39 Gaetano e Stele Unesco 17 aprile 2015

(Gaetano Perricone). Oggi è il primo giorno in cui mi manca, per i ben noti noti motivi, la bellissima piscina di Torre del Grifo che frequento da anni con i suoi benefici, molto importanti per la mia salute e il benessere fisico e mentale, ma anche per la qualità della vita. Come me piscina e palestra mancheranno molto a tanti, non so per quanto tempo, ma dobbiamo farcene una ragione, è giusto e necessario per noi e per gli altri.

E allora ho pensato a cosa si può fare di diverso per provare a non stare fermi, rispettando le regole imposte dal contagio del Coronavirus. Ecco: li ho conosciuti e amati, ho provato a farli conoscere e amare agli altri – nei miei quasi 18 anni di addetto stampa dell’Ente Parco – i sentieri del Parco dell’Etna, il Parco regionale che circonda il più alto vulcano attivo d’Europa, Patrimonio mondiale Unesco dal 21 giugno 2013. Sono meravigliosi, un ambiente straordinario e magico, tra lave e boschi. Una carezza per il cuore e per la mente, una palestra speciale all’aria aperta per gambe e polmoni, per adulti e bambini, uomini e donne di ogni età.

E’ la Grande Bellezza della Natura fruibile da tutti e a portata di tutti, con difficoltà diverse affrontabili secondo le proprie possibilità. Quale migliore alternativa praticabile ai tanti necessari stop imposti dal Coronavirus alla nostra vita, alla chiusura , indispensabile e inevitabile per contenere il drammatico contagio, di palestre, piscine e luoghi vari, dove praticare sport e attività ricreative? Mamma Etna, la Grande Madre, è sempre pronta ad accoglierci a braccia aperte laddove il virus ci  fa meno paura, dove possiamo andare senza angoscia.

Ed ecco allora una panoramica descrittiva dei più noti tra splendidi sentieri (alcuni dei quali con il numero con cui sono indicati nella rete sentieristica del CAI), ricchi di suggestioni e di grande pregio naturalistico, che si possono visitare e conoscere liberamente a piedi, da soli o anche con qualcuno mantenendo facilmente le distanze di sicurezza e rispettando dunque il fondamentale “distanziamento sociale”, così tanto e così giustamente raccomandato per limitare i rischi del contagio, godendo senza far parte di alcun gruppo tutto il fascino di luoghi bellissimi con passeggiate ed escursioni indimenticabili. Perché questa Natura aperta con la N maiuscola,  può essere compagna e sostegno molto importante in giorni così difficili.

 

Fonte: Ente Parco dell’Etna

Spiega sul sito web dell’Ente Salvo Caffo, vulcanologo del Parco e responsabile della fruzione: “Nel rispetto delle esigenze di conservazione dei valori naturali e delle attività di fruizione, in tutto il territorio del Parco dell’Etna è presente una fitta rete di sentieri che, attraverso una conoscenza dei valori naturalistici, scientifici e culturali, consente ai visitatori di comprendere la necessità di preservare ecosistemi ed habitat eccezionali anche attraverso attività ricreative, escursionistiche e di tempo libero. I sentieri etnei si sviluppano in gran parte su colate laviche recenti e storiche, in aree boscate e in ambienti privi di vegetazione arborea nonché su terreni sottoposti da antica data ad attività rurale, presentando pendenze spesso mutevoli conseguenti alle morfologie dei luoghi”. 

 

 SENTIERO NATURA MONTE NERO DEGLI ZAPPINI

Sentiero Monte Nero degli Zappini

 Lunghezza del percorso: circa 4 chilometri

Dislivello: 200 metri

Tempo di percorrenza: circa 2,30 ore

Difficoltà: facile

Punto di partenza e arrivo: pianoro Monte Vetore, Etna sud

 

E’ stato il primo sentiero natura realizzato in Sicilia (a metà del 1991) e ad oggi rimane uno dei sentieri più frequentati nel territorio del Parco dell’Etna

Il percorso, che non presenta particolari difficoltà, è localizzato a quota 1740m/slm. Parte dal pianoro ad ovest di Monte Vetore, a breve distanza dal Grande Albergo dell’Etna, e si snoda per circa quattro chilometri attraverso campi lavici antichi e più recenti, grotte di scorrimento lavico, hornitos, formazioni boschive, imponenti pini di eccezionale bellezza, raggiungendo il Giardino Botanico Nuova Gussonea, fra i più estesi e importanti che si conoscano. Da qui, percorrendo un tratto di strada asfaltata, si raggiunge il punto di partenza, completando così il percorso ad anello.

Il sentiero, che si sviluppa interamente all’interno del demanio forestale presenta al suo interno 11 punti di osservazione – ad ognuno dei quali corrispondono particolari peculiarità – e riesce in pratica ad offrire al visitatore uno spaccato molto significativo dell’ambiente naturale dell’Etna.

SENTIERO NATURA MONTI SARTORIUS

Foto betulle Monti Sartorius

Lunghezza del percorso: circa 4 chilometri.

Dislivello: 100 metri.

Tempo di percorrenza: circa 2 ore.

Difficoltà: facile

Punto di partenza e di arrivo: sbarra forestale presso Rifugio Citelli, Etna nord est

 

Questo sentiero, tra i più suggestivi e frequentati del territorio del Parco, è localizzato nel versante nord est dell’Etna, a poche centinaia di metri dallo storico Rifugio Citelli del CAI, in territorio di Sant’Alfio, recentemente ristrutturato e reso fruibile dall’Ente Parco.

Il percorso, che riveste eccezionale interesse sia dal punto di vista geologico che botanico, si snoda ad anello a partire dalla sbarra forestale posta a quota 1660 m. /slm per circa quattro chilometri. Lungo il sentiero, che presenta 6 punti di osservazione, si incontrano radure ricche di specie endemiche, “bombe” vulcaniche di notevoli dimensioni e formazioni boschive dominate dalle betulle (Betula aetnensis).

Il grande interesse geologico è invece rappresentato dalla imponente colata lavica del 1865, che ha dato origine ai Monti Sartorius (in onore e a memoria dello studioso Sartorius von Walterhausen, che fu tra i primi a riportare cartograficamente le più importanti eruzioni dell’Etna), caratterizzati dal tipico allineamento “a bottoniera” dei conetti eruttivi.

La maestosa colata di estende per circa otto km, con uno spessore medio delle lave di oltre 12. m; la morfologia superficiale è molto accidentata per la presenza di lave e blocchi scoriacei a spigoli vivi su cui sarà bene, camminando, prestare particolare attenzione.

723 CITELLI – SERRACOZZO

Sentiero Mountain Fitness

I Sentieri Mountain Fitness rappresentano un nuovo modo di andare in montagna che permette di utilizzare i sentieri come strumento per la performance e la salute. Il monitoraggio del percorso correlato alla prestazione di un atleta, fornisce le informazioni che serviranno per verificare lo stato di forma e a comprendere il bilancio fra energia spesa e cibo consumato. Orologio alla mano, il sentiero diventa così uno strumento per monitorare lo stato di salute, perdere peso e tonificare il cuore – un sano passatempo per restare giovani ed attivi in un ambiente naturale. Chi invece ha ambizioni agonistiche da atleta ha un riferimento assoluto nel tempo record registrato nei vari passaggi

Escursionisti sul sentiero Citelli-Serracozzo 2 giugno 2013

Lunghezza del percorso: circa 7 chilometri.

Dislivello: 560 metri.

Tempo di percorrenza: circa 2 ore e mezzo.

Difficoltà: impegnativo

Punto di partenza e di arrivo: presso Rifugio Citelli, Etna nord est

 

TRATTO A – Dal piazzale del Rifugio Citelli si percorrono 200 metri sulla strada asfaltata e si imbocca a sinistra il sentiero (15.1) che sale verso Serra delle Concazze. Il percorso, testato qualche anno fa dai bravissimi skyrunners, i “corridori del cielo”, in occasione del Giro dei Parchi d’Italia e inaugurato durante la Settimana dei Parchi 2013, si snoda tra betulle, castagni e pini.

Superati alcuni ruderi di un antico ovile, con relativo ricovero in pietra, il tracciato si dirige verso il vallone Serracozzo dove, nella parte iniziale della colata del 1971, si apre l’ingresso dell’omonima grotta a quota 1830 m. Da qui si procede per saliscendi fino al fondo del vallone, che si attraversa a 1810 m. Si sale, quindi, verso il ciglio della Serra, dove a 1900 m. termina la vegetazione. Piegando a destra a 2000 m., inizia la spettacolare salita in cresta che domina a sinistra la Valle del Bove.

TRATTO B – Si sale per tratti ripidi, seguiti da saliscendi in cresta, fino a circa 2200 m. Si attraversa sul crinale di destra, in leggera discesa, fino ad imboccare un canalone di soffice sabbia che scende rapidamente fino a 2000 m. Da qui, verso destra, si riprende il sentiero in mezzo al bosco, che a quota 1800 m. si congiunge con il percorso di salita che porta a sinistra, alla strada principale e poi a destra, al piazzale di partenza.

736 PIANO DEI GRILLI

PIANO DEI GRILLI

Lunghezza del percorso: circa 12 chilometri.

Dislivello: circa 800 metri.

Tempo di percorrenza: circa 4 ore.

Difficoltà: facile

Punto di partenza: Casermetta Piano dei Grilli, Etna nord est

 

La denominazione arcaica è stata data dai pastori per la presenza di una forte concentrazione di grilli e di insetti in genere. E’ un sito SIC (Sito d’Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione speciale), con notevoli peculiarità naturalistiche.

Percorrendo una strada basolata che si trova a monte di Bronte e attraversando un suggestivo tratto di lave cordate (pahoehoe), si giunge all’inizio del sentiero. La vista spazia con ampie vedute del versante Nord-Ovest dell’Etna punteggiato da conetti vulcanici di varie epoche e affascinanti angoli di natura ancora integri.

La zona del percorso è ubicata sul versante occidentale dell’Etna, a quote comprese fra i 1100 m – punto di partenza alla Casermetta di Piano dei Grilli, punto base n. 6 del Parco recentemente ristrutturato – e i 1900 m. della Pista Almontana. E’ un’area interessata da colate, le più antiche ricoperte da boschi a querce caducifoglie e leccete. Nei siti in cui si alternano i campi lavici e gli accumuli di sabbie vulcaniche si insedia la Genista aetnensis,, mentre sui substrati più rocciosi si rinvengono aspetti a piccoli arbusti a copertura con discontinuità ( Helichrysum italicum e Centranthus ruber, oppure Euphorbia rigida).

L’area in oggetto presenta un notevole interesse naturalistico per l’estesa copertura di formazioni forestali sia caducifoglie che sempreverdi. La fauna annovera specie di interesse scientifico e conservazionistico, soprattutto rapaci. Di un certo interesse, come accennato, anche le specie di insetti, che in Sicilia sono spesso localizzate soltanto sull’Etna.

717 CASE PIRAO -MONTE SPAGNOLO

foto CASE PIRAO per Gaetano

 Lunghezza del percorso: circa 10 chilometri.

Dislivello: circa 300 metri.

Tempo di percorrenza: circa 4 ore.

Difficoltà: facile

Punto di partenza e arrivo: Case Pirao, Etna nord

 

Il percorso, che inizia alle Case Pirao in territorio di Randazzo, giunge attraversando un’ampia pista sterrata fino alla zona di Monte Spagnolo (a quota 1440 m.) dove è presente la più estesa, secolare faggeta dell’Etna. Lungo il percorso è possibile notare gli “hornitos” della colata del 1981 che, pur se di brevissima durata (solo sette giorni), a causa della sua velocità e fluidità minacciò da vicino il paese di Randazzo.

Da Monte Spagnolo, si ridiscende verso il Rifugio Saletti, quindi, su una pista fiancheggiata da alte ginestre, verso la Cisternazza, a duecento metri dal percorso principale. Da qui si ritorna facilmente alle Case Pirao.

701 PISTA ALTOMONTANA DELL’ETNA SENTIERO ITALIA

118 La Pista Altomontana NUOVA

Lunghezza: circa 42 chilometri

Dislivello: circa 300 metri

Tempo di percorrenza a piedi: circa 3 giorni. Percorribilità ottima per il trekking e la bici.

Difficoltà: medio-alta

Punto di partenza: cancello Demanio Forestale Regionale Feliciusa Milia (m.1685/ slm)

Punto di arrivo: Caserma Pitarrone, zona Pineta Linguaglossa (1421 m./ slm)

 

Insieme alla classica ascesa alle zone sommitali, l’escursione nella Pista Altomontana – sostanzialmente il giro dell’Etna a piedi – resterà impressa nella memoria del visitatore del Parco come un’esperienza unica, a contatto con un ambiente straordinario che offre una varietà stupefacente di paesaggi. L’anello della Pista, che si sviluppa all’interno del Demanio Forestale, aggira i versanti occidentale e settentrionale del vulcano, proponendo all’escursionista (che può anche decidere di fare tappa presso i numerosi rifugi dislocati sul percorso) un affascinante spaccato della natura e della biodiversità vegetale del Parco dell’Etna, dei suoi boschi, delle lave antiche e recenti del vulcano, dei suoi panorami più suggestivi. E’ percorribile in tutte le stagioni dell’anno, tranne che in inverno; con la neve e la nebbia, la Pista va affrontata solo da persone esperte e adeguatamente attrezzate.

724 PIETRACANNONE – CUBANIA – SENTIERO ITALIA

Lunghezza del percorso: circa 4 chilometri andata e ritorno

Dislivello: 200 metri

Tempo di percorrenza: circa 2 ore e 30 minuti

Difficoltà: facile

Punto di partenza e arrivo: Case Pietracannone – Rifugio Paternò Castello.

 

Il percorso comincia dalle case di Pietracannone (m. 1.150 slm), punto base per l’escursionismo del Parco, sulla strada Mareneve e sale lungo una trazzera che conserva l’antico basolato lavico. Lungo questa mulattiera si trova una delle più belle “tacche della neve” o “niviere”, una grande fossa rettangolare nella quale veniva conservata e pressata la neve che nel periodo estivo veniva poi portata con i muli nei centri etnei. Ormai ricoperta di alberi, è ancora ben visibile la scivola che consentiva di caricare le balate di neve. Proseguendo la salita e dopo avere incontrato la colata del 1971, ricoperta dallo Stereoculon vesuvianum, lichene colonizzatore dei substrati vulcanici, si raggiunge una pista forestale ed il rifugio Paternò Castello (m. 1.338 msl).

SCHIENA DELL’ASINO SENTIERO ITALIA

 

Lunghezza del percorso: circa 5 chilometri andata e ritorno.

Dislivello: circa 250 metri.

Tempo di percorrenza: circa 4 ore.

Difficoltà: media

Punto di partenza e arrivo: incrocio tra la S.P.92 Zafferana – Rifugio Sapienza e la provinciale che sale da Pedara – Tardaria S.P.401 nota come “Salto del cane”, a quota 1850 metri s.l.m. a partire dalla sbarra dell’Azienda ForestaleCase Pirao, Etna nord

 

Il primo tratto del sentiero si snoda, in rapida salita, attraverso un rimboschimento di Pino Laricio dove l’Ente Parco dell’Etna, ha condotto un esperimento di cattura massale del bruco della Processionaria del pino (Thaumentopoea pityocampa), che si nutre degli aghi di pino, danneggiandoli irrimediabilmente e arbusti dal portamento arboreo di Ginestra (Genista aetnensis).

Salendo di quota, si giunge ad un “pianoro” caratterizzato dalla vegetazione naturale costituita dai pulvini spinosi (Astragalus siculus) che costituiscono le estese praterie d’altitudine che grazie al loro apparato radicale, si insediano sulle piroclastiti stabilizzandone il substrato incoerente e favorendo la vita di altre specie vegetali. Da qui, volgendo lo sguardo verso Sud-est, si possono osservare i numerosi coni avventizi e le colate laviche scaturite dalla fessura e dalle bocche eruttive, di forma quasi circolare, dell’eruzione del 1792 e si potranno osservare alcune stazioni di rilevamento dati. Volendo, si può fare una piccola digressione in direzione Grotta Pitagora (dalla caratteristica forma triangolare) che in inverno presenta delle stalattiti di ghiaccio.

Il sentiero termina contro una ripida scarpata caratterizzata da vegetazione d’altitudine (circa 2.050 m. slm), caratterizzata oltre che dalla presenza dei cuscini spinosi dello Spino Santo (Astragalus siculus) e del Ginepro (Juniperus hemisphaerica), dalla Viola dell’Etna (Viola aetnensis), la Peverina (Cerastium tomentosum) e la Violacciocca del Bonanni ( Erysimum bonannianum) dalla Saponaria sicula (simbolo del Parco) dall’Anthemis aetnensis, dal Rumex aetnensis e dal Senecio aetnensis.

La Fauna è caratterizzata dalle farfalle Vanessa del Cardo (Cynthia cardui) e Cecilia (Pyronia cecilia), nonché da piccoli scarabei (Pachychila dejeani), Giunti sulla cresta, all’altezza del Canalone dei Faggi, ci si affaccia sulla depressione Vulcano-tettonica nota come Valle del Bove, descritta nella sezione Vulcanologia.

 

Con il titolo: ai Monti Sartorius

www.parcoetna.it

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Gaetano Perricone

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