di Gaetano Perricone

IO E GIUSEPPE RIGGIO

A seguire, uno stralcio del testo dello spettacolo Intervista all’anima dell’Etna, ideato e scritto da Giuseppe Riggio e interpretato, come attrice protagonista, da Maria Rita Sgarlato, nei panni della Muntagna.

SPETTACOLO RIGGIO ZAFFERANA 7 dicembre 2019

Signora Etna Muntagna se posso permettermi una domanda impertinente:… negli ultimi decenni vi siete fatti una certa cattiva reputazione, come dire…, lei ed il suo compagno siete adesso considerati dei soggetti piuttosto pericolosi, da cui è meglio stare alla larga…Da ammirare si, ma da molto lontano…

Signor presentatore, la ringrazio per la domanda che mi permette di chiarire qualche episodio per la verità molto spiacevole. Da quel 12 settembre del 1979, quando una ordinaria esplosione uccise purtroppo degli sfortunati turisti, e dopo quei forsennati giorni del 1983 quando tutto il Mondo degli umani attendeva col fiato sospeso la deviazione di una nostra colata, da allora gli uomini e le donne delle nostre terre si sono pian piano trasformati in perfetti estranei, attanagliati da ogni genere di paura. So bene che adesso ci fotografate continuamente, ma restate comunque lontani e timorosi. Ci sembrate esageratamente ansiosi. Dopo secoli di visite ai fronti lavici, dopo decine di processioni di devoti in silenzioso raccoglimento a pochi metri dalle colate, improvvisamente –senza una vera ragione- siete cambiati. Vi esaltate solo se il vostro corpo resta lontano, mandate guardie e soldati a sorvegliare che nessuno si avvicini ai nostri fiumi di fuoco. E pensare che solo qualche decennio fa, come qualcuno di voi ricorderà, assistere alle eruzioni di Etna-vulcano si trasformava in una sagra, un’ autentica festa di popolo, ed io ne ero felice, perché la distruzione che arrecavamo mi pareva almeno in parte compensata dagli occhi emozionati dei bambini che osservavano la colata, dalle grida di richiamo delle comitive che si ritrovavano dinanzi alle montagne di pietre rotolanti e che ad un certo punto, quasi inspiegabilmente, tacevano.. Probabilmente soggiogati dalla imponenza di quello che vedevano accadere.

1 SIGNORA ETNA

Come sgonfiare, quasi ridicolizzare un sistema che ruota intorno a un mito del mondo, riuscendo contemporaneamente a rendere giustizia ai valori alti, profondi, autentici del mito stesso. È quello che ha saputo fare con intelligenza, eleganza, ironia a tratti sferzante Giuseppe Riggio con la sua Intervista all’anima dell’Etna, magistralmente interpretata dalla bravissima Maria Rita Sgarlato, bella e fascinosa Muntagna con il suo abito rosso.

Nei quaranta minuti dello spettacolo promosso dall’Associazione Etnaviva – frutto di un bel laboratorio teatrale – e messo in scena sul palcoscenico dell’Auditorium Parrocchiale di Zafferana Etnea, con parole chiare e incisive, ma anche con molta eleganza, il testo affonda il coltello nella varie piaghe che hanno fatto e fanno arrabbiare quelli che amano sul serio l’Etna e la frequentano con passione:  la frenetica e ossessiva iper esposizione digitale, i troppi lacci e lacciuoli alla libera fruizione sull’altare della sicurezza, la mai sopita voglia di affari in assoluto spregio del rispetto di una natura straordinaria e unica, la corsa al business del turismo di massa e tanto altro.

5 SIGNORA ETNA

Complimenti al grande Giuseppe Riggio, carissimo amico e “contributor” di prim’ordine di questo blog, profondo conoscitore ed eccellente narratore della Muntagna, capace di regalarci finalmente, con il suo testo brillante e divertente e negli inediti panni del “bravo presentatore” dal sorriso stereotipato e volutamente fessacchiotto, una visione non troppo seria del “circo” Etna, senza violare la sacralità del magico vulcano.

Della bravura dell’attrice ho già scritto, bravi e simpatici anche gli otto spettatori dell’intervista (Pietro Franceschino, Santuzza Leotta, Silvana Ippolito, Laura Le Metre, Antonella Mangano, Dario Polimeni, Maria Grazia Puglisi e Maria Grazia Tomaselli), adeguatamente estasiati e un po’ inebetiti, gradevole il clarinetto di Concetta Sapienza.

6 SIGNORA ETNA

Spero che ci siano altre repliche di questo spettacolo originale e piacevole, che certamente sarà molto gradito agli autentici innamorati dell’Etna, dipingendo con delicata ironia e un pizzico di sarcasmo un ampio affresco di tutte le fondamentali questioni relative al rapporto dell’uomo con il vulcano Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Un grande grazie per le foto al mio generoso amico Joe Faro, professionista con i fiocchi della macchina fotografica.

Gaetano Perricone

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