Locandina - ridotta

“Quasi inverno” è il nuovo romanzo di Sergio Mangiameli, edito da A&B, 103 pagg., 10,00 euro. Sarà presentato mercoledì 12 dicembre, alle ore 18,30, nell’Anti Sala Consiliare del Comune di Acireale, Palazzo Comunale, Piazza Duomo. Ne parleranno con l’autore Giuseppe Lazzaro Danzuso e Marisa Mazzaglia e ci saranno il book-trailer di Carmelo Cavallaro, la voce narrativa di Aldo Leontini e la musica originale di Giuseppe Palmeri.

A seguire, prima una mia riflessione-recensione sul libro, che ho già avuto la fortuna di leggere e poi la nota di presentazione dell’autore, scrittore di razza e caro amico, al quale auguriamo di vero cuore un grandissimo successo per questa sua nuova avventura letteraria.

 

di Gaetano Perricone

IO E SERGIO QUASI INVERNOL’ho avuto in mano domenica. Mi ha rapito completamente. Ed è già dentro di me.
C’è il noir a sfondo familiare. Appassionante e mozzafiato. Avvincente. “Mostruosamente bello”, come ho scritto su Whatsapp a Sergio.

E poi c’è quel cacciavite rovente che ti scava dentro. Dall’inizio alla fine. In profondità, dentro l’anima e dentro le viscere. Ti contorci per quello che accade. Che potrebbe accadere a tutti, anche a te. E pensi che sei fortunato perché non ti è successo.

E’ un meraviglioso romanzo “Quasi Inverno” di Sergio Mangiameli. C’è la grande narrativa, la sociologia, la psicanalisi. C’è lo splendido, suggestivo e a tratti inquietante scenario naturale, descritto come sempre mirabilmente da un autore che dell’amore per l’ambiente ha fatto ragione di vita. Soprattutto c’è la magnifica, coinvolgente scrittura di uno scrittore vero e sempre più bravo. Con passaggi memorabili.

“… Se vi capiterà mai nella vostra vita un momento in cui la necessità di affrontare un fatto tenderà a mostrarvi una scorciatoia di comodo, rifiutate. Dite no alle vie comode, cercate le pietre, le salite, amate la fatica di camminare, di approfondire, di capire. Una vita senza fatica è un’emozione senza ricordo, una gara senza lotta, o un traguardo senza viaggio“. Scrive così il protagonista vicino alla morte ai suoi figli, tracciando una via maestra per la vita che può essere la stessa per tutti noi.

Anch’io, fortunatissimo lettore prima della presentazione di dopodomani, ho subito amato molto questa storia, come gli amici che Mangiameli ha citato alla fine. E lo ringrazio molto per avermela e avercela regalata.

Come sono certo lo ringrazierete voi dopo avere letto “Quasi Inverno”. Grazie, Sergio Mangiameli !

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di Sergio Mangiameli

SERGIO

Tutto si svolge in una giornata, il venti dicembre: l’indomani sarà inverno.

C’è un manoscritto su un tavolo all’interno dell’Isola – una casetta isolata nel bosco di Pietragrossa –, quasi completo: manca l’ultimo punto. C’è un uomo vecchio adagiato sul divano accanto al tavolo, con una gamba non composta, guarda la finestra: ma è morto. Si chiamava Quinto Di Miele e aveva siglato un patto col destino: raccontare la verità di una vita ai suoi due figli, nel tempo risicato prima della fine, che sentiva prossima, ora che la sua amata moglie era scomparsa, beffata dallo stesso destino.

Lo scopo di Quinto è fermare la fuga dentro dei suoi figli e farli continuare in pace. Scrive “Tutta la verità”, scelte lontane a rimedio di dolori devastanti, riverberi recenti con violenze private, gesti rimasti intenzioni, e azioni desiderate. Ma possono le parole sostituire i fatti, o colmarli? Quante verità esistono, se si valuta la percezione di ciascuno? Qual è la vera necessità di Quinto, e per chi scrive, in fondo?

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C’è un medico legale, che prende il manoscritto e lo legge nel bosco, da solo. C’è un boscaiolo sordo, amico di Quinto, che ha seguito tutto da due mesi, da quando Quinto si trova all’Isola, con lo sguardo e con quel sentire autentico di chi vive a contatto con la natura e sa capire l’animo degli uomini.

E c’è una decisione finale a sorpresa. O quasi. Prima dell’inverno.    

Sergio Mangiameli

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