di Gaetano Perricone
“E’ il respiro della Terra. Primordiale, inarrestabile. E’ potenza della Natura che intimorisce ed è Bellezza che seduce …”.
Il buon Natale dal Vulcanico, cari amici che ci onorate della Vostra attenzione, è il meraviglioso, emozionante, magico “spot” sul Monte Etna, “che il mondo intero ha eletto a simbolo dei vulcani del Pianeta“, iscritto il 21 giugno 2013 tra i siti naturali della World Heritage List, realizzato da Rai Cultura nell’ambito della bellissima e quanto mai suggestiva rassegna di presentazione dei Siti italiani Unesco e trasmesso qualche giorno fa da Rai 3 e Rai Storia.
Lo rilancio qui, sul mio blog, insieme ai più affettuosi auguri a Voi e alle Vostre famiglie, con la gioia di vivere a contatto con uno dei luoghi più belli del mondo, ma anche con il grande orgoglio di aver fatto parte dello staff del Parco dell’Etna che ha lavorato all’obiettivo, brillantemente raggiunto, dell’iscrizione nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità del più alto vulcano attivo del continente.
A ciascuno il suo, unicuique suum tribuere. Di quello staff, protagonista di una bellissima storia di lavoro e di passione, ma anche di grande amore per la Muntagna, perché non cada mai nell’oblio mi piace molto citarne uno per uno tutti i componenti, con nome e cognome e senza le specifiche competenze, proprio per sottolineare il valore assoluto del lavoro collettivo: Ettore Foti, che da Commissario straordinario nel 2011 ebbe l’idea di creare un gruppo operativo ad hoc; lo staff interno del Parco, guidato dalla coordinatrice Agata Puglisi e composto, in ordine rigorosamente alfabetico, da Salvo Caffo, Michele Leonardi, Francesco Pennisi, Gaetano Perricone me medesimo, Luciano Signorello, Rosa Spampinato, Alfio Zappalà, con il contributo indispensabile dell’informatico Salvo Spina, insieme a quello, silenzioso e preziosissimo, di Giuseppe Squillaci, Franco Emmi (fisicamente latore del voluminoso dossier di candidatura a Parigi, alla sede del Comitato Unesco) e tanti altri miei ex colleghi dell‘Ente Parco. Con noi, dall’inizio alla fine, la formidabile traduttrice e interprete Angela Valeria Pace, che scrisse direttamente in lingua inglese il dossier di candidatura e che ci ha dato un supporto determinante anche nella fase di “cucitura” dell’essenziale documento. Ultima, solo in ordine di tempo, ad avere un ruolo-chiave in questa grande storia, Marisa Mazzaglia, al vertice dell’Ente nella fase finale prima del grande risultato, poi impegnatissima nel valorizzarlo e farlo crescere.
Qundi, anche loro fondamentali per il risultato finale, i componenti esperti, pochi ma ottimi: le professoresse Emilia Poli Marchese, Maria Teresa Vinciguerra, Benedetto Puglisi e la ricercatrice Alessia Di Raimondo. Poi gli indispensabili “inviati speciali” dal Ministero dell’Ambiente, preziosissimi con i loro consigli e la loro azione di collegamento, Ottavio Di Bella e Mario Colantoni e l'”osservatore” Piero Gianolla, coordinatore dello staff di candidatura del Parco delle Dolomiti, dunque presenza estremamente utile per la sua esperienza specifica.
Per quanto riguarda questo stupendo video, che continuo a vedere e rivedere con identica emozione, va detto che dal 29 al 31 ottobre scorso, accompagnati dalla guida alpina Franco Emmi, gli operatori, l’ideatore del programma e la regista di Rai 3 hanno effettuato tre giorni di riprese e interviste insieme ai vulcanologi Salvo Caffo e Carmelo Ferlito per la realizzazione, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del programma televisivo: “I luoghi dell’UNESCO, patrimonio per l’Italia, eredità per il mondo”, un viaggio tra i cinque siti naturali UNESCO italiani articolato in cinque documentari e 54 brevi filmati, che sono già in onda su Rai3, Rai Cultura, Rai Storia e che consentirà ai giovani e ai meno giovani di conoscere meglio l’immenso Patrimonio naturalistico italiano iscritto nella World Heritage List.
Il documentario complessivo, della durata di 50 minuti, dedicato ai Siti Naturali UNESCO italiani, tra cui il Monte Etna, andrà in onda lunedì 24 dicembre alle ore 21.10 su RAI Storia, ch 54 del digitale terrestre, con replica il 25 dicembre alle ore 09.30 e il 27 dicembre alle ore 17.30.
Etna nell’UNESCO. La motivazione ufficiale. E’ straordinaria e ancora oggi, dopo cinque anni e mezzo, emoziona parecchio leggerla; dunque la ripropongo molto volentieri per chi ancora non la conoscesse e, per quelli di noi che invece la conoscono, per ricordarci in che luogo unico al mondo, di “outstanding universal value” (eccezionale valore universale), abbiamo la fortuna di vivere. Eccola:
“Il sito “Mount Etna” comprende 19,237 ettari del Parco dell’Etna,. Con un’altezza di 3,335 m sul livello del mare, l’Etna è la montagna più elevata d’Italia al sud delle Alpi, la più alta dell’area centro-mediterranea e di qualsiasi isola mediterranea. Il sito candidato copre la zona più elevata dell’Etna che non è abitata. L’Etna è il vulcano più attivo al mondo in termini di frequenza eruttiva. È il vulcano più alto d’Europa e il più grande vulcano basaltico composito e copre un’area di 1,178 km2 sul livello del mare, raggiungendo un’altezza di oltre 3,300 m. Il vulcano è caratterizzato da un’attività vulcanica quasi incessante nei crateri sommitali e da frequenti colate laviche da crateri e fessure laterali. Quest’attività vulcanica è documentata da almeno 2700 anni. La documentazione scientifica relativa all’Etna risale al XVII secolo. Nel XIX secolo, famosi scienziati europei, quali Charles Lyell e Sartorius von Waltershausen, hanno condotto studi sistematici e la mappa di Waltershausen, della prima metà del XIX secolo rappresenta la prima mappa geologica di un vulcano di grandi dimensioni. Da quel momento l’Etna è diventato il vulcano più studiato e monitorato al mondo. È considerato un laboratorio naturale per vulcanologi, geofisici e altre discipline delle scienze della terra.
L’Etna allo stato attuale è il risultato di una complessa storia eruttiva che può farsi risalire a oltre 500.000 anni fa. L’attività vulcanica centrale nella regione etnea ha avuto inizio oltre 100.000 anni fa. Circa 57.000 anni fa un’intensa attività vulcanica ha dato origine al vulcano Ellittico alto oltre 3.600 m, mentre circa 15.000 anni fa, l’attività principalmente effusiva ha formato il più recente Mongibello, le cui 357 colate coprono l’88% dell’intera superficie dell’Etna. La più grande eruzione esplosiva del Mongibello si è verificata nel 122 AC, causando enormi danni alla città di Catania, città costiera che ha subito anche un’eruzione laterale a bassa quota nel 1669. La più recente mappa geologica dell’Etna indica 122 colate laviche nel periodo storico che va dal 122 AC ad oggi. Attualmente l’Etna conta quattro crateri sommitali e una dozzina di coni di cenere vulcanica. Tuttavia la caratteristica morfologica predominante dell’Etna è la Valle del Bove, una grande depressione sul versante orientale del vulcano creata da un fianco collassato migliaia di anni fa e che adesso rappresenta una finestra sulla storia del vulcano”.
Tanti cari auguri di un sereno Natale dalla Muntagna Patrimonio dell’Umanità.
Per vedere il video:
Con il titolo, la recente, bellissima foto di Santo Scalia dall’elicottero. All’interno: alcune immagini di backstage delle riprese sull’Etna
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