di Antonella De Francesco
Un film leggero e intelligente, scorrevole e ben articolato – più nella prima parte – l’ultima fatica di Gianni Zanasi, con Alba Rohrwacher, Elio Germano e Giuseppe Battiston, dal titolo Troppa Grazia.
Uno spunto insolito per tracciare uno spaccato della nostra società attuale, tra inganni, malaffare e scarsa fede religiosa, dove soltanto pochissimi fanno i conti con la propria coscienza. Un film laico che prova a fare i conti con la possibile realizzazione di una straordinaria “apparizione”, attualizzandone modi e forme ma senza scadere mai nella derisione. Anzi, sul finire, avvalorando l’idea che le cose vanno fatte per bene, che bisogna lasciarsi sopraffare dell’onestà e che questa va mostrata ai giovani perché anche loro ne possano comprendere il valore e la bellezza.
Stupenda la fotografia di Vladan Radovic , specie nelle riprese a perdita d’occhio, divertenti i dialoghi, inusuale ma assolutamente centrato il ruolo della Rorhwacher e di Germano.
Peccato che poi il film finisca di fretta, in modo concitato e un po’ approssimativo, come se l’autore ad un certo punto, avesse cercato in una qualsivoglia chiosa, l’unica via d’uscita, lasciando nello spettatore un non so che di incompiuto!
Consigliato.
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