di Santo Scalia

Linguagrossa Civitas Dilecta Integra – così recita la scritta posta sulla facciata del Palazzo Comunale, sotto l’aquila incoronata, stemma concesso da Filippo IV Re di Spagna nel 1634 – non dimentica i propri figli illustri.

Tra questi personaggi illustri la città di Linguaglossa ha ricordato Francesco Messina (15 dicembre 1900 – 13 settembre 1995), scultore e pittore, al quale ha dedicato una via ed un museo nel quale sono esposte molte delle sue opere. Lo spazio museale è condiviso con un altro illustre artista del Novecento siciliano, Salvatore Incorpora (1 gennaio 1920 – 29 luglio 2010) che, pur non essendo nato nella cittadina etnea ma in Calabria, di Linguaglossa è stato cittadino onorario.

E ancora Attilio Castrogiovanni (5 maggio 1908 – 5 ottobre 1978), politico ed avvocato, a cui la Città ha intitolato una piazza e un busto (presso la villa dei Vespri Siciliani); Luigi Di Bella – scienziato e fisiologo – (17 luglio 1912 – 1 luglio 2003) che ha avuto intitolata una piazzetta con una lapide; Santo Calì (21 ottobre 1918 – 16 dicembre 1972), uomo di grande cultura, impegnato politicamente, scrittore, poeta, insegnante: Linguaglossa ha dedicato a lui una piazza ed il locale Istituto Comprensivo.

Di questi linguaglossesi illustri ne ho ricordati, per brevità, solo alcuni (ma solo per motivi di spazio) e non ho citato ancora un altro personaggio, altrettanto noto ed amato dai concittadini: Carmelo Greco, per tutti il Cavaliere Greco.

In occasione delle celebrazioni per ricordare il novantesimo anniversario della fondazione della locale Sezione del C.A.I. – Club Alpino Italiano – a seguito della ristrutturazione dei locali – sabato 24 luglio, alle ore 18.00 avverrà l’inaugurazione della Sede Sociale in Piazza Municipio 22 e l’intitolazione della stessa alla memoria del Cavaliere Carmelo Greco.

Ritengo doveroso ricordare la figura del Cavaliere, del quale abbiamo già scritto su questo blog (ilVulcanico.it 2 gennaio 2019) e lo faccio attraverso i miei ricordi, riproponendo alcuni passi del citato contributo dal titolo “Carmelo Greco, il Cavaliere di Linguaglossa, leggenda dell’Etna”: «Era il 1972 ed io, con un paio di amici, avevamo contattato la Sezione del Club Alpino di Linguaglossa che aveva organizzato per quell’estate delle escursioni in montagna. Ci eravamo dati appuntamento ai piedi di Monte Baracca, lì dove finiva la strada Mareneve.

Allora la Mareneve andava da Linguaglossa al Bosco Ragabo, dove tramite un bivio si poteva raggiungere il Piano Provenzana e la Capanna Puchoz, e si arrestava poi in prossimità di Monte Baracca. L’altro troncone della Mareneve, quello che partiva invece da Fornazzo, raggiungeva a 1741 metri il Rifugio Citelli; i due rami della provinciale però erano ancora separati: non era stato realizzato il collegamento che oggi ci permette di partire da Fornazzo, raggiungere il Citelli e quindi scendere fino a Linguaglossa, o di fare il contrario.

Come da nostra abitudine eravamo arrivati sul posto con una decina di minuti di anticipo e aspettavamo, nel silenzio rotto solo dal fruscio degli alberi, mossi dal vento, l’arrivo della nostra guida: il Presidente della locale Sezione del Club Alpino Italiano in persona.

Ad un tratto cominciò a sentirsi un ronzio lontano, come fosse una grossa ape o un calabrone. Poi il ronzio divenne ancora più intenso, e… con nostra grande sorpresa in fondo al rettilineo apparve la figura di un uomo minuto, in sella ad un ciclomotore!

Parcheggiò e si presentò: era lui, il Presidente, Carmelo Greco.

Fu un’escursione bellissima: dalla base di Monte Baracca su, verso i crateri del 1928 e poi a Rocca della Valle, a 2400 metri; quindi giù, verso la conca posta sulla sommità del Monte Frumento delle Concazze e poi, quasi “surfando” sui nostri stessi piedi, ancora giù sulle sabbie del grande cono fino al punto di partenza.

Facemmo fatica a stargli dietro!

Visto dagli occhi di noi ventenni, quel distinto signore con la camicia a scacchi, la coppola in testa ed un vecchio zaino sulle spalle, era un anziano, seppure arzillo montanaro (avremmo poi appreso che aveva sessant’anni). Armato di cinepresa ci precedeva indicandoci cosa e dove guardare, a nord fino alle Isole Eolie, e poi fino alla visione sempre sorprendente della Valle del Bove, della Valle del Leone e delle colate da lì scaturite appena un anno prima, nel corso della terza fase della famosa eruzione del ’71, a quota 2300 m.

Incontrai di nuovo il Cavaliere Greco, casualmente, qualche mese dopo a Catania. Sempre distinto, sorridente e cortese, insistette per offrire un caffè. Lo raccontai in seguito a mio padre e con grande sorpresa seppi che non solo lui, linguaglossese, lo conosceva, ma anche che, da ragazzo, era stato suo compagno di svaghi.

Lo andammo a trovare, insieme, molte volte a Linguaglossa. Era una certezza trovarlo nella sede del Club, già allora nei locali del Palazzo di Città, in Piazza Municipio. Ed ogni volta voleva che io accettassi qualcosa, una cartolina, una cartina topografica, una spilla del CAI o della Federazione Sci Alpino: tutti oggetti che custodisco ancora gelosamente. Lo andai a trovare anche quando cominciai ad interessarmi alla triste storia di Angelino Samperi (vedi IlVulcanico del 2 agosto 2018), perito nel 1929 in prossimità del Cratere di Nord-Est: mi raccontò tutto ciò che ricordava del tragico evento, avvenuto quando lui era un giovane diciassettenne. Mi mostrò anche una fotografia, appesa ad una delle pareti della Sede, sul retro della quale lui aveva appuntato, di proprio pugno, notizie sull’avvenimento.

Il Cavaliere Greco con Walter Bonatti

L’ultima volta che ho visto il Cavaliere non fu nei locali del C.A.I., ma a casa sua. Purtroppo problemi alla vista cominciavano già a tormentarlo. Carmelo Greco era nato il 7 luglio 1912. […] Nominato Cavaliere dello Sport, fu “il presidente” del Club Alpino Italiano di Linguaglossa fino all’età di 92 anni; poi ne fu presidente onorario fino alla scomparsa, avvenuta il 17 dicembre del 2005».

La Città di Linguaglossa aveva già dato un primo riconoscimento al Cavaliere, intitolandogli il sistema delle bocche a bottoniera dell’eruzione del 2002, con deliberazione della Giunta Municipale N.37 del 03/05/2007: oggi infatti sono i Crateri Greco.

Sempre sabato 24 luglio verrà presentato il libro celebrativo del 90° anniversario della costituzione della “Sezione CAI di Linguaglossa 1930-2020” realizzato a cura del socio, storico e ricercatore linguaglossese, Antonio Cavallaro Monti (frutto di quasi tre anni di lavoro!), e sarà contestualmente inaugurata una mostra fotografica consistente in circa 300 fotografie in tema.

Per l’occasione, riportiamo con molto piacere le parole augurali del Presidente della Sezione di Catania del Club Alpino Italiano, Umberto Marino, dedicate  alla sezione linguaglossese “Carmelo Greco”: «Auguri alla storica Sezione di Linguaglossa per il traguardo raggiunto. Nata come Sottosezione di Catania da un gruppo di soci che con tenacia hanno voluto riunire tutti gli appassionati alla montagna, rappresenta un presidio di grande importanza sull’Etna e un riferimento per coloro che la amano. Essa, insieme alle sezioni consorelle porta avanti i valori della condivisione e solidarietà, dell’amore per la natura e la difesa dell’ambiente naturale».

Domenica 25, infine, avverrà l’inaugurazione del presidio CAI a quota 2850 m s.l.m.

Con il titolo: particolare del manifesto realizzato per le celebrazioni del 90° del C.A.I.

 

Commenti recenti