(Gaetano Perricone). Riceviamo dal Centro Speleologico Etneo e subito pubblichiamo  sul nostro blog la segnalazione della sdegnata e legittimamente arrabbiatissima denuncia su facebook, con la relativa documentazione fotografica, di Francesco Caltabiano, pubblicata da Sicilywalking, per fare conoscere il più possibile fin dove può arrivare imbecillità e irresponsabilità di certi sedicenti fruitori, in realtà campioni di ignoranza. Come Francesco, speriamo che provino vergogna per quello che hanno fatto: ma non ci giureremmo …
Condividiamo con sdegno e tristezza la notizia, pubblicata da Sicilywalking, di un gesto di inqualificabile inciviltà, compiuto con meschina premeditazione, a danno di una grotta lavica nel territorio del Parco dell’Etna. La Grotta di Piano Noce è un tunnel di scorrimento lavico in una colata databile approssimativamente al periodo compreso tra 4000 e 2100 anni fa, è molto bella per la sua morfologia e di sicuro interesse ecologico vista l’antichità della colata ed il contesto in cui si apre, infatti il bosco circostante è parte del SIC Monte Baracca e Contrada Giarrita. La grotta è raggiungibile solo dopo diversi chilometri di cammino nel bosco ed è davvero inconcepibile come qualcuno abbia potuto portare con se le bombolette di vernice sino a lì, evidentemente con il fine premeditato di imbrattare la grotta.
Chiunque fosse in grado di fornire notizie utili all’identificazione dei responsabili è caldamente invitato a compiere il suo dovere di cittadino e contattare il Distaccamento della Forestale di Linguaglossa o la Direzione dell’Ente Parco dell’Etna.
(Francesco Caltabiano). Questo è lo scempio che ho trovato ieri all’interno della “Grotta di Piano Noce“. Pseudo esploratori del cavolo, amanti della montagna per modo di dire, durante le loro avventure, con bomboletta rossa, pensano, scherzando e ridendo da “cretini”, di lasciare il loro “nome” a perenne memoria della loro ignoranza e bestialità all’interno di una grotta lavica di scorrimento di una bellezza sconvolgente … I vari Carmelo, Salvatore, Mario, Rosario e Domenico ecc. che dovessero riconoscersi nelle foto, oltre a provare una profonda vergogna sappiano che sono degli idioti e che per fortuna quel giorno io non passavo di là .. Queste persone non meritano di vivere alle pendici dell’Etna, Patrimonio dell’Umanità e casa mia, ma nei “porcili”, con tante scuse per i maiali. Ma dove dobbiamo andare con teste così…? Sia chiaro che se qualcuno avesse qualcosa da dire, io sono sempre qua!.
La risposta di Salvo Caffo, dirigente vulcanologo del Parco dell’Etna:  “Francesco Caltabiano e Sicilywalking, se per caso disponete di particolari dai quali si possa iniziare una ricerca di questi stolti, Vi prego di inoltrarli al Distaccamento Forestale competente o alla direzione dell’Ente Parco per poter procedere per danno ambientale”.

Gaetano Perricone

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