di Gaetano Perricone
Cerchiamo le “eccellenze” dell’accoglienza e della ristorazione in posti lontani e ce le ritroviamo a un palmo dal nostro naso. Di bellezza e raffinatezza assoluta, con un legame profondo e intenso con un territorio davvero speciale e unico come quello per il quale proviamo sempre un emozionante senso d’appartenenza: l’Etna Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
E allora, quando ci si imbatte in una di queste eccellenze, come il meraviglioso relais “Monaci delle Terre Nere” di Zafferana Etnea, vale la pena di raccontarla un po’. Il Vulcanico non ha mai fatto finora nulla del genere, ma stavolta lo fa con particolare piacere: non solo per l’ammaliante fascino del posto, ma anche e soprattutto perché questo straordinario agriturismo … è Vulcanico nel senso letterale del termine. Perché incarna e riesce a interpretare autenticamente, mettendola con molta eleganza in vetrina per gli ospiti, l'”anima migliore” (sono parole dell’appassionato founder, il fondatore Guido Alessandro Coffa), del più alto Vulcano attivo d’Europa, della magnifica Muntagna, con la sua aria, i suoi profumi, i suoi colori, i suoi silenzi, la sua storia e la sua cultura, le sue bellissime peculiarità naturali e la sua incredible biodiversity, incredibile biodiversità. Un boutique hotel, piccolo hotel di lusso, come si legge nel sito web, che in realtà è un vero e proprio luogo dell’anima. Di quell’anima etnea che riesce rapidamente a catturare, in molti casi a ipnotizzare, chi la incontra per la prima volta.
Con il founder e proprietario dei “Monaci delle Terre Nere” Guido Coffa, un distinto, colto e più che giovanile signore cinquantenne originario di Trecastagni ma con un lungo pezzo di vita lontano dalla Sicilia, abbiamo chiacchierato piacevolmente, condividendo in pieno non soltanto i principi ispiratori della sua attività, ma anche molte idee sulla cultura e sulla promozione del territorio. Ci ha raccontato la sua storia interessante e bellissima, che parte da un mondo completamente diverso (un importante impegno imprenditoriale nel settore metalmeccanico), si sviluppa in terre lontane – gli Stati Uniti e il nord Italia -, fino al ritorno in Sicilia e alla nascita dell’attuale progetto.
Mi piace riportare integralmente, perché estremamente illuminanti e incisive, le sue parole dal curatissimo sito web: “Un giorno, nel 2007, per caso, arrivai in questo luogo, me ne innamorai e decisi di dedicare la mia vita alla sua resurrezione. Riportare questo posto, precedentemente scelto dai monaci dell’ordine di S. Anna per la sua energia e le straordinarie caratteristiche, alla vita. La tenuta Monaci delle Terre Nere è ubicata alle pendici del monte Etna, il vulcano più grande d’Europa, ai confini dell’omonimo Parco Regionale, ad un’altitudine di 500 mt. Il mio desiderio è stato quello di conservare l’identità storica e territoriale, più che un Boutique Hotel è una casa e spero ne conservi l’intimità. Ha l’anima di un rifugio discreto e senza pretese, lontano dal trambusto della vita cittadina, in un luogo di straordinaria energia”.
La splendida casa nobiliare, risalente al 1800, è annoverata tra gli edifici di importanza storica. Poi ci sono vari edifici indipendenti, che accolgono gli ospiti all’interno della tenuta di 16 ettari, dove l’architettura tradizionale siciliana si fonde con l’arte contemporanea. Per il restauro dell’edificio sono stati applicati i principi della bioarchitettura, una parte dell’energia è recuperata da fonti rinnovabili.
Sostenibilità, rispetto profondo e valorizzazione dei luoghi, dell’ambiente naturale e delle sue migliori caratteristiche, sono dunque principi fondanti della filosofia dei “Monaci delle Terre Nere”, una delle pochissimi realtà ricettive della Sicilia certificate come Eco-Bio. Te ne accorgi effettuando la bellissima passeggiata, quasi un’escursione naturalistica, nel percorso ad anello all’intero della tenuta, nel cui ambito incontri piante e alberi tipici del territorio etneo, ma anche vigneti con i vitigni autoctoni, con produzione di ottimo vino.
E poi c’è un altro aspetto speciale, che è un fiore all’occhiello di questo luogo incantato: l’agricoltura biologica, “pietra miliare” come viene definita nel sito della ristorazione, con il menu e la cucina tradizionale che si basano interamente sui prodotti freschi e a km 0 dell’azienda biologica. Raccontando di sé e della storia di questo affascinante agriturismo, Guido Coffa sottolinea i primi anni trascorsi nella tenuta a fare l’agricoltore: “Ho imparato con molta passione tutto quello che si doveva imparare sulla biodiversità del territorio, sull’agricoltura biologica, sulle eccellenze di questa terra bellissima”. E tiene anche a raccontare dei suoi istruttivi contatti con il Parco dell’Etna, delle sue visite conoscitive al campo collezioni della Banca del Germoplasma Etneo, adiacente alla sede del Parco a Nicolosi, che conserva tutta la biodiversità vegetale del territorio.
Così, come spiega bene il sito, il recupero di specie antiche e autoctone ha permesso la coltivazione di alberi da frutto, verdure ed erbe aromatiche, che costituiscono gli ingredienti della cucina. Di eccellenza anche le specie coltivate: il Ciliegio Mastrantonio DOP, le Pesche tabacchiere e Sbergia, il Pero Coscia e Baccibedda, il Melo Cola, l’Albicocco Damaschino, il Fico Vinnignola, il Susino Muscateddu. Vengono coltivate anche verdure selvatiche tradizionali: Cannatedda, Caliceddi, Caccialepre, Coscivecchi.
www.monacidelleterrenere.it
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