Ho pubblicato questa lunga riflessione, un personalissimo e umilissimo punto di vista, sulla mia bacheca Facebook il 29 aprile 2016. L’ho riletta oggi con molta attenzione e a distanza di tre anni mi sembra, in molte parti, di una attualità impressionante, anche alla luce di recenti incontri pubblici sull’argomento. E dunque, riconoscendomi ancora mei suoi contenuti, la ripropongo oggi sul mio blog, che quando scrissi questi pensieri in libertà ancora non esisteva, integralmente e senza aggiornamenti temporali. Innanzitutto per un mio personale piacere, ma anche e soprattutto per offrire alcuni spunti, spero di interesse, ai carissimi lettori del Vulcanico.it, ai quali rinnovo la mia infinita gratitudine per la costante e affettuosa attenzione.

di Gaetano Perricone

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Cui prodest, a chi giova realmente portare avanti all’infinito questa stucchevolissima, speciosa polemica sui rischi che correrebbe il sito Monte Etna di una clamorosa uscita dalla lista dei siti naturali della World Heritage List, la lista del Patrimonio Mondiale Unesco ?

Cui prodest, a chi giova mettere in discussione, delegittimare, destabilizzare, indebolire day by day, dicono gli inglesi, giorno per giorno fin dall’indomani della proclamazione del 21 giugno 2013 e con discutibilissime argomentazioni di ogni genere, il ruolo del Parco dell’Etna come gestore del sito, ruolo peraltro ribadito in modo secco e inequivocabile nella sua recentissima lettera al Parco stesso dal Ministero dell’Ambiente, cioè dal Governo italiano, che ha anche escluso in modo altrettanto netto qualsiasi rischio di cancellazione per il sito dalla World Heritage List ?

Cui prodest, a chi giova alimentare nel quotidiano, con critiche e polemiche devastanti, questa incomprensibile, surreale, autodistruttiva atmosfera quasi da cupio dissolvi (riecco il latino, adesso San Paolo, prima Seneca, sempre attuale ed efficacissimo) rispetto al riconoscimento Unesco della nostra cara Etna, che continua a sembrare assolutamente indigesto e da demolire pezzo dopo pezzo a un bel po’ di gente?

Qualche idea, molto personale – da persona abbastanza informata di cose etnee, ma anche da vecchio giornalista curioso e sufficientemente dietrologo – per rispondere a queste domande me la sono fatta e vorrei adesso esporla, convinto che un’altra e diversa interpretazione, rispetto a quella “ufficiale”, di quanto sta accadendo intorno al sito Mount Etna, vada offerta …

Per sintetizzare queste idee, ho scelto di coniare un nuovo, forse irriverente logo: “sistema anti Etna”. L’ho scelto perché è l’esatta antitesi di quell’altro logo “sistema Etna”, oggi frequentemente usato da grandi e piccoli personaggi, che ho sentito per la prima volta una quindicina di anni fa (ricordo forse anche chi coniò l’espressione, ma dato che sono invecchiato preferisco evitare citazioni che potrebbero risultare sbagliate …), che può significare e mettere insieme tutto e il contrario di tutto, ma che soprattutto torna prepotentemente alla ribalta ogni qualvolta, dalle parti del Vulcano, si sente … tintinnio di moneta, scrusciu ri picciuli come si dice a Bolzano …

Corsi e ricorsi storici. Sentii parlare di creare il “sistema Etna” non tantissimo tempo fa, ma sembra già un’eternità, quando sull’Etna si disse e si scrisse che si volevano fare cose faraoniche ma forse … poco adatte a un sito di così elevato valore naturalistico: nuove funivie, campi da golf a iosa, trenini sbuffanti nel cuore della magica Muntagna, villaggi turistici a oltre 2000 metri di quota, grandi alberghi e così via …per fare sviluppo, si disse e si scrisse, come si dice e si scrive sempre in questi casi, quando ci sono piccioli, assai piccioli, da spendere …

TARGA UNESCO PARCOOggi, con i finanziamenti dell’Unione Europea che, è notizia recentissima, certamente e utilmente riguarderanno in modo sostanzioso i tanti siti Unesco siciliani e quindi anche il sito Mount Etna, si riparla da più parti – non metto in dubbio che in alcuni casi lo si faccia in buona fede e con tutte le migliori intenzioni – di “sistema Etna” per lo sviluppo, sempre questa bella parola, del territorio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa, il Parco e i suoi Comuni. Dunque una bella torta da dividere in tante fette e fettine, per fare anche cose buone e giuste … Ma, lascio il severo latino e faccio ricorso al più colorito ed efficace dialetto siciliano, come si dice dalle nostre parti la sciarra (scerra in versione catanese) è sempri pa cutra, la lite è sempre per i soldi; e poi ancora chi c’è pi mia? a me cosa tocca? Quando ci sono piccioli, magari tanti, è sempre così: liti piccole e grandi, tanta gente che vuole la sua parte …

Ecco, allora, che viene alla ribalta il “sistema anti Etna” …ecco cui prodest. Come spesso accade ed è accaduto in situazioni analoghe, una potente lobby dai risvolti, contenuti, progetti in parte politici e in parte imprenditoriali, sufficientemente forte – anzi in forza crescente, perché come accade sempre in questi casi sul carro del vincitore sono pronti a salire sempre in tanti – e autorevole in termini di capacità di pressione, lavora ad accreditarsi per gestire in misura più che mai considerevole quella parte dei fondi comunitari che saranno riservati al sito Monte Etna. Pronta anche a mettere fuori gioco strada facendo, con ogni mezzo politicamente e amministrativamente lecito, chi potrebbe ostacolare questo progetto. O di chi, come ad esempio l’attuale gestione dell’Ente Parco, rivendica il diritto di esercitare in pieno quel ruolo, di cui abbiamo già detto, assegnato dall’UNESCO e ribadito dal Ministero, senza peraltro volere chiudere la porta (lo ha di recente dichiarato ufficialmente) a collaborazioni, sostegni, idee che possano adeguatamente contribuire ad una forte promozione e valorizzazione del sito Patrimonio dell’Umanità.

Ecco, io credo invece che questo è un vero e proprio “sistema anti Etna”, perché in fondo e non tanto in fondo questa lobby – sulla cui composizione, un mix piuttosto variegato ed eterogeneo di potenti più o meno veri e servi sciocchi, intelligenti e furbacchioni, fiancheggiatori interessati e farisei collaudati, opportunisti di professione, accomunati da una discreta dose di arroganza, ho le idee piuttosto chiare, che ovviamente tengo per me – non è tanto interessata agli immensi valori naturalistici, culturali, scientifici, antropologici che rendono la Muntagna davvero un Patrimonio unico e irripetibile dell’Umanità, quanto al modo migliore per sfruttare, politicamente in termini di consenso e controllo ed economicamente in termini di impresa e di business, questi valori. Per fare cose a favore delle popolazioni, si dice e si dirà sempre all’esterno, ma anche e senza alcun dubbio per operare a favore della lobby stessa e di chi la compone. In questo senso, a mio avviso, è un “sistema anti Etna”, che con quello che rappresenta davvero l’Etna per il mondo ha poco a che fare, anzi si muove contro quella che è l’idea del Vulcano siciliano nell’immaginario collettivo planetario.

Trekking ai Monti Sartorius (dal sito del Parco dell'Etna)
Trekking ai Monti Sartorius (dal sito del Parco dell’Etna)

Per me il “sistema Etna” è ben altra cosa, E’ l’insieme di persone, gruppi di persone, uomini e donne, semplici cittadini ma anche gente con ruoli di responsabilità nella governance e nell’amministrazione come nella conoscenza e nella fruizione della Muntagna, intelligenze e competenze, passioni varie, background culturali e umani, scienziati e trekkers, vulcanologi e guide, scrittori e bikers, poeti e fotografi, insegnanti e bambini, uniti da un comune sentire che è l’amore infinito per l’Etna; la capacità di fruirne le meraviglie e la voglia di conoscerla sempre meglio; di spiegarla e farla conoscere al mondo e soprattutto alle giovani generazioni; di amarla e rispettarla senza alcun interesse politico, economico o di altro genere; di difenderla con generosità da chi vuole violentarla e deturparla, da chi vuole solo trarne bieco vantaggio; di fare con onestà e impegno quel lavoro a cui queste persone sono istituzionalmente o professionalmente chiamate.

E’ quell’esercito di camminatori e ciclisti, tantissime splendide persone e famiglie, che ho visto nelle ultime settimane percorrere gioiosamente i meravigliosi, nuovi sentieri inaugurati nel Parco, che offrono la possibilità di conoscere e fruire nel modo più genuino la splendida natura dell’Etna. Gente che crede nell’immagine e nell’idea più sana e autentica di questo straordinario Gigante della natura e che non intende rinunciare a crederci … Sono anche quelle “buone pratiche”, ce ne sono certamente, pensate e realizzate insieme con intelligenza da attori pubblici, privati e associazioni per valorizzare e rendere fruibili alcune delle più belle caratteristiche della Muntagna: mi vengono in mente i programmi di escursioni, il treno del vino dell’Etna, la littorina Circum della cultura, il calendario unico degli eventi sportivi, i nuovi sentieri, i periodici appuntamenti a grande partecipazione per le grandi iniziative di pulizia di un meraviglioso territorio, evidentemente poco amato e rispettato dai tanti, troppi incivili che lo deturpano costantemente e altrettanto poco tenuto in considerazione da chi avrebbe il compito istituzionale di tenerlo pulito, di curare la sua immagine e il suo decoro davanti agli occhi del mondo.

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E’ questo, secondo me, il vero e autentico “sistema Etna”. Potrei citare tantissimi dei suoi componenti, splendide persone e gruppi di persone con le quali ho condiviso e condivido questo comune sentire, ma anche appassionanti esperienze e pezzi di vita. Se non lo faccio è perché, facendo qualche nome e dimenticandone qualche altro, rischierei di deludere chi non lo merita … E’ questo, secondo me, il vero “sistema Etna”, al quale Idda apre ogni giorno metaforicamente le sue grandi e forti braccia, regalandogli il generoso dono della sua incomparabile, Grande Bellezza e naturalmente il suo fascinosissimo e straordinario “lavoro” di grande e formidabile Vulcano attivo.

Non sarei, invece, tanto sicuro che la nostra cara Muntagna riesca a tollerare le idee e i progetti del “sistema anti Etna”, che del “sistema Etna” che ho appena descritto è soltanto un copia brutta e deforme, a uso e consumo del potere e dei suoi interessi. Non solo per un ovvio e fisiologico moto di difesa, ma anche perché, come ci ha spesso insegnato la sua storia, ogni qualvolta l’uomo ha cercato di fare qualcosa che non andava fatta, l’Etna ha reagito con la sua furia distruttiva. Se lo ricordi bene la lobby del “sistema anti Etna”, se lo ricordino bene i suoi componenti: il gigante che dorme non va disturbato …

In risposta preventiva a quelli, me ne aspetto in parecchi, che diranno (e forse anche scriveranno) che non esiste alcuna lobby e che il mio ragionamento è il frutto di una mente afflitta da dietrologia delirante, potrei concludere con un’ultima citazione, volutamente provocatoria all’eccesso, dal grande Pierpaolo Pasolini: io so, ma non ho le prove …In maniera molto più umile e concreta, mi limito tuttavia a quell’altra, molto meno seria ma altrettanto pertinente, dal grande Totò: ca nisciuno è fesso .…

Grazie a chi ha avuto la voglia e la pazienza di leggermi.
Buon Primo Maggio a tutti, nel rispetto della nostra Muntagna.

Con il titolo: Etna da Torre del Grifo, 28 aprile 2019

Gaetano Perricone

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