di Marco Gambino 
Davanti al Musee Visionnaire ci passavo ogni volta che da Londra accompagnavo mia moglie al suo ufficio di Zurigo. Era sulla strada ed ogni volta, arrivati a Predigerplatz , mi fermavo a guardare le vetrine mentre Maria era già scomparsa dietro l’angolo.
Annamaria Tosini. Foto di Ingalill Snitt per Marie Claire ( anni 80)
L’ho sempre trovato chiuso e negli anni non sono riuscito mai a metterci piede. Eppure ho sempre pensato che quello sarebbe stato il posto ideale per esporre i lavori di mia madre. Le sue fragilissime sculture. Memorie affiorate dall’anima a cui lei riusciva a dare forma con la carta. Emozioni “visionarie “  per l’appunto.
Quando nel maggio del 2013 mia madre mori, i suoi “pensieri di carta” vennero messi in mostra tre mesi dopo all’Orto Botanico di Palermo. Quelle strane sculture che aveva iniziato a fare a settant’anni fecero parlare la sua città per mesi. Si riscopriva un personaggio rimasto nell’ombra per anni e riemerso dopo la morte in tutt’altra forma. Da eccentrica mondana dai cappelli ingombranti, frequentatrice di salotti, organizzatrice di feste memorabili, circondata da musicisti e poeti, la si ritrovava un artista a tutti gli effetti. Annamaria Tosini era passata di grado. Ora che si era addormentata per sempre la gente faceva la coda per ammirarne l’arte.
I pochi lavori sopravvissuti alle distruzioni che avvenivano regolarmente nella casa di riposo che la ospitava, esposte qua e là negli anni hanno fatto sì che il nome di Annamaria Tosini oggi faccia parte ufficialmente  degli artisti outsider. Quelli fuori dalle regole. Quelli che  dipingono, scolpiscono, ritagliano, scrivono, cuciono guidati esclusivamente dal richiamo dell’anima, dall’impulso di manifestarsi in maniera personalissima, fuori dai canoni.
La ballerina di Degas. Opera persa.
Nel mese di giugno 2021 durante una mostra delle collezioni dell’Osservatorio outsider di Gibellina venne in visita la direttrice del Museo Visionnaire. Yvonne Turler si soffermò a lungo davanti le opere di Annamaria. Qualche settimana dopo Eva Di Stefano, curatrice delle collezioni, mi comunicava che i lavori di mia madre erano stati selezionati per far parte della prossima mostra del Visionnaire. Il Museo davanti al quale tante volte mi ero fermato sperando che un giorno qualcuno mi aprisse la porta.
Never ending Stories si è inaugurata ieri, giovedì 20 gennaio 2022 al Musee Visionnaire di  Zurigo e rimarrà aperta fino al mese di agosto.
Un titolo perfetto. Esistono storie che non finiscono mai: perché non hanno tempo; perché non ci si stanca mai di ascoltare; perché non hanno ancora una fine. Annamaria Tosini continua a raccontare.
Con il titolo: una foto dall’inaugurazione di ieri sera. Nella fotogallery altre immagini da Zurigo, le ultime due splendide foto di Annamaria Tosini nel 1980 (di Alessandro Gambino) e quando aveva 5 anni (di Eugenio Intergugliemi)

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