Fonte: Dipartimento della Protezione Civile. Presidenza del Consiglio dei Ministri 

Dalle valutazioni emerse durante la riunione del 20 maggio 2022 con i Centri di Competenza e il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto, per il vulcano Etna il passaggio di livello di allerta da “verde”, che corrisponde all’attività ordinaria, al livello “giallo” per il vulcano Etna, e la conseguente attivazione della fase operativa di “attenzione”. Tale valutazione è basata sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza che per l’Etna sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo e Sezione di Palermo), il Dipartimento Scienza della Terra dell’Università di Firenze e il Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente.

L’innalzamento del livello determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e l’attivazione di un raccordo informativo costante tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Il Dipartimento della Protezione Civile condivide tali informazioni con la struttura di protezione civile della Regione Siciliana che, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale, allerta le strutture territoriali di protezione civile e adotta eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali.

Indipendentemente dalle fenomenologie vulcaniche di livello locale, che possono avere frequenti variazioni, persiste una situazione di potenziate disequilibrio del vulcano. Occorre quindi tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale o graduale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività, anche del tutto impreviste.

Il livello di allerta verde durava dal 22 febbraio scorso

COMUNICATO INGV ETNA
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ore 15:30 UTC del 21 maggio 2022 si è aperta una nuova bocca effusiva nel versante settentrionale del Cratere di SE, ad una quota di circa 3250 m s.l.m., subito a nord-ovest della bocca apertasi il 12 maggio. Dalla nuova bocca al momento viene emessa una piccola colata lavica in direzione nord-est. Contestualmente, prosegue l’effusione lavica alla bocca del 12 maggio, i cui fronti lavici si attestano nella desertica Valle del Leone. Infine, il Cratere di SE continua ad essere interessato da un’attività esplosiva Stromboliana, di intensità variabile, che a partire dalle 15.30 UTC è accompagnata da una discontinua emissioni di cenere diluita che si disperde in direzione sud-ovest. Tale emissione di cenere si è conclusa alle ore 16.40 UTC. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico, pur mostrando ampie oscillazioni nel suo trend, si mantiene nell’intervallo dei valori alti. La sorgente del tremore vulcanico risulta ubicata al di sotto del Cratere di SE, alla profondità di circa 3000m. L’attività infrasonica al Cratere di SE risulta parecchio sostenuta sia nel numero che nell’energia dei transienti infrasonici. I segnali acquisiti dalle reti GNSS e clinometrica non mostrano variazioni significative associate alla fenomenologia in atto.
La foto con il titolo è di Rosario Catania

Gaetano Perricone

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