Entriamo nella grande storia, grande passione de “Il Vulcanico”, con queste straordinarie immagini dell’archivio storico Luce (Settimana Incom del 9 novembre 1956) – e con l’enfatico commento – sulla rivolta in Ungheria contro il regime dell’Unione Sovietica, cominciata il 23 ottobre 1956, che dunque ha segnato domenica scorsa il suo sessantesimo anniversario.

La rivolta, che può essere considerata antesignana degli eventi che portarono alla caduta del Muro di Berlino e dei regimi ex comunisti nell’ultimo decennio del Novecento, cominciò con una manifestazione pacifica di migliaia di studenti, si allargò a macchia d’olio e si trasformò rapidamente in una insurrezione  contro la dittatura di Mátyás Rákosi, fantoccio del regime stalinista, e contro la presenza sovietica in Ungheria. Nel giro di alcuni giorni, centinaia di migliaia di ungheresi si unirono alla rivolta o la sostennero.

A partire dal 4 novembre e fino all’11,  la rivolta – contrastata dall’ÁVH ungherese (Államvédelmi Hatóság, ‘Autorità per la Protezione dello Stato’) -, fu repressa dalle truppe sovietiche, che invasero l’Ungheria con 15 divisioni corazzate e 6000 carri armati.  Morirono oltre 2600 ungheresi ( sia pro, che contro la rivoluzione) e 720 soldati sovietici. I feriti furono molte migliaia  e circa 250.000  furono gli ungheresi che lasciarono il Paese.

Gaetano Perricone

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