(Gaetano Perricone). La Società Italiana di Psicologia pediatrica (S.I.P.Ped.), in partnership con l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia-Cervello”, con l’Istituto Europeo per il disagio e la prevenzione Evolutivo-Educativa (IEDPE-Palermo) e con il patrocinio scientifico dell’Ordine degli Psicologi della regione siciliana, ha voluto dedicare alla riflessione sulla competenza genitoriale la 14esima edizione di una giornata che può considerarsi di rilevante importanza per lo studio e per l’intervento della Psicologia pediatrica; una competenza, quella genitoriale che assume il profilo di un fenomeno sociale, oltreché costituire ambito privilegiato dell’ “azione” psicologica nei luoghi della cura e del prendersi cura del Materno-Infantile. Il convegno, dal titolo “Fragilità e resilienza della competenza genitoriale nelle condizioni di rischio”, si svolgerà lunedì 14 maggio a Palermo nell’aula magna Vignola dell’Ospedale Cervello. Temi, contenuti e obiettivi dell’incontro nella interessantissima riflessione che segue di Giovanna Perricone, Presidente della Società Italiana di Psicologia Pediatrica e mia carissima cugina, che torna a onorare questo blog con un suo scritto.
di Giovanna Perricone *
Per noi S.I.P.Ped., la competenza genitoriale diventa espressione della genitorialità , una traccia che, attraverso l’interiorizzazione di modelli generazionali, di archetipi e di rappresentazioni, occupa lo spazio interno di ciascuno, definendo il nostro senso e significato del “sentirsi genitori” e dando vita al genitore che è dentro di noi; è proprio l’espressione di questo senso e di questo genitore che sostanzia la competenza genitoriale.
Si tratta di una gestione della relazione con i figli “reali”, fondata sul costituire forza, energia, punto di riferimento e, quindi, forte presenza per il figlio, diventando guida, orientamento di questi nella relazione con il mondo. Tale competenza risulta fondata, inoltre, sul prendersi cura dei bisogni del figlio, a partire da un’analisi della domanda che va contestualizzata rispetto alla specificità della traiettoria evolutiva di questi. Tra i fattori di questa competenza non può essere adombrata, tralasciata, la capacità di coping e quindi di fronteggiamento emotivo e cognitivo delle criticità poste sia dal processo del prendersi cura sia dalla natura della stessa traiettoria evolutiva.
Questi fattori trovano espressione in una serie di funzioni che attengono a due piani; un piano esterno che riguarda la relazione con il figlio, per cui possono essere identificate funzioni, quali il riconoscimento, la stimolazione e la cura, e un piano intimo, che, invece, attiene allo spazio interno del genitore, e quindi, all’immagine di sé in termini di self-efficacy, di aderenza alle aspettative sociali, alla generatività, nel senso della percezione di un lasciare traccia di sé come genitore. Sul piano delle funzioni, va considerato ancora, che la competenza genitoriale serve anche allo sviluppo del co-cambiamento; proprio una gestione equilibrata di tutte queste funzioni la rende adeguata.
Solo così possiamo parlare di Estetica della competenza genitoriale, quella forma di bellezza della relazione genitoriale, che si mostra attraverso una specifica modalità di contatto con il figlio, e attraverso il riconoscimento di questo figlio come soggetto che elabora pensiero e così costruisce realtà.
L’Estetica della competenza genitoriale, allora, diventa capacità di sintonizzarsi con il figlio sulle “emittenti” corpo, emozioni, mente .
*Presidente della Società Italiana di Psicologia Pediatrica
Per le informazioni e il programma completo:
Con il titolo: una magnifica immagine di cascate, simbolica dell’energia e della forza della competenza genitoriale (Niagara Falls, uno scatto di Gaetano Perricone dal lato canadese)
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