafici. Insieme alla legenda, agli schemi a corredo e, nel caso della cartografia ufficiale, alle note illustrative, una carta geologica offre un quadro generale della geologia dell’area, fornendo informazioni relative alla Litologia (composizione, tessitura, struttura), contenuto fossilifero e mineralogico, età, genesi e modalità di messa in posto delle rocce. rapporti geometrici (stratigrafici e tettonici) dei corpi rocciosi; evoluzione dinamica indotta, nel tempo e nello spazio, dagli agenti endogeni ed esogeni e dall’attività antropica.

Il 21 ottobre scorso, presso il Rettorato dell’Università di Catania, dopo 128 anni dalla pubblicazione, della prima e unica edizione ufficiale a scala regionale esistente, pubblicata grazie alla tenacia dell’ingegner Baldacci nel 1886, con il primo volume delle Memorie, durante la presentazione, dei Professori, Fabio Lentini e Serafina Carbone (Editors), della nuova Carta Geologica della Sicilia in scala 1:250000, pubblicata sul volume 95 delle Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia del Servizio Geologico d’Italia – Dipartimento della Difesa del Suolo, ho pensato, che magari non a breve, ma sarà l’ineluttabile conseguenza di piccole e ripetute azioni a portarci a rispondere sì.

I rilievi geologici della vecchia Carta Geologica della Sicilia, realizzata essenzialmente per motivi economici e politici, legati all’estrema importanza mineraria dell’isola, furono eseguiti dal 1877 al 1881 da un gruppo di ingegneri del Corpo Reale delle Miniere, coordinati dall’ing. fiorentino Baldacci e sotto la direzione scientifica del prof. Giorgio Gemmellaro. La realizzazione di questo strumento fondamentale per la comprensione della complessa struttura geologica della Sicilia e conseguentemente per la valutazione del rischio geologico, vulcanico, sismico e ambientale e, in ultima analisi determinante nei processi di pianificazione territoriale, si deve a decenni di rilevamenti geologici di decine di ricercatori universitari e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia eseguiti a partire dagli anni ’60 del secolo scorso, ripresi e aggiornati negli anni ’80 e ’90 nell’ambito del Progetto C.A.R.G. e integrate da studi geofisici e dati di sottosuolo recenti.

La carta, straordinario strumento di divulgazione scientifica della geologia dell’Isola, offre una visione aggiornata della conformazione geologico-strutturale dell’Isola e fornisce un’analisi di insieme per la valutazione di risorse nel campo minerario, petrolifero, geotermico e ambientale, rappresentando un’ottima base geologica di base per professionisti e Amministrazioni locali per orientarne specifici studi.

Ci si augura che la pubblicazione di questo straordinario strumento di sintesi geologica, trovi una giusta collocazione nelle strategie politiche dell’Amministrazione regionale e nazionale e conseguentemente aiuti il Legislatore ad evitare errori commessi nel recente passato che hanno contribuito alla cementificazione incontrollata. L’efficacia degli interventi sul territorio anche e soprattutto di Protezione Civile che la cartografia geologica determina, rappresenta un enorme contributo sociale e attribuisce al lavoro dei ricercatori un notevole significato. La scarsa cultura del territorio ha portato solamente il 40-45 % dell’Italia ad avere una copertura geologica. Forse siamo ancora in tempo per arrestare quell’inesorabile rullo di 250 chilometri al giorno di asfalto (35 ettari di suolo irreversibilmente sottratto alla biodiversità) che avanza inesorabilmente.

 

 

 

 

 

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