CAPINERA 2

Pubblichiamo il meraviglioso testo che Giuseppe Riggio ha scritto per l’evento di “parole e musica” che l’Associazione Etnaviva ha organizzato nei giorni scorsi a Monte Ilice. Una breve introduzione ai testi originali verghiani – che è stata interpretata come il resto dello spettacolo itinerante dall’attrice Egle Doria-, attraverso la quale l’autore ha presentato il ritorno della suorina protagonista di “Storia di una capinera” proprio nei luoghi dove lasciò il cuore, sulla collina di Trecastagni dove trascorse settimane felici.

RIGGIO

di Giuseppe Riggio

“Dovetti andar via, chiamata dal dovere, da una scelta che altri avevano compiuto per me. Mi ritrovai di nuovo nel chiuso di un convento, in cammino verso una dimensione più alta, costretta però intanto a rinnegare la mia giovinezza, il mio presente.

In realtà – adesso posso confessarvelo- io non sono mi sono mai allontanata da qui. Il mio cuore è rimasto dentro la bellezza di questo cratere spento.

Ho trascorso qui giornate splendide che mai avevo conosciuto prima e che il buon Dio non mi ha offerto in nessun altro luogo. Il corpo può essere trasportato altrove, verso una città un convento. Il corpo di un uomo o di una donna può essere costretto a camminare oppure può essere fatto salire su un carro.

Ma il cuore quello no, va o resta dove gli pare.

Il mio è rimasto nei luoghi della luce, dei panorami che osservavo appena mi alzavo dal mio lettuccio.

Non ho mai dimenticato quella sensazione di essere sospesa, tra il mare ed il grande cratere fumante che stava appena alle mie spalle, a volte innevato, a volte coperto di nubi.

Qui penso di aver scoperto un amore che non conoscevo, che non mi avevano insegnato in convento. Quella emozione speciale che si sente ad incontrare un’altra persona, proprio quella e che non si prova con nessun altro.

Qui ho visto vigneti rigogliosi e contadini cordiali.

Tutto il meglio di quello che mi ha offerto la mia breve vita è racchiuso alle pendici di Monte Ilice, ai margini dei vigneti che lo coprivano quasi per intero, lontano dai miasmi della città e dalla penombra del convento.

Ecco perché oggi sono voluta tornare qui a rileggervi il mio diario di quei giorni felici”.

Le foto dall’album dell’evento sulla pagina facebook dell’Associazione Etnaviva

Giuseppe Riggio

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