AMAZZONIA 2

FONTE: w2.vatican.va

Viaggio Apostolico in Perù: incontro di Papa Francesco con la popolazione  dei nativi dell’Amazzonia. Dal saluto del Papa

Cari fratelli e sorelle,

Vedo che siete venuti non solo dalle diverse zone di questa Amazzonia peruviana, ma anche dalle Ande e da altri paesi vicini. Che bella immagine della Chiesa, che non conosce frontiere e nella quale tutti i popoli possono trovare il loro spazio! Quanto abbiamo bisogno di questi momenti dove possiamo incontrarci e, al di là delle nostre provenienze, incoraggiarci a dar vita a una cultura dell’incontro che ci rinnova nella speranza …

Questa regione è chiamata con il bellissimo nome di “Madre de Dios”. Non posso non fare menzione di Maria, giovane ragazza che viveva in un villaggio lontano, sperduto, anch’esso considerato da tanti come “terra di nessuno” …

E’ doloroso constatare che ci sono alcuni che vogliono spegnere questa certezza e fare di Madre de Dios una terra anonima, senza figli, una terra infeconda. Un luogo facile da commercializzare e da sfruttare. Per questo ci fa bene ripetere nelle nostre case, nelle comunità, nel profondo del cuore di ciascuno: Questa non è una terra orfana! Ha una Madre! Questa buona notizia si va trasmettendo di generazione in generazione …

In diverse occasioni mi sono riferito alla cultura dello scarto. Una cultura che non si accontenta solo di escludere – come eravamo abituati a vedere -, ma che è avanzata mettendo a tacere, ignorando e rigettando tutto ciò che non serve ai suoi interessi; sembrerebbe che il consumismo alienante di alcuni non riesca a percepire la dimensione della sofferenza soffocante di altri. E’ una cultura anonima, senza legami e senza volti, la cultura dello scarto. Una cultura senza madre, che non vuole altro che consumare. La terra viene trattata secondo questa logica. Le foreste, i fiumi e i torrenti vengono usati, utilizzati fino all’ultima risorsa e poi lasciati inutilizzati e inservibili. Anche le persone sono trattate con questa logica: usate fino allo sfinimento e poi abbandonate come “inservibili”. Questa è la cultura dello scarto: si scartano i bambini, si scartano gli anziani. Lì, uscendo, quando ho fatto il percorso, c’era una nonna di 97 anni: dobbiamo scartare quella nonna? No! Perché la nonna ha la sapienza di un popolo. Un applauso alla nonna di 97 anni!

LA STAMPA

Pensando a queste cose permettetemi di soffermarmi su un tema doloroso. Ci siamo abituati a utilizzare il termine “tratta di persone”. Arrivando a Puerto Maldonado, nell’aeroporto ho visto un cartello che ha richiamato la mia attenzione positivamente: “Fai attenzione alla tratta!”. Si vede che stanno prendendo coscienza. Ma in realtà dovremmo parlare di schiavitù: schiavitù per il lavoro, schiavitù sessuale, schiavitù per il guadagno. Fa male constatare come in questa terra, che sta sotto la protezione della Madre di Dio, tante donne sono così svalutate, disprezzate ed esposte a violenze senza fine. Non possiamo “normalizzare” la violenza, prenderla come una cosa naturale. No, non si “normalizza” la violenza contro le donne, sostenendo una cultura maschilista che non accetta il ruolo di protagonista della donna nelle nostre comunità. Non ci è lecito guardare dall’altra parte, fratelli, e lasciare che tante donne, specialmente adolescenti, siano “calpestate” nella loro dignità.

Diverse persone sono emigrate verso l’Amazzonia cercando un tetto, una terra e un lavoro. Sono venute a cercare un futuro migliore per sé stesse e per le loro famiglie. Hanno abbandonato la loro vita umile, povera ma dignitosa. Molte di loro, per la promessa che certi lavori avrebbero messo fine a situazioni precarie, si sono basati sul luccichio promettente dell’estrazione dell’oro. Però non dimentichiamo che l’oro può diventare un falso dio che pretende sacrifici umani.

I falsi dei, gli idoli dell’avarizia, del denaro, del potere, corrompono tutto. Corrompono la persona e le istituzioni, e distruggono anche la foresta. Gesù diceva che ci sono demoni che, per essere scacciati, richiedono molta preghiera. Questo è uno di quelli. Vi incoraggio a continuare a organizzarvi in movimenti e comunità di ogni tipo per cercare di superare queste situazioni; e anche a far in modo, a partire dalla fede, di organizzarvi come comunità ecclesiali …

Ho speranza in voi… e facendo il giro ho visto tanti bambini, e doce ci sono bambini c’è speranza. Grazie! Ho speranza in voi, nei cuori di tante persone che desiderano una vita benedetta. Siete venuti a cercarla qui, dove si trova una delle esplosioni di vita più esuberanti del pianeta. Amate questa terra, sentitela vostra. Odoratela, ascoltatela, meravigliatevi di essa. Innamoratevi di questa terra Madre de Dios, impegnatevi per essa e custoditela, difendetela. Non usatela come un mero oggetto che si può scartare, ma come un vero tesoro da godere, da far crescere e da trasmettere ai vostri figli …

Foto da La Stampa

Gaetano Perricone

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