di Gaetano Perricone
La capacità di sintesi, nel mestiere di giornalista, è una delle caratteristiche, prerogative direi, necessarie. E dunque, nell’appuntamento di questa settimana del Vulcanico rosanero per me anche stavolta piuttosto faticoso e infastidito dopo il pesante ko di Reggio Calabria, potrei limitarmi a fare copia e incolla di quanto ho scritto di getto sul mio profilo Facebook a fine partita senza aggiungere nulla: “Altra brutta sconfitta e brutta partita dei rosanero di Eugenio Corini, nonostante i tanti rinforzi inseriti in squadra. Ancora errori difensivi determinanti e poca incisività in avanti per un Palermo che deve lavorare e crescere molto. L’obiettivo dichiarato è la salvezza, certo, ma bisognerà guadagnarsela facendo risultati. Anche perché di squadre forti come la Reggina e grandi giocatori di categoria superiore, come Jeremy Menez, autore di un gol fantastico, la formazione rosanero in questa Serie B quasi A2 ne incontrerà parecchie”. Punto e basta? Potrei fermarmi per non tediarvi, ma alcune cose voglio, anzi mi sembra opportuno aggiungerle per chiarire meglio il mio pensiero, seguendo lo schema che ho adottato per questa rubrica pallonara.
COSE BELLE – Francamente, nella prestazione del Palermo allo stadio Granillo chiusa con una sonora sconfitta, un 3-0 senza attenuanti, mi viene difficile trovare qualcosa di bello o positivo da mettere in evidenza, ma ci provo lo stesso. Naturalmente, come molti di voi, mi sono soffermato con grande curiosità a osservare i nuovi acquisti, presentati al popolo rosanero con una certa enfasi e qualche idea me la sono fatta, anche se è troppo presto per crearsi un’opinione definitiva sul loro valore. E allora non mi è sembrato male Ales Matéju, il difensore di fascia ceco, protagonista di qualche buon intervento per fermare gli avversari; credo siano tutti da rivedere in azione prima di pronunciarsi le tre S del blocco di centrocampo, complessivamente fragile e lento in questa prima apparizione, con il bosniaco Dario Saric non pervenuto nel primo tempo, poi più addentro al gioco e protagonista di qualche spunto interessante e lo sloveno Leo Stulac, che ha fatto intuire, ma solo intuire le sue doti di buon costruttore di gioco. Su Jacopo Segre meglio rinviare ogni valutazione, di lui resta l’immagine del gravissimo errore da cui è partita l’azione del raddoppio della Reggina, quando si è fatto rubare la palla, praticamente infilzare da Maier a centrocampo. Nient’altro di bello, se non la sufficiente prova di Buttaro, attento e generoso sulla fascia difensiva destra, una conferma.
COSE MENO BELLE – Tutte: difesa fragilissima nella coppia centrale, con Nedelcearu in grave difficoltà e Bettella da rivedere in altra occasione, dopo che avrà scontato la squalifica che si beccherà dopo l’espulsione per doppia ammonizione. Dei terzini ho già parlato; non mi ripeto sul centrocampo, incapace di fare filtro consistente alle brillanti folate offensive della Reggina, ma anche di impostare azioni offensive incisive; per l’attacco avevo già scritto la settimana scorsa di quanto sarà più difficile per Matteo Brunori con le difese di Serie B e anche la partita dello stadio Granillo lo ha confermato, ma non si può dire che gli siano arrivate palle buona né da Elia, abbastanza evanescente a destra e neanche da Di Mariano, che ha sbagliato il facile gol del pareggio ad inizio ripresa – forse la partita sarebbe cambiata – , ha avuto pochi spunti significativi e si è fatto anche male.
Ciò scritto, non mi associo alle critiche spinte, forse troppo, all’estremo direi, di queste ore. Il Palermo ha giocato e perso male, lasciando l’amaro in bocca e molte perplessità: ma era oggettivamente improbabile, se non impossibile, che i nuovi innesti e l’assetto totalmente rinnovato della squadra si esprimessero al meglio, con una prestazione e magari anche un risultato convincente, già nella prima partita e soprattutto sul campo di un’avversaria decisamente forte e con ottimi giocatori. Dunque all’allenatore Corini, che ha espresso soddisfazione per gli acquisti, va dato il tempo giusto per assemblarli bene, per amalgamarli come si suole dire – l’amalgama si potrebbe anche comprare al mercato degli svincolati, come disse un grande e storico personaggio del calcio siciliano … – , per plasmare una squadra con lo spirito di squadra: lavoro complesso in una piazza difficile e dalle forti ambizioni come Palermo, ma il più volte dichiarato obiettivo unico della salvezza rende tutto un po’ meno complicato nei rapporti con la piazza, che non potrà mai dire che si aspettava di più. Diamo allora il giusto tempo – che comunque non può essere molto lungo – a Corini e ai giocatori, nella speranza che in attesa che il lavoro venga completato non ci siano troppe altre sconfitte e troppi dispiaceri che potrebbero incidere sul morale della squadra e sull’ambiente. E non sarebbe male, ma questo tocca all’allenatore deciderlo, che qualcuno dei vecchi protagonisti della splendida promozione dalla Serie C – i Floriano, Valente, Marconi, Broh, Damiani – non venisse definitivamente estromesso dalla squadra: la loro esperienza e il loro animus pugnandi, lo spirito combattivo di baldiniana memoria, potrebbero essere importanti e preziosi in questa fase di transizione, che speriamo non sia lunga. Intanto la sfida di venerdì sera alle 20,30 allo stadio Barbera contro il forte e blasonato Genoa, retrocesso dalla Serie A, sarà un altro test difficilissimo, ma molto importante stimolante per la rinnovata formazione rosanero.
CURIOSITA’ – Due immagini dalla telecronaca, ancora una volta più che soddisfacente, che ho seguito su HelbizLive: Pippo Inzaghi, allenatore della Reggina, con il suo meraviglioso bambino a festeggiare la vittoria sotto la curva dei suoi tifosi dopo la vittoria; e il gesto tecnico, coronato da un gol favoloso (il secondo dei padroni di casa dopo l’1-0 di Fabbian) di Jeremy Menez, grande giocatore in maglia amaranto dal passato prestigioso (Milan, Roma, PSG), uno dei tanti che il Palermo affronterà in questo campionato di Serie B di altissimo livello. Bellissime scene che esaltano la bellezza dello sport che amiamo molto, nonostante le tante, troppe brutture. E per finire, mi associo i sognatori: anche se capisco che per varie ragioni la cosa sembra impossibile, il ritorno di Josep Ilicic sarebbe un colpo eccezionale del City Group, un grande regalo per la squadra e il pubblico. Ma so che resterà un sogno.
Con il titolo: il gol dell’1-0 di Fabbian. Le foto dal sito ufficiale del Palermo F.C.
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