di Lucia Dativo
Sicilia, Etna, versante Nord, ore 5.45 circa del mattino. Siamo alla fine di maggio 2013, di lì a poco l’Etna verrà inserito nella World Heritage List dell’Unesco, diventando così patrimonio dell’umanità; non è cosa da poco, s’intende, ma per noi che su questo vulcano, affettuosamente definito “A’ Muntagna”, ci siamo nati, cresciuti, vissuti, esso rappresenta da sempre qualcosa di straordinario!
Così, quasi come per festeggiare in anticipo e un po’ perché non ne possiamo fare a meno, organizziamo una bella escursione ai crateri sommitali. Inizieremo il nostro cammino da Piano Provenzana, a circa 1810 m s.l.m. per raggiungere la vetta del vulcano a circa 3340 m s.l.m.. Giunti al piazzale, dove lasceremo le nostre auto, ci viene donata la prima di tante emozioni: al sorgere del sole, il cielo si colora di miriadi di sfumature… dall’oro, all’arancio, al rosso!
Rosso… il colore che ci ricorda la lava, roccia fusa che sgorga dalla bocca del vulcano; quello di cui ci accingiamo a conquistare la sommità. Sembra proprio che la giornata prometta bene! Mentre cammino, a tratti con molta fatica, rifletto che sono circa tre anni che non vado su. Da quando il Nuovo Cratere di Sud-Est iniziò la sua attività a Gennaio del 2011, con i numerosissimi parossismi, non me la sono sentita di trasgredire i divieti posti da chi di dovere, forse principalmente per timore del vulcano. Ma, alla fine, ha prevalso l’attrazione, il magnetismo che esso suscita… per lui ho vinto le mie paure… e lui ha vinto su di me! I vincoli posti alla fruizione delle aree sommitali, comunque, hanno prodotto non poche polemiche. D’altra parte, come si può “vietare” un vulcano? Soprattutto a chi è nato e da sempre vissuto alle sue pendici? E lo stesso dovrebbe valere per qualsiasi altro luogo al mondo!
Ma lasciamo stare le polemiche e continuiamo il nostro cammino… La salita si fa sempre più impegnativa e man mano il freddo aumenta in proporzione all’aumento di quota. Arranchiamo faticosamente col nostro zaino in spalla, utile mezzo di trasporto del necessario per l’escursione, ma anche scrigno di preziosi ricordi, fedele compagno di tante avventure e testimone di straordinarie esperienze! Ogni tanto una pausa per prendere un po’ di respiro, per rifocillarci, per scattare qualche foto. Il mondo ai nostri piedi ci appare sempre più piccolo e distante, come distanti, almeno per oggi, ci appaiono i problemi della quotidianità; come distante, seppur ormai vicina, ci appare ancora la nostra meta.
Non tutti oggi riusciranno ad arrivare in cima. E’ la Montagna che lo decide ed è sempre lei che ci da la giusta misura delle nostre capacità fisiche quando noi non siamo capaci di valutarle da soli. Raggiungere l’orlo del Cratere è sempre un’esperienza nuova, che ti dà ogni volta una sensazione indescrivibile; incomprensibile e inimmaginabile per chi non l’ha mai vissuta.
Torniamo a casa soddisfatti, arricchiti da tutti i doni ricevuti dalla natura in questa splendida giornata, iniziata con un propiziatorio tripudio di colori. Di lì a breve, a livello mondiale, sarebbe arrivato il riconoscimento che l’Etna è un vulcano speciale… ma noi, lo sapevamo già!
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